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Sviluppo e scansione rullini







avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2023 ore 11:50

Scusate ma leggere frasi come "il piacere della pellicola", mi fa un po' sorridere: se vi basta caricare il rullino, fare entrare i dentini del rocchetto nelle perforazioni della pellicola e poi metterla in tiro girando il manettino di riavvolgimento, vi accontentate di poco


Io sono uno di quelli che si accontenta di poco.
Scatto in pellicola con una Rolleiflex e, da poco, anche con una Zenza. Lo faccio perché mi piace un mondo la lentezza nel preparare lo scatto, la cura (vista la possibilità di fare solo 12 scatti per rullo) nel cercare inquadratura fuoco e valori di esposizione. Mi piace anche il rumore dello scatto meccanico, caricare la pellicola, attendere per vedere il risultato.
Al momento non sviluppo (ma mi sto documentando per RIcominciare a farlo) e non credo potrò mai stampare in casa.

"accontentarsi di poco" non è un complimento ma noto che molti guardano chi si avvicina alla pellicola dall'alto di un piedistallo:
Ho l'impressione che alcuni nella foto con pellicola tendano a ricercare sensazioni e "poesia", e magari, in molti casi si tratta da fotografi giovani, che non hanno vissuto la fotografia "analogica" al suo tempo.
. La fotografia analogica è (secondo alcuni) solo per chi l'ha vissuta 30 anni fa. Gli altri sono 'modaioli' o comunque non degni di maneggiarla a meno che non scattino, sviluppino e stampino tutto rigorosamente da soli...

Carlo

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2023 ore 11:57

Al limite, se proprio volete l'analogico e non potete e volete lavorare in camera oscura, ci sono le diapositive.
*******************************

E sarebbe la cosa migliore.

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2023 ore 12:02

Questo lo pratico sia per il B/N, sia per il colore e sia per le diapositive. Il processo produce comunque per me risultati diversi ed interessanti rispetto all'iintero progetto digitale
**********************

Certo Adriano.
Ma lasciando da parte il discorso legato all'"ortodossia" bisogna anche capire che il prezzo da pagare, in termini di qualità, è altissimo.
Poi... dove c'è gusto non c'è perdenza ma in questi casi l'ortodossia è preferibile per una questione pratica.

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2023 ore 12:09

Certo, ognuno fa quel che gli pare, però la pellicola ed il digitale sono due tecniche diverse, con i loro pro e contro.
Ho l'impressione che alcuni nella foto con pellicola tendano a ricercare sensazioni e "poesia", e magari, in molti casi si tratta da fotografi giovani, che non hanno vissuto la fotografia "analogica" al suo tempo.
Il grosso del lavoro è proprio quello della camera oscura, che io ho seguito per circa 40 anni, sperimentando di tutto, incluse elaborazioni con pellicola fotomeccanica con controtipi da mettere a registro, stampa a colori sia da negativo che da dia con il Cibachrome. Se si affidano le stampe al laboratorio, a meno di avere uno stampatore professionista che esegue i nostri voleri, come può accadere per qualche fotografo famoso, non si riesce assolutamente a gestire il processo.
Se poi si passa tutto allo scanner, per quanto buono, tanto vale scattare in digitale.
Naturalmente la stampa fotografica è un lavoro faticoso, ci vogliono minuti, a volte ore, per poi buttare tutto nel cestino, visto che non esiste il tasto annulla.
Dopo averlo fatto per tanto tempo, penso che ho già dato, e mi godo le comodità della post produzione digitale, aiutato anche dall'esperienza fatta in camera oscura.
Scusate ma leggere frasi come "il piacere della pellicola", mi fa un po' sorridere: se vi basta caricare il rullino, fare entrare i dentini del rocchetto nelle perforazioni della pellicola e poi metterla in tiro girando il manettino di riavvolgimento, vi accontentate di poco. Il piacere è nel fare provini cercando la giusta densità della copia, vedere l'immagine uscire dal foglio nella bacinella, fare una mascheratura per evitare di bruciare le parti in ombra ...
Questo forse è il piacere di usare una vecchia macchina fotografica, giustificabilissimo, ma si tratta di altra cosa, rispetto alla fotografia.
******************************

Si può NON essere d'accordo con una disamina tanto accurata quanto equilibrata?





avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2023 ore 12:14

Mi perdoni ma questa mi pare pura e spocchiosa arroganza.
A parte che tutto quello che scrive è veramente molto opinabile, ma che diritto ha lei di imporsi asserendo cosa è bello e cosa no, cosa è giusto e cosa è no?
Ognuno sarà ben libero di trarre piacere in quello che vuole nella fotografia analogica, o no?
************************

In quello che afferma Fileo non c'è né spocchia né, men che meno, alcuna forma di arroganza.
C'è solo SANO REALISMO e CHIAREZZA DI INTENTI.

