| inviato il 18 Settembre 2023 ore 10:21
“ Purtroppo hai ragione da vendere Edo, le ultime Velvia che ho prese le ho trovate, assolutamente per sbaglio, a 25,7 € spedite, per il resto nulla a meno di 30 € più le spedizioni. „ Quindi non sono solo le lenti Canon che aumentano e le lenti RF che costano tanto |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 13:52
Infatti. Purtroppo gli youtubers neo pseudo-artisti, rigorosamente a pellicola, che oggi vanno tanto di moda ci hanno rovinato la piazza! Speriamo tornino presto alle loro digitali che lì fanno meno danni... o almeno non ne fanno a noi poveri pellicolari. |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 15:29
@PaoloMcmlx “ ... ma perché le sue foto ancora oggi su riviste, mostre in giro per il mondo, mentre quelle di altri fotografi del tempo sembrano non esistere. *********************************************** Sembrano non esistere semplicemente perché NON ESISTEVANO caro Elfoleo... infatti, se rileggi bene, è stata la mia premessa. „ Ripeto non ho tutta questa stima Bresson per proteggerlo a spada tratta, ma non bisogna conoscere Bresson per capire la sua grandezza, basta conoscere la storia. Chi sostiene che c'era solo lui, dovrebbe conosce la storia, negli anni 30 Parigi artisticamente parlando (e non solo) era la città dove TUTTI volevano andare, se c'era una concentrazione di fotografi era proprio a Parigi. Parigi in quei anni era (non voglio fare paragoni blasfemi) come Firenze/Roma nel rinascimento, Londra negli anni 60, Roma in periodi imperiale, Costantinopoli nel 1200 ecc... Quindi se in tutti il mondo c'erano 1000 fotografi almeno 900 fotografi sono passati da Parigi. Se oggi ci si ricorda (forse anche troppo) Bresson rispetto agli altri 899 fotografi, forse perché qualcosa di buono rispetto agli altri lo ha fatto. Poi ci si dimentica che anche Bresson ha avuto un maestro (che nessuno ricorda) anche Bresson ha collaborato con altri fotografi (che nessuno ricorda) anche Bresson ha girato il mondo e non solo Parigi (mi pare Cina, est europa ecc...) e poi ha lavorato parecchio nel cinema. Forse erroneamente ci si ricorda di lui solo per le foto di Parigi. |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 15:44
youtubers non pseudo-artisti, rigorosamente a pellicola, che oggi vanno tanto di moda Ecco cosa sono: questa estate a Londra era pieno di macchine a pellicola rigorosamente a tracolla e spente. Pensavo fosse una pradata invece è una googolata. Triste che gli EF stiano a galla per questi. |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 15:58
Chi sostiene che c'era solo lui, dovrebbe conosce la storia, negli anni 30 Parigi artisticamente parlando (e non solo) era la città dove TUTTI volevano andare, se c'era una concentrazione di fotografi era proprio a Parigi. ************************************* Siamo sempre là...quanti fotografi c'erano? 900?... va bene... facciano 9.000 non 900... gli regalo un numero di concorrenti addirittura DECUPLICATO. Ciononostante siamo sempre lì... oggi, in un anno, per le vie di Parigi troverai ALMENO NOVE MILIONI di fotografi. Inoltre poi negli anni Trenta, fotograficamente parlando, Parigi era una città ancora vergine... oggi c'è una inflazione galoppante di fotografie che riguardano Parigi. In altre parole allora c'erano un milione di fotografie da fare per le vie di Parigi, oggi ce ne sono un miliardo di fotografie da fare... peccato solo che tutte siano già state fatte almeno un milione di volte ognuna! Quindi di che parliamo? |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 16:07
Alla fine è sempre lo stesso discorso di oggi però al rovescio... un quarto di secolo addietro gli avifaunisti, in giro per il Globo Terracqueo, si contavano sulle dita di una mano... toh... di entrambe le mani! Oggi ce ne sono MIGLIAIA solo su Juza... sono diventati tutti bravi i fotografi o sono diventate più brave le macchine fotografiche? |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 16:14
“ Ciononostante siamo sempre lì... oggi, in un anno, per le vie di Parigi troverai ALMENO NOVE MILIONI di fotografi. Inoltre poi negli anni Trenta, fotograficamente parlando, Parigi era una città ancora vergine... oggi c'è una inflazione galoppante di fotografie che riguardano Parigi. „ Però ridurre la fotografia di Bresson a "Parigi" è abbastanza limitante: ha immortalato una Guerra Mondiale e poi ha girato il mondo, fotografando in decine di nazioni diverse; si dice abbia lasciato mezzo milione di negativi in cinquant'anni di carriera e ha pure fondato una delle più importanti agenzie fotografice del mondo con altri personaggi del suo livello: per essere ricordato come uno dei maestri della fotografia il suo l'ha fatto, che piacciano o meno il suo stile, le sue opere ed il suo suo modo di approcciarsi ad essa. |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 16:18
