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Esperienze di vita dopo la morte


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avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 14:41

""Voi ci credete oppure no che continuiamo a vivere dopo la morte del corpo fisico?"

No.

Perché non ho mai visto nessuna anima, di nessuno, vivo o morto che sia, come non ho mai visto nessun dio o nessuna dea.

Quando ne vedrò qualcuna, e dopo averci fatto una bella chiacchierata, deciderò se crederci o meno, dipende dalla chiacchierata.

Occhio poi che l'Universo, con le sue leggi della Fisica, ricicla tutto , ogni atomo e particella di tutto, qualsiasi cosa, incluso il nostro corpo, viene riciclata ed usata in altre applicazioni, compreso il generare altri esseri viventi.

Se seppelliscono un morto, diventa concime per le piante che ci cresceranno sopra, piante che magari qualche maiale mangerà, il maiale riceverà dunque atomi dal morto, e dunque ancora, il morto, a livello atomico, rivive nel maiale, poi un altro umano magari mangerà quel bel maiale ed atomi del primo morto ritrovano la vita, attraverso le piante ed il maiale, in un altro essere umano.

Questa è la reincarnazione, la reincarnazione vera, a livello atomico, che fa l'Universo con le sue leggi, e lo fa su tutto, inclusi gli umani.

Detta in altre parole, quella è oggi, tecnicamente provata, la vita dopo la morte, l'unica, non ne è stata provata esistere un'altra.

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 15:04

Come dice Vittorino Andreoli la fede è un'esperienza, quindi non ha molto senso che credenti e non credenti cerchino di convincersi a vicenda. Se una persona sente la presenza di dio o di entità invisibili è come se uno ti dicesse "Oggi ho mal di testa", oppure "Oggi sono felice": mica puoi dirgli che non è vero, devi accettare che lui stia in quella condizione (sempre immaginando che non stia mentendo).
Io oggi non ho mal di testa e non credo in dio e nella vita ultraterrena. Meno male. Domani vedremo.

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 15:09

Io non voglio convincere nessuno.
È stata posta una domanda e ho risposto.
Sono felice per quelli che credono e vivono sereni.
Del resto anch'io vivo sereno... non sempre, ma per altri motivi ;-)

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 15:22

Per quanto mi riguarda, si spegnerà tutto e, probabilmente come ha scritto Alessandro, avverà un riciclo degli atomi di cui siamo composti. Questo se sarò fortunato. Altrimenti potrebbe spegnersi tutto anche prima, pur rimanendo in vita come corpo fisico, nel caso arrivi qualche patologia legata all'invecchiamento, e con essa perdita di memoria e capacità di pensare. Gli stessi nostri atomi si son formati negli ultimi (seppur lunghi) attimi di vita di una stella.
Anche a me piacerebbe esistesse una coscienza immortale, un'anima, chiamiamola. Diventare incorporei e poter finalmente gironzolare per l'Universo a piacimento, senza il limite di un corpo fisico... Ma temo sia qualcosa di troppo terreno, come pensiero, legato, appunto, alla costatazione fisica che abbiamo un limite, appunto, corporeo, materiale.

Capisco chi cerca il conforto della religione, ma per quanto mi riguarda è troppo umonocentrica questa concezione, con un Dio (o più di uno) che ragiona quasi come noi, pur disponendo di infiniti poteri cosmici.

Che poi è tutto molto relativo... nel senso: cosa ci sarà dopo la morte? Facile: quello che c'era prima della vita: il nulla. Nessuno di noi era presente, che so, nel 1700 o 5000 anni fa, e se lo era, metti in una vita precedente, non se lo ricorda, che è come dire che non ha vissuto, non ha visto, non c'è stato. E nessuno lo sarà tra 100 anni, a meno che qualcuno non inventi un sistema per stipare una coscienza e tutto quel che ne consegue all'interno di un server o in rete, un po' alla Ghost in the shell, tanto per capirci.

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 15:41

io ho delle mie ipotesi. Personalissime.

Lo spazio e il tempo, come ha dimostrato la fisica, sono relativi.

Io ora VIVO ma sono già MORTO ma potrei essere ancora VIVO, dipende dalla posizione nello spazio/tempo in cui mi trovo.

La nostra vita scorre nel binario del tempo e nostra percezione cognitiva, che lo misura in funzione delle nostra realtà.

La nostra coscienza ha plasmato l'universo e la nostra vita, non viceversa.

Quando finisce la nostra vita finisce anche il nostro universo realtivo, perchè finisce la nostra coscienza.

Altre forme di vita hanno percezioni diverse, per esempio un insetto, un cane o un essere biologico superiore alieno. Ma anche loro devono sottostare a questo ragionamento.

Quindi.

- Potremmo essere soli: esistiamo solo noi stessi, tutto ciò che ci circonda, persone comprese, è un ologramma della nostra coscienza. Forse siamo noi stessi DIO che abbiamo creato tutto.

