| inviato il 20 Novembre 2023 ore 10:42
Un Artcise e un Innorel non sono esattamente la stessa cosa se uno arriva a due metri e uno si ferma a 140cm.  Poi che i suddetti brand abbiano un catalogo parzialmente sovrapponibile è un altro discorso; e che pescando in queste acque senza disturbare Manfrotto, Gitzo e compagnia cantante si abbia il miglior rapporto qualità/prezzo è evidente agli occhi di tutti da svariati topic a questa parte. |
| inviato il 20 Novembre 2023 ore 11:21
“ .....è sempre bello vedere 1000 discorsi su treppiedi che, alla fine, escono dalla stessa azienda marchiati in modo diverso e con qualche piccola differenziazione nei particolari (manopole di serraggio, piedini, etc).....tra i marchi cinesi, praticamente, ci sono solo Sirui e Benro che hanno una loro linea personale di prodotti....su tutti gli altri prima escono mediamente come Leofoto e, successivamente, con mille altri nomi (Innorel, Artcise, Evumo, Sunway, Ulanzi etc etc)....ma quelli sono. „
“ La preziosità del contributo sta nel farvi risparmiare perdite di tempo.... „
Ciao,
Saranno perdite di tempo per chi già sa, non per molti altri.
Banalmente capita che dei fotoamatori novizi o inesperti aprano delle discussioni per informarsi sull'argomento treppiedi prima di un acquisto, gente che probabilmente affronta l'argomento per la prima volta.
Da qui i " mille discorsi sui treppiedi... " (cit.), non ci vedo niente di male.
Si aprono 3d nuovi perché le discussioni precedenti fanno spesso riferimento a prodotti non più presenti sul mercato.
Detto questo le osservazioni sopra quotate sono verosimili ed utili per orientarsi, anche da inesperti ci si rende facilmente conto della situazione descritta, semplicemente facendo un po' di ricerche sul web. |
| inviato il 20 Novembre 2023 ore 11:43
“ Un Artcise e un Innorel non sono esattamente la stessa cosa se uno arriva a due metri e uno si ferma a 140cm. MrGreen Poi che i suddetti brand abbiano un catalogo parzialmente sovrapponibile è un altro discorso; e che pescando in queste acque senza disturbare Manfrotto, Gitzo e compagnia cantante si abbia il miglior rapporto qualità/prezzo è evidente agli occhi di tutti da svariati topic a questa parte. „
Si tiene conto del rapporto qualità/prezzo ma anche della destinazione d'uso.
Fuori dall'ambito professionale e per un utilizzo amatoriale non intensivo avere certi prodotti top di gamma, dal punto di vista economico è come servirsi un cannone per uccidere una mosca
Fatto salvo il diritto di acquistare qualsiasi oggetto "top" per il semplice piacere di possederlo.
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| inviato il 20 Novembre 2023 ore 13:02
“ Un Artcise e un Innorel non sono esattamente la stessa cosa se uno arriva a due metri e uno si ferma a 140cm. „
Ma siamo su zelig?.....è ovvio che se confronti 2 modelli di categoria diversa non ci acchiappano!!!...pensavo non ci fosse certo bisogno di specificarlo!!
....ma un Innorel RT90C è uguale all'Artcise AS90C......Innorel RT80C è uguale all'Artcise AS80C....etc etc
anche sulle teste da montare sui treppiedi è palese che si tratti dello stesso prodotto marchiato solo diversamente. |
| inviato il 20 Novembre 2023 ore 13:09
Si ma hai scoperto l'acqua calda, non siamo stati qui 9 pagine a chiederci se fosse meglio prendere un GT324C o un NS85C, è ovvio che si confrontano modelli diversi con specifiche diverse. |
| inviato il 20 Novembre 2023 ore 13:17
“ Da qui i " mille discorsi sui treppiedi... " (cit.), non ci vedo niente di male. „
Se arrivi a quasi 10 pagine parlando quasi della stessa cosa senza arrivare ad una conclusione, per me è perdita di tempo....poi sono assolutamente d'accordo che il tempo è come il denaro, ognuno del proprio fa quello che vuole....il mio intervento era mirato a far capire che, SE RIMANE NELLO STESSO AMBITO DI CATEGORIA, comprare un Innorel, un Artcise, un Evumo, un Weyllan, un Sunway etc etc è la stessa cosa....non è come scegliere tra un Gitzo, un RRS, un Feisol....o anche tra un Sirui, un Manfrotto, un Benro.... |
| inviato il 20 Novembre 2023 ore 14:00
No perché si sta appunto cercando un compromesso tra altezza minima, stabilità, peso e compattezza. L'unica perdita di tempo è leggere e rispondere ai tuoi post. |
| inviato il 20 Novembre 2023 ore 14:08
“ ....far capire che, SE RIMANE NELLO STESSO AMBITO DI CATEGORIA, comprare un Innorel, un Artcise, un Evumo, un Weyllan, un Sunway etc etc è la stessa cosa....non è come scegliere tra un Gitzo, un RRS, un Feisol.... „
parere condivisibile, anche se nessuno li avrà presi in mano tutti, Innorel, Artcise, Evumo, Weyllan, Sunway etc etc , per fare una comparazione oggettiva.
