| inviato il 10 Ottobre 2023 ore 7:39
Avrei piacere di condividere alcune prove che ho fatto con l'accessorio in oggetto (https://nisifilters.it/prodotto/lente-close-up-nc-macro-58-52-49mm/), corredate da qualche considerazione generale che può essere pertinente anche per altre soluzioni simili. Sono infatti ben noti i vari filtri Raynox e similari, nati per lo stesso scopo. Questi prodotti NiSi si pongono sulla carta come un'alternativa di qualità ancora maggiore. La versione che ho preso io è +5 diottrie (simile al Raynox 150) e si monta su filetto da 58mm, con inclusi due adattatori di step-up da 52mm e 49mm. La lente è abbastanza pesante e fornita di un astuccio rigido di buona fattura. L'applicazione più comune di questi filtri è quella di aumentare il rapporto di riproduzione di teleobiettivi o telezoom come i classici 70-300, 70-200 etc. Io l'ho preso proprio per questo utilizzo; in particolare per aggiungere un po' di capacità macro al mio kit micro 4/3 senza comprare una lente dedicata, da abbinare all'economicissimo 40-150r (che monta filtri da 58mm). Ma mi ha invogliato all'acquisto anche la compatibilità (fortuita) con il mio Pentax 55-300 PLM che è sempre da 58mm, e l'adattatore già incluso per filetto da 49mm come gli altri macro Pentax che ho. In particolare ho fatto qualche prova con il Pentax 100mm f2.8 Macro WR, oltre che con i due tele-zoom citati. Sebbene si possa calcolare a priori il rapporto di riproduzione complessivo dato dal filtro, soprattutto da distanza ravvicinata e per gli zoom non è immediato dedurre la focale esatta soprattutto nei pressi della minima distanza di messa a fuoco dove l'effetto del focus breathing è pesante. Perciò ho fatto qualche foto a un metro graduato per misurare empiricamente il rapporto di riproduzione (alla mimima distanza di messa a fuoco), alle varie focali con i due zoom:
 Col 300mm Pentax si arriva a quasi 1.4:1 a 300mm (dove l'obiettivo ha nativamente un rapporto di 0.3:1), l'Olympus si ferma a circa 0.8:1. In entrambi i casi le capacità macro dell'obiettivo vengono estese in maniera considerevole entrando nel range di quanto offerto da lenti macro dedicate. Ma la qualità immagine resta buona ? Cerco di rispondere a questa domanda con qualche esempio. La prima serie è su un soggetto piano (una banconota) illuminata da dietro. A posteriori direi che non è stata una scelta felicissima ma permette comunque di evidenziare qualche aspetto saliente. 1) Sul Pentax 100mm Macro WR Partiamo da questo test come riferimento, il tutto è stato eseguito su cavalletto in live view con otturatore elettronico usando la Pentax K-3iii. Un uso secondario che avevo ipotizzato era di aumentare l'ingrandimento di un macro dedicato. Il Pentax 100mm macro è circa un 75mm a 1:1, in teoria secondo i calcoli (http://extreme-macro.co.uk/extreme-macro-closeup-lenses/#calculator) mi dovrei trovare un'ingrandimento di 1.75:1. Nella pratica ho misurato circa un 1.57:1 (con un certo errore ma sicuramente non siamo compatibili con il calcolo teorico). Seguono due immagini a 1:1 con la lente nativa, e con il close-up (1.57:1). 1:1 f5.6
 1.57:1 f8
 Le distanze di lavoro sono rispettivamente 30cm (dal piano sensore) e 12cm (dal fronte lente) per il caso 1:1 e 27cm, 7cm col closeup. Per cui ancora usabili. L'incremento di magnificazione ottica non è eclatante, e qualcosa in nitidezza si perde (forse avrei dovuto provare a chiudere un po' di più il diaframma, come ho poi dovuto fare con il tele-zoom). Supponendo di fermarci a f5.6 vs f8 confrontiamo due crop 100% di cui il primo è l' 1:1 upscalato per avere la stessa risoluzione del caso con maggior ingrandimento ottico. Guadagno effettivamente qualcosa con la lente closeup ? Non saprei, non è decisivo, forse il soggetto non è felicissimo, forse chiudendo di più i diaframmi qualcosa si sposterebbe a favore della configurazione con maggior magnificazione ottica, anche tenendo conto della perdita di nitidezza che la lente addizionale inevitabilmente produrrà. 1:1 f5.6 upscaled 157%, 100% crop
 1.57:1 f8 100% crop
 2) Sul Pentax 55-300PLM@ 210mm approx 1:1 Propongo tre crop 100% a diaframmi f8,f10,f11. Si vede abbastanza chiaramente che a f8 c'è tanta morbidezza, per avere un'immagine ben incisa bisogna chiudere a f10, a f11 mi sembra migliorare ancora. A f11 direi che siamo in linea con la lente macro. Almeno al centro del frame e chiudendo di qualche stop questo aggiuntivo mi sembra garantire una qualità immagine più che rispettabile. La distanza di lavoro in queste condizioni è di circa 14cm dal fronte della lente, non male. Qualcosa in più che col 100mm macro nativo, ma non decisivo.


