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Recuperare 5 stop nelle ombre


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avatarsupporter
inviato il 07 Agosto 2023 ore 12:48

Forse a fare la differenza, dato che le macchine ormai fanno di tutto, sta nel costruirsi una consapevolezza di quel che si può raccontare con le proprie immagini, e quindi farsi un'idea del mondo, capire, studiare...

Ma come? dopo dozzine di messaggi, prove con recuperi al limite del ridicolo, mo' mi venite a dire che devo studiare?!? ma non è la macchina che fa il fotografo? MrGreen

Seriamente, è dalla prima pagina che lo dico, non ha alcun senso confrontare la resa dei sensori moderni, sono praticamente tutti buoni per ottenere risultati più che degni!

Quello che ha poco senso, ovviamente, è confrontare tecnologie di 20 anni fa con quelle odierne...

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 13:01

Non ha senso credere che la bellezza/bontà delle proprie foto dipenda dalla macchina, ma i discorsi tecnici sono utilissimi per usare bene qualsiasi macchina.

Cioè: tutte le macchine sono ormai buone, ma bisogna saperle usare.

A proposito, il 9 agosto esce Capire il colore. Fotografia, grafica, stampa di Marco Olivotto con prefazione di Dan Margulis.





Lo comprerò il giorno dell'uscita, e starà nella stessa libreria con, per esempio, la ristampa di Provoke o l'edizione integrale di Uomini del Ventesimo Secolo di August Sander.


avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 13:12

<<tutte le macchine sono ormai buone>> La discussione originale era partita da qui. C'era chi sosteneva che il minimo sensore sindacale fosse il Fufu.

Il resto è storia.

Comunque anche a me piace la "tecnologia" ed il progresso tecnologico, solo che mi deprimo al pensiero che io stesso sono stato condizionato anni orsono dalla dottrina Juzista secondo la quale ogni singola immagine deve avere il livello qualitativo minimo da dover essere pubblicata sul National.

Credo sia lo stesso motivo per il quale c'è reticenza a trovare persone con uno straccio di galleria :D

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 13:24

io stesso sono stato condizionato anni orsono dalla dottrina Juzista...


Tranquo, ormai è istoria passata ;-)

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 14:01

MrGreen che battuta del caos

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 14:01

Le foto del National sono tutto tranne che perfette come le intendono molti qui. Oppure da me arrivava una versione lite della rivista...

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2023 ore 21:28

Torno indietro un attimo ai profili lineari. Se non vado errato una delle caratteristiche dei profili lineari è quella per cui nel variare la L ci si muove sul meridiano dello spazio colore CIELab, in altre parole schiarendo o scurendo l'immagine i pixel non cambiano il loro "punto colore", se schiarisco un arancione non si sposta verso il giallo, se lo scurisco non si sposta verso il rosso. Questo succede con il profilo Cobalt Repro ma non succede invece ad es. con il profilo Adobe Standard. Se è vero questo per il profilo Adobe Standard allora mi chiedo se davvero sia sufficiente creare un profilo personalizzato basato sull'Adobe Standard solo variando la curva di risposta della luminosità per renderla lineare.

avatarsenior
inviato il 08 Agosto 2023 ore 8:40

"... mi chiedo se davvero sia sufficiente creare.."

Prova

avatarsenior
inviato il 08 Agosto 2023 ore 9:47

mi chiedo se davvero sia sufficiente creare un profilo personalizzato basato sull'Adobe Standard solo variando la curva di risposta della luminosità per renderla lineare.


Il problema è che Photoshop è progettato per lavorare con certi profili in un certo spazio colore, 'certo' per modo di dire perché ci sono articoli di Olivotto del 2012 sulla difficoltà di individuarlo. E' uno strumento complesso e delicato, per esempio il solo fatto di non rispettare l'ordine delle correzioni di Adobe Camera Raw, non so ritoccare il bilanciamento del bianco dopo aver regolato il contrasto, o le ombre prima del contrasto ecccetera, porta il programma a funzionare in modo non inteso, a scombussolare le sue meccaniche. Da qui la mia perplessità nell'usare profili creati da altri che promettono fedeltà inaudita e cose così. Quel che vedo fare da fotoritoccatori di altissimo livello è usare il ColorChecker per il colore e nel caso di file problematici sviluppare portando al minimo il contrasto, per poi agire con gli strumenti molto analitici di Photoshop.

avatarsenior
inviato il 08 Agosto 2023 ore 10:23

Torno indietro un attimo ai profili lineari. Se non vado errato una delle caratteristiche dei profili lineari è quella per cui nel variare la L ci si muove sul meridiano dello spazio colore CIELab, in altre parole schiarendo o scurendo l'immagine i pixel non cambiano il loro "punto colore", se schiarisco un arancione non si sposta verso il giallo, se lo scurisco non si sposta verso il rosso. Questo succede con il profilo Cobalt Repro ma non succede invece ad es. con il profilo Adobe Standard. Se è vero questo per il profilo Adobe Standard allora mi chiedo se davvero sia sufficiente creare un profilo personalizzato basato sull'Adobe Standard solo variando la curva di risposta della luminosità per renderla lineare.


