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Mi mancava questo 3000 della Val Formazza che come panorama a 360 gradi e' notevole ma al secondo posto dopo il Blinnenhorn o Corno Cieco 3400m ca. da me salito in giornata per ben 2 volte sconfinando in territorio elvetico. Come sempre, visto anche lo sviluppo chilometrico notevole si tratta di 10km di salita e 10km di discesa, da percorrere in giornata, sveglia al mattino presto e partenza da Canza h 6,30, con lo zaino bello pieno di provviste, bevande ed apparecchiatura fotografica; nonostante la presenza del rif.Vannino, non avevo intenzione di perdere troppo tempo a fermarmici almeno all'andata. Il percorso non e' difficile ma lungo e noioso almeno fino al rif.Vannino e soltanto l'ultimo tratto di pietraia ripida per giungere alla cima richiede un po' di prudenza, soprattutto nella discesa. Avvistate soltanto alcune giovani femmine di stambecco appena sopra la diga del Lago Busin inferiore ed appena sotto la cima sul vallone a picco sopra l'Alpe Vova. Ho effettuato alcuni scatti e se vorrete vederli nella mia galleria ad essa dedicati.
Quota di partenza: 1 419 m Quota di arrivo: 3 009 m Dislivello: 1 810 m Tempo di salita o complessivo*: medio 4h30' Tempo di discesa: 4h00'
Bellissima gita nel cuore della Val Formazza, impegnativa sia come sviluppo che come dislivello, anche perché dal passo del Busin si perde 100m che poi bisogna riprendere al ritorno, pertanto il dislivello effettivo della gita è 1800m. Dalla cima del monte Giove si può gustare una delle viste panoramiche più belle della Val Formazza e delle Alpi Lepontine.
Proseguendo in salita dal Lago Vannino si arriva al P.sso del Busin, si scende perdendo quota, trascurando a destra la traccia per il Lago Busin superiore, ed arrivati ad una curva quasi a livello del lago ho preso una traccia di salita che mi ha permesso di scavalcare un costone ed evitare di arrivare fino alla casa del custode della diga e salendo a zig-zag su sentiero e paletti ben segnalati si giunge fino alla base dell'evidente pietraia finale della salita alla cima. Seguire i bolli e le tracce biancorosse sui massi.
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