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Se devi spiegare una fotografia, vuol dire che non è venuta bene


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avatarsenior
inviato il 25 Marzo 2023 ore 20:11

Non bisogna confondere quando è l'editore o magazine che sia a contattarti (perché interessato al tuo lavoro anche per una semplice pubblicazione) dal realizzare un libro o mostra che sia a proprie spese. Nel primo caso l'editore ti farà sapere dettagliatamente del materiale di cui a bisogno, nel secondo devi solo pagarlo per essere pubblicato, sarà sua cura per quanto riguarda la parte commerciale ma anche per quanto riguarda la grafica è altro se richiesto.

avatarsenior
inviato il 25 Marzo 2023 ore 21:12

Si non volevo entrare nel dettaglio, mi riferivo ad un ipotetico e generico caso in cui ci si voglia far vedere e conoscere (perché credo anche Rob si riferisse a quella casistica, in particolare) da tale editore o critico.

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2023 ore 19:29

Quindi autori come i coniugi becher fanno foto deboli perché prese singolarmente non riscontrerebbero l'interesse di un pubblico generalista?


Faccio un paragone con la musica: ci sono cose che possono e vengono ascoltate da chiunque senza nessun bisogno di spiegare nulla (chi non capisce le canzoni di Orietta Berti?) mentre se uno ascolta cose tipo Schoenberg ovviamente qualche informazione sulle tecniche compositive o sulla temperie culturale nella quale queste opere sono nate può essere utile o perfino indispensabile. O anche semplicemente per ascoltare il gregoriano senza stufarsi perché non c'è spessore armonico si richiede un po' d preparazione.
Però se l'esecuzione è fiacca ed approssimativa anche se aggiungi tonnellate di informazioni aggiuntive a nessuno verrà in mente di riascoltarsi quella musica, mentre una buona esecuzione può far venir voglia di approfondire.
Qualcosa di simile con le immagini: se quando vedo una foto mi viene da pensare "Bella, chissà perché l'ha fatta così? Ce ne sono altre dello stesso autore che posso vedere?" allora è ok, ma se invece la semplice materialità dell'immagine non riesce a dirmi nulla perché è sciatta, datemi pure tutte le info aggiuntive ma sarà difficile che io riesca a entrare nel mondo poetico dell'autore (sempre che ce ne sia uno).
Poi può certamente capitare che io non abbia la sensibilità necessaria per capire certe cose, ma anche in quel caso dubito che una buona didascalia possa aiutare molto.

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2023 ore 19:39

Ho fatto 2 esempi precisi di lavori importanti per ragioni diverse
Io non credo che le foto siano deboli

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2023 ore 20:51

Giusto per chiarire: nemmeno io penso siano foto deboli o sciatte. E in un certo loro modo "parlano da sole".

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2023 ore 20:56

Molti non la vedono così
Per questo ho fatto quella scelta
Che poi una singola foto in un progetto da sola può essere debole ma perfettamente sensata nel racconto complessivo
Era questo che cercavo di dire

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2023 ore 21:02

"Che poi una singola foto in un progetto da sola può essere debole ma perfettamente sensata nel racconto complessivo" ... infatti la selezione delle immagini per un progetto è la fase più complessa.

avatarsupporter
inviato il 26 Marzo 2023 ore 22:21

Per me "dipende" e lo si capisce in attimo, riflettendo sul termine "spiegazione".

La spiegazione non è mai una descrizione del contenuto formale della foto. Non è un testo scritto da un fotografo per un altro fotografo che deve capire il "come". In altre parole, non descrive i punti di illuminazione, la composizione, la prospettiva, la profondità di campo, la post produzione ecc...
La spiegazione è diretta al "cosa", ossia alla sostanza: introduce l'osservatore al contesto di cui la foto è una parziale rappresentazione.

La didascalia rende immediatamente la foto secondaria, pur potentemente evocativa, e funzionale solo alla "comprensione aumentata" di ciò che sta nel testo. Ciò avviene perché le immagini lavorano su strati della percezione che sono irrazionali, dove il testo fatica ad arrivare da solo, specie se è breve ("una immagine è meglio di mille parole").
Però il testo mantiene la forza del significato simbolico e la capacità di associare simboli a concetti senza ambiguità, ed è per questo che mettere una didascalia ad foto, rende la foto secondaria.
In questo senso, è la foto ad essere una "spiegazione visuale" del testo, non viceversa.

Ci sono mille esempi di rapporto immagine-testo in cui l'immagine serve solo per creare un substrato credibile al testo (fumetti, libri di favole, romanzi di fantascienza...). Se uno pensa ad un fumetto o ad una fiaba che ha letto da piccolo o alla copertina di un romanzo di fanstascienza, il primo ricordo è l'immagine e poi la storia, ma senza la storia quelle immagini non sarebbero neanche entrate nella memoria.
Per questo le fake news corredate da immagini sono più difficili da sradicare di quelle basate solo su testo.

