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Beh, il lavoro è un pezzo importante della vita, porta via tempo ed energie. Ho sempre pensato, fin da ragazzo, che mi sarebbe piaciuta una vita nella quale non si capisse cosa era lavoro e cosa era tempo libero. Non è che possa dire di avercela fatta al 100%, in realtà ho dovuto spesso accettare situazioni lavorative faticose e non troppo gratificanti, ma un pochino sì, ce l'ho fatta, e mi capita di divertirmi col lavoro che faccio. Non sempre ma insomma abbastanza. Certo però che di viaggi e vacanze ben pochi, e soldi in tasca sempre il necessario (per fortuna) ma mai molto oltre. Avrei potuto cercare di guadagnare di più e divertirmi di più nel tempo libero, forse. Giusto? Sbagliato? Boh, ormai sono vecchio ed è andata così...
opinione personalissima di come vedo io la questione..
Esperienze di vita dopo la morte, quindi se qualcosa di noi sopravvive dopo la morte del corpo fisico. Come ci si può convicere di una simile cosa? Sembra pazzesca, ma, semplicemente provado esperienze di esistenza senza il corpo da vivi. Forse per non dilungarmi sono stato troppo sintetico ma il concetto è questo. Naturalmente bisogna desiderare, o meglio sentire il bisogno di fare un certo tipo di esperienze. Naturalmente ci sono dei percorsi chiamiamole fatiche. Neanche quì come nella fotografia nulla è regalato ma molto legato alla volontà di capire di cercare, conta quanto curioso e ricercatore sei o vuoi essere. Ma si può provare da vivi senza chiedere ad altri usando il nostro corpo che è il nostro laboratorio.
Riccà, credo che mi hai frainteso. Alla fine la penso come te. Si vive ben coscienti che la vita ha un termine, per cui si cerca di usare al meglio il proprio tempo. Non sempre ci si riesce...
Io forse ho frainteso te: per me vivere per prepararsi alla morte significa fare ogni cosa in funzione del grande passo, per essere pronti al passaggio. Questo per me non ha alcun senso.
Si Io ci credo e farò il pastore, tante pecore , produrrò formaggio ,tanto formaggio,magari pecorino romano che mi piace tantissimo. Grazie della discussione. Un saluto Walter
La paura del nulla e' potente. Riesce a smuovere le montagne ed a motivare le folle. Dopo l'ultimo respiro di noi restera'...... il nostro ricordo, ravvivato da cose e persone. Finche' non scomparira' anche quello. Punto.
“ Bello o brutto che sia a me non piace proprio lavorare, non è la mia missione in questa vita. „
vedo che questa frase raccoglie molti consensi, io la vedo come la massima espressione di individualismo, il che va bennissimo se sei solo, uno puo pure fare anche il barbone, ma se hai famiglia e figli ti fai il cul0 per farli stare bene se gli vuoi bene, ma gli individualisti vogliono bene solo a se stessi
“ sono in una posizione abbastanza privilegiata, nel senso che accetto solo progetti che mi interessano e non lavoro mai più di 20 ore sett. 8 ore di seguito saranno 6 anni che non le faccio. Ho fatto qualche rinuncia, meno cenette, meno sfizi materiali e consumisno ma sono molto più felice. Bello o brutto che sia a me non piace proprio lavorare, non è la mia missione in questa vita. „
Bravo. Desiderandolo, non tutti sarebbero capaci di farlo. L'importante e' mettersi in condizione di essere "felice", che e' una parola impegnativa ma rende l'idea.
Lomo, questo perchè credi che tutti vivano nella tua stessa condizione e che solo il tuo modo di vivere sia quello giusto. E se per voler bene ai figli ti devi ammazzare di lavoro significa che qualcosa nella tua vita non funziona. E le cause possono essere molteplici. Puó essere che nella tua precedente vita tu non ti sia impegnato sufficientemente, o perchè hai una concezione di benessere e voler bene molto materialista e limitata o forse perchè vivi in un paese dove il lavoratore è visto come uno schiavo e per campare serva l'alienazione, la schiavitù ecc. In questo ultimo caso peró è un problema sociale e povere analisi psicologiche non hanno senso.
per la "domanda" hanno ragione entrambi, credenti e non
per la natura stessa della realtà che è soggettiva, anche se noi la viviamo oggettiva, e è quasi certo che esista una realtà oltre la morte fisica, per il principio che l'ogettivita fisica (quindi anche il nostro corpo) non esiste se non come proiezione della nostra coscienza
ma hanno ragione anche i non credenti, noi siamo la somma delle nostre esperienza in un contesto storico preciso in uno specifico corpo, questo determina e plasma il nostro io, e una volta morto il corpo Lomography e tutti voi scomparite per sempre
qualunque cosa esista o evolva dopo, non sarete mai uguali a prima
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