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Sul vero perché la a.i. non si può usare davvero.


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  4. » Sul vero perché la a.i. non si può usare davvero.





avatarsenior
inviato il 03 Settembre 2023 ore 23:34

I limiti umani sono sconosciuti ai più, o meglio, i ricercatori non influenzano il pensiero comune, pur presentando dati e riscontri. Un po'come se gli astrofisici eliminassero la religione.
Eppure anche se ignori la teoria dei multi universi puoi tranquillamente continuare a pregare un Dio di evitarti dolori e ingiustizie.
Mentre se ignori i meccanismi decisionali, questi entreranno nella tua vita, ti condizioneranno, e ancora peggio diverranno i limiti alla libertà.
Se i Leaders mondiali volessero interrogare le A.I. sulla Soluzione per la salvaguardia del pianeta otterrebbero delle condizioni sine qua non che dovrebbero accettare.
Ma prima, come "spiegare" che dieci individui possiedono capitali degni di una SuperNazione ed ancora più potere? E come rispettare le sacrosante posizioni privilegiate acquisite?
La Soluzione quindi verrebbe definita inattuabile prima di essere divulgata.
E i limiti dei creatori sarebbero quelli della creatura, che forse, dico forse invece potrebbe volare alta.

avatarsenior
inviato il 04 Settembre 2023 ore 6:55

Mah, io cerco sempre di vedere sempre le cose nel modo più semplice. Pare che il cervello umano sia l'oggetto più complicato tra quelli dell'universo conosciuto (più complicato anche di quello dei delfini? Siamo sicuri? ... vabbè...).
Ovviamente ha un grado di complessità che al momento penso sia impossibile riprodurre. Quindi è ragionevole pensare che dalle intelligenze artificiali implementabili al momento alcune caratteristiche del cervello umano resteranno fuori.
Tuttavia l'intelligenza umana si manifesta in comportamenti che, se rapportati alle potenzialità del nostro cervello e considerati su grandi numeri, statisticamente, sono di una banalità e di una stupidità impressionanti. E' grazie a questo che l'IA finirà per ciularci.

avatarjunior
inviato il 04 Settembre 2023 ore 7:51

L'AI è un campo in cui le parole corrono molto più avanti dei fatti.

Intelligenza: non siamo nemmeno lontanamente vicini a quello che è l'intelligenza umana (che non comprendiamo nei meccanismi di funzionamento) e neppure a riprodurre quello che può fare in pratica il cervello di un insetto.

Reti neurali: sono solo un pallido modello di quello che è la complessità neurale di un cervello e applicano principi di autoapprendimento che sono solo rozzi modelli di quelli in atto nella rete di neuroni di un uomo.

Rimane il fatto che l'AI non è algoritmica e auto-apprende, una novità (relativamente parlando) nel software. Quindi, sappiamo costruirla, ma non sappiamo a priori tutto quello che potrà raggiungere, codificare, eseguire. Da qui lo stupore per certe abilità. Non è un programma di esecuzione, di base, ma un programma di apprendimento... che poi esegue ciò che ha appreso.

Ovviamente, quello che apprende dipende dagli "stimoli", dagli input... e quelli glieli fornisce il progettista (specifici, o lasciando che l'AI li riconosca in un insieme disponibile).

Quindi, risposte esistenziali di tipo creativo, nuove visioni del mondo, filosofie... sono ancora ben là da venire.
E molte delle risposte dell'AI anche in campi più limitati (non so, risposte a domande di attualità fatte a roba tipo ChatGPT) vanno viste con qualche sospetto, soprattutto in base al bias dell'apprendimento cui potrebbe essere stata sottoposta la macchina.

Se c'è una minaccia che vedo più prossima, nell'AI, è quella al lavoro. In molti campi potrà sostituire a breve un uomo. Una minaccia economica, quindi, che potrebbe spostare molta ricchezza da chi vive di lavoro a chi ha i capitali per controllare la produzione di AI.

