| inviato il 14 Giugno 2023 ore 14:43
Sulla scia di quanto sta avvenendo su altri thread, colgo l'occasione per aprirne uno dedicato alla discussione di "Tecniche, trucchi e segreti di una volta". L'idea è quella di condividere, per chi ne avesse voglia, come si riusciva una volta a raggiungere risultati che oggi diamo per scontati, magari con sistemi privi delle attuali tecnologie. Mi piacerebbe che questo diventasse uno spazio virtuoso in cui si possa crescere e imparare gli uni dagli altri, utile tanto a chi si approccia per la prima volta, quanto a chi è appassionato di tecnica fotografica. Per stimolare la conversazione, propongo alcuni quesiti: - Come si faceva avifauna ai tempi della pellicola? Si riuscivano a cogliere animali in movimento o in volo? - Come si faceva fotografia sportiva? Come si coglieva l'istante decisivo? - Come si correggevano le linee cadenti utilizzando un ingranditore? Credo che la cosa più sensata da fare sia quella di accennare alla tecnica, utilizzando un nome facilmente ricercabile sui motori di ricerca e descrivendone rapidamente la finalità; lascerei ulteriori approfondimenti alla ricerca sul web, oppure al caso in cui dovessero sorgere ulteriori domande. Parto con il condividere io una tecnica che trovo utile (fondamentale?) padroneggiare ancora oggi, sebbene sempre meno utilizzata, capita e conosciuta: il 'zone focusing' (se qualcuno conosce la traduzione lo faccia sapere) e la distanza di iperfocale. Il zone focusing è una tecnica grazie alla quale è possibile acquisire rapidamente fotografie di soggetti a fuoco, con obiettivi totalmente manuali e senza utilizzare autofocus. L'idea alla base è quella di scegliere un diaframma che dia una data profondità di campo e 'centrarla' sulla distanza alla quale riteniamo che verrà a trovarsi il soggetto; se si colloca il limite della profondità di campo (verificando sempre con le indicazioni sul barilotto) ad infinito, ci si ritrova a scattare in quella che si definisce 'distanza di iperfocale' e che consente di avere la massima quantità di elementi a fuoco fino ad infinito per quel dato diaframma. Io la utilizzo abitualmente in street e reportage per congelare istanti imprevedibili; ovviamente, il limite è la luce presente nella scena, che deve consentire di utilizzare diaframmi relativamente chiusi. Spero riusciremo a contenere i toni in una conversazione piacevole ed appassionata, senza alcun istinto di competizione. |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 15:56
“ ci si ritrova a scattare in quella che si definisce 'distanza di iperfocale' e che consente di avere la massima quantità di elementi a fuoco fino ad infinito per quel dato diaframma. „ Un miracolo quindi! A fuoco c'è solo il piano focale tutto il resto è fuori fuoco, più o meno ma fuori fuoco, la PdC ci dice solo in quali zone la sfocatura è accettabile e garantisce una discreta nitidezza. “ L'idea alla base è quella di scegliere un diaframma che dia una data profondità di campo e 'centrarla' sulla distanza alla quale riteniamo che verrà a trovarsi il soggetto „ Usavo anche io questa tecnica con una differenza, prima dello scatto focheggiavo sul soggetto per averlo a fuoco, basta poco perché la distanza di messa a fuoco è vicinissima all'impostazione della lente. |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 16:04
“ Come si correggevano le linee cadenti utilizzando un ingranditore? „ Utilizzavo l'ingranditore Philips PCS 130 che aveva la lastra portattiche basculabile e grazie a questo era facilissimo correggere le linee cadenti |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 16:11
@ Il Signor Mario Grazie mille del contributo su tutto. Ho volutamente approssimato la questione dell'iperfocale... se ci si iniziava ad impelagare tra circoli di confusione e menate varie, non ne si usciva più; anche perché in digitale le cose sono un filo meno scontate. In ogni caso, tecnicamente parlando, hai assolutamente ragione! |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 16:12
@Perazzetta Ettore e @Il Signor Mario Che si riuscisse era scontato, ma come? Se avete praticato il genere, avete consigli su tecniche particolari/specifiche da utilizzare? |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 16:20
“ Ci riuscivano anche con gli insetti, molto più complicato che con uccelli: „ non è che sia cosi complicato...metti a fuoco il fiore e aspetti |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 16:21
Se magari mettessero ancora le scale metriche sugli obiettivi lo si potrebbe utilizzare più spesso |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 16:25
@Gfirmani È quello che lamento anche io, ormai gli obiettivi con le scale sui barilotti sono una minoranza... |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 16:48
“ non è che sia cosi complicato...metti a fuoco il fiore e aspetti „ Magari fosse così semplice, hai idea che velocità può avere un insetto in fase di decollo? Prova a pensare a quante foto di uccelli in questa fase del volo hai visto e poi dimmi ancora se basta mettere a fuoco il fiore. Per darti un'idea tra tempi di reazione occhio/cervello; cervello/dito e ritardo fisiologico dello scatto (tempo tra pressione del pulsante di scatto e scatto effettivo) passa circa un secondo, in quel tempo un insetto ha percorso più di un metro... Comunque consiglio di leggerlo quel libro |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 16:50
“ Che si riuscisse era scontato, ma come? „ Per gli insetti l'autore progettò e realizzò un sistema di scatto completamente nuovo per l'epoca e ancora non superato. Purtroppo non sono mai stato in grado di fare questo genere di fotografie |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 16:58
“ Magari fosse così semplice, hai idea che velocità può avere un insetto in fase di decollo? Prova a pensare a quante foto di uccelli in questa fase del volo hai visto e poi dimmi ancora se basta mettere a fuoco il fiore. Per darti un'idea tra tempi di reazione occhio/cervello; cervello/dito e ritardo fisiologico dello scatto (tempo tra pressione del pulsante di scatto e scatto effettivo) passa circa un secondo, in quel tempo un insetto ha percorso più di un metro... „ boh, non sono di certo un fenomeno ma tutte ste difficoltà non le ho mai riscontrate...api/farfalle/bombi e tutto quel che vola di fiore in fiore in primavera, sempre presi. Sai quando diventa difficile per non dire impossibile? Quando c'è vento....li di scatti ne butti perchè se arriva il colpetto d'aria proprio in quel momento addio piano di fuoco Uccelli non lo so, quelli cerco di non prenderne ma credo che chi conosce le abitudini delle specie, i posatoi ecc non avrebbe comunque difficoltà (se guardo i passeri che mi girano in giardino, vuoi o no fanno bene o male le stesse cose), certo le foto sarebbero tutte uguali...uccelli o insetti presi al volo con MF e lenti lunghe è roba da fenomeni veri... |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 17:18
“ sempre presi. „ Quando spiccano il volo? Non da fermi “ uccelli o insetti presi al volo con MF e lenti lunghe è roba da fenomeni veri. „ Leggendo il libro si evince che il problema non è la messa a fuoco ma il tempo, tempo di scatto e il tempo necessario a riprendere quel momento dove l'insetto raggiunge velocità altissime |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 18:31
@Il Signor Mario Per curiosità, il tizio usava lampeggiatori? |
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