| inviato il 24 Maggio 2023 ore 17:00
Christopher Burkett come fa a stampare i Cibachrome? |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 17:01
Ma dai, questo personaggio di Burkett si è organizzato per stampare con Cibachrome ancora per qualche annetto..... ---------------- Sì Burkett deve aver fatto una scorta pazzesca. Troppo forte il nonnino! |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 17:05
“ Eeeek!!! Christopher Burkett come fa a stampare i Cibachrome? Sorry „ Ho letto al volo ed in maniera incompleta sul suo sito christopherburkett.com/about/cibachrome Pare che abbia acquistato quantità pantagrueliche di Cibachrome al momento della dismissione e poi ha fatto delle magie per completare il processo aiutato da ex chimici Ilford e tecnici per mettere a posto le macchine per stampare.... Uno che non molla facilmente a quanto pare. |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 17:12
Poi c'è Salgado che trasferisce dal digitale alla stampa su lastra... |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 17:17
“ Poi c'è Salgado che trasferisce dal digitale alla stampa su lastra... „ Penso che Salgado trasferisca da digitale alla stampa chimica per dare una continuità visiva, di "look" alle sue stampe per le mostre. I suoi tecnici sono bravissimi a far questo. La differenza è difficile da trovare se non una leggera sensazione di maggior nitidezza sugli ultimi lavori, eseguiti con attrezzatura digitale. |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 18:04
Uno che non molla facilmente a quanto pare. ******************** Eh direi proprio di no Teo. Oltretutto considera che una stampa Cibachrome è virtualmente eterna la qual cosa, se non altro, in qualche maniera serve a giustificare anche il fatto che un 70x100 lo venda a 4000 $ |
user247811 | inviato il 24 Maggio 2023 ore 18:21
Il valore RMS basso non è necessariamente indice di poca grana. Se la medesima pellicola con valore basso di RMS ( 7 ) venisse utilizzata con due obiettivi di differente qualità, si noterebbe molta più grana sulla fotografia fatta con obiettivo di bassa qualità. Ma oggi, il valore RMS non interessa più a nessuno perché il digitale ha distrutto la chimica e i nuovi obiettivi progettati per il sensore, non funzionano con la pellicola e, soprattutto, con la diapositiva fanno semplicemente schifo. I pochi fotografi chimici rimasti, utilizzano i vecchi obiettivi vintage, e del valore RMS non sanno che farsene. Con la diapositiva da 100ISO la grana deve essere appena percettibile, pena il decadimento della stessa. Con il B&N la grana varia a seconda della pellicola utilizzata; io utilizzo Rollei25/PanF50/RolleiRetro quando non voglio vedere la grana - quando invece la grana la cerco utilizzo TriX a 800/1600ISO o la Kodak T-MAX a 3200/6400/12800ISO La grana nella pellicola in B&N è affascinante...nel digitale il rumore fa veramente schifo, e le aggiunte di rumore per emulare la pellicola, fanno addirittura kakkare! |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 18:50
Il reportage in analogico secondo me avrebbe ancora il suo fascino, certo su commissione una scelta poco percorribile per il vincolo di tempi e costi. L'indice di granularita' (RMS), e' determinato sulla pellicola sviluppata. Dipende quindi si molto dalla pellicola, ma anche dal trattamento. Sul b/n c'e' di tutto e di piu'. Sul colore si e' arrivati a degli standard c41 ed e6. La ricerca, ferma dai primissimi anni 2000, avrebbe potuto continuare, e chissa' che anche da questo lato non sarebbero stati possibili ulteriori miglioramenti |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 19:23
Il valore RMS basso non è necessariamente indice di poca grana. Se la medesima pellicola con valore basso di RMS ( 7 ) venisse utilizzata con due obiettivi di differente qualità, si noterebbe molta più grana sulla fotografia fatta con obiettivo di bassa qualità. *********************** Mi era sovvenuto il dubbio... adesso è una certezza! |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 19:33
Perché la qualità dell'obiettivo influisce sulla grana della pellicola? EDIT. Ci ho pensato bene ed ora ho capito perché. |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 21:04
Perché la qualità dell'obiettivo influisce sulla grana della pellicola? ********************************** Ovviamente NO... ma esistono obiettivi di una nota casa teutonica che influiscono su tutto, a iniziare dalle fasi lunari |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 21:15
Dipende quindi si molto dalla pellicola, ma anche dal trattamento. Sul b/n c'e' di tutto e di piu'. Sul colore si e' arrivati a degli standard c41 ed e6. La ricerca, ferma dai primissimi anni 2000, avrebbe potuto continuare, e chissa' che anche da questo lato non sarebbero stati possibili ulteriori miglioramenti *********************************** Verissimo che col B&W la scelta di un trattamento piuttosto che un altro influisce anche sulla grana, ma non è mai una scelta del tutto indolore perché è risaputo che anche col B&W vale sempre il principio della coperta corta! Col colore invece il trattamento standardizzato non consente certi virtuosismi anche perché, certi trattamenti fuori standard finirebbero certamente per influenzare anche la resa cromatica... che in una pellicola a colori è pur sempre il parametro più importante. Per la ricerca invece purtroppo è così, la rivoluzione digitale ha bloccato definitivamente quelli che potevano essere degli sviluppi molto interessanti ai fini dell'evoluzione della pellicola! E il colpevole di questa disgrazia ha un nome e un cognome che tutti conoscono! |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 22:26
“ E il colpevole di questa disgrazia ha un nome e un cognome che tutti conoscono! „ Federico Faggin? |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 22:53
" la rivoluzione digitale ha bloccato definitivamente quelli che potevano essere degli sviluppi molto interessanti ai fini dell'evoluzione della pellicola! " A livello puramente tecnologico tutto si puo' evolvere, digitale o pellicola che sia, non e' quello il problema. E' evidente che la comunicazione, che viaggiava su carta, ad un certo punto ha iniziato a viaggiare attraverso la rete informatica...semplicemente la tecnologia adatta a quel mezzo ha prevalso. Che il digitale poi abbia facilitato le cose ai fotogiornalisti mi lascia un po' perplesso, dato che anzi ne ha sminuito il ruolo, per non dire che ne abbia decretato la fine. Se prima l'editore poteva avallare o cassare un servizio fotografico, al massimo dare una sistemata, ora pochi grandi editori costruiscono il servizio scegliendo le foto prese da poche grandi agenzie, per le quali tutti o quasi i fotografi , volente o nolente, devono lavorare. |
| inviato il 24 Maggio 2023 ore 23:38
Federico Faggin? ******************* Non lo conosco |
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