“ Se arrivi a quasi 10 pagine parlando quasi della stessa cosa senza arrivare ad una conclusione... „
Sono stati riportati pareri, esperienze e suggerimenti, alcuni compatibili altri no con le caratteristiche ed i requisiti indicati dall'opener.
Non saprei a quale "conclusione" si debba arrivare in una discussione di questo tipo
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| inviato il 20 Novembre 2023 ore 14:54
“ parere condivisibile, anche se nessuno li avrà presi in mano tutti, Innorel, Artcise, Evumo, Weyllan, Sunway etc etc , per fare una comparazione oggettiva. „
Tutti tutti no, ma, ad esempio, in questo momento una ventina (tra fotografici e uso astronomico, dal Manfrotto Pixie fino al Baader Planetarium AHT passando per Sirui, Benro, Artcise, Vanguard, Gitzo etc) in casa li ho e altri ne ho avuti, nonchè tutti quelli che mi passano per mano tra circolo fotografico, sala pose etc.....quindi penso di parlare oggettivamente, non soggettivamente. |
| inviato il 20 Novembre 2023 ore 15:20
Ad esempio, se l'autore del 3d, come dice, non ha grandi problemi sul peso (ovviamente cum grano salis) io non avrei dubbi ad andare su un treppiede con piastra centrale intercambiabile (per intenderci sul genere Systematic Gitzo)...oltre ad essere molto più stabili e rigidi, per motivi incontestabilmente geometrici (base a cui si attaccano le gambe molto più larga), sono, alla fine anche molto più versatili nell'utilizzo...diciamo che in 200 euro non ci stai, ma intorno ai 300/350 si ed hai un treppiede che ti sotterrerà....
Questo è il Benro che ai tempi mi aveva aperto gli orizzonti su questa tipologia:
Però i suoi aspetti negativi sono che è molto lungo da chiuso, e pesante perchè in alluminio....sono quindi passato sull'Artcise AS90RC, che ha una sezione in più, chiuso è 50cm, pesa di meno, utilizza piastre sempre da 85mm di diametro come il Benro (quindi non ho dovuto fare nulla per tutto quello che avevo già, e posso passare da uno all'altro in 3 secondi testa video, testa a sfera, gimbal, micrometrica a 3 vie, sfera livellante, colonna centrale, astroinseguitore etc)...in questo caso la colonna centrale è una bestia da 40mm di diametro in carbonio della Toray, quindi assolutamente ininfluente lato vibrazioni anche tutta estesa....la mia scelta ovviamente è stata per la misura maggiore, anche perchè avevo già tutte le teste con la base da 85mm....ma uno che inizia da zero può optare per quelli con piastra da 75mm, più leggeri ma cmq superiori in tutto e per tutto a quelli tradizionali.
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| inviato il 20 Novembre 2023 ore 16:08
@Rigel
Non posso che farti i complimenti per l'attrezzatura e ringraziarti per contributo alla discussione.
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| inviato il 20 Novembre 2023 ore 19:43
Cito da Rigel: “ ...al netto, poi, di consigli tipo un Berlebach in legno!!... „
Dov'è il problema, nell'aver consigliato uno dei migliori treppiedi sul mercato? Tra l'altro ancora reperibile negli esemplari pre-1989... Strumento ottimo anche e soprattutto per chi fosse alto di statura.
Mi permettevo anche di consigliare (reperibile facilissimamente nell'usato ed a prezzi spesso stracciatissimi), l'eterno Manfrotto 075: robustissimo, trasportabilissimo ed adatto a sopportare quasi qualunque peso.
L'accenno al " Pentacon Universalstativ " era poi relativamente ad un cavalletto di ottimo design, compattissimo e robusto, che può tranquillamente sostenere una medioformato come la Pentacon Six...
