RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

È difficile la lingua italiana?


  1. Forum
  2. »
  3. Tema Libero
  4. » È difficile la lingua italiana?





avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2023 ore 16:00

@Felix, per risponderti molto a braccio, le forme germaniche tendono ad essere piu' frequenti nella lingua colloquiale e quando ci si riferisce a cose concrete; le forme latine nel linguaggio formale e nel riferimento a termini astratti.

Per usare l'esempio deep/profound, si direbbe "the sea is deep" ("il mare e' profondo") ma "this concept is profound" ("questo concetto e' profondo").

Ovviamente con millemila eccezioni, sfumature etc.

Come dice Illecitnom, noi italiani residenti all'estero veniamo sempre fregati dalla pronuncia (io dopo 15 anni in UK parlo ancora come una comparsa del Padrino); in compenso, dato che ci viene piu' naturale usare le forme latine, quando scriviamo sembriamo dei laureati di Oxford in confronto all'inglese medio.

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2023 ore 16:09

hahahahahah

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2023 ore 19:05

dopo 15 anni in UK parlo ancora come una comparsa del Padrino

MrGreen
Pero' ci rifacciamo con la seconda parte, quella dove sembriamo dei laureati di Oxford rispetto ai Britons :-)
Oxford... la prima volta che sono andato per lavoro ho pensato "figata, sentirò parlare l'Inglese con la I maiuscola, quello piu' puro che esiste"
Come no. Di tutte le persone incontrate (all'universita') poche erano inglesi, nessuno originario di Oxford Eeeek!!!
In compenso mi sono fatto una cultura su tutte le varieta' di broken english, parlato da italiani, spagnoli, francesi, greci, indiani, etc

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2023 ore 21:36

Secondo voi i meridionali pronunciano peggio l'inglese rispetto a un settentrionale? Ho sempre avuto questa impressione. E per gli inglesi?

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2023 ore 21:44

L'italiano?
Facilissimo (basta nascere in Italia in una famiglia che non parlava dialetto, leggere un sacco di libri, e impegnarsi per parlarlo e scriverlo bene).

In compenso sono un cane con l'inglese.

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2023 ore 21:50

Parlavo dell'inglese

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2023 ore 22:00

(basta nascere in Italia in una famiglia che non parlava dialetto, leggere un sacco di libri, e impegnarsi per parlarlo e scriverlo bene).


Ma anche no... Io fino alla prima elementare l'italiano manco sapevo cosa fosse, praticamente. In seconda elementare la maestra ci registrò mentre leggevamo, e ci fece riascoltare la nostra performance. Sono traumatizzato da allora! MrGreen

Anche Meneghello, già citato in precedenza, fa un bel distinguo tra il dialetto, lingua essenziale, tangibile, quale esso sia, e l'italiano, lingua aulica, meno adatta a descrivere certe situazioni della vita reale. ;-)

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2023 ore 22:28

L'italiano?
Facilissimo (basta nascere in Italia in una famiglia che non parlava dialetto,


Se non parli dialetto ti perdi qualcosa. Uno dei problemi della lingua italiana (giusto perchè non si pensi che sia la miglior lingua del mondo) è che, essendo una lingua parlata da relativamente poco tempo (prima del novecento l'italiano esisteva solo come lingua scritta) è fortemente carente nei registri linguistici bassi, lacuna che si difficilmente si supera se non con la conoscenza dei dialetti, che possono essere usati così come sono oppure per creare un impasto linguistico adatto per l'appunto al registro basso della lingua: Gadda, Verga, Camilleri, giusto per citare i primi che mi vengono in mente, senza conoscere i loro dialetti come avrebbero fatto a scrivere quello che hanno scritto?

avatarjunior
inviato il 17 Aprile 2023 ore 23:20

In casa e al mio paesello di 1000 persone non ho mai parlato in italiano, l'ho appreso alle elementari, la mia maestra non ha mai detto una parola in dialetto, non ho mai mischiato il dialetto con l'italiano, per me l'italiano è una seconda lingua indipendente dal dialetto. Ho fatto il liceo classico e i miei compiti non avevano mai errori né di grammatica, né di sintassi. Se parlo con una persona che non conosce il mio dialetto penso e parlo in italiano, se conosce il dialetto penso e parlo in dialetto, la traduzione dal nord trevigiano all'italiano la faccio solo per mia moglie che è pugliese.