ero del tutto ignorante sui profili "lineari"
ma il link che ha postato Alessandro è veramente sintetico e chiaro
riporto le parti salienti per fare una sintesi che mi terrò a memoria (cmq io non ho intenzione di usarli)

ringrazio ancora Alessandro per questo utilissimo link

goodlight.us/linear-profiles.html#profiles
What is a linear profile?
A profile1 is the set of instructions that tells Lightroom (Lr), Adobe Camera Raw (CR), or other RAW processing software how to display the data from a RAW file captured by a digital camera.
The conventional profile is non-linear (not a straight line), as shown by the red curve in the attached figure.
Curves with this general shape convert the dull, flat output from a digital camera to a brighter displayed image that more closely resembles how we see things. The resultant displayed image looks “familiar” with good brightness and contrast. Since the profile is the initial interpretation of the camera RAW data, there are valid reasons to choose one that brings the image to an “attractive" point where the adjustments in Lr/CR can be used to refine the final result. However, a profile does NOT have to be curved. A linear (straight-line) profile, as shown by the black line in the figure, could also be used. If the profile used by the program is linear, the displayed image is typically less vibrant, but (and this is important) it also better represents the actual data in the RAW file.
The linear profile allows ALL pixel adjustments to be made entirely by the photographer, whereas, with a curved (nonlinear) profile, the first major step in developing the image is already shaped by the software/camera engineers who designed that profile.

Potential advantages of linear profiles.
1More flexibility in Lr/CR since sliders often provide additional room for adjustments.
2More predictable adjustments in Lr/CR since the image responds better to slider movements.
3Better shadow and highlight detail recovery.
4Richer, but not overly-saturated, colors.
5Hue, saturation, and luminance adjustments work better.
6More pleasing RAW conversions.
7"Expose-to-the-right" has greater potential since applying a linear profile darkens the image.



Usando DXO LAB c'è il profilo "faithfull" (uno dedicato per ogni fotocamera). probabilmente è qualcosa di simile a quanto descritto sopra?
impostandolo si ottiene un immagine totalmente piatta con colori smorti e senza contrasto
non so come siano ottenuti ne quanto siano accurati. ci ho smanettato un paio di volte ma io ho fatto solo molta più fatica

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2023 ore 7:30

Il profilo lineare applicato al RAW e non modificato, ossia senza toccare nulla, produce una immagine grigia, piatta e smorta, quasi priva di contrasto e di colore, inutilizzabile così come è.

Per produrre una immagine luminosa e contrastata e colorata bene, viva e brillante, fatta bene, inderogabilmente ci vogliono due cose:

- maestria nel fotoritocco, bisogna essere capaci di aggiustare bene tutti i parametri dell'immagine, perché la scelta dei valori dei vari parametri dell'immagine (luminosità, contrasto, saturazione, luci, ombre, etc) è demandata a chi fa il fotoritocco.

- un monitor da grafica, buono e calibrato bene, coi parametri giusti per l'uso finale dell'immagine che si sta eleborando.

Senza quelli, l'uso di un profilo lineare di conversione di RAW porta inevitabilmente ad una immagine qualitativamente vile.

Ma se uno sa il fatto suo in fotoritocco ed ha un monitor come si deve, il profilo lineare ripaga sempre, e ripaga bene, il maggior lavoro necessario per mettere a punto un'immagine di elevata qualità tecnica, di più su immagini ad alta dinamica.

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2023 ore 9:00

Tranne in rari casi non servono ad una cippa ed è solo una grossa perdita di tempo dover partire da quella base.
Solite pippe inutili.

avatarsupporter
inviato il 09 Agosto 2023 ore 9:03

Esattamente! Sorriso e generalizzando, anche tutti sti topic con decine di prove inutili non servono ad una cippa...

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2023 ore 9:19

Domanda: ma il profilo lineare è applicato in post, giusto? quindi il raw di partenza non è "affetto" dal profilo. Luci ed ombre restano recuperabili nella stessa misura.

In ogni caso, lo spunto di partenza sui 5 stop non è poi così "assurdo": a me piace l'hdr e non sempre è possibile fare scatti a diverse esposizioni (scene dinamiche, giornate ventose, etc). Quindi una sottoesposizione per avere alte luci recuperabili e schiarita ombre per avere dettagli zone scure sono importanti.

E qui può fare la differenza la macchina, non il fotografo.

avatarsupporter
inviato il 09 Agosto 2023 ore 9:22

Ormai tutti i corpi macchina hanno le stesse capacità di recupero, anche le mitologiche Sony in situazioni di forte contrasto non possono fare miracoli, quindi è sempre il fotografo a fare la differenza...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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