| inviato il 18 Luglio 2023 ore 12:30
per giustificare la presenza di galassie che il jwt ha trovato hanno elaborato una nuova teoria sulla nascita dell'universo, e la datazione del big bang va indietro di altri 13 miliardi di anni. sono contento per le nuove generazioni, una dimostrazione che non tutto è già stato detto fatto o scoperto. tra l'altro con l'arrivo di vettori relativamente economici l'arrivo di nuovi strumenti di indagine astronomica nello spazio sarà più frequente e quindi arriveranno sempre nuove scoperte. io spero di essere ancora vivo quando troveranno la vita in satelliti di saturno o giove, ma qui la faccenda si fa ancora più interessante qualcuno potrebbe linkare delle spiegazioni un più complesse della nuova teoria? però non troppo complesse |
| inviato il 18 Luglio 2023 ore 13:07
attualmente è di 13700000000 di a.l. quindi tu dici il doppio?quindi 27400000000? |
user203495 | inviato il 18 Luglio 2023 ore 13:11
Nulla di nuovo. La stessa teoria del Big Bang è appunto una....teoria. Consolidata si.Ma transeunte. “ sono contento per le nuove generazioni, una dimostrazione che non tutto è già stato detto fatto o scoperto. „ Direi che è più quello che non sappiamo. “ io spero di essere ancora vivo quando troveranno la vita in satelliti di saturno o giove „ Se.Sono decenni e decenni che inviano segnali nello spazio.Nulla. Cambierà qualcosa? |
| inviato il 18 Luglio 2023 ore 13:50
“ attualmente è di 13700000000 di a.l. quindi tu dici il doppio?quindi 27400000000? „ non io chiaramente ma si parla di 26.7miliardi ora phys.org/news/2023-07-age-universe-billion-years-previously.html “ Sono decenni e decenni che inviano segnali nello spazio.Nulla. Cambierà qualcosa? „ io intendo forme di vita in genere, non qualcuno che sappia rispondere a un'interurbana da giove a me piace molto quando un'osservazione nuova con tecnologie nuove mette in discussione una teoria accreditata, mi piace cogliere dal vivo il processo di affinamento delle teorie. mi piacerebbe assistere a una qualche rivoluzione scientifica, anche se dal vivo e per i non addetti è probabile non si colga la potenza di molte ricerche e risultati rivoluzionari, tipo la conferma dell'esistenza delle onde gravitazionali o cose simili |
| inviato il 18 Luglio 2023 ore 13:56
Attenzione Una cosa è la vita. Magari unicellulare, microbica etc Un'altra la vita di esseri tecnologici. La prima è praticamente certa in qualsiasi parte dell'universo che abbia condizioni minime necessarie L'altra molto difficile, al limite del quasi impossibile. E, se anche fosse, sarebbe lontanissima nel tempo e nello spazio senza nessuna possibilità di venirne a conoscenza. Per quanto riguarda l'età dell'universo, finora calcolata con il Red shift, jwt ha cambiato le carte in tavola. Le galassie scoperte avrebbero troppo pochi anni per potersi formare (idem certi buchi neri ipermassicci) Quindi si apre la caccia alla spiegazione di quanto osservato. Misuriamo male ? Guardiamo male ? Le stelle oscure possono essere una spiegazione ? Etc Tanto lavoro bellissimo da fare. |
| inviato il 18 Luglio 2023 ore 14:06
“ Una cosa è la vita. Magari unicellulare, microbica etc Un'altra la vita di esseri tecnologici. La prima è praticamente certa in qualsiasi parte dell'universo che abbia condizioni minime necessarie L'altra molto difficile, al limite del quasi impossibile. E, se anche fosse, sarebbe lontanissima nel tempo e nello spazio senza nessuna possibilità di venirne a conoscenza. „ la cosa interessante è che al momento non riusciamo a trovare la prima, quasi certa come dici, per impossibilità tecniche. la cosa affascinante è che di fronte a un universo così vasto e antico una cosa impossibile diventa matematicamente certamente possibile, il contatto invece no, forse, non so. ma trovarsi di fronte a quel momento in cui si scopre che anche gli alieni fanno inquinamento luminoso di notte su un pianeta lontanissimo e irraggiungibile sarebbe veramente incredibile |
| inviato il 18 Luglio 2023 ore 17:57
No io, essendo sotto sotto uno snob, non mi abbasso |
| inviato il 18 Luglio 2023 ore 18:15
