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adox cms 20 ii







avatarsenior
inviato il 08 Luglio 2023 ore 11:02

Col colore le cose si complicano ed il processo è molto rigido, obbligando i produttori a dichiarare dati più precisi.
*******************************

Che è poi quello che cerco io perché mi dà la certezza del risultato e, seppure solo in
parte, anche un minimo di ripetitività.
Parlo di diapositive chiaramente, perché col negativo è tutto più aleatorio.

avatarsenior
inviato il 21 Luglio 2023 ore 22:35

Ne ho sviluppata una seconda, con 10 minuti di prebagno e stando attentissimo alla temperatura, a non andare mai oltre i 24.1 gradi. Sviluppo e chmici in bagno di acqua che raffreddavo via via con acqua di frigo.
Neri decisamente meno chiusi, contrasto altino. Già più docile in stampa. Dettaglio da paura ma conmunque parecchio contrasto.
La prossima la espongo a 10-12 iso, ma boff, mi convince pochino. Sotto i 25 è 100% tripode.
Finisco il pacco e proverò la rollei 80s.

avatarsenior
inviato il 21 Luglio 2023 ore 23:43

@alex in realtà nel bn non ha molto senso parlare di sensibilità nominale senza citare il processo di sviluppo, che può cambiare radicalmente le cose

avatarjunior
inviato il 22 Luglio 2023 ore 9:37

@Grfirmani: no, la sensibilità effettiva cambia di poco cambiando lo sviluppo, perché è misurata come il primo annerimento utile sopra la base più velo, cioè in zona I, NON in zona V.
Un cambiamento di 1/3 di stop o di 1/2 di stop può verificarsi, ma non di più.
Paradossalmente sono più vincolanti le condizioni di scatto in termini di contrasto della scena ripresa, perciò sarebbe bene scattare con 2 magazzini nel caso del medio formato o 2 corpi nel caso del 35mm.
Ovviamente rulli da 36 foto raramente contengono scatti con condizioni realmente comparabili, perciò diventa fondamentale avere uno sviluppo compensatore per bilanciare le cose.

Per intenderci, la Hp5+ ha una sensibilità effettiva di 160iso, anche sviluppando in Microphen stock oltre i 200iso non ci arriva, a 250 sto già tirando e perdendo dettagli nelle ombre, figuriamoci a 400 o oltre.
Poi possono capitare i casi disperati in cui ho solo quella e devo scattare a teatro a 1600 iso, mi metto l'anima in pace ed accetto le ombre senza nessun dettaglio, ma devo essere consapevole che la pellicola quella è.

E' falsa anche la convinzione che lo scanner riesca a recuperare altre informazioni: se è buono ti regala un altro terzo di stop di sensibilità, poi alza solo un sacco di grana, il che è ovvio, se consideriamo che un grano di alogenuro che non ha ricevuto abbastanza esposizione non verrà sviluppato, quindi non resterà sul supporto dopo il fissaggio e nessun dispositivo può inventarsi l'esistenza di qualcosa che non c'è.
Se lo fa non è un buon dispositivo, perché ha restituito una misura falsa.
Invece il processo ibrido è molto tollerante nelle zone dense dell'immagine (sempre ponendo che il dispositivo sia buono), recuperando più facilmente dettagli nelle alte luci (per le negative) e nelle ombre (per le diapositive) dove l'ingranditore, per i suoi limiti fisici, non riuscirebbe a far passare la luce.

avatarsenior
inviato il 23 Luglio 2023 ore 10:26

Comunque il numero riportato sulla scatola si riferisce all'indice di esposizione (IE), non alla SE, corretto ?

