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Leica M a pellicola fra miti e realtà


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avatarjunior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 10:54

Il grande vantaggio delle macchine analogiche era l'intercambiabilità del "sensore"MrGreen

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 14:05

“Ivan, tu sei uno dei pochi leicisti (l'unico che ho il piacere di conoscere) che fanno della Leica m (analogica o digitale è lo stesso) l'uso che a mio avviso va fatto.
Ci fotografi seriamente, con quel paio di ottiche che ti servono, senza menate di alcun tipo. Punto.
Per questo hai la mia considerazione, come fotografo e come persona seria. Se poi ami anche questi strumenti, ne hai tutti i motivi, perchè sono una tua estensione e li utilizzi convenientemente per realizzare i progetti che hai in mente. ”

“Condivido il parere di Leone Giuliano e mi associo anche all'apprezzamento rivolto alla persona IVAN61. Probabilmente essere una persona apprezzabile e completa aiuta ad essere anche un buon fotografo”

Leone e Claudio mi commuovete

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 14:15

@sliceman Il professionista che usava la M6 decideva prima di portare la macchina all'occhio tempo e diaframma come una pre impostazione della distanza, una volta portata all'occhio aveva solo piccoli aggiustamenti quindi non necessitava di informazioni nel mirino e ti dirò di più anche le M digitali di oggi è la stessa cosa … io passai dalla M6 alla M4-P perché quei triangolini mi disturbavano e scattavo anche Velvia 50 senza problemi, è un approccio diverso

avatarjunior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 14:48

@sliceman Il professionista che usava la M6 decideva prima di portare la macchina all'occhio tempo e diaframma come una pre impostazione della distanza, una volta portata all'occhio aveva solo piccoli aggiustamenti quindi non necessitava di informazioni nel mirino e ti dirò di più anche le M digitali di oggi è la stessa cosa


Eh si Ivan, mi sto rendendo conto che è esattamente così.
Questa Leica mi sta sbattendo in faccia tutti i miei limiti, ma contemporaneamente mi sta stimolando tantissimo a migliorare, lavorare, pensare, studiare, capire.

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 15:19

SLICEMAN: ma perché, prima non pensavi, non studiavi e non capivi niente? MrGreen
Ahi ahi

avatarjunior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 15:34

SLICEMAN: ma perché, prima non pensavi, non studiavi e non capivi niente? MrGreen


Rispondo senza un grammo di ironia: evidentemente non abbastanza.

E dire che gli anni di militanza fotografica non mi mancano, eppure questa M mi sta prendendo a schiaffoni.

Leggendo i vostri commenti e riflettedo sulle vostre considerazioni diventa evidente che se usandola ho nostalgia di cose marginali quali le informazioni di scatto nel mirino... significa che ho ancora molta strada da fare.

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 15:34

La stessa cosa che facevano una Olympus OM1 o una Pentax K1000, non mostrare altro che il galvanometro.
Allora si aveva un corpo macchina e un paio di obiettivi. Si imparava, ci si abituava (non c'era la menata che la macchina dovesse "cadere bene in mano", il feeling o la grafica dei menù esteticamente meno bella), e poi si faceva tutto a memoria.

Tuttavia, quando presi la bellissima Pentax KX, manuale, ma che mostrava nel mirino tempo e diaframma impostato che dovevi far collimare, a me non creò nessun problema. Anzi, mi parve una gran comodità e un passo avanti non dover allontanare gli occhi dal mirino per guardare il tempo e il diaframma sul corpo.

