| inviato il 08 Ottobre 2023 ore 16:06
Buongiorno a tutti, scrivo qui non so se è la sede corretta comunque grazie a chi mi vorrà rispondere.
Ho aderito all'iniziativa di Milano Photofestival che mi invitava alla lettura del portfolio con una semplice iscrizione di € 20,00.
Qui viene la parte difficile...sono sempre scappata da qualsiasi implicazione e impegno fotografico più serio mantenendo il puro divertimento della fotografia, chi mi conosce sa che scatto solo per pura creatività e per ritagliarmi qualche momento tra me e me.
La lettura del portfolio mi ha messo in difficoltà, grande è la tentazione di andare, pagare € 20,00 e scusarmi per il disturbo senza mostrare niente.
Non so cosa raccontare di me.
Questa parte su Juza che pochi conoscono, la parte più divertente senza implicazioni di nudo che è su Instagram o la parte in cui da Art director dirigo altri fotografi a scattarmi fotografie come il progetto delle gambe a cui ho dato seguito ad una mostra fotografica...
il 21 ottobre sarà il Dday e io non so ancora chi sono.
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| inviato il 08 Ottobre 2023 ore 16:15
Di cosa hai paura? |
| inviato il 08 Ottobre 2023 ore 16:49
la lettura potfolio è proprio il momento per capire chi sei.
non si va per farsi fare i complimenti, si va per capire cosa il nostro lavoro trasmette ed, eventualmente, attuare delle contromisure.
le letture portfolio servono a limare dei progetti, a capire quali foto eliminare da un insieme che noi non riusciamo a scremare oltre, a dare un ritmo d un nostro progetto.
se vai li, portando un poutpourrì di cose è inuitle. vai portanto un argomento, una serie, un tema, anche semplice o banale. portale stampate, senza esagerare, 15x20 va bene, in modo da portci giocare sul tavolo assieme al lettore.
ricorda che quello che ti diranno è il parere del lettore, non è un parere assoluto.
sai già chi è il tuo lettore (sarebbe opportuno).
è imolto mportante sapere chi sarà il lettore e in generale come la pensa sull'argomento che porti. |
| inviato il 08 Ottobre 2023 ore 16:51
Ho paura di non riuscire a raccontarmi. Non sono capace di raccogliere i miei lavori per potermi presentare.
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| inviato il 08 Ottobre 2023 ore 16:57
Si Ugo, il lettore l'ho scelto io.
Le possibilità erano Roberto Mutti, Sanni Agostinelli, Luigi Erba e Mosè Franchi.
Ho scelto Agostinelli.
Il problema è che non so cosa portare, gli ultimi anni di lavoro che sono autoscatti? sono quasi tutti nudi, è la sede giusta?
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| inviato il 08 Ottobre 2023 ore 16:57
Quelle poche cose che ho imparato nella vita è che la paura non porta a nulla di buono e può farti perdere occasioni,così come l'ansia anticipatoria.
E' vero,mettere su un portfolio è difficile,scegliere le foto è difficile e si ha paura di scegliere quelle sbagliate. Ma come dice giustamente Ugo bisogna portare un progetto e non foto a random. Se hai il tuo progetto o puoi crearne uno partendo dalle foto che hai,non avere paura e buttati,saranno le foto a raccontare di te,non le parole.
Ti consiglio di fare stampe di qualità,fanno sempre una bella figura |
| inviato il 08 Ottobre 2023 ore 17:00
“ gli ultimi anni di lavoro che sono autoscatti? sono quasi tutti nudi, è la sede giusta? „
Perchè no? e soprattutto cos'hai da perdere? Io comunque andrei anche da Mutti,ha parecchia esperienza. Non avere paura del giudizio altrui,vedila come l'opportunità di avere opinioni distaccate e poi valuterai se farne tesoro o cestinarle.
Agostinelli non so chi sia,se l'hai scelta forse ritieni che sia la persona adatta
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| inviato il 08 Ottobre 2023 ore 17:11
Sadko, forse potrei portare un progetto introspettivo di autoscatti nel tempo.
Quelli rubati nei prati e quelli fatti al momento in ambienti chiusi.
Mi hanno detto che vale anche la possibilità di presentarli digitali.
Lo so che la stampa vince su tutto (io scatto in pellicola tutti i viaggi che faccio e stampo) ma non so se ce la farò a stampare.
Quante foto dovrei portare?
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| inviato il 08 Ottobre 2023 ore 18:47
Penso che una quindicina vada bene |
| inviato il 08 Ottobre 2023 ore 22:41
Personalissima osservazione probabilmente pure un po' OT, prendetela per quel che è, se vi pare inopportuna passate oltre. L'osservazione è questa:
Da un po' sto pensando a questo: se volessi un parere che potesse essermi di una qualche utilità sul valore della mia produzione fotografica non farei vedere le mie foto a un fotografo ma piuttosto a un artista che si occupi di immagini non fotografiche o di arte in generale: un pittore, uno scultore, un illustratore, un regista cinematografico o magari anche teatrale, un coreografo... possibilmente sentendo il parere non di uno solo ma di quanti più possibile.
Questo perché temo che un fotografo darebbe giudizi positivi o negativi soprattutto valutando quanto le mie foto siano o non siano in linea con l'idea che lui ha di cosa debba essere la fotografia, e sarebbe quindi portato a dare giudizi castranti nei confronti di chi non la pensa come lui e che non fotografa in un certo modo. |
| inviato il 09 Ottobre 2023 ore 7:20
Porta i tuoi autoscatti e spiegagli perché senti il bisogno di farli e pubblicarli.
La lettura sarà un confronto per provare ad avere spunti e idee.
Ovviamente il lettore essendo una persona ti darà un giudizio in base alle sue idee, ma é comunque qualcuno con più esperienza e la sua visione ti darà un'idea di come i tuoi scatti sono percepiti.
Nel caso più avanti ne farai altre con persone diverse per avere conferme o mostrare le correzioni che hai fatto man mano |
| inviato il 09 Ottobre 2023 ore 9:11
Personalmente seguirei il mio sentire del momento.
"Sentire", non "pensare". |
| inviato il 09 Ottobre 2023 ore 10:25
Grazie @miopiartistica per il tuo parere, è sicuramente un punto di vista.
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| inviato il 09 Ottobre 2023 ore 10:27
@MatteoGroppi, cercherò di selezionarli e tenterò di spiegarli.
Vediamo da qui al 21 cosa succede nella mia testa! |
| inviato il 09 Ottobre 2023 ore 10:27
@andreamb il "sentire" è un ottimo alleato! io lo chiamo Istinto! |
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