| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 18:57
“ chiedete a Fonte Edmondo e l"avrete in due righe. Fonte: in nomen omen „
Beato lui che l'ha capito...pensa, ci sono persone che ne capiscono abbondantemente e che ancora non hanno capito |
| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 19:01
“ Dopo 13 pagine senza arrivare ad un "dunque" su cosa sia l'arte una dritta devo darvela: chiedete a Fonte Edmondo e l"avrete in due righe. Fonte: in nomen omen „
"Le dritte di F.E.", byte da tastiera ,2023 , Museo delle arti museali di Mues(LI). |
| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 19:10
“ Tipo?
Ricordatevi anche il titolo del 3d originale. „
Un esempio attualissimo:
la facilità con la quale l' AI permette a chiunque di produrre opere.....
Oppure la già citata merda di artista, ne esistono circa 100 scatolette prodotte con facilità, in serie, da Manzoni.
Poteva andare avanti per altre quantità.
Tutti la possiamo replicare (gli stitici un po' meno) e quindi chiaro che non è l'opera in se ma il concetto, e quindi se vale solo il concetto posso fare a meno dell'opera stessa?
sono solo alcune riflessioni da cui partire, non è solo che se non fai fatica non è arte.... |
| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 19:10
Beh, molte cose nascono dal concetto alquanto feticista che abbiamo in occidente del prodotto dell'attività di un artista. Quando leggiamo che in oriente la tal pagoda o il tale tempio sono vecchi di, poniamo, tremila anni, questo non significa che le travi, le tegole, i rivestimenti eccetera siano quelli messi in opera tremila anni fa e restaurati con tecniche raffinatissime in grado di preservarli. Quel manufatto è stato ricostruito, in parte o in tutto, più volte, sempre ovviamente seguendo la sua fisionomia originaria, e in questo sta la sua "autenticità". Come l'ascia di Geoge Washinton: è stata cambiata la lama più volte e più volte è stato cambiato il manico, ma è sempre l'ascia di Geoge Washinton.
Noi invece abbiamo un'idea, come dicevo, feticista dell'opera d'arte: per essere autentica e valere un mucchio di soldi deve essere proprio quella lì, quella che hanno toccato le mani dell'autore, altrimenti è un falso che non vale nulla.
Chiaramente quest'idea è stata messa in crisi nel novecento, per varie ragioni: una stampa fotografica ricavata dal negativo originale ma non siglata dall'autore potrebbe essere perfettamente identica a una numerata. De Chirico ha dichiarato che tra le sue opere in circolazione ce ne sono di più di false che di autentiche e che, udite udite, egli stesso non sarebbe stato in grado di distinguerle. Non parliamo poi di quel che si fa con la fotografia digitale: come sapere se si sta visualizzando un certo file o una sua copia? Impossibile, ovviamente. Insomma crolla tutto un processo di mercificazione dell'arte vecchio di secoli. Il valore estetico delle opere rimane quello che è, possono essere valide o insignificanti, belle o brutte, quel che sono restano, sia che le ammiriamo in originale o in copie indistinguibili dall'originale, c'è poco da fare. Ma dovrebbe crollare invece miseramente il valore di mercato. Dovrebbe, ma non crolla... perché? Perchè a nessuno piace dover mollare l'osso, e figuriamoci ai mercanti d'arte. E così assistiamo a vendite milionarie di opere forse geniali o forse no, ma comunque ridotte al rango di oggetti banalissimi di valore limitato dalla possibilità della riproducibilità tecnica. Una faccenda malata, secondo, me, improntata ad un ridicolo feticismo. Ma il nostro mondo è dominato in lungo e in largo da proccessi di mercificazione che certamente non riguardano solo l'arte. E allora che caxxo pretendete? |
| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 19:18
“ Un esempio attualissimo: „
Il titolo del thread è "Gallerie d' arte. La morte della buona fotografia?"
Se la vostra risposta è "sì", abbiate anche la pazienza di portare ad esempio ciò che considerate buona fotografia in luogo di quella che potete trovare nelle gallerie/ mostre d' arte.
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| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 19:21
Bè, io ho scritto tutti gli autori che ho trovato nelle gallerie e come detto, le gallerie non sono la morte della buona fotografia, m anzi, negli esempi che ho riportato direi che sono i divulgatori della buona fotografia, anzi, direi eccelsa fotografia |
| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 19:22
“ E allora che caxxo pretendete? „
Di poter dire che due tagli nella tela sono una minkiata. |
| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 19:48
C'è da dire che in un opera come il David ogni cm quadro è stato lavorato con le mani di Michelangelo. (al netto degli aiutanti)
C'è il suo sudore, tanto del suo tempo, la sua fisicità.
Questo ha un valore in se, secondo me.
Toccare un' opera che è stata toccata, accarezzata, scolpita, letteralmente modellata con le mani dell'autore.
In tante giornate, tante notti forse.
Per quanto tempo ci ha dovuto pensare?
Manzoni nella sua merda ci ha messo altrettanta energia, tempo, fatica? |
| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 19:57
Comunque tengo pure questa
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| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 21:51
secondo me bisogna rapportarsi ai tempi.. allora i concetti erano piu' semplici. Piu elementari (anche se sofisticati).
Un mastro costruttore usava attrezzi semplici e la pietra per costruire una cattedrale.
Giocoforza doveva immaginare strutture slanciate ma solide.
E comunque, se fosse solo questione di quantita' di lavoro un pittore addetto alla verniciatura di un transatlantico sarebbe pagato milioni di euro.
Anche il famosissimo taglio..
Il punto e' arrivarci.. e magari ci arrivi in dieci secondi perche ti cade una mela sulla testa. Ma quella mela fara' si' che universita' e scuole portino il tuo nome. Da quel momento tutti sapranno cos'e' la gravita' e la daranno per scontata.
Questa cosa che un taglio lo fa chiunque, per me e' una baggianata... anche click lo fa chiunque. Ma un click non vale l'altro.
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| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 21:57
Il taglio, per noi friulani, è una COSA SERIA!!!
Non scherziamoci su, per favore ... |
| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 21:59
“ Questa cosa che un taglio lo fa chiunque, per me e' una baggianata... anche click lo fa chiunque. Ma un click non vale l'altro.
„
Epperò....
il click è lo strumento che porterà all'opera. Tutti i click sono uguali, le opere diversissime.
Mentre il taglio è proprio l'opera finita.
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| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 22:12
anche lo specchio di Pistoletto e', se vogliamo, una baggianata... (non lo e' ma rischia di passare per...)
A monte pero' c'e' una ricerca..un pensiero. Cosa separa uno specchio di Pistoletto dal retrovisore della tua auto? |
| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 22:17
Non mi pare che ha preso uno specchio e basta.
C'è tutto un processo dietro e il risultato è sorprendente. |
| inviato il 29 Ottobre 2023 ore 22:20
Questo invece è stato venduto a 4 milioni di dollari.
White Fire I di Barnett Newman
Sono due righe su uno sfondo uniforme. + la firma in basso.
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