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Interessante vedere come il cambiamento climatico abbia un impatto anche questi aspetti. Non so se qualcuno ha già esaminato come cambino le abitudini migratorie di altri uccelli, ma credo vedremo sempre di più cambi nelle rotte in futuro.
A Venezia gli Ibis sono arrivati ormai da tempo. Nei boschi e nei prati del veneto sempre meno specie di uccelli e soprattutto insetti. Le api ormai sono state decimate dai pesticidi utilizzati in agricoltura... i quali, in un modo o nell'altro, ci mangiamo e beviamo. Insomma, un bel mondo.
Devo dire che l'articolo non è del tutto corretto, perché parlando con persone vicine al progetto è emerso che sì, stanno tentando di spostare la migrazione da Orbetello, ma non tanto per il problema costituito dal valicare le Alpi (quest'inverno quattro giovani si sono fermati vicino a dove abito io, in provincai di Sondrio, quindi proprio nelle Alpi, e hanno passato tranquillamente tutto il periodo freddo qui, dove sono stati monitorati, prima di ripartire verso nord, e lo posso dire perché ho un'applicazione che li traccia) quanto per la smisurata pressione venatoria presente da noi (sia sotto forma di cacciatori sia di bracconieri) che ha mietuto anche quest'anno 5/6 vittime (le uniche per mano umana di quest'anno, nell'ambito dell'intero progetto, di cui di fatto siamo la maglia nera). Ovviamente su un progetto che costa soldi, che sta lentamente cercando di ricostituire una popolazione autosufficiente ma che è ancora piccola, quei 5/6 capi deliberatamente abbattuti tutti gli anni sono un bel problema e il tentativo è quello di cercare di aggirare il problema costituito dal nostro paese. Non so che impatto possa avere il cambiare rotta migratoria su una specie ancora con un imprinting migratorio così basso. Per me resta la grande amarezza nel vedere che, una volta che eravamo parte di un progetto interessante, non ci siamo rivelati all'altezza di meritarlo e in modo personale spiace perché mi trovo proprio sulla rotta migratoria e vederli era diventato quasi uno spettacolo che aspettavo. Peccato come sempre che si debba dire grazie a quella minoranza col fucile se siamo uno dei 5 paesi peggiori per la caccia in Europa (insieme a Maltae Turchia)
Ciao Pietro, grazie mille delle preziose informazioni aggiuntive. Spiace davvero constatare come sia difficile portare avanti progetti così interessanti perché, ancora una volta, non riusciamo a dimostrarci in grado di avere un rapporto sano con la natura.
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