- Potremmo rivivere la stessa vita all'infinito, magari con un ordine di eventi sempre diverso che si ripete all'infinito in cicli (magari in una vita sono il fotografo più bravo del forum MrGreen). Sempre in virtù di uno spazio/tempo entropico che la fisica ha dimostrato.

- Potrebbe finire tutto e basta: la nostra materia essere naturalmente riciclata dagli elementi chimico/fisici, ma il concetto di universo cognitivo sarebbe lo stesso, ogni essere vivente vive nel suo spazio/tempo e plasma il suo universo.







avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 17:22

Più che chiedermi cosa ci sia dopo la morte mi sono chiesto cosa accadrà prima di morire. Come affronteró la morte e chi cazz.o mi ha mandato su sto pianeta MrGreen
Le varie esperienze psichedeliche e meditative mi fanno pensare che ci appariraranno una raffica di immagine di cose belle vissute, ma anche del tempo perso in cavolate, verranno a galla un botto di paure, ansie, attaccamento e a secondo della nostra reazione verremo scaraventati in una dimensione che più ci si addice o in un'altra vita con reset memoria.
La vita non è altro che preparazione alla morte.
Impermanenza e accettazione.

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 17:27

La vita non è altro che preparazione alla morte.
Impermanenza e accettazione.

Sad but true.

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 17:29

Secondo me la vita non è la preparazione alla morte, che senso ha?

La morte è semplicemente il momento in cui la vita si ferma, si spegne.

........................... OFF.............................

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 17:29

Più che chiedermi cosa ci sia dopo la morte mi sono chiesto cosa accadrà prima di morire. Come affronteró la morte.


Più che di quello sono invece preoccupato di come andranno le cose nell'ultima parte della mia vita: quando (se) non sarò più autosufficiente e avrò bisogno di assistenza chi me la presterà e in che modo. A volte penso che morire per infarto, incidente o insomma in modo rapido sia una benedizione, vista l'attitudine verso il prossimo di questo nostro "Ferocissimo mondo cattolico" (Paolo Villaggio).
(e non è un ossimoro, credetemi)

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 17:35

@Miopiartistica: comprendo e condivido

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 18:04

Io credo che la morte sia il più grande cambiamento della vita, ma non la fine di tutto, solo un momento di passaggio da una dimensione ad un'altra.

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 18:06

A volte penso che morire per infarto, incidente o insomma in modo rapido sia una benedizione

Pensato spesso anch'io... Un tempo si cercava di costruire un "ammortizzatore sociale" in tutti i sensi, mettendo al mondo nidiate di figli: qualcuno di essi, volente o nolente, si sarebbe occupato di te quando, sopraggiunti limiti d'età avrebbero reso difficile l'esistenza.
Ma ora... Sta volgendo al termine un momento assai propizio per la terza età, quando l'anziano non era maggioranza della popolazione, e i più giovani erano numerosi. Quando io avrò 70 e passa anni, probabilmente sognando la pensione che hanno percepito i miei nonni e genitori, con una popolazione che per 3/4 sarà improduttiva (e che quindi non potrà contare sul supporto di chi viene dopo), l'essere anziano sarà visto come un chiaro problema.

Allora, forse, ci si renderà conto che vivere troppo, ma non autosufficienti, sarà qualcosa da evitare, da togliere, da limare, per il semplice fatto che costerà troppo alla collettività. Scenari da brividi, sinceramente.

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 18:17

Skylab

se la mia affermazione non ha senso potresti almeno scrivere il senso che tu attribuisci alla vita.

Prepararsi alla morte significa vivere meglio il presente, imparare a lasciare andare, non provare attaccamento, paura, ansie, rabbia perchè tutto è impermanente. Ogni cosa nasce e muore, anche la nostra vita.
Perderemo i nostri genitori, alcuni il lavoro, il proprio cane, potere, compagna, figli, la giovinezza, ecc. e perderemo anche la nostra vita.
Una palestra per prepararci al meglio al salto finale e vivere meglio il presente.
Non ha senso?
Invece lavorare 8 ore al giorno di senso ne ha, vero? MrGreen

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 18:33

Invece lavorare 8 ore al giorno di senso ne ha, vero?


Se ti piace il tuo lavoro sì, e molto. Sennò sei davvero sfigato. E non è solo questione di fortuna, è questione di attribuire la giusta importanza alle cose: per arrivare a fare un lavoro che mi piacesse ho dovuto rinunciare ad altre cose. Ma ci tenevo.

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2023 ore 18:47

Mio,

sono in una posizione abbastanza privilegiata, nel senso che accetto solo progetti che mi interessano e non lavoro mai più di 20 ore sett.
8 ore di seguito saranno 6 anni che non le faccio.
Ho fatto qualche rinuncia, meno cenette, meno sfizi materiali e consumisno ma sono molto più felice.
Bello o brutto che sia a me non piace proprio lavorare, non è la mia missione in questa vita.

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