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2023 ore 12:14

La post produzione c'è sempre stata, semplicemente una volta non si chiamava così, più tardi apro un thread in proposito, perché l'argomento mi sembra abbastanza complesso.
Per esserci passato, ritengo la stampa una attività "affascinate" e creativa, che può dare delle grandi soddisfazioni, sicuramente molto maggiori del sentire il rumore dello scatto meccanico o caricare il rullino.
Si può benissimo viverla anche oggi, basta un piccolo ingranditore da usare in bagno, se si vive in un appartamento di città.
Poi, naturalmente ognuno ... sa i fatti suoi Cool
In alternativa, come propone spesso giustamente Paolo, ci sono le diapositive: tecnica totalmente analogica e nessun problema di post produzione, quindi nessun pericolo di non ottenere il risultato ottimale, se esponete bene, altrimenti ... ve la prendete in saccoccia.
Forse qualcuno ha frainteso la mia posizione: ritengo interessante e formativa l'esperienza della foto su pellicola, l'ho fatta per molti anni e credo che farebbe bene a chi si avvicina ora alla fotografia. Però sarebbe il caso di farla fino in fondo, sempre che si sia interessati alla fotografia e non alle macchine fotografiche, passatempo lodevolissimo quest'ultimo, per carità.

user251527
avatar
inviato il 16 Settembre 2023 ore 14:42

Al limite, se proprio volete l'analogico e non potete e volete lavorare in camera oscura, ci sono le diapositive.
*******************************

E sarebbe la cosa migliore.


Sì, ma bisogna esserne capaci e utilizzare ottiche professionali: Nikon per esempio.Sorriso

user251527
avatar
inviato il 16 Settembre 2023 ore 14:46

Non vorrei apparire polemico, ma usare la pellicola ha senso se poi si continua con la stampa in camera oscura, possibilmente senza affidarla ad altri, altrimenti tanto vale partire con il digitale, senza tanti sbattimenti.
diverso il discorso se si hanno vecchi negativi e si vuole conservarli.
Al limite, se proprio volete l'analogico e non potete e volete lavorare in camera oscura, ci sono le diapositive.


Beh, il Biancoenero deve ssere fatto in casa, altrimenti è meglio il digitale.
Il Biancoenero è semplice da utilizzre.
La Diapositiva è molto ostica.

user251527
avatar
inviato il 16 Settembre 2023 ore 14:50

Scusate ma leggere frasi come "il piacere della pellicola", mi fa un po' sorridere:


Beh almeno tu sorridiSorriso

"Il piacere della pellicola" è la sensazione che ti permette di dominare impegno, costanza, sacrificio ed esborso economico; senza di essa è preferibile concedersi al digitale così come si fa in tutto il mondo.

user251527
avatar
inviato il 16 Settembre 2023 ore 14:53

Mi perdoni ma questa mi pare pura e spocchiosa arroganza.


Ma no...non è arroganza; ma è solo angoscia e frustrazione che vive uno che ha abbandonato il chimico per l'elettronica...avrà preso qualche scossaMrGreen

user251527
avatar
inviato il 16 Settembre 2023 ore 15:01

Se lei prova piacere nel seguire una "via tortuosa", scattando con la pellicola, passando i negativi allo scanner per poi eseguire la post produzione in digitale, si accomodi, il mondo è bello perché è vario.
Ma per piacere!!!


Piacere mio!Sorriso

L'aspetto più divertente è quando esperti di fotografia chimica si pronunciano verso la nuova tecnologia.
Io faccio ancora BiancoeNero sotto l'ingranditore e su carta Baryt...ma che fatica!!!

Con la mia attività - sempre più frmente e stressante - oggi posso solo permettermi una soluzione ibrida: Pellicola - Scanner - Stampante IJ

Forte della mia esperienz in CO, traduco in digitale tutte le peculiarità della pellicola: Tempi di lavoro brevissimi - percorso da seguire essenzialmente uguale per ogni fotogramma - stampa in A3+ autonoma.

Le stampe - Baryt e IJ - sono chiaramente differenti, ma la bellezza sprigionata dalla IJ è forse più affascinante di quella offerta dalla Baryt; l'acutanza, poi, è nettamente superiore nella IJ.

Perciò, prima di scrivere inesattezze "per piacere" vai ad informarti meglio.Sorriso

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2023 ore 15:04

In quello che afferma Fileo non c'è né spocchia né, men che meno, alcuna forma di arroganza.
C'è solo SANO REALISMO e CHIAREZZA DI INTENTI.

