| inviato il 04 Agosto 2023 ore 1:08
Chiacccherando con gli amici del fotoclub di pellicole asa/iso ho asserito che aumentando la sensibilità della pellicola da 25, 50, 100 e così via aumentava in certa misura anche il contrasto. Qualcuno mi sembrava sorpreso, uno addirittura mi ha detto che era il contrario. Ora con la mia esperienza ricordo la morbidezza dell'Agfa 25 che non riscontravo con l'Ilford HP5. Spero di non aver detto una ca..ata, sicuramente qualcuno del forum ne saprà di più... |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 3:49
Ciao! Domanda interessante. Per la mia esperienza, a parità di sviluppo, non ho mai visto variazioni drammatiche del contrasto all'aumento della sensibilità. Sicuramente aumenta la granulosità, sempre a parità di sviluppo. Ma la morbidezza dell'agfa 25 non la ritrovo, ad esempio, nella Rollei di pari sensibilità. Ovviamente parliamo di BW... |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 4:05
È corretto, anche se non si cambia sensibilità alla pellicola, semplicemente si espone o si sottoespone rispetto al valore suggerito. Ma l'aumento di contrasto di porta inevitabilmente a mangiarti passaggi tonali. Considera che per il bianco e nero i valori iso che trovi sulle confezioni non rispecchiano il vero valore della pellicola, come scritto sopra è una semplice indicazione, come il tempo e il tipo di sviluppo per avere un determinato risultato. La puoi vedere come il jpeg dell'epoca. Della serie:”se non vuoi sbatterti troppo, fai come dico io è il risultato è quasi garantito” . |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 7:34
Della serie:”se non vuoi sbatterti troppo, fai come dico io è il risultato è quasi garantito” . *********************************** Alla fine è proprio quel "quasi" che ha sancito la definitiva vittoria del sensore sulla pellicola... |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 7:40
Ora con la mia esperienza ricordo la morbidezza dell'Agfa 25 che non riscontravo con l'Ilford HP5. ***************************** Bisogna un attimino mettersi d'accordo sul significato profondo da attribuire al termine morbidezza L'Agfa APX 25 è, quantomemo nelle linee generali, la Rollei RPX 25 che qualche volta ho usato facendola sottoporre a trattamento di inversione... francamente una pellicola capace di una risoluzione di 250 lp/mm non la definirei propriamente morbida... visto l'estremo dettaglio che restituisce. |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 8:04
Penso che non parlasse del dettaglio. E poi è bene ricordare che per le pellicole in BN lo sviluppo è determinante (al contrario del colore/C41 che è standardizzato) Inoltre, se una pellicola da 100 iso viene esposta a 400 (quindi sottoesposta di due stop) il contrasto aumenta, ma solo perché la parte bassa dello spettro non beneficia dell'allungamento dei tempi di sviluppo (cioè, in pratica recuperi sulle alte luci ma le ombre te le tieni sottoesposte) Ah, le pellicole a bassa sensibilità (25-50 iso) sono quelle che hanno un alto contrasto già di suo. |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 9:12
Fin dagli albori c'è sempre stato chi si sbatteva per tirar fuori il meglio dai propri strumenti e chi semplicemente si accontentava di scattare e fare la foto che oggi definiamo “acchiappa like”. A fine 800 lo slogan Kodak era “You Press the Button, We Do the Rest” ovviamente con l'obbligo di avere sempre il sole alle spalle, rullini sottoesposti e sovra sviluppati e voilà tutti professionisti. Oggi le vedo uguale, macchine piene di “intelligentia” che ti liberano dal fardello di analizzare la luce, esporre e mettere a fuoco. |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 9:18
In genere il contrario: basse sensibilità alto contrasto che diminuisce con Le pellicola ad alta sensibilità. Ma entrano in gioco anche altri fattori, a cominciare dallo sviluppo. Poi esistono pellicole tecniche ad alto contrasto e pellicole a bassa sensibilità e contrasto normale . Diversi il discorso se usi una pellicola a una sensibilità maggiore sottoesponendola e sviluppandola in maniera adeguata (in gergo si dice tirare la pellicola). In tal caso aumenta il contrasto più che la sensibilità effettiva |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 9:21
@Gfirmani, la domanda era riferita a parità di pellicola cosa succede esponendola a valori differenti. Come scritto da altri il bianco e nero non avendo uno standard non ti permette di dire “questo rullino è più contrastato di quello o le quelli a bassa sensibilità hanno meno contrasto di altri” |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 9:33
Di norma applicando sensibilità nominali e sviluppo standard, bassa sensibilità = alto contrasto, alta sensibilità = contrasto medio. Ma esposizione e sviluppo possono ribaltare le cose. La sottoesposizione e il sovrasviluppo alzano il contrasto anche notevolmente. Sovraesposizione e sottosviluppo lo riducono e sono un modo per recuperare latitudine di posa. |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 9:36
Scusate ma quello che scrivete non ha senso. Dato per assodato che lo sviluppo non è standardizzato, come potete dire bassa sensibilità = alto contrasto e viceversa. |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 9:50
“ Dato per assodato che lo sviluppo non è standardizzato „ In verità esistono tabelle ufficiali dei produttori che indicano sensibilità, durata e temperatura di sviluppo, con l'indice di contrasto che si ottiene. |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 10:03
Nico, fanno fede i bugiardini o le specifiche del produttore. Tu sviluppa come consigliato da Ilford una PanF e una HP5 poi vedi se la pellicola da 50 iso non è più contrastata di quella da 400... |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 10:12
Si ma è un discorso che comunque non ha senso perché tutte le tabelle ufficiali riportano appunto che sono indicative e che ognuno deve farsi i suoi test per trovare le combinazioni più idonee. Come scritto sopra, se uno segue i suggerimenti dati otterrà un determinato risultato ma ciò non vuol dire che quella pellicola ha quelle caratteristiche. |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 10:16
Nico, mi arrendo... il rapporto fra sensibilità e contrasto è citato in tutte le "bibbie" della fotografia. Perfino nella triologia di Adams... “ tutte le tabelle ufficiali riportano appunto che sono indicative „ Questo perché, come si sa, le sensibilità nominali indicate sulla confezione delle pellicole per comuni mortali sono esse stesse indicative... |
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