| inviato il 19 Maggio 2023 ore 12:12
Le macchine fotografiche digitali di oggi sono TUTTE dei sofisticati giocattoli tecnologici, a prescindere dalla marca e dal tipo di mirino (reflex o ML), a prescindere dall'aspetto, cioè se richiamano la forma delle vecchie reflex a pellicola, oppure se si presentano come delle "scatolette", a prescindere dai comandi che possono essere realizzati con ghiere che si rifanno ai vecchi apparecchi meccanici, oppure tramite dei tastini o addirittura degli schermi touch.
In ogni caso, TUTTE le macchine di oggi sono in grado, a patto di saperle usare, di tirar fuori delle ottime immagini, con maggiore facilità rispetto agli apparecchi dell'era della pellicola.
Poi certi commenti servono solo ad innescare dei flame inutili e forse sarebbe meglio iniziare ad isolare i soggetti che li mettono in giro. |
| inviato il 19 Maggio 2023 ore 12:15
Chi è che dichiara la tropicalizzazione con dati oggettivi (Il valore IP stabilito dalle normative internazionali)?
Se non ricordo male solo Leitz, tutti gli altri se ne guardano bene da dichiararlo e parlano solo di aria fritta...
Questo per dire che litigare e incensare il proprio giocattolo, asserendo che è il migliore, è veramente un atteggiamento da bambini piccoli, mio nipote che tra poco compierà 10 anni ha forse già superato quello stadio  |
| inviato il 19 Maggio 2023 ore 14:45
Purtroppo siamo fuori con l'accuso... possiamo tornare al tema? Esistono/sono esistiti accordi di cartello tra i produttori giapponesi di fotocamere? Cosa altro può farcelo pensare? |
| inviato il 19 Maggio 2023 ore 14:50
Mi viene in mente che la ricerca è la produzione di nuovi sensori per mirrorless sono costosissime. Sarebbe possibile che ciascun produttore sviluppasse i propri sensori come prima si faceva con gli otturatore meccanici e gli esposimetri? Per esempio, chi produce i sensori stacked?
Perché ml con sensori stacked li ha oltre a sony fuji, oly, nikon, canon.... |
| inviato il 19 Maggio 2023 ore 14:55
Pensa che la Red Bull Vince con il motore Honda e non gliene frega niente se non lo fa lei il motore. |
| inviato il 19 Maggio 2023 ore 15:02
Nel settore industriale auto si è assistito non solo a un rilevante processo di concentrazione, ma anche a un'ampia collaborazione, per cui motori, telaio e altri semilavorati sono stati prodotti in comune o scambiati anche fra imprese tra loro in concorrenza. Questo ha abbattuto i costi e fatto risparmiare tutte le aziende coinvolte, ma non è facilmente calcolabile quanto tale risparmio si sia diviso tra maggiori profitti e/o prezzi più bassi. L'impressione è che sia andato più verso i profitti.
Lo stesso credo che accada nel settore fotografico.
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| inviato il 19 Maggio 2023 ore 15:06
Ogni fabbricante sviluppava il proprio otturatore meccanico? A parte che molte case montavano il Copal a tendine metalliche, ma siete veramente sicuri che ognuno si facesse in casa il proprio otturatore, nel caso di quelli con tendine in stoffa?
Per esempio, negli anni d'oro delle reflex giapponesi, gli "sbozzi" di vetro ottico semi lavorato erano prodotti da due case, Hoya e Cozo, la prima nota anche per filtri venduti con il suo nome, la seconda molto meno. I giapponesi hanno sempre operato così, un misto di concorrenza e collaborazione, riuscendo a contenere i costi. |
| inviato il 19 Maggio 2023 ore 15:48
In Giappone, sia pre guerra che nel dopo guerra, è sempre esistita una politica economica basata su Trust "regolamentati" dallo stato, i cosiddetti Keiretsu:
www.bankpedia.org/termine.php?c_id=20772#:~:text=Nome%20introdotto%20n
I risultati, soprattutto negli ultimi decenni, sono sempre stati sotto gli occhi di tutti, durante il lungo binomio Nikon/Canon non c'è mai stata una DSLR di uno dei due produttori che si sovrapponesse (come fascia di prezzo e relative micro-differenze tecniche) perfettamente ad un prodotto dell'altro, almeno se consideriamo prodotti usciti nel medesimo periodo.
Stessa cosa vale per le moto, per le auto, e probabilmente per altri settori di mercato su cui non ho esperienza diretta.
Ci sono delle eccezioni, ovviamente, legate magari ai prodotti di nicchia o top di gamma, che, però, non rappresentano la massa critica che muove i conti delle aziende. |
| inviato il 19 Maggio 2023 ore 17:06
Ecco, finalmente siamo arrivati al dunque. Potrei dire che ci avrei scommesso.... dunque è una regolamentazione giapponese che limita il libero mercato e impedisce l'acquisto delle aziende giapponesi da parte di gruppi stranieri. Altro che globalizzazione... |
| inviato il 19 Maggio 2023 ore 18:10
più che altro è una politica di sinergia tecnologica e, visti i risultati, credo sia utile.
I cartelli sono un'altra cosa, quasi esclusivamente di natura economica, servono a tenere artificialmente alti i prezzi |
| inviato il 19 Maggio 2023 ore 18:20
Siamo i soliti fessi. Per loro "il keiretsu assicura la piena occupazione e la sicurezza della nazione e distribuisce i rischi" .
Da noi invece chiunque (magari con qualche bella mazzetta ai politici) può venire e fare la spesa di aziende grandi firme made in italy.
Come ho detto fin dall'inizio. Non si fanno vera concorrenza. Anzi ottimizzano al meglio le risorse per combattere all'esterno, non all'interno.
Le battaglie fra marchi sono sciocchezze da fanboy. Chiaramente si tratta di segreti industriali, più impenetrabili di quelli militari (vedi formula della coca cola, che resiste da oltre un secolo), per cui non si saprà mai ufficialmente. Come dicevo, alla fine uno solo produce determinate cose per tutti, molto intelligente. |
| inviato il 19 Maggio 2023 ore 18:47
“ Per il resto due delle mie fotocamere hanno superato senza inconvenienti 12 giorni nella zona tropicale di Xishuangbanna, e si che erano solo protette contro polvere e umidità. „
Bei posti, bei ricordi!
Però una fotocamera tropicalizzata (Meglio se protetta in custodia stagna) secondo me da quelle parti sarebbe veramente indispensabile soltanto nella settimana del Songkran!
Passati quei tre, quattro giorni basta una normale fotocamera anche se si decide di chiedere un passaggio su uno dei battelli fluviali che partono da Jinghong per per navigare sul Lancang/Mekong river fino al Laos... |
| inviato il 19 Maggio 2023 ore 19:42
Quando non erano in uso erano in sacchetti Domopack assieme a bustine di silicagel, unica, semplice e indispensabile precauzione. |
| inviato il 19 Maggio 2023 ore 20:07
C'è sempre qualcosa dietro…. E non sempre si è una marmotta che incarta cioccolata! |
| inviato il 19 Maggio 2023 ore 21:17
“ Pensa che la Red Bull Vince con il motore Honda e non gliene frega niente se non lo fa lei il motore. „
Ti sbagli alla grande. Redbull ha deciso di farsi i motori da sé. Ti dico di più... se negli anni scorsi Mercedes e Ferrari gli avessero ceduto i motori (e non hanno voluto per ovvi motivi) avrebbero altri 3-4 mondiali in saccoccia. Per questo hanno deciso di fare da sé per non dipendere da concorrenti diretti. |
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