| inviato il 17 Settembre 2023 ore 13:20
“ SECONDO ME, la tecnologia che presiede la costruzione degli obiettivi è ormai, da anni ed anni, al palo (brevetti scaduti, disponibilità di lenti di tutti i tipi, progettazioni via computer, ecc.). Di più non si può fare. Le scelte ora le fà il marketing: prestazioni migliori (ma migliori di quanto? Percettibili SOLO con prove strumentali!)? Lenti più grandi e più numerose all'interno dell'obiettivo ("boiler"; immagini "perfettine"!)! NECESSITA' di risparmio, sia in termini di costi, che di rapporto dimensione/pesi? Meno lenti, minori dimensioni delle stesse, MA maggiori aberrazioni corrette via SW (alcuni si "accontentano"; altri no! Scelte!)! Ricerca di maggior "morbidezza" (leggi: carattere, personalità, vaporosità, poesia, lirismo, capacità di commuovere, abilità di "raccontare" anzichè fotografare, ed altre amenità similari)? Rifugio nei buoni, vecchi, vetri progettati per l'analogico che, soprattutto nel ritratto, fanno ancora "la loro porca figura"! Di lì, non se ne esce! SECONDO ME! GL „ Concordo. Anche gli obiettivi che hanno migliorato nettamente le performance dei loro predecessori EF, cito ad esempio lo strepitoso RF 50 f/1.2, sono obiettivi che si sarebbero potuti produrre anche per il sistema EF, e non oggi, ma almeno 10 anni fa. |
| inviato il 17 Settembre 2023 ore 16:38
Si, Bruno, infatti! SECONDO ME (sempre IMHO) Canon, e tutti gli altri, soprattutto quando hanno avuto contezza dell'arrivo delle megapixellate, hanno cercato di "metterci una pezza" intervenendo SUBITO sugli zoom (particolarmente quelli pro), e sui grandangolari luminosi (24/1.4 Mk. II, e 35/1.4 Mk. II). Poi ognuno ha fatto a modo proprio: Tamron, ad esempio, mi pare che abbia proceduto sulla falsariga di Canon. Sigma è stata la più innovativa, dando vita ad una gamma pressochè completa di "nuove ottiche" (ART ed S). Per riallacciarmi al tuo messaggio, credo che una 5 DS-R con l'ART 50/1.4 (e, particolarmente il 40/1.4!!!) abbia poco o nulla da invidiare, come image quality, ad una R 5 + RF 50/1.2 (salvo il mezzo stop di diaframma, ovviamente). Come tecnologia ... beh, lì è un altro paio di maniche (sempre che "uno" ABBIA realmente BISOGNO di quell'"altro paio di maniche", s'intende!)! Ciao. GL |
| inviato il 17 Settembre 2023 ore 16:45
In conclusione: non è che con l'analogico hai il controllo totale, hai lo stesso controllo di un macchinista di un treno, che qualunque cosa faccia dai binari non può uscire. **************************** Vero, ma solo in parte. In realtà, come ripeto da anni fino alla sfinimento, la fotografia chimica basata sul negativo, e la fotografia digitale sono solo le due facce della stessa medaglia. Con la diapositiva invece, e solo con essa, si realizzano in maniera compiuta le conclusioni qui riportate perché ripeto: col negativo il risultato te lo aggiusti come vuoi. |
| inviato il 17 Settembre 2023 ore 16:55
Concordo. Anche gli obiettivi che hanno migliorato nettamente le performance dei loro predecessori EF, cito ad esempio lo strepitoso RF 50 f/1.2, sono obiettivi che si sarebbero potuti produrre anche per il sistema EF, e non oggi, ma almeno 10 anni fa. ************************** Lo dico da quando hanno introdotto il 50/1,2 EF. Già allora potevano farlo buono tanto quanto è ora l'RF, in realtà hanno messo fuori un obiettivo, chiaramente arrabattato, giusto perché dovevano smettere il 50/1 L che era quasi invendibile... in un secondo momento poi ne avrebbero inserito uno nuovo fatto bene. Poi hanno visto che gli acquirenti, pur di non ammettere di aver preso una ciofeca, si inventavano tutte le qualità fantasiose elencate poc'anzi dal mio amico Gianni, in pratica i difetti venivano decantati come fossero virtù irragiungibili, l'hanno lasciato così com'era... tutto guadagno insomma! |
| inviato il 17 Settembre 2023 ore 17:11
