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A proposito di lingua e virgole: pare che le nostre leggi siano scritte davvero maluccio, in modo inutilmente complesso e in definitiva siano di difficile comprensione. E i decreti attuativi e i regolamenti che ne derivano peggio ancora. Una mia conoscente, preside e laureata in lettere classiche, una volta mi raccontò di essersi imbattuta in un testo quasi completamente incomprensibile, che diventò invece meno ostico dopo che lei ci ebbe aggiunto a matita le necessarie virgole. Virgole che latitavano completamente nel testo in questione. Il suo commento fu: "Mai avrei pensato di dover usare quel che ho imparato in materia di filologia ed esegesi dei testi per riuscire a capire un decreto ministeriale". Ecco, non si pretende certo che tutti gli italiani parlino un italiano elegante ed impeccabile al 100%, ma che perlomeno leggi, devreti, regolamenti eccetera siano scritti nella maniera più semplice possibile e senza dar luogo ad ambiguità che richiedano poi successivi chiarimenti quello invece sì, che sarebbe da pretendere. Un paese nel quale per capire il testo di una legge devi farti aiutare da un avvocato, perchè è piena di riferimenti ad altre norme e di passaggi poco chiari che poi sono stati disambiguati con chiarimenti successivi e altre belle cosine di questo tipo, secondo me non è un paese molto civile.
Oltre ad essere scritte in un italiano assai discutibile contengono richiami ad articoli di altre leggi che nel frattempo sono stati modificati o abrogati da altre leggi.
Per comprendere una legge devi "leggerne" almeno altre tre o quattro che a loro volta ti rimandano ad altre tre o quattro ciascuna e via dicendo. Diventa un pasticcio esponenziale (o piramidale).
Per fortuna internet aiuta a reperirle. Se si dovesse lavorare con il cartaceo bisognerebbe avere una stanza piena di leggi e normative e comunque non si sarebbe mai aggiornati vista la frequenza con le quali vengono emesse, abrogate o modificate.
Per non parlare delle leggi e normative regionali, provinciali, comunali, ecc. Ognuno le scrive come vuole. Ad esempio il calcolo delle sanzioni per le sanatorie edilizie. Gli importi sono € 1000 oppure € 516 per opere interne e € 516 per opere esterne. Alcuni comuni applicano € 1000 indistintamente, altri applicano la somma di € 1032 indistintamente, altri invece separano le opere interne da quelle esterne. Ogni volta che si va in un comune bisogna chiedere al tecnico di turno qual'è la giusta modalità secondo la loro interpretazione. Poi bisogna tener conto che i comuni posti in regioni diverse fanno capo alle leggi delle regioni a cui appartengono che ovviamente sono diverse tra loro.
L'Italia delle regioni o meglio dei comuni, nel senso campanilistico del termine, è ancora viva creando enormi disomogeneità e grande confusione.
Per non parlare dell'APE per il quale ogni regione ha un software di calcolo diverso dalle altre. Ma le leggi della termodinamica sono uguali in tutto l'universo. Possibile che la politica riesca a creare delle differenze "contra legem" della fisica?
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