| inviato il 02 Novembre 2023 ore 8:51
"Manco una, com'è giusto che sia." Cosa vuoi dire? |
| inviato il 02 Novembre 2023 ore 9:01
“ Cosa vuoi dire? „ Che non vedo alcun motivo per cui un gallerista dovrebbe/vorrebbe esporre le mie foto. |
| inviato il 02 Novembre 2023 ore 11:44
il motivo è vendere, lo avete detto voi stessi. |
| inviato il 02 Novembre 2023 ore 11:48
Potresti dirmi dove l' ho scritto? E che rilevanza avrebbe la presenza o meno di gente ,partecipante al thread, che abbia esposto in galleria? Mi sfugge il nesso . |
| inviato il 02 Novembre 2023 ore 12:17
Vabè allora è stato scritto, ok? Il nesso è: "Che non vedo alcun motivo per cui un gallerista dovrebbe/vorrebbe esporre le mie foto." |
| inviato il 02 Novembre 2023 ore 13:13
Che qualcuno porti le proprie opere presso un gallerista allo scopo di venderle mi pare lapalissiano, o quasi . Non capisco il nesso tra il sopracitato concetto e "la buona fotografia che se ne va a morire", tutto qui. A chi o cosa dobbiamo attribuire la causa del lutto? Ai curatori delle mostre/gallerie? Ai critici d'arte? Ai fotografi scarsoni? Al pubblico male informato che sperpera i propri soldi? Mi sembra di capire che il nocciolo della faccenda fosse risolvere l'amletico dubbio. |
| inviato il 03 Novembre 2023 ore 0:27
“ Allora, quand'è così potremmo esser tutti degli "artisti". Mi spiego, bisognerebbe conoscere il vero intento del fotografo, cosa vorrebbe comunicare attraverso tale immagine; lasciare l'osservatore libero di far voli pindarici davanti ad una, anche se voluta, forma di "famolo strano" non basta a giustificarne l'esser "arte". „ Se uno scatta volutamente una foto sfocata, la pubblica e questa cattura l'attenzione di alcuni interlocutori, possiamo anche tentare di declassarla a immondizia, ma resta un'opinione personale che può essere condivisa da molti, ma mai in modo tale da farne una regola, in primis perché l'interlocutore che ha (sinceramente) apprezzato non sarà d'accordo con voi e poi perché non stiamo parlando di una scienza, dove esistono regole universali, riproducibili ovunque e da chiunque. Il tema è estremamente complesso e capire quando l'arte travalica quel fumoso confine e finisce nel banale non è semplice. Conoscere l'intento, lo stile e la vita del fotografo potrebbe già aiutare a farsi un'idea, eppure non è sempre sufficiente o può addirittura essere superfluo. Personalmente, ammiro chi osa, chi si butta anche a costo di essere deriso, chi sperimenta. Ciò non significa che mi piaccia tutto, ma ne apprezzo l'impegno. Io non conosco Arconudo, ma devo dire che ha uno stile interessante e mi viene sinceramente voglia di guardare le sue foto, scoprirne le forme, gli equilibri e le eventuali sensazioni. Sono opere d'arte? Per me alcune potrebbero benissimo essere esposte in una galleria d'arte. Per me. |
| inviato il 04 Novembre 2023 ore 9:31
“ A chi o cosa dobbiamo attribuire la causa del lutto? Ai curatori delle mostre/gallerie? Ai critici d'arte? Ai fotografi scarsoni? Al pubblico male informato che sperpera i propri soldi? „ Forse la causa è da attribuire a tutti quei punti, o forse a nessuno. Se si và in una fiera d'arte seria con la presenza di gallerie, ci si può tranquillamente rendere conto che in realtà c'è di tutto di più e non solo il luogo comune "della galleria", ma veramente si trovano espressioni d'arte di qualunque genere, dalle opere classiche, quelle estreme, quelle da nerd, ecc.ecc. sta a noi scegliere cosa ci piace ( se lo vogliamo altrimenti nessuno obbliga nessuno). Un esempio sono i dollari pitturati o ritagliati o con incollate delle miniature, ultimamente vendono molto e a Roma c'è una galleria specializzata in questo tipo di arte contemporanea con ben 20 artisti che usano banconote per fare arte. Era solo un esempio per dire che l'arte contemporanea non è solo un cesso aperto, una banana appesa, una tela tagliata ecc.ecc., queste potrebbero essere definite cose estreme tuttavia possono o non possono piacere. Per me, comunque, le gallerie portano cultura a costo zero, nel senso che per visitare non è richiesto un biglietto e io mi sto facendo una bella cultura fotografica a gratis ( scusate se è poco) quindi bisogna abbandonare il preconcetto che molti hanno sulle gallerie, devono essere intesi come dei negozi, entri vestito come ti pare, guardi e se hai voglia acquisti, altrimenti esci oppure ti compri il catalogo dell'x artista da tenere in libreria per alimentare la propria passione. |
| inviato il 04 Novembre 2023 ore 9:44
Ripeto, più gallerie ci sono meglio è. Non vedo come potrebbe essere il contrario. |
| inviato il 04 Novembre 2023 ore 9:57
“ Ripeto, più gallerie ci sono meglio è. „ Concordo appieno. |
| inviato il 04 Novembre 2023 ore 11:11
“ Confermo. Manca Cartier-Bresson, che è famoso solo perché all'epoca in giro per il mondo fotografavano in quattro gatti, ma viste oggi le sue foto sono patetiche, e poi in realtà sono tutte costruite con attori. „ Ovvio. E non dimentichiamoci dei colpi di fortuna , quelle foto lì sono quasi sempre colpi di fortuna , anche un orango poteva scattarle. Invece al giorno d'oggi , con gente che si spara (e conserva, cosa ancora più triste) centomila scatti al mese per puro diletto , i colpi di fortuna latitano. Probabile che la dea bendata sia in vacanza, altrimenti non si spiega. |
| inviato il 04 Novembre 2023 ore 13:05
“ E non dimentichiamoci dei colpi di fortuna , quelle foto lì sono quasi sempre colpi di fortuna , anche un orango poteva scattarle. „ Naturalmente, nella categoria più difficile della fotografia, a volte entra in gioco la fortuna. Ma un orango ha bisogno di molto di più. Anche per me, la fortuna non è sufficiente. Se una foto è arte o meno è del tutto irrilevante. Se suscita emozioni in me, è buona, altrimenti è materia morta. |
| inviato il 04 Novembre 2023 ore 13:19
“ “ E non dimentichiamoci dei colpi di fortuna , quelle foto lì sono quasi sempre colpi di fortuna , anche un orango poteva scattarle. ? „ credo fosse ironico.... |
| inviato il 04 Novembre 2023 ore 16:21
Meglio mettere un alert [sarcasmo] |
| inviato il 04 Novembre 2023 ore 19:29
“ Il fotografo non crea nulla da zero: si limita a riprodurre ciò che esiste già nella realtà. „ Ma proprio no. Che in una fotografia ci sia quello che stava davanti all'obiettivo non vuole dire affatto il fotografo si limiti a riprodurre ciò, e sinceramente non ho idea di come si possa pensare una cosa simile se si conosce anche solo un minimo di fotografia. Prendo in prestito un esempio estremamente semplice e comprensibile che mi pare faccia Shore in "Lezione di fotografia" (comunque consigliatissimo): www.nga.gov/collection/art-object-page.118655.html
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