All'opposto stanno le immagini che nascono senza una storia primaria da rappresentare. Immagini che fanno leva sul contesto di "default" che si suppone sia già in possesso dell'osservatore.
Ad esempio, Le foto che intendono evocare una esperienza estetica o concettuale, possono fare a meno del contesto, perché l'autore suppone che l'osservatore condivida con lui i canoni estetici sul soggetto (bellezza nei panorami, nella natura, in una figura umana...), sulle sue emozioni o sui concetti associati ai simboli visivi (che sono più ambigui di quelli testuali). Se quella stessa foto (es.: una dei new topographics) fosse mostrata ad un indigeno dell'amazzonia, probabilmente costui non riuscirebbe a collocarla nel contesto voluto dall'autore e avrebbe bisogno di una spiegazione.;-)
Per questo tipo immagini, le spiegazioni producono un effetto opposto: distraggono e depotenziano l'effetto che l'autore voleva dare alla pura osservazione. Nei musei o nei libri di questo tipo di foto, le spiegazioni sono prima o dopo le gallerie di immagini, ma non sotto di esse... o almeno non dovrebbero esserci. Lo stesso vale per le gallerie qui su Juzaphoto, considerato che qui è molto difficile montare storie o progetti, se non usando la sezione "articoli".

Opinioni personali, ovviamente. (<- questa è una didascalia :-P)

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2023 ore 22:25

"o forse non è così?"

E' così: se la devi spiegare , la foto non trasmette un messaggio chiaro ed immediato, perché il fotografo ha fatto cilecca col cervello, e la foto è dunque vile.

Sulle foto vili, poco chiare come messaggio, la gente ignorante ci si fa elucubrazioni mentali ed è convinta che farsele sia sinonimo di cultura fotografica, ed invece, fotograficamente, sono solo degli ignoranti.

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2023 ore 22:53

E' così: se la devi spiegare , la foto non trasmette un messaggio chiaro ed immediato, perché il fotografo ha fatto cilecca col cervello, e la foto è dunque vile.

Mha,!..prendo per esempio una foto di Bresson scattata in Cina nel dopoguerra, si vedono molti ragazzi presi a costruire qualcosa. Vista così uno può pensare...ah che bravi quelli stanno costruendo qualcosa. Ma poi leggi la didascalia e l'emotività cambia perchè erano tutti studenti che rimboccandosi le mani stavano ricostruendo la scuola distrutta. La didascalia spesso serve perchè comunque l'osservatore non era lì col fotografo e quindi non può sapere molte cose perdendosi così dei pezzi. Stessa cosa vale per grandi autori soprattutto nei progetti, certo, ci son progetti che non hanno bisogno di aggiungere altro come ad esempio "vite da spiaggia" di Martin Parr, ma ci sono progetti che devono essere spiegati come "Hustler" di DiCorcia ed entrambi i progetti sono degni di note. Quindi non esiste in assoluto quanto hai affermato, se serve una didascalia non significa che la fotografia sia debole o sbagliata o che "abbia fatto cilecca il cervello" idem il contrario.

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2023 ore 22:53

Non è che la foto va spiegata ma il lavoro è sempre accompagnato da un testo che ti guida alla lettura...non esistono libri che apri è non c'è una prefazione è altre pagine che ti preparino alla lettura del libro ( che sia fotografia, fumetto o semplice racconto). Non esiste un libro che apri è trovi subito le immagini, come non esiste una mostra seria che entri è non ci sono indicazioni sull'autore è del lavoro in esposizione.

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2023 ore 23:06

Chi ha tempo non aspetti tempo.
Ma ricordate:
La fretta è una cattiva consigliera.

Chi fa da sé fa per tre.
Però anche:
L'unione fa la forza.

L'abito non fa il monaco.
E però:
Anche l'occhio vuole la sua parte.

Finché c'è vita, c'è speranza.
Ma ricordate che:
Chi vive sperando, muore cagXXXX (o disperato per alcuni)

E poi:
Chi si somiglia si piglia.
Ma:
Gli opposti si attraggono.


Quindi:
dipende, da che parte pende.




avatarsupporter
inviato il 26 Marzo 2023 ore 23:49

@Vincenzo
Sì, ma quelle di Parr non sono spiegazioni delle foto: sono spiegazioni del progetto.
Parr, scrive una sempice paginetta all'inizio del libro, più che altro per raccontare come è stato realizzato (tempi e luoghi).
Ai contenuti dedica solo tre o quattro righe ("...eccentric... absurdities and quirks").
Cerca di nobilitare il progetto invitando il lettore a ricercare la correlazione tra le stranezze o le attività da spiaggia con i rispettivi popoli.
Non spiega questa relazione in ogni foto.
E' l'osservatore che deve capire perché c'è una vacca nella spiaggia di Goa.
Certe volte il gioco riesce, e certe volte no (es.: perché la signora con il libro in mano debba essere caratteristica del Lago di Garda, non è dato saperlo).
Invece, quello che riesce benissimo a tutte le sue immagini è di stupire e divertire chi guarda, in tipico humor britannico.
Le esperienze visive che danno le sue immagini sono generali, non hanno bisogno di spiegazione (e infatti non le spiega).
Chissà quanti ricordano in quale paese è stata fotografata la celeberrima signora con gli occhialini blu da abbronzatura, però la foto la ricordano tutti.
In Italia, poteva vendere il libro anche senza introduzione, visto che conosciamo bene quei contesti.

@Maurese
Che penda o non penda, l'importante è che (il libro di foto) venda.Cool

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2023 ore 0:02

@motofoto: "Sì, ma quelle di Parr non sono spiegazioni delle foto: sono spiegazioni del progetto."...parlavo in generale non di Parr, comunque non ha importanza perché intendevo la spiegazione del progetto. "Non è che la foto va spiegata ma il lavoro è sempre accompagnato da un testo che ti guida alla lettura.."...chiedo scusa se la frase non è stata comprensibile.

avatarsupporter
inviato il 27 Marzo 2023 ore 0:16

Sul progetto, concordo.: è sempre utile.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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