Se poi la conditio sine qua non è che il cavalletto debba per forza essere all'ultimo grido quanto a design e sfizi vari e soprattutto -magari- dover anche essere costoso proporzionalmente a ciò che vi si vorrebbe montare, allora bene, mi ritiro in buon ordine... |
| inviato il 20 Novembre 2023 ore 20:33
Intanto bisogna guardare la realtà delle cose....io capisco fascino, nostalgia, ricordi etc ma in un treppiede che sarà utilizzato in trekking, escursioni, etc attaccato allo zaino, non ci vedo nessun senso nel sceglierlo in un materiale come il legno....del carbonio si può dire tutto, ma non che sia una moda all'ultimo grido o uno sfizio da esibire...è un materiale che ha portato vantaggi in termini di peso, rigidità, indeformabilità e smorzamento di vibrazioni non indifferenti e che in uno strumento come il treppiede sono prioritari.....poi se uno preferisce avere un treppiede pesante, bisognoso di manutenzione (e magari non esattamente alla portata di tutti), a rischio deformazioni (nessun legno massello sarà MAI fermo nel tempo al cambiare delle condizioni ambientali, bisogna ricorrere a soluzioni lamellari per avere questo), ingombrante, benissimo, fatti suoi...basta non sentirsi le solite risibili considerazioni sul fatto che 100 anni fa gli uomini facevano tutto con attrezzature primitive....perchè nei materiali si va avanti per migliorare, non per vivere di ricordi.
PS: per altro, se proprio devo dirla tutta sui Berlebach, non apprezzo nemmeno tanto che li facciano in legno di frassino, un legno sicuramente inferiore, come caratteristiche nel tempo, al legno di faggio evaporato dei Baader Planetarium AHT costruiti su progetto Zeiss...(di cui facilito una foto).....non parliamo poi del modello in edizione limitata realizzato in noce nazionele....legno bellissimo per i mobili di casa, ma pessimo per un treppiede.
....ovviamentte è quello a dx.....quello a sx dell'LX200 da 12" è fuori concorso....
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| inviato il 21 Novembre 2023 ore 9:40
Nessun accenno nostalgico, da parte mia, ma puramente pratico.
Conosco bene il cavalletto in legno che hai postato in foto: quello ha il miglior rapporto peso/prestazioni nella sua categoria, ma sarebbe esagerato addirittura per montarvi il Carl Zeiss Jena Spiegelobjektiv 1.000/5,6 che è superato quanto peso e dimensioni, solo da certi supertele a lenti quali gli Astro-Berlin, gli Askania-Werke e simili.
Quanto ai Berlebach, sfido chiunque a trovarne uno deformato, fosse anche vecchio settant'anni. Ed essi sono comparativamente più leggeri di quelli di pari categoria, in metallo.
Vero: i cavalletti in fibra di carbonio e resina sono estremamente leggeri e quindi pratici, ma in quanto tali, per quanto buoni essi siano, non possono materialmente "assorbire vibrazioni": se un appoggio è leggero, esso sarà sempre soggetto a maggiore rischio di vibrazioni o micro-movimenti causati dal vento, dai passi al suolo di chi ci si appressasse al momento di scattare, dalla vibrazione al momento dello scatto di una reflex o dal micromosso che potremmo causare con una fotocamera di grande formato, qualora scattassimo con un flessibile troppo corto...
Sicuramente, le resine leganti i fogli di fibra di carbonio in questi anni stanno gradatamente migliorando, ma è noto il fatto di peraltro costosi cavalletti realizzati in tale materiale, nei quali si è verificata una sorta di delaminazione o comunque degrado delle dette resine. E non ci vedo nulla di strano, perché questi nuovi materiali non hanno ancora superato la prova del tempo, prova peraltro superata brillantemente dai "vecchi" treppiedi in alluminio e sue leghe (certe di esse a base di magnesio per teste e giunzioni -poi migliorate- tendevano ad una certa fragilità) e da quelli in legno, di qualità.
Come forse ho accennato in precedenza, io ho 65 anni e sono piccolino di statura; fotografo da quando ne avevo 11, amo la fotografia di paesaggio ed abito in località di montagna; non mi sono mai sentito "sfiancare" dall'avere a tracolla lo "075" anche in lunghe escursioni. Poi, cose meravigliose si scattano anche con la Rollei 35S, che sta in un tascone dei pantaloni, o con la semplicissima Contax-II ed un banalissimo, quanto efficace "Bruststativ". Mica dobbiamo partire ogni volta come se volessimo, anzi dovessimo scattare la foto della nostra vita in cima all'Annapurna!
Ed in questi tempi ove non è che scorrano fiumi di danaro verso le nostre tasche, spendere magari 30/40 euro per un "vecchio", ma praticamente eterno Manfrotto, non è cosa da disprezzare. Certo, occorre un pochino più di impegno (che potrebbe avere anche una sua componente di divertimento) nel cercarlo ed infine, trovarlo. |
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