Assolutamente vero Paolo. Anche per me l'essenza della tecnica Fotografica passa per la Diapositiva. Lo scatto doveva essere perfetto. Non c'era una seconda possibilità o la possibilità di interventi postumi. Ho scattato solo DIA per 15 anni, sempre con la stessa macchina, la mitica Nikon FM2n. La macchina era diventata un prolungamento della mia mano. Conoscevo il comportamento dell'esposimetro in modo talmente consapevole che non necessitavo di nessun multizona, RAW o simulazione dell'esposizione. E questo grazie alle DIA e alla loro mirabolante latitudine di posa (-0.5 + 0.5!), che non lasciava spazio ad incompetenti. Oggi sicuramente non ne sarei più capace, schiavo di mille automatismi, comodi, ma non così fondamentali |
| inviato il 17 Settembre 2023 ore 21:07
E questo grazie alle DIA e alla loro mirabolante latitudine di posa (-0.5 + 0.5!), che non lasciava spazio ad... ****************************** Ecco... mirabolante è la parola giusta |
| inviato il 17 Settembre 2023 ore 21:36
Mezzo stop di errore in condizioni di forte contrasto li vedevi tanto. Però la dia ha ancora oggi una dinamica inarrivabile per il digitale. Quella densità ottica di oltre 3.5 rimane impossibile per qualsiasi monitor lcd dai costi umani. |
| inviato il 17 Settembre 2023 ore 21:48
Ma no, Edobette! E' come andare in bicicletta! Una volta imparato ... tutt'al più si tratta di "riprendere la mano"! GL |
| inviato il 17 Settembre 2023 ore 22:47
Non si tratta solo di esposizione. Ormai ci siamo abituati per esempio al bilanciamento del bianco automatico. Nelle DIA, un ombra è azzurra e la luce del tramonto è rossa, la luce al neon viola, ecc. Si imparava a guardare la direzione della luce , la qualità della luce ed il colore della luce. E poi gli ISO erano 50 o 100 al massimo. Le DIA ad ISO più alti e parlo di max 400 ISO, non avevano un grande resa. |
| inviato il 17 Settembre 2023 ore 23:02
... eh il wb! Avevo, anzi ho ancora, il termocalorimetro Minolta, con testa flash, e tutta la serie di filtri azzurro/ambra per correggere le dominanti! La sensibilità delle pellicole ... certo! Insomma, diciamocela tutta: il digitale è gran comodo (ed io sono pigrISSIMO!)! Ciao. GL P.S.: la dia resta come il tonno: INSUPERABILE!!! |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 6:21
Non si tratta solo di esposizione. Ormai ci siamo abituati per esempio al bilanciamento del bianco automatico. Nelle DIA, un ombra è azzurra e la luce del tramonto è rossa, la luce al neon viola, ecc. Si imparava a guardare la direzione della luce , la qualità della luce ed il colore della luce. E poi gli ISO erano 50 o 100 al massimo. Le DIA ad ISO più alti e parlo di max 400 ISO, non avevano un grande resa. ****************************************** Tutte scuse Edo... scegliendo la pellicola adatta si può attivare fino a 200 ASA, per me sono già ampiamente sufficienti, l'unico peccato è che hanno smesso di produrre la Provia 400X altrimenti la soglia si alzava fino a 800 ASA... un limite francamente strasufficiente in 95 casi su 100! La verità amico mio è che temi di innamorarti di nuovo... |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 6:26
il digitale è gran comodo (ed io sono pigrISSIMO!)! Ciao. GL ************************************** Si si, pigrissimo! Tu la sai lunga amico mio... ma non la sai raccontare! visto che quando fai le cose che ti piacciono sei tuttaltro che pigro Ciao Gianni, e buona giornata Paolo. |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 7:09
Pie11 "Quella densità ottica di oltre 3.5 rimane impossibile per qualsiasi monitor lcd dai costi umani." Non ho capito questo confronto densità ottica monitor 3.5 di densità, corrispondono a circa 12 stop...(3.6) Quello che ti fa vedere un monitor dipende dal file. Le digitali (non tutte) arrivano a quei valori anche di più e i monitor visualizzano tali immagini |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 9:58
Paolo, purtroppo il costo di un rullino DIA è un po' eccessivo. Però magari un rullo di Velvia, primo o poi, ce lo caccio dentro alla mia Pentaxina . |
| inviato il 18 Settembre 2023 ore 10:04
Purtroppo hai ragione da vendere Edo, le ultime Velvia che ho prese le ho trovate, assolutamente per sbaglio, a 25,7 € spedite, per il resto nulla a meno di 30 € più le spedizioni. Pensa che ho trovato, proposti fra 16 e 20 € rullini scaduti circa vent'anni fa |
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