| inviato il 19 Settembre 2023 ore 15:38
Che lo sviluppo sia una fase importante del processo non ci piove ne si può discutere, dalla scelta del developer in base ai scatti fatti, chiaro che con un 24x36 il discorso rimane più complicato (uno dei motivi per cui non lo uso), al tempo di sviluppo non standard, per fare un esempio del notturno in città (scena ad alto contrasto) taglierò il tempo del bugiardino del 50% e userò uno sviluppo compensatore e che non mangi troppo la sensibilità della pellicola (che non é quella indicata sulla scatola). Il tutto per avere un negativo di una G di grafico pari a 0.5/0.6. @Tycos MDC ha almeno per le pellicole che uso i tempo di sviluppo del produttore, io lo uso sempre in quanto mi personalizzo i sviluppi in termine di tempo e di agitazione e li salvo nel mio MDC, in modo che gli ho in memoria, aggiungendo anche delle note. Inoltre é un comodo timer. |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 16:04
Stiamo parlando di un normale sviluppo di pellicole B&N, per usi particolari professionali, per scatti in condizioni di luce controllata, per esempio la riproduzione di un grande archivio di documenti, si faranno delle prove preliminari e poi non si cambierà più nulla. Qui siamo davanti a rullini con magari 36 scatti eseguiti nelle condizioni più disparate, quindi va usato un prodotto che da risultati normali e bilanciati, tipo un D76 o un Ornano ST20, tanto per citare un paio di prodotti standard. A questo punto la cosa fondamentale e che il "cristiano" che esegue il lavoro rispetti tempi e temperature, non righi le pellicole ed eviti di restituire gli scatti pieni di macchie di calcio. Per quello che ho visto in tanti anni di laboratori, ci metterei la firma. |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 16:20
per avere negativi ben lavorabili se ho scattato ritratti al figliolo in pieno sole in montagna innevata devo fare una cosa, per avere negativi ben lavorabili se ho scattato nella nebbia devo fare altro. ma poi lavorabile in che senso? se lo devo lavorare allo scanner o in stampa condensatore o diffusore devo tenere presente caratteristiche diverse. Il bugiardino del produttore in genere consiglia tempi per ottenere un contrasto esagerato: quando lo uso divento matto a stampare, se la scena non lo richiede. Sono tutte scelte da fare, presto o tardi. Non che non funzioni altrimenti: qualcosa esce sempre, soprattutto se devo usare lo scanner poi va sempre bene, ma non si può dire che le possibilità stilistiche dello sviluppo siano del tutto marginali. |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 16:25
Ho lasciato da parte (per il momento) il 35 mm proprio per il fatto che 24/36 pose mi mettevano un po' in difficoltà nello sviluppo della pellicola, e anche perché non riuscivo a finire un rullino in tempi brevi. Con i 15/16 scatti del medio formato riesco a gestire meglio tutto, e scattando tutto nella stessa giornata (un solo obiettivo, scorci urbani, o paesaggi ecc) difficilmente ho problemi con il contrasto. Lo sviluppo va fatto in base a come si è esposto la pellicola e al tipo di luce che si è trovata quando sono state scattate le foto, con il BN non c'è un tempo standard, bisogna trovare quello che fa per noi in base al nostro modo di fotografare e in base a quello che vogliamo ottenere. Tykos e Fileo, la(mia) verità sta nel mezzo |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 16:31
In questo thread si sta parlando di affidare lo sviluppo di rullini B&N ad un laboratorio, non dobbiamo fare l'università dello sviluppo. La pellicola va esposta bene, eventuali correzioni si applicano se ci sono stati errori, voluti o no di esposizione. Poi ci sono le preferenze dello stampatore, che magari, se è un laboratorio, preferisce negativi più leggeri perché abbassa i tempi di esposizione e si sbriga prima. Il negativo ideale, per usi standard, è quello non troppo denso ma che conserva il massimo dei mezzi toni. |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 16:34
“ @Tycos MDC ha almeno per le pellicole che uso i tempo di sviluppo del produttore, io lo uso sempre in quanto mi personalizzo i sviluppi in termine di tempo e di agitazione e li salvo nel mio MDC, in modo che gli ho in memoria, aggiungendo anche delle note. Inoltre é un comodo timer. „ vabbè allora pure il mio taccuino (che non compilo mai) è un ottimo prodotto Per le pellicole più famose (o per quelle senza bugiardino) non c'è alcuna indicazione di quali siano del produttore o di quali siano di un tizio a caso, e quindi nemmeno di come sono i risultati: se metto una pellicola 7-10 minuti in uno sviluppo non troppo diluito più o meno qualcosa mi esce sempre, ma cosa? www.digitaltruth.com/devchart.php?Film=Ilford+HP5%25&Developer=Rodinal stessa diluizione: c'è un 10-13 minuti a 20° e 200iso, che già un 30% di variazione mica è poco, poi invece a 250iso mi mettono 12 minuti a 24°. Ora, a spanne molto grandi il tempo cala di 1minuto per ogni grado, vorrebbe dire che per la 250iso avrei 16minuti contro i 10-13 dei 200iso, cioè più della differenza di tempo che c'è tra 200 e 100 iso (uno stop intero contro 1/4. ok che non c'è compensazione lineare per sensibilità, ma...). 400iso: 11minuti. 800iso: 16 minuti. Quindi fino a 400 il tempo cala con l'aumentare della sensibilità scelta, dopo 400 cresce. Se vi sembra che stia tirando numeri casuali, è proprio così. La lettura del sito porta a questo. Poi lo si usa per avere un tempo di partenza quando non esistono altre fonti, ma boh, davvero, non si capisce da dove arrivino quei numeri. |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 16:38
