| inviato il 20 Settembre 2023 ore 9:02
“ Occhio che al variare della temperatura i tempi non è detto che si modifichino in maniera lineare. Gli sviluppi spesso sono realizzati con due sostanze (tipo fenidone e idrochinone) che non si comportano esattamente in maniera identica al variare della temperatura, quindi a temperature diverse potrebbe anche variare qualche parametro, come il contrasto. „ Non per niente ho scritto "più o meno", basta leggere. Il grafico più usato di solito è quello ilford, da cui questa tabella: www.ilfordphoto.com/wp/wp-content/uploads/2017/03/Temperature-compensa che ritengono sufficientemente valida per ogni combinazione di sviluppo e pellicola. Per tempi standard e variazioni piccole l'aggiustamento è circa 1 minuto per grado. Circa. Ma guardiamo con i numeri che abbiamo: 12 minuti a 24° per 250iso. Cioè 17:30 minuti a 20° per 250iso. Contro i 10-13 suggeriti da MDC per 200 iso. Una variazione di 1/4 di stop porta a variazione del 50-70% del tempo. Posso essere dubbioso? O almeno pensare che i due estensori di quei tempi avessero come obbiettivo un contrasto finale diverso, ma io non ho idea di quale sia, quindi leggere lì sia come tirare numeri al lotto? |
| inviato il 20 Settembre 2023 ore 9:03
Un conto è lo sviluppo accurato, che significa usare prodotti di buona qualità e trattare bene "meccanicamente" la pellicola, altro è fantasticare di trattamenti su misura per il cliente, che nessuno ti farà mai, a meno di farsi pagare cifre impensabili. |
| inviato il 20 Settembre 2023 ore 9:09
Ghisa li ho provati per c41 ed e6, niente da dire (e sulle lastre hanno una politica di prezzi fantastica, caricano a gruppi da 6, cioè la capacità della tank, quello che gli altri caricano per lastra singola). Calabresi non è più a Bologna ma in ogni caso non credo sviluppi conto terzi, a meno di progetti professionali di una certa dimensione e importanza. Chi al giorno d'oggi sviluppa conto terzi in regola (cioè non l'amico appassionato) non avrà certo il volume necessario per mantenere mille chimici senza buttarne: scommetterei un dito che usano hc-110 (che funziona bene pure in macchina) e se gli capita di avere due rulli diversi li buttano assieme con un tempo medio e chi s'è visto s'è visto. D'altronde 8-9€ per uno sviluppo che costa 1-3€ solo di materiale e 45-60 minuti di tempo (considerando da quando si prepara tutto a quando si imbusta il negativo) più le tasse e i costi di negozio sopra capite anche voi che c'è poco da fare i sofisti e fare ragionamenti di fino... |
| inviato il 20 Settembre 2023 ore 9:13
“ Non per niente ho scritto "più o meno", basta leggere . „ @Tykos Riporto questa tua frase, non vorrei apparire puntiglioso, ma il basta leggere mi suona come inutilmente polemico, e, ti assicuro, non era mia intenzione rimarcare chissà quale tua manchevolezza. Riguardo ai rapporti tempo temperatura ho sempre preferito portare i chimici (e la tank) a 20°, piuttosto che fare calcoli con le tabelle, anche perché a volte apportavo in partenza delle correzioni ai tempi standard, ed avrei dovuto fare dei calcoli non così sicuri. Comunque, in mezzo a tutti 'sti discorsi raffinati, da espertissimi chimici fotografi, forse il Rodinal, per quanto vecchio e glorioso, non mi sembra il prodotto più performante. Lo dico a mezza bocca, perché non vorrei scatenare una guerra di religione. |
| inviato il 20 Settembre 2023 ore 9:28
Riguardo ai "comportamenti" dei laboratori nei confronti dei fotoamatori esigenti riporto questa storia raccontatami da un vecchio stampatore ormai passato a miglior vita da tempo. Entrava un cliente con un negativo (B&N) ed una foto, e chiedeva tre stampe come il campione. Portarsi il campione significava quasi certamente che era un po' romp... esigente. Fare una stampa B&N assolutamente identica ad un'altra eseguita in passato con altra attrezzatura e prodotti è quasi impossibile. Lo stampatore cercava di avvicinarsi il più possibile e, se il campione non presentava segni sul retro, tipo date o scritte, stampava 4 copie e lo buttava nel cestino. Al ritiro il cliente gli faceva i complimenti per come aveva lavorato: "le copie quasi non si distinguono" |
| inviato il 20 Settembre 2023 ore 9:30
