| inviato il 12 Dicembre 2023 ore 11:03
“ ricordati che siffatto paragone va fatto sempre a parità di RR, „
eh no!
Allora cascherebbe ogni vantaggio per il 6x6 e, in generale, per qualsiasi medio o grande formato.
Il vantaggio ad usare formati più grandi è proprio quello di poter ingrandire meno il nostro negativo.
A parità di RR allora il 35mm batterebbe medio e grande formato perchè:
- le pellicole anche dello stesso tipo e marca, pare fossero realizzate con più scrupolo per i formati minori, una FP4 per 35mm a detta di molti esperti era leggermente migliore della stessa per 6x6
- le ottiche per formati minori sono mediamente più risolventi di quelle per formati maggiori
Un professionista usava una 6x6 per avere delle stampe da album (penso ai matrimoni) migliori rispetto a quelle realizzate da una 35mm e così era.
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| inviato il 12 Dicembre 2023 ore 11:56
Beh, ma qui si parla di rapporto di riproduzione, e siamo d'accordo che se quello non cambia, non cambia la pellicola, non cambia tutto il resto la qualità rimarrà più o meno uguale, salvo differenze portare dalla qualità delle ottiche della fotocamera e dall'ingranditore. Però, tanto per farci capire anche dagli ingegni più modesti, provo a metterla così: chi vuole stampare le sue foto si pone le domande in maniera molto più semplice, del tipo "se voglio stampare le mie foto in formato 30X40, ingrandendo a fotogramma pieno (per lo meno sul lato maggiore), senza croppare, il risultato sarà migliore col 35mm o col 6X6?" Se la mettiamo in questi termini è ovvio che i negativi grandi vincono sempre, mi pare.
Che poi usare una medioformato comporti qualche scomodità e qualche spesa in più rispetto al 35mm siamo d'accordo, ma è un altro discorso. |
| inviato il 12 Dicembre 2023 ore 12:05
“ Il vantaggio ad usare formati più grandi è proprio quello di poter ingrandire meno il nostro negativo. „
Non ho seguito la discussione e mi scuso, ma è proprio questo il nocciolo della questione. Poi se uno estrapola da un 6x6 una porzione di 24x36 e la confronta con un originale 24x36 della stessa magnificazione è evidente che il secondo vince a mani basse. Ma la funzione dei medi è grandi formati è proprio quella di ingrandire meno e avere una maggior qualità generale: non si spiegherebbe se no come mai nel campo della foto d'arte il formato minimo fosse il 9x12 o 4x5".
E concordo pure sulla maggior qualità delle ottiche dei formati minori, ma non sul materiale sensibile. Forse valeva per le pellicole Ilford Fp4 Hp4, ma ricordo la qualità straordinaria delle Kodak PROF, tipo la Tri x pan PROF 120 in scatole da 5 di produzione USA, niente a che vedere con la stessa Tri x 120 generica, per non parlare delle pellicole piane da banco ottico.
Quindi mi sento di dire che personalmente non sento nostalgia per il 24x36 analogico (e non me ne vogliano gli utilizzatori che stimo e ammiro), ma una certa nostalgia del medio formato e dello stupendo BN che ne usciva, quella si che la sento. |
| inviato il 12 Dicembre 2023 ore 12:20
Ma a parte la risoluzione che è sempre così banale, ma quanto è soddisfacente usare un'hasselblad o un banco ottico?? |
| inviato il 12 Dicembre 2023 ore 12:41
@Maurese,
cosa intendi con:
"quanto è soddisfacente usare un'hasselblad o un banco ottico??"
Qualità o piacere d'uso o che altro? |
| inviato il 12 Dicembre 2023 ore 12:45
Le medio formato ingombrano e pesano, quindi è impegnativo portarsele in giro
Poi sono meno versatili, in compenso i risultati ripagano parecchio.