 3) Sull' Olympus 40-150r In questo caso non ho sperimentato con quel target di test, ma ho fatto qualche prova "sul campo".

 I risultati mi sembrano direi più che soddisfacenti, sebbene il soggetto sia piccolino nel frame e stia usando un'obiettivo economicissimo c'è un bel dettaglio il risultato è gradevole. Lo consiglierei a qualcuno per spingersi oltre 1:1 con un macro dedicato ? direi di no. Lo consiglierei per il suo scopo primario cioè con un tele lungo o un tele-zoom ? direi di sì in generale Terrei in conto che pesa abbastanza e dentro il suo astuccio ingombra qualcosina, forse anche come accessorio al mio kit m4/3 tutto sommato nello stesso peso e qualche cm in più di ingombro mi sarei potuto prendere il piccolo 30mm macro f3.5. Tuttavia questo aggiuntivo fa il suo lavoro e la qualità che si porta a casa è più che onesta, nelle giuste condizioni si avvicina a quella di lenti macro dedicate (ancorchè non strettamente eccezionali come il mio 100mm Pentax che è molto buono,per me più che sufficiente, ma sicuramente inferiore alla risolvenza di "mostri" più moderni). |
| inviato il 10 Ottobre 2023 ore 20:02
Noto che con lo zoom 55-300mm @ 300mm ed alla minima distanza, ottieni un rapporto di riproduzione (1.38 circa) inferiore a quello che otterresti ad infinito (1.5 teorico); con lo zoom 40-150mm @ 150mm sempre alla minima distanza, arrivi ad un rapporto di riproduzione (0.78 circa) di pochissimo superiore a quello che si avrebbe con messa a fuoco ad infinito (0.75 teorico). Sempre se le prove la hai fatte alla minima distanza di fuoco, ho supposto così dato che hai scritto: “ soprattutto nei pressi della minima distanza di messa a fuoco dove l'effetto del focus breathing è pesante „ Penso che convenga stare ad infinito, anche perchè di solito la resa degli obiettivi è migliore rispetto a quella alla minima distanza; forse puoi guadagnare un po' di nitidezza. |
| inviato il 11 Ottobre 2023 ore 8:28
Ciao. Sì ho visto che in effetti con lo zoom posso ottenere un ingrandimento a spanne similare (non l'ho misurato ho fatto solo qualche prova a mano libera) con messa a fuoco a infinito e alla minima distanza. Chiaramente lavorando a una distanza diversa. Però con il macro ho notato che l'ingrandimento alla minima e a infinito è molto molto diverso, a favore dell' minima distanza. E anche per questo ho lavorato sempre alla minima anche con gli zoom. Ma..leggendo anche le indicazioni a corredo di certe formule e calcolatori ne deduco che le formule sono valide sotto forti assunzioni approssimative. Con schemi ottici complessi l'unica cosa è provare empiricamente. Proverò a vedere con gli zoom se lavorando a infinito c'è una qualche differenza di qualità. Di ingrandimento mi sembra poca roba. Sostanzialmente uguale. |
| inviato il 11 Ottobre 2023 ore 10:52
L'ho comprato ad inizio primavera trovandolo usato su ebay per vedere come andava, alla fine non mi sembra male neanche per andare oltre l'1:1 (non certo come obiettivi specifici, a diaframmi aperti soffre molto ma chiuso (f/11-f/16) va più che bene), l'ho usato in questo modo con il 200 macro sulla K1II evitandomi di dover cambiare lente se passavo da soggetti relativamente grandi a soggetti particolarmente piccoli. |
| inviato il 11 Ottobre 2023 ore 12:47
Sì la qualità immagine chiudendo il diaframma è di tutto rispetto. Se in effetti uno non vuole un obiettivo macro dedicato con questo abbinato a uno zoom di buona qualità ti avvicini abbastanza. Non è niente male. |
| inviato il 11 Ottobre 2023 ore 16:17
Uso sia la Nisi d.77 che rRaynox 150 e 250 ( oltre a tubi di prolunga e anello di inversione) - la Nisi e' indubbiamente al top ... ma nel rapporto Q/P e come praticità le Raynox le trovo preferibili |
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