avatarsenior
inviato il 04 Settembre 2023 ore 8:34

Buongiorno!
Finalmente si stimola il cervello! Grazie per i contributi.
Vorrei ulteriormente alzare la sfida.
Separerei idealmente l'hardware, la scatola cranica come biologia applicata, dal software, comportamento e raziocinio.
Ora applicherei la comparazione con A.I.
Per quanto complesse, le Grandi soluzioni, es. Vita sostenibile, Futuro del pianeta, Evoluzione sociale, sono a campo chiuso.
Mi spiego meglio usando gli scacchi, ci sono dei parametri e delle variabili, che per quanto complesse alla fine si basano su una scacchiera che delimita e li racchiude.
In questo ambito, le abilità computazionali, in teoria, facilitano ciò che è più veloce a processare e meno esposto a essere distratto da "rumore".
Paradossalmente quindi, quel software, utilizza a pieno l'hardware.
Se ci pensiamo è anche ovvio, perché è stato concepito, come per il lavoro routinario, per velocizzare un ambito conosciuto.
Quindi se potenzialmente il nostro cervello, inventerà nuovi lavori, stimolato dalla "concorrenza", i vecchi lavori saranno persi, con buona pace di chi immagina una transizione, pari pari verso, verso cosa,? Come gli operatori telefonici che dopo 25 domande e selezioni riesci a contattare per spiegare la tua esigenza.
Non c'è un travaso a perdita zero di personale, perché è proprio concepito per aumentare il profitto, come dall'inizio del capitalismo, il modo di concepire la scacchiera.

avatarsenior
inviato il 04 Settembre 2023 ore 10:12

Beh se la IA sostituirà l'uomo in certi lavori ben venga : cosi non ci saranno più lamentele per stipendi bassi, non leggeremo più di gente che lavora 18-20 ore al giorno a 3 Euro/ora (io queste cose però le ho solo lette sul web e dal vivo mai ho conosciuto una sola persona) .
Non ci sarà più bisogno di scioperare.
Non ci saranno più dipendenti pagati in nero.

L'aspetto positivo è questo ed almeno i lavoratori non si sentiranno più sfruttati .

avatarjunior
inviato il 04 Settembre 2023 ore 10:46

@Yellowstone77... peccato che l'AI non consuma. Così come i robot. Mentre i lavoratori sfruttati, sì.

Non so se è chiaro il punto economico.


avatarsenior
inviato il 04 Settembre 2023 ore 11:14

Scusami ma non ho compreso .

1) in che senso la AI non cunsuma ?

2) i lavoratori sfruttati basterebbe applicare i controlli severissimi che applicano nella lombardia imprenditoriale : li di sfruttamenti non ce ne sono. Anche perchè c'è una disperata ricerca personale lavorativo (non uffici ma lavorativo in azienda). Sfruttamento zero

avatarjunior
inviato il 04 Settembre 2023 ore 11:22

L'AI non mangia, non si veste, non si diverte, non va in vacanza, non fa l'aperitivo, non compra macchine fotografiche, né lavatrici, né auto, né altro... più chiaro?

Se sostituisci la forza lavoro umana con robot e AI, o sovvenzioni i lavoratori che hai messo a riposo (reddito di cittadinanza? ... che, guarda caso, è un'idea comparsa inizialmente nella Silicon Valley) o riesci a riconvertirli (sicuro si possa? In che misura? Tutti, qualsiasi livello abbiano?) o ti crollano i consumi.

Insomma, se la produzione, per assurdo, fosse realizzata tutta da robot, chi acquisterebbe i prodotti? Con quali stipendi?

Ovviamente, è situazione ancora da venire... però...

Un bel problemino, no?

avatarsenior
inviato il 04 Settembre 2023 ore 11:38

Il terrore che non ci sia lavoro per tutti è una costante di ogni rivoluzione ma ovviamente non si realizza mai.

Ci sono lavori che necessiteranno sempre di esseri umani (anche solo pensare di chiamare una IA per sistemare una perdita al posto dell'idrauilico, o anche solo pensare di chiamare una IA per costruire una aiuola in giardino senza considerare stato radici di piate vicine ... piuttosto che chiamare uno spazzacamino o una impresa pulizie ecc ecc

Probabilmente torneranno rivalutati i lavori veri e le IA faranno tutti i lavori di ufficio che oggi vedono schiere di genti in ufficio con una dubbia indispensabilità .