Ma capisco anche la ricerca di pulizia nel mirino e assenza di informazioni

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 15:48

... non c'era la menata che la macchina dovesse "cadere bene in mano", il feeling ...


il giorno che comprenderò queste 2 cose (e le altre stupidaggini a corredo ... sempre i soliti paroloni vuoti di sostanza) ... avrò smesso di fotografare da un pezzo. MrGreen

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 18:30

Leone Giuliano +++!
GL

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 19:00

Leone Giuliano, Shyter: anche a me viene da sorridere. Cadere bene in mano, è una espressione tipica, ma ovviamente c'è anche del vero; senza dimenticare anche il "ho le mani grandi" ( forse negli anni '60/'70/'80 viste le dimensioni delle reflex erano tutti gnomi con le mani piccoline!)MrGreen
Poi però, per una Leica questi parametri non contano più: niente impugnature, niente appigli ( il tanto citato mignolino che non cade al posto giusto) e va comunque bene. Se manca una informazione o se il menù ha i colori che non ci piacciono per qualcuno è una tragedia o un grave limite. Se mancano informazioni del tutto per qualcuno diventa una sfida accettabile e anche un pregio, ma solo se si ha in mano qualcosa di blasonato, altrimenti non ha senso; in questo il marchio, a mio avviso, ha un ruolo rassicurante. Se ho qualcosa in meno deve essere Leica. Difficile dire dove sia il giusto e se vogliamo vedete quello che desideriamo vedere.

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 19:50

Ognuno può pensarla come vuole… io ormai le fotocamere le provi con le mani … ovvero vanno tutte bene ma quelle che hanno un ergonomía migliore per me sono quelle che scelgo…

Tornando a Leica
È innegabile che il fascino di un prodotti che ha fatto nel bene e nel male la storia della fotografia possa anche “STIMOLARE” la voglia di nuovi progetti o semplicemente il piacere di usarla alla stessa stregua di una Bella stilografica e NON ci vedo nulla di male! … L importante è esserne consapevoli e non nascondersi dietro ad un dito

avatarsupporter
inviato il 20 Marzo 2023 ore 19:57

manca di informazioni ok, ma almeno l'esposimetro deve esserci, io a occhio non so valutare la luminosità della scena, a volte mi ritrovo con le vecchie analogiche ad usare il telefono per impostare tempi diaframma, e mi sento un pirl@

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 20:03

Con BW di giorno zero problemi
Ho impresso nella mente la regola del 16 mio padre mi obbligò ad impararla a memoria che avevo8 anni MrGreen

Diapo un esposimetro a luce incidente e non si sbaglia mai
Mica cambia la luce ogni 30 sec

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 20:45

"...gli occhi non si stancano di vedere
né gli orecchi di ascoltare.
Tutto ciò che è già avvenuto
accadrà ancora;
tutto ciò che è successo in passato
succederà anche in futuro.
Non c'è niente di nuovo sotto il sole.
Qualcuno forse dirà:
'Guarda, questo è nuovo!'.
Invece quella cosa esisteva già
molto tempo prima che noi nascessimo.
Nessuno si ricorda delle cose passate.
Anche quello che succede oggi
sarà presto dimenticato
da quelli che verranno"


(Ecclesiaste, Antico Testamento)

Gia nel terzo secolo prima di Cristo c'era chi pensava (a ragione) che nulla si potesse scrivere, disegnare, fare...che non fosse già stato fatto, scritto, detto da qualcuno.
Pensa oggi!

La differenza dove sta? Sta nella diversità del periodo, del contesto, delle persone che guardano. Le cose fatte e scritte, le azioni si ripetono. Con esse, si rinnovano il pubblico e il contesto.
Fare foto che trattano argomenti già prodotti da altri, non significa non riuscire a far scoprire qualcosa di nuovo a chi guarda. Questo però, ancor prima di accadere perché chi produce le foto è particolarmente bravo, avviene perché colui a cui le mette davanti non ha ancora mai visto ed è cambiato il contesto (storico, culturale).

Ragionamento liberamente estrapolato dal libro "Portfolio" di Augusto Pieroni

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 20:53

Detto questo...
Mai posseduta una Leica M a pellicola. Non l'avrei mai usata.
Ne apprezzo costruzione e tecnologia, ma avrebbe fatto la fine che fa la mia Olympus Pen F half frame...un rullino all'anno.
Viva il digitale!

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