********
Invece il processo ibrido è molto tollerante nelle zone dense dell'immagine (sempre ponendo che il dispositivo sia buono), recuperando più facilmente dettagli nelle alte luci (per le negative) e nelle ombre (per le diapositive) dove l'ingranditore, per i suoi limiti fisici, non riuscirebbe a far passare la luce.
********
@_Alex_
Non metto in dubbio possa essere cosi nel caso del negativo, rispetto alla via tradizionale, essendoci dall'altra parte della pellicola la carta da impressionare.
Mi risulta un po' strano nel caso delle diapositive (proprio nelle ombre la scansione fatica ad estrarre dettagli, avendo in questo caso come termine di paragone cio' che si puo' vedere in proiezione)

avatarjunior
inviato il 23 Luglio 2023 ore 11:50

Esatto, sulla scatola i produttori scrivono l'indice di esposizione.
A volte è calcolato con precisione, come nel caso di Kodak (con mira a basso contrasto, ricordiamolo, in alto contrasto si ricade nel problema di sopra), altre volte è approssimato, come nel caso di Ilford, che lo dichiara apertamente nel bugiardino; riporto il passaggio di pagina 1:
It should be noted that the exposure index (EI)
range recommended for HP5 Plus is based on a
practical evaluation of film speed and is not based
on foot speed, as is the ISO standard.

Quello che dici è corretto, le migliori diapositive hanno un contrasto di circa 4000:1, mentre le negative di circa 150:1 e la carta circa 100:1.
Il logaritmo in base 10 di 4000 è log(4000)=3,6
I produttori di scanner dichiarano il Dmax come quello "ospitabile" nel file finale catturato dal dispositivo, quindi il mio Nikon Sc4000, che ha 14bit per canale può creare un file finale che ha un Dmax pari a log(2^14)=4,2.
Ce la farebbe, quindi a scansire una buona dia? Non è detto...
Quel 4,2 indica solo che se il sensore riuscisse a leggere tutto il contenuto della dia, senza nessuna perdita, esso sarebbe interamente scritto nel file finale, ma non ci dice nulla della Dmax che il sensore è effettivamente in grado di misurare.
Per saperlo bisogna effettuare delle prove specifiche, ma non ne ho trovate nemmeno sul sito filmscanner.info (in termini di Dmax effettivo, tutto il resto c'è).
Sicuramente una negativa viene completamente catturata da uno scanner come il mio, la dia probabilmente no, ma direi che almeno un 3,3 o 3,4 di Dmax il Nikon SC400 li riesce a catturare, quindi nella peggiore delle ipotesi si perde 0,2-0,3, l'equivalente di 1 stop o poco meno (1 stop è 0,3 come per i filtri Nd).
Volendo si possono organizzare delle prove specifiche, se hai delle dia particolarmente ostiche.

avatarsenior
inviato il 23 Luglio 2023 ore 13:04

Ok, grazie, (penso) di aver capito
Peraltro "tra le righe" di quanto scrivi a mio parere esce anche la differenza tra 2 concetti che vengono spesso confusi tra loro: latitudine di posa e gamma dinamica

avatarsenior
inviato il 23 Luglio 2023 ore 14:31

Tre note:

La cms sviuppata con prebagno forse ha più contrasto, ma ha ombre molto più ricche di dettagli, meno chiuse, più gestibile in stampa.
Ne ho scattata una a 10 iso. Vedrò appena la sviluppo e la stampo.

Una hp5 sviluppata in diafine tiene bene i dettagli nelle ombre anche a 1200 iso. Per me il meglio la da tra i 200 e i 400 iso. Ma è un film molto flessibile in fase di sviluppo.

Uno scanner 12 bit per canale ti porta a un contrasto massimo di 4096, uno a 14 bit di 16k.
Su 12 bit è difficile, a meno di non regolare bene la lampada, di centrare la dinamica della dia. Su di uno a 14 bit più facile.
Poi bisogna vedere il rumore dello scanner e tante altre cose.
Ad ogni modo non sono mai riuscito a vedere una scansione (anche a tamburo) che valesse una proiezione (o una stampa chimica in bn).
Lo scanner aumenta la grana e fa fatica ad avere il buon contrasto nelle ombre su film con tanta grana, anche calibrandolo.

avatarjunior
inviato il 23 Luglio 2023 ore 19:00

Io sarei interessato a fare qualche confronto scanner/stampa bn classica/proiezione, a parità di pellicola di partenza, non ho mai avuto l'opportunità di farlo.
E' un po' una chimera, perché un'immagine adatta per la stampa in CO, quando scansita appare inesorabilmente compressa sui toni medi e va manipolata molto, però sarebbe bello provarci.
Se siete dalle parti di Genova possiamo metterci d'accordo.