Certo, un laboratorio per forza dovrà fornire uno sviluppo ipotetico e pigliatutto, spesso lavorando con più pellicole diverse e chi s'è visto s'è visto, ed è il motivo per cui se volessi fare bianco nero e non avessi una tank userei la xp2 e avrei la certezza del risultato ottimale (peraltro gran pellicola). Io contestavo l'assunto che lo sviluppo non influisce per nulla, mentre influisce tantissimo - e tutto sto rimarcare che con più contrasti bisogna scegliere il tempo migliore dice appunto quello. |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 16:40
Scusa Tycos, ma nella tabella ci sono trattamenti con diluizioni diverse, è normale che uno sviluppo più concentrato richieda meno tempo. |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 16:44
Il rullino BN lo darei da sviluppare solo ad una persona che sta a Bologna, colore non ne faccio ma vicino Genova c'è un'altra persona molto capace che stampa(o stampava) colore con ingranditore. Per il resto preferisco sminchiarlo io il rullo anziché darlo ad altri Ottima l'idea della xp2, prima o poi la devo provare. |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 17:02
Lo sviluppo può influire molto, negativamente, se fatto male. Se la pellicola è esposta correttamente e lo sviluppo è effettuato secondo le indicazioni del produttore, il negativo DEVE essere ok. Si parla dello sviluppo colore come di qualcosa univoca, perché esiste solo il prodotto originale (C41) anche se non è esattamente così perché sono esistiti (non so se sono ancora in commercio) prodotti alternativi di composizione diversa. Nel B&N ci sono prodotti differenti, ma se ci si orienta su prodotti di marca collaudati, non si dovrebbero avere sorprese. Quando sviluppavo le pellicole ho usato all'inizio il gradual ST 20 Ornano, poi passai all'ST 18 diluito 1/60. E' uno sviluppo per carta, ma dava risultati ottimi per pellicola, ad un costo ridicolo. |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 17:08
“ Scusa Tycos, ma nella tabella ci sono trattamenti con diluizioni diverse, è normale che uno sviluppo più concentrato richieda meno tempo. „ parlavo, come detto, della stessa diluizione ovviamente. 1+50 nello specifico. “ Il rullino BN lo darei da sviluppare solo ad una persona che sta a Bologna, colore non ne faccio ma vicino Genova c'è un'altra persona molto capace che stampa(o stampava) colore con ingranditore. „ se dici Presta, mi sa che non stampi più quasi nulla, e già nell'ultimo periodo stampava veramente di rado. Peccato, ho alcune sue stampe notevoli (a parte il problema principale, cioè il mio negativo). “ Lo sviluppo può influire molto, negativamente, se fatto male. Se la pellicola è esposta correttamente e lo sviluppo è effettuato secondo le indicazioni del produttore, il negativo DEVE essere ok. „ non sempre. Cioè, ilford propone un contrasto di 0,65 nei suoi bugiardini. Altissimo, se lo usassi non ci stamperei nulla. Rollei (maco) vende pellicole che all'origine sono quasi tutte in realtà identiche usando dei bugiardini di pellicole casuali ex-agfa non più prodotte da vent'anni. Foma è un po' carente, e ad esempio non da' i tempi per molte combinazioni "standard" (d76 1+1, ad esempio). E così via. |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 17:14
Scusa Fileo, se sviluppi una hp5 con i tempi indicati dal produttore avrai dei negativi con contrasto altissimo e con ingranditore a condensatori stamparli sarà un disastro. I tempi dati da diversi produttori sono per un contrasto (gamma) di 0.65 circa contrasto alto anche per ingranditore a luce diffusa. Dico questo per esperienza(errore di essermi fidato del bugiardino) vissuta e negativi orrendi. Scritto in contemporanea con tykos |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 17:16
Si Sandro Presta. |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 17:18
Occhio che al variare della temperatura i tempi non è detto che si modifichino in maniera lineare. Gli sviluppi spesso sono realizzati con due sostanze (tipo fenidone e idrochinone) che non si comportano esattamente in maniera identica al variare della temperatura, quindi a temperature diverse potrebbe anche variare qualche parametro, come il contrasto. |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 17:21
Personalmente l'HP5 l'ho sviluppata per anni in Normaton ST 18, diluito 1/60, 13' agitazione ogni 3'. Negativi ricchi di toni e grana ridottissima, con una spesa di pochi spicci. |
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