“ Forse erroneamente ci si ricorda di lui solo per le foto di Parigi. „ Veramente il sogno di Bresson era di diventare un grande pittore....ma era una chiavica. Però essendo di famiglia staricca ha potuto permettersi di girare il mondo con una Leica e portare a casa foto di luoghi che, ai tempi, sentivi solo nei racconti....ovvio che poi, far vedere queste foto a Parigi piuttosto che a Roccacannuccia, faceva la differenza in termini di fama. ps: detto questo, ha poi dimostrato tutta le sua integrità etico/morale quando, al diffondersi del colore e delle maggiori possibilità di viaggiare nel mondo per tutti, ha più volte rimarcato la superiorità artistica del suo B/N (a differenza di quasi tutti gli altri Grandi del tempo, che sarebbero passati sul cadavere della madre per avere il colore) inventandosi le stupidaggini che ancora oggi si sentono dai suoi nostalgici scimmiottatori....peccato che tutte queste virtù del monocromatico non le avesse intuite, pur avendone tutte le possibilità, quando aveva iniziato a dipingere, visto che erano quadri a colori (come d'altronde insegna tutta la Storia della Pittura.....nessun grande artista si è mai sognato di usare il monocromatismo per esaltare "momenti di drammaticità", "colori che distraggono il cervello" e idiozie simili.....e ripeto: pur avendone tutte le possibilità e prese di coscienza) |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 17:02
Indubbiamente non si può e non si deve limitare Cartier Bresson ai soli anni '30 a Parigi, ma è altrettanto indubbio che negli anni della Guerra era già un fotografo affermatissimo. Per il mezzo milione di negativi invece che dire, il nostro Gianni Berengo Gardin ha un archivio di oltre un milione di negativi BW... se non addirittura due. Lo stesso Hannu Hautala, recentemente ritiratosi dalla scena fotografica mondiale per sopraggiunti limiti "oculistici", a sua volta ha un archivio di ben oltre un milione di diapositive. |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 17:08
....anche Chiara Ferragni ha quasi 30 mln di follower.......bisognerebbe chiedersi perchè.......(io no......lo so.....) |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 19:59
Ciao Paolo! Sempre bello leggerti! A presto! G. |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 21:58
ce ne sono MIGLIAIA solo su Juza... sono diventati tutti bravi i fotografi o sono diventate più brave le macchine fotografiche? Il digitale costa meno dello sviluppo e stampa, tutti si possono permettere una raffica da cui salvare, forse, una foto. |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 22:35
Oggi, se fai avifauna, devi essere bravo per sbagliarne una...ma onestamente non la vedo come una colpa....sembra che a qualcuno dispiaccia... |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 22:36
“ Indubbiamente non si può e non di deve limitare Cartier Bresson ai soli anni '30 a Parigi, ma è altrettanto indubbio che negli anni della Guerra era già un fotografo affermatissimo. Per il mezzo milione di negativi invece che dire, il nostro Gianni Berengo Gardin ha un archivio di oltre un milione di negativi BW... se non addirittura due. Lo stesso Hannu Hautala, recentemente ritiratosi dalla scena fotografica mondiale per sopraggiunti limiti "oculistici", a sua volta ha un archivio di ben oltre un milione di diapositive. „ Sinceramente Paolo non so valutare se era più facile una volta uscire dall'anonimato artisticamente parlando quando c'erano pochi artisti e dove la valutazione delle tue opere è in parte postuma, o sia più semplice oggi dove bisogna emergere in un mare di mediocrità e di foto perfettissime ma senza anima, dove le foto vincenti non sono certo quelle di qualità ma quelle che arrivano da idee differenti. Penso che una volta dovevi essere veramente bravo per emergere, oggi ci sono molti altri aspetti oltre al braccio, bisogna avere idee, venderti bene, saper fare post-produzione ecc... Resto però dell'idea "dell'uovo di Colombo" è facile fare qualcosa dopo che qualcun altro ci è arrivato o come dice Colombo "La differenza, signori miei, è che voi avreste potuto farlo, io invece l'ho fatto!". Quanti dei migliaia di fotografi che pubblicano su siti di fotografia tornando nella Parigi degli anni 30 con una Kodak Brownie (la Leica mi pare arrivi dopo) riesca a portare a casa delle buone foto da imporsi nel panorama mondiale. Mica c'erano i Social e neanche i giornali avevano un distribuzione tale sfondare con una grande foto. |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 6:25
Sinceramente Paolo non so valutare se era più facile una volta uscire dall'anonimato artisticamente parlando quando c'erano pochi artisti e dove la valutazione delle tue opere è in parte postuma, o sia più semplice oggi dove bisogna emergere in un mare di mediocrità e di foto perfettissime ma senza anima, dove le foto vincenti non sono certo quelle di qualità ma quelle che arrivano da idee differenti. ****************************************** Chiaramente Elfoleo non posso esserne certo, resto però convinto del fatto che era più facile uscire dall'anonimato cento anni fa di quanto non lo sia oggi. Non fosse altro che per il semplice fatto che oggi le fotografie scorrono via alla velocità della luce e nessuno ha tempo, e soprattutto voglia, di guardarle e studiarle per bene. E in ogni caso HCB non è certo divenuto famoso post mortem... |
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