avatarsenior
inviato il 23 Luglio 2023 ore 19:15

Ad ogni modo non sono mai riuscito a vedere una scansione (anche a tamburo) che valesse una proiezione (o una stampa chimica in bn).
**********************

Diamine Pie... onestamente mi sarei stupito del contrario.
Henning Serger, che ha condotto ricerche e fatto numerose prove al riguardo, sostiene che con la scansione a tamburo vada perso il 40% delle informazioni presenti sul negativo, o sulla diapositiva.

avatarsenior
inviato il 23 Luglio 2023 ore 19:34

Io sarei interessato a fare qualche confronto scanner/stampa bn classica/proiezione, a parità di pellicola di partenza, non ho mai avuto l'opportunità di farlo.
E' un po' una chimera, perché un'immagine adatta per la stampa in CO, quando scansita appare inesorabilmente compressa sui toni medi e va manipolata molto, però sarebbe bello provarci.
Se siete dalle parti di Genova possiamo metterci d'accordo.
**************************

Alex - dalle parti di Genova trovi Sandro Presta, lui credo abbia fatto delle prove.
Qui non lo trovi perché fotografa solo con la pellicola, in compenso però è molto attivo su "analogica.it"... prova a contattarlo lì.

avatarjunior
inviato il 24 Luglio 2023 ore 7:22

Lo conosco personalmente ed ho il numero di cell.
Ho visto le sue stampe ma mai delle scansioni, non credo che ne faccia, comunque glielo chiederò.

avatarsenior
inviato il 24 Luglio 2023 ore 9:23

Di scansioni di dia che ho proiettato ne ho fatte parecchie.
La scansione fa perdere, sia dettaglio che profondità nelle ombre.

La compressione dei toni medi si risolve in due secondi adattando la curva. Dipende solo dalla magior dinamica dello scanner rispetto a quella dello schermo. Tipicamente i profili standard degli scanner comprimono i toni medi per fare spazio a luci e ombre.

Di scansioni di negativi colori ne ho fatte tante. Sia di 24x36 che di 6x9 che 4x5. Scansioni sia fatte in casa che con scanner vari che in lab a tamburo (e non cambia tantissimo).
Il probelma della stampa fotochimica è la qualità del lavoro dello stampatore, che mi ha lasciato spesso molto deluso.
È il motivo per cui presi nel 1997 la epson sp5000 e scanner (prima agfa e poi nikon).
Poi con un passaggio in digitale si possono mettere a posto tante cose che in co (soprattutto colore) non si possono fare.
La eos 5d fu taglio netto. Mentre preferivo una scansione di una dia alle apsc... la 5d aveva una qualità comparabile e tutto era molto più rapido e semplice. E il colore (dia) restò solo sui formati più grandi. Fino al 2011. Quando mi transferii in francia non riuscii più a trovare qualcuno capace di sviluppare bene del film, dia o negativo che fosse. Ed oggi il film rimane per il bn, dove in vantaggio resta enorme (tranne per chi non vuole vederlo).

avatarsenior
inviato il 24 Luglio 2023 ore 10:01

Premesso che la cosiddetta "qualita' di immagine" non e' l' unico criterio di valutazione (ad esempio a me piacciono anche stampe in b/n tradizionale dove il dettaglio non e' cosi ben definito)...
Dal punto di vista della "qualita' " la mia personale conclusione credo di averla trovata da un bel po' :
la diapositiva ha il grosso vantaggio di essere il "prodotto finito".
Con un semplice passaggio della luce le "informazioni" sono direttamente disponibili alla visione dell'occhio umano, "strumento" che ha molta piu' "dinamica" dei vari mezzi a cui tutte le altre vie devono per forza essere destinate (carta, monitor, ..)

avatarsenior
inviato il 24 Luglio 2023 ore 10:42

Lo conosco personalmente ed ho il numero di cell.
Ho visto le sue stampe ma mai delle scansioni, non credo che ne faccia, comunque glielo chiederò.
****************************

E allora non hai bisogno d'altro.
Se lo senti salutamelo, ci conosciamo dai tempi del CCI.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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