Questo è il link al sito dell'università di Ottawa www.uottawa.ca/about-us/media/news/reinventing-cosmology-uottawa-resea In pratica gli attuali modelli prevedono che il fenomeno responsabile del redshift sia solamente l'espansione dell'universo che "stira" la frequenza della radiazione elettromagnetica. Lo studioso in oggetto ha inserito più ipotesi nella minestra, cioè che la luce perda e energia in sé in funzione del tempo, in più ha aggiunta un'altra teoria che suppone che l'interazione tra particelle non sia stata costante dau tempi dall'inizio dell'universo stesso. Non ho ancora letto lo studio originale, magari stasera.. vediamo quali sono i calcoli ivi contenuti e quanto aderiscono a quanto osservato. A prima vista mi sembra ci siano un po' troppe variabili non misurabili né misurate inserite contemporaneamente, però vediamo cosa dice lo studio. |
| inviato il 18 Luglio 2023 ore 18:26
“ qualcuno potrebbe linkare delle spiegazioni un più complesse della nuova teoria? però non troppo complesse „ www.focus.it/scienza/spazio/anni-universo attenzione pero, se dovesse essere confermato in discussione non c'é il big bang che resta come inizio, ma la perdita di energia della luce in determinate condizioni |
| inviato il 18 Luglio 2023 ore 19:22
Forse ho capito male cosa intendi, ma il modello in sé del Big Bang non è assolutamente messo in discussione da questa nuova teoria. La distribuzione della radiazione cosmica di fondo è sempre lì a dimostrarlo, al massimo dovrà essere retrodatata . |
| inviato il 21 Luglio 2023 ore 15:59
“ Sono decenni e decenni che inviano segnali nello spazio „ Beh, non è che abbiano fatto tutta sta strada, sti poveri segnali... appunto, al max qualche decennio luce, che significa, praticamente, che il segnale è forse appena arrivato alla nostra porta di casa. Poi ci vorrà il tempo che, mai rispondesse qualcuno, il segnale torni pure indietro. “ che anche gli alieni fanno inquinamento luminoso di notte su un pianeta lontanissimo e irraggiungibile sarebbe veramente incredibile „ Già mi vedo certi commenti del tipo "ecco, l'hanno fatto loro che sono così avanzati, perchè non noi???" Comunque è tutto molto affascinante, soprattutto l'idea che, andando avanti con gli anni, sarà sempre più difficile percorrere l'universo, visto che diventa sempre più grande, finchè quello che rimarrà delle galassie non sarà altro che qualche puntino (la galassia), circondata da uno spazio vuoto, così vasto che la luce non riuscirà nemmeno a percorrere l'universo, che si espanderà più velocemente di lei. |
| inviato il 21 Luglio 2023 ore 17:13
“ Attenzione Una cosa è la vita. Magari unicellulare, microbica etc Un'altra la vita di esseri tecnologici. “ La prima è praticamente certa in qualsiasi parte dell'universo che abbia condizioni minime necessarie „ L'altra molto difficile, al limite del quasi impossibile. E, se anche fosse, sarebbe lontanissima nel tempo e nello spazio senza nessuna possibilità di venirne a conoscenza. Per quanto riguarda l'età dell'universo, finora calcolata con il Red shift, jwt ha cambiato le carte in tavola. Le galassie scoperte avrebbero troppo pochi anni per potersi formare (idem certi buchi neri ipermassicci) Quindi si apre la caccia alla spiegazione di quanto osservato. Misuriamo male ? Guardiamo male ? Le stelle oscure possono essere una spiegazione ? Etc Tanto lavoro bellissimo da fare. „ Più che praticamente certa, è meglio dire probabile. La certezza ce l'avremo il giorno che verrà scoperta vita microbica, ammesso che si riesca a scoprire. |
| inviato il 21 Luglio 2023 ore 17:47
Forse l'hanno già trovata le prime sonde su Marte. Ma basta avere una miscela di poche sostanze e un po' di energia per fare amminoacidi base della vita. Qui sulla terra la vita si crea nei camini oceanici, sotto terra, nei ghiacciai etc Praticamente certa è una definizione corretta a meno che non si torni a pensieri antropocentrici |
| inviato il 21 Luglio 2023 ore 18:15
“ Ma basta avere una miscela di poche sostanze e un po' di energia per fare amminoacidi base della vita „ Si, ma sulla Terra non ci sono più le condizioni iniziali perché da questi si formi poi un essere vivente sia pure unicellulare e primitivo, né spontaneamente, né in laboratorio; questo significa che tali condizioni sono estremamente particolari e precarie, e perciò è da vedere se siano comuni anche su altri pianeti e cosa realmente incida, per quanto possa trattarsi di pianeti simili alla Terra, perché quelle condizioni si realizzino oppure no. | |

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