ma no, è che da tre pagine mi rispondi puntualizzando cose che però ho già scritto, mi è scappato. La scelta dei 20 o 24 gradi cambia poco, a volte è più comodo uno dell'altro (in estate io non riesco a 20°, ad esempio). Per come sono io preferisco avere i tempi a 20°, ma i 24 li han tirati fuori quelli che hanno compilato MDC, bisognerebbe chiedere a loro il motivo. “ anche perché a volte apportavo in partenza delle correzioni ai tempi standard, „ Ma quindi se anche tu ti sbattevi a cambiare i tempi siamo d'accordo che lo sviluppo ha molta influenza, giusto? Il rodinal mi piace poco soprattutto per i fan che si porta dietro su internet, ma funziona esattamente come gli altri: serve sapere il giusto tempo per la scena che hai fotografato. E, anzi, serve saperlo pure con migliore precisione di altri (tipo d76 o altri compensatori), perché dà una curva particolare che in un attimo ti fa scappare le luci. Può essere utile o meno ma bisogna sapere cosa si sta facendo, per tornare al punto iniziale che era: lo sviluppo è una fase tanto importante per la creatività e il risultato quanto la scelta dell'esposizione o di altre. |
| inviato il 20 Settembre 2023 ore 10:08
“ ma no, è che da tre pagine mi rispondi puntualizzando cose che però ho già scritto, mi è scappato. „ Ecco vedi, io rispondo in generale, non è che rispondo a te o ad altri per puntualizzare, ho l'impressione che mi stai un po' prendendo di punta, magari mi sbaglio, ma chissà? Io non mi sbattevo a cambiare i tempi, semplicemente che, per come scattavo e stampavo, ero arrivato a certe conclusioni che magari differivano leggermente dalle tabelle standard dei prodotti. D'inverno preparavo l'acqua dello sviluppo (usavo liquidi concentrati) mescolando calda e fredda per arrivare a 20°, d'estate, le rare volte che l'acqua fredda era oltre i 20°, mi aiutavo con un po' di ghiaccio. il problema era il colore, ho sviluppato anche quello, preriscaldavo la tank a 40° e se durante lo sviluppo la temperatura scendeva troppo sotto i 37,8 canonici, prolungavo un po' i tempi. Ma l'ho fatto poche volte, solo per le pellicole cine, che avevo difficoltà a farmi sviluppare. Quello sì era uno sbattimento. |
| inviato il 20 Settembre 2023 ore 16:00
Ma una volta i stampatori artigianali esistevano, oggi credo non più, ricordiamoci che l'analogico era scomparso, c'è Jacopo Anti a Milano e Andrea Calabresi a Bologna, ma altri non risultano e che poi facciano le scansioni... |
| inviato il 20 Settembre 2023 ore 22:34
“ Chi al giorno d'oggi sviluppa conto terzi in regola (cioè non l'amico appassionato) non avrà certo il volume necessario per mantenere mille chimici senza buttarne: scommetterei un dito che usano hc-110 (che funziona bene pure in macchina) e se gli capita di avere due rulli diversi li buttano assieme con un tempo medio e chi s'è visto s'è visto. „ “ c'è Jacopo Anti a Milano „ Tykos, hai perso un dito dal suo sito: "Tutti gli sviluppi sono eseguiti da me, manualmente tramite rivelatore fine-granulante ID11/D76. A richiesta effettuo CLIP-TEST e sviluppi con tempi variati con approssimazioni di un terzo di stop. Posso effettuare sviluppi con altri rivelatori specifici. Sono in grado di sviluppare pellicole negative nei formati 35 mm, 120, 220, 10X12, 13X18, 18X24 e 20X25" Non conosco il suo volume di lavoro, ma in negozio da lui spesso c'è qualcuno. |
| inviato il 20 Settembre 2023 ore 23:11
Confermo,gli sviluppi di Jacopo sono fatti a regola d'arte. |
| inviato il 20 Settembre 2023 ore 23:24
Quante sciocchezze! Fileo, Paolo e gli altri li condivido. Il video su YouTube di quel "so tutto io" mi fa rabbrividire ... 50/60 anni fa non era così: neanche un po'! |
| inviato il 21 Settembre 2023 ore 8:30
“ Tykos, hai perso un dito MrGreen „ vabbè, invece che hc110 usa d76 per tutto, poco cambia. Su richiesta può fare altro, immagino che se gli consegni cinque rulli e gli chiedi cinque sviluppi non ti faccia lo stesso prezzo (e se lo fa non ho idea di come stia in piedi, onestamente). Sullo sviluppo al terzo di stop apprezzo la precisione ma permettimi di sorridere un po': ci sono talmente tante variabili anche solo su due otturatori diversi che apprezzare un terzo di stop su uno scatto fatto da qualcun altro è un po' una super×la. Cioè sicuramente buono e legittimo, ma siamo dalle parti del fornaio che carica l'impastatrice industriale con la bilancia al decimo di grammo. |
| inviato il 21 Settembre 2023 ore 8:32
“ Il video su YouTube di quel "so tutto io" mi fa rabbrividire ... „ Ah perchè invece di "so tutto io" qui non ce ne sono Quantomeno lui è un docente di fotografia e fotografo professionista che da il suo parere, se poi non lo conosci questo non lo rende un "so tutto io" a priori. |
| inviato il 21 Settembre 2023 ore 8:48
certo a leggere tutto sto celhodurismo fa venir voglia di prendere i negativi ed incendiarli spero che i sacri padri della fotografia mi perdoneranno per il mio workflow |
| inviato il 21 Settembre 2023 ore 9:01
“ certo a leggere tutto sto celhodurismo fa venir voglia di prendere i negativi ed incendiarli „ |
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