Facendo un altro confronto, quando passai da apsc a ff non ebbi la stessa evidente sensazione di miglior qualità che, onestamente, dovevo trovarla agli alti ISO |
| inviato il 12 Dicembre 2023 ore 13:01
“ Con il digitale tutto è cambiato e soprattutto evoluto, a mio parere una "modesta" APSC da 12mp non fa rimpiangere una analogica 6x6. „
 prova a stampare mooolto grande da APSC e da 6X6 ... poi magari ne riparliamo.  |
| inviato il 12 Dicembre 2023 ore 13:02
“ Le medio formato ingombrano e pesano, quindi è impegnativo portarsele in giro „
Una folding 6x6 o 6x9 sta nella tasca di un giubbotto. |
| inviato il 12 Dicembre 2023 ore 13:07
Zeiss (e Leica) diventarono e sono famose, proprio per la qualità estrema delle ottiche che permettevano ingrandimenti generosi partendo dal piccolo formato 135. Cosa che degradava con altri marchi. |
| inviato il 12 Dicembre 2023 ore 13:41
E no Paolo non si puo' fare l'esempio con un'ape che è lunga 2 cm, sul 35 mm 1:1 quasi riempe
il fotogramma, mentre sull'8x10 si perde....
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| inviato il 12 Dicembre 2023 ore 14:50
“ Eeeek!!! prova a stampare mooolto grande da APSC e da 6X6 ... poi magari ne riparliamo. Sorriso „
lo ho fatto 
“ “ Le medio formato ingombrano e pesano, quindi è impegnativo portarsele in giro ?
Una folding 6x6 o 6x9 sta nella tasca di un giubbotto. „
io in effetti pensavo ad una reflex 6x6 tipo Hasselblad (avevo la 500CM), l'unica reflex compatta era la Rolleiflex biottica, grande macchina (ho avuto la 3,5F) ma ad ottica fissa |
| inviato il 12 Dicembre 2023 ore 15:03
“
quanto è soddisfacente usare un'hasselblad o un banco ottico??
„
@Maurese,
la scelta dell grande formato (parlo "solo" del 4x5" gli altri non li ho), è un insieme di ragioni: filosofiche, tecniche, necessità per galleristi.
Quel tipo di fotocamera ti vincola nella scelta delle foto che puoi/vuoi produrre. Già prendere in mano una macchina a rullo ti permette di eseguire più scatti. Quindi in una giornata scatti poche fotografie (diciamo che io al max arrivo a 12 ma spesso mi fermo a 5-6) che conosci bene una ad una. La profondità di campo è un limite o un punto di forza a seconda del risultato che si vuole ottenere, è necessario conoscere ed applicare bene la regola di Scheimpflug per riuscire ad avere a fuoco ciò che ci serve.
Utilizzare il grande formato per un progetto di una certa importanza, significa prendersi dei tempi dilatati rispetto a
quelli a cui siamo abituati oggi; questa "fatica" nel vedere il progetto realizzarsi lo trovo un vantaggio.
Questa è la parte filosofica.
La qualità è straordinaria credo che non ci si faccia fatica a capire le motivaizoni tecniche. Uno svantaggio del grande formato è che ha bisogno di circa 50-70 cm dietro la fotocamera, per comporre l'inquadratura, nei luoghi chiusi a volte capita di non "starci". I movimenti delle sandardde sono poi una manna dal cielo, ci permettono di correggere l'inquadratura (anche solo con un decentramento) velocemente, senza riposizionare il cavalletto.
La parte relativa alle mostre/galleristi, è ultima perchè meno romantica delle altre, ma altrettanto importante. Una parte del collezionismo fotografico chiede stampe di medio grande formato (diciamo di 1 m lato lungo) da negativo di grande formato. Quindi se si hanno velleità di vendere fotografie come opere d'arte, il grande formato analogico è il benvenuto. Non commento questa affermazione perchè è un dato di fatto. Basta andare ad Arles (spero di poterci esporre a breve) per vedere come la stragrande maggioranza delle immagini in vendita siano da negativo.
Spero, oltre ad averti annoiato, di averti parzialmente risposto  |
| inviato il 12 Dicembre 2023 ore 15:17
“ Fotografia analogica: da dove iniziare? „
Dopo aver raggiunto i massimi sistemi, si evince che la risposta è :- "BHO!" o, a scelta, DIPENDE. |
| inviato il 12 Dicembre 2023 ore 15:39
“ Dopo aver raggiunto i massimi sistemi, si evince che la risposta è :- "BHO!" o, a scelta, DIPENDE. „
Beh ... no:
Thearmorking ha ricevuto diversi suggerimenti sia per il 35mm che per il medio formato, puoi dirmi che sono diluiti in un mare di considerazioni, alcune delle quali, però, utili per capire il perché del suggerimento.
Non ricordo se te hai già dato il tuo parere, se hai una risposta precisa e sintetica ..."c'è ancora domani"
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