user12181
avatar
inviato il 17 Aprile 2023 ore 23:54

Una volta rimasi colpito nel leggere i sostantivi che il tedesco ha per nominare diversi tipi di neve (che ora non ricordo più, e a dire la verità non li trovo nemmeno nello Zauberberg di Thomas Mann, dove si parla spesso di neve nelle diverse sue varietà), comunque all'epoca li avevo letti. In italiano non ci sono, sarò ignorante io, ma non li conosco (parlo di sostantivi) e credo che per nominare le nostre esperienze mediterranee non siano necessari. Probabilmente, esaminando i dialetti, in particolare quelli alpini, si troverà però al riguardo una ricchezza che colma la povertà dell'italiano, cioè del toscano.
A proposito del tedesco, detto da un non specialista, mi pare abbia una mostruosa ricchezza e precisione linguistica, quel che noi esprimiamo con un insieme di parole, loro lo nominano con una parola, che il tedesco ha e l'italiano no... (non parlo delle famigerate parole composte del tedesco burocratico). Il linguaggio colto e accademico è poi addirittura sovrabbondante e quasi doppio, ha a disposizione un lessico di origine greco-latina e un lessico di origine germanica. Non è raro il caso in cui, comprando un libro vecchio, ho trovato che il precedente lettore tedesco, anche probabile studente universitario, si era trovato in difficoltà con il tedesco accademico. Proprio le parole tedesche che per me erano più comprensibili perché derivate dal latino della tradizione accademica, le aveva sottolineate, annotando a margine il sinonimo germanico altrettanto corretto, e che per me sarebbe stato a volte più ostico. Non fa testo poi la filosofia tedesca, che è riuscita a sfruttare questa ricchezza lessicale mettendola al servizio di un pensiero analitico per il quale non esistono quasi più sinonimi, ogni parola ha un suo significato irriducibile a quello di qualsiasi altra. Se il traduttore italiano volesse replicare quest'uso analitico della lingua, dovrebbe inventare parole nuove. Conobbi un prof. universitario che traduceva in questo modo Heidegger, l'esito era grottesco, ma lui andava avanti in modo fanatico e spericolato, pur beccandosi una sprezzante e sarcastica stroncatura da parte di Franco Volpi, che anche lui traduceva Heidegger (con prestigio incomparabilmente maggiore), ma in italiano, non in una neolingua. Ma forse si potrebbe dire che proprio quella di Heidegger è anch'essa una neolingua, e che il modo corretto di tradurla è inventarne un'altra...
E ancora a proposito di Italia e Germania, non è solo l'Italia ad essere ricca di dialetti. È stato detto, mi pare da Adorno, che per comprendere Hegel bisogna conoscere il dialetto svevo. Mi pare cosa normalissima, un pensatore originale, ma anche un artista, produce pensiero partendo dalle radici, che possono essere solo le sue radici, di nuovo la lezione di Meneghello.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2023 ore 8:52

Io parlo di dizione, difficilmente sento un meridionale doc senza accento. Questo accento poi lo sento quando parla in inglese, cosa che noto meno con accenti del nord

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2023 ore 9:12

@Alle79
non puoi fare una regola generale, un mio amico pugliese parla in italiano senza cadenza, idem mia cugina di Catania. In inglese non si sente il raddoppio delle consonanti classico del meridione.
Io dopo 15 anni che vivo e lavoro a Milano il mio accento si sente, la mia compagna veneta no, tranne quando si incazza MrGreen
Ma anche i miei amici lombardi e veneti si avverte la cadenza quando parlano in italiano(sono convinti che parlano in italiano), conosco poche persone che quando li senti parlare non riesci ad individuare di quale regione sono originari.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2023 ore 10:34

Non parliamo di noi romani;-)

Dopo aver parlato francese e inglese per anni se apro bocca pur parlando un corretto italiano si riconosce subito la mia origine romana e ne sono fieroMrGreen

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2023 ore 10:47

Triste quando senti parlare qualcuno e non riesci a percepire da dove venga.

Che poi non penso nemmeno esista "il vero inglese" o "il vero Italiano" ... il vero in che senso ?

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2023 ore 10:50

Mah tipo giornalista in TV che non ha accento

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.




RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me