Mah no permettimi di dissentire.
Oggi come oggi se uno vuole intraprendere la strada dell'analogico per x motivi è liberissimo di farlo e ne ha tutto il diritto (e io mi sento uno di questi).
Sentirsi dire:
Scusate ma leggere frasi come "il piacere della pellicola", mi fa un po' sorridere: se vi basta caricare il rullino, fare entrare i dentini del rocchetto nelle perforazioni della pellicola e poi metterla in tiro girando il manettino di riavvolgimento, vi accontentate di poco
mi pare veramente una mancanza di rispetto nei confronti degli altri. Per prima cosa cosa ti interessa a te cosa va cercando uno che si approccia all'analogico poi chi sei tu per giudicare?
Io personalmente invece ho trovato nell'analogico proprio quello che mi aveva stancano nel digitale. E per dirla tutto sono proprio le gestualità manuali che più di ogni altra cosa mi danno soddisfazione. Quindi?

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2023 ore 16:06

@Checofuli
Ora mi sono proprio stancato: io ho espresso la mia opinione, in maniera educata, senza offendere nessuno.
Il mio parere è opinabile? Certo, come ogni parere personale, è opinabile.
Tu invece, molto poco educatamente, mi hai dato dello spocchioso e dell'arrogante.
E poi mica ti sono venuto a prendere di petto, a giudicare i tuoi comportamenti, se ti senti chiamato in causa forse c'è un zinzino di coda di paglia, o no?
Se proprio non sopporti quello che scrivo, è sufficiente non leggere i miei interventi, me ne farò una ragione.
STICA!!!!

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2023 ore 16:11

Ma no...non è arroganza; ma è solo angoscia e frustrazione che vive uno che ha abbandonato il chimico per l'elettronica...avrà preso qualche scossaMrGreen
@user251527
Lui sicuramente non leggerà il mio post perché è stato bannato, comunque vale per tutti gli altri.
Personalmente ho abbandonato (a malincuore) la pellicola per una serie di motivi pratici. Non capisco quale angoscia e frustrazione dovrei provare.
La chiudo qui che è meglio per tutti.

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2023 ore 16:52

...usare la pellicola ha senso se poi si continua con la stampa in camera oscura, possibilmente senza affidarla ad altri, altrimenti tanto vale partire con il digitale, senza tanti sbattimenti.

Il grosso del lavoro è proprio quello della camera oscura, che io ho seguito per circa 40 anni, sperimentando di tutto, incluse...

...leggere frasi come "il piacere della pellicola", mi fa un po' sorridere: se vi basta caricare il rullino, fare entrare i dentini del rocchetto nelle perforazioni della pellicola e poi metterla in tiro girando il manettino di riavvolgimento, vi accontentate di poco.

Anche secondo me esprimersi così non significa manifestare la propria opinione bensì volerla affermare come unica verità ("..ha senso se...") e denoti un certo senso di superiorità ("...mi fa sorridere..."; "...vi accontentate di poco"; "...io ho sperimentato di tutto...") che può risultare offensivo.

Diverso sarebbe stato scrivere ad esempio:
"Secondo me il percorso d'elezione della pellicola sarebbe quello di seguire l'intero processo analogico dallo sviluppo alla stampa, possibilmente in proprio invece che affidarsi a laboratori poiché, oltre che divertente, consente (ma solo se si è bravi!) di ottenere risultati che un laboratorio può offrire solo a prezzi molto elevati. Certo che per farlo occorre spazio e tempo da dedicare alla Camera Oscura, cose che non tutti hanno, quindi in tal caso si può benissimo ricorrere al processo ibrido, cercando se possibile (almeno per qualche scatto valevole di tale trattamento, visti i costi spesso elevati) di minimizzare la perdita di qualità di una scansione casalinga con il ricorso a scansioni professionali e avvalendosi in tal modo dei vantaggi che la PP digitale offre."

Ecco, questa secondo me è una comunicazione educata, aperta, umile e utile, cioè una comunicazione senza assolutismi, con chiari "secondo me..." e "è mia opinione che...", senza "io ho fatto di tutto, io per 40 anni...", ecc.
Credo che spesso non ci si metta abbastanza nei panni degli altri, cercando di capire le altrui esigenze, aspettative e limiti (di spazio, di tempo, di capacità, di tempo per apprendere, ecc.).
Riguardo al discorso principale del thread evito di esprimermi perché così mi sono riproposto da un po' di tempo vista la piega che prendono sempre queste discussioni; mi sono pertanto limitato a rispondere riguardo ai toni utilizzati in alcune risposte (di cui ho citato solo alcuni esempi, evidenziando in grassetto proprio i termini che gli conferiscono un tono di superiorità) proprio perché vedo che ricorrono spesso e sinceramente non li trovo affatto gradevoli.

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