Quanto alle sovvenzioni ... pure nella bibbia è scritto "chi non lavora, non mangi" .
D'accordo che lo stato debba facilitare il lavoro, ma deve essere un dovere quello di lavorare cosi come un diritto quello di poterlo fare. I sussidi devono essere proprio l'ultima spiaggia anche perchè è una bomba ad orologeria per ogni stato.

si concordo con te che è un problema ma penso sia più un terrore più che un reale problema.

avatarjunior
inviato il 04 Settembre 2023 ore 12:00

Io, per età e occupazione, mi posso permettere di osservare tranquillo.
Non credo sarà lo stesso per chi verrà dopo. Considera che la preoccupazione non è mia, ma persino di chi in AI ci investe pesante.
Ai tempi della Bibbia il lavoro era indispensabile partecipazione sociale. Potrebbe diventare solo un modo di redistribuire ricchezza perché nessuno muoia di fame. Già oggi siamo a metà strada... di quanto lavoro si potrebbe fare, tutto sommato, a meno? Quanto lavoro, oggi, è solo generazione di entropia e è utile solo in quanto permette di pagare qualcuno perché sopravviva e non esca dal circuito economico? Dai, scherzo, è una provocazione... però, certo, diversi erano i tempi in cui c'erano campi da dissodare.

Vedremo.

avatarsenior
inviato il 04 Settembre 2023 ore 12:52

io, come al solito, farei un distinguo.

Una cosa e' la capacita' di prendere decisioni in modo autonomo (e questo l'automa lo fa fin dai tempi della logica Fuzzy). Un'altra e' la capacita' di fornire risposte ed interfacciarsi con l'umanita'.

Voglio dire... la domanda: qual'e' la causa principale di qualsiasi disgrazia accada sulla terra? se considerata da un punto di vista imparziale ha una sola risposta: La presenza massiccia dell'uomo. Ora cercando una soluzione e seguendo la logica, poche strade rimangono percorribili. Non e' che siano scelte innovative. In fondo sono millenni che al diminuire delle risorse la soluzione e' stata sempre la stessa. Ammazzare il vicino (o farsi ammazzare da lui) ed appropriarsi delle sue risorse.

Chi teme l'avvento dell'intelligenza artificiale ha gia dimenticato cosa ha prodotto in passato l'intelligenza umana.

avatarsenior
inviato il 04 Settembre 2023 ore 14:36

Le ricerche indicano che il 53% delle persone che svolgono un qualsiasi lavoroi attualmente negli USA è SOSTITUIBILE da un sistema automatico, e questa percentuale aumenterà.
Pensate solo a quando arriverà davvero la guida autonoma completa: quanti autisti manterranno un posto di lavoro?
Autisti di camion principalmente (e non è che per loro mi dispiaccia, anzi).
Ma tanti altri.
In tutti i campi, compresi quelli "creativi": io scrivo software, beh, certe cose le ho fatte scrivere a ChatGPT ... e mi ha fornito codice pulito e fuinzionante, in pochi secondi.

Altro che "terrore" ... ti sfido poi a prendere un camionista e insegnargli a programmare, o anche solo a fornire dati ad una IA.

avatarsenior
inviato il 04 Settembre 2023 ore 14:59

Beh quello sarebbe il meno. Un essere umano è molto duttile.

Ma cosi come erano terrorizzati all'inizio della rivoluzione industriale ed invee siamo diventati 8 miliardi abbondanti, alla stessa maniera ci sarànno nuove strade anche dopo l'arrivo dell'intelligenza artificiale.

La IA non potrà mai soppiantare 100% l'essere umano.

avatarjunior
inviato il 04 Settembre 2023 ore 15:10

Il fatto è che non serve il 100%. Basta che soppianti il 30% che serve a chi ha in mano l'AI e il gioco è fatto. ;-)

avatarjunior
inviato il 04 Settembre 2023 ore 15:15

In ogni avanzamento tecnologico c'è una parte di lavoratori che vengono sostituiti abbastanza velocemente e un'altra parte che va esaurendosi gradualmente andando in pensione.
Di quelli che vengono sostituiti ci sono due scenari: reskill (cioè imparano nuovi mestieri o imparano a rendere più efficiente il lavoro tramite la nuova tecnologia) o si va con ammortizzatori sociali (redditi minimi, prepensionamento) se non è possibile altrimenti.

Cosa cambia rispetto alla rivoluzione industriale o all'invenzione della refrigerazione meccanica che soppiantò i venditori di ghiaccio? Probabilmente i tempi tra un avanzamento e l'altro si stanno accorciando rendendo sempre più difficile per una persona fare lo stesso lavoro per 40anni.

Per quanto riguarda questa innovazione nello specifico faccio una semicit con la quale mi trovo molto d'accordo:
Un commercialista non verrà soppiantato da una AI, verrà soppiantato un commercialista che sa sfruttare l'AI.

Il luddismo misto a naturismo e disfattismo del si stava meglio quando si stava peggio che sento spesso nei talk Italiani non farà altro che aggravare la nostra situazione sociale ed economica.




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