| inviato il 16 Marzo 2023 ore 8:43
Ottimo. Fortunatamente non ne ho bosogno,ma la Fotografia,dalla sua evoluzione,ha fatto passi da gigante. Basti pensare ai raggi X ,telescopi ecc.ecc.... Grazie per la segnalazione |
| inviato il 16 Marzo 2023 ore 9:35
Ok ma poi l'ipovedente come la vede e la tratta la foto scattata? |
| inviato il 16 Marzo 2023 ore 9:59
Diebi non lo so, fino a questa mattina non sapevo neanche che (in certi casi suppongo) fosse possibile proiettare direttamente sulla retina, dunque se è fattibile in mobilità con una macchina fotografica immagino che sia ancor più fattibile con altra strumentazione analoga a casa. |
| inviato il 16 Marzo 2023 ore 10:26
Si ma poi la stampa? Come la proietti sulla retina? O la visione sul monitor? Salvo che vis sia a disposizione del fotografo uno strumento che gli consenta di elaborare e vedere la foto sempre tramite proiezione sulla retina e che questo poi sia "calibrato" per produrre un output analogo per gli altri fruitori (che si tratti di stampe o normali monitor). Boh! A me sembrano per lo più delle boutade a scopo di immagine (scusate il gioco di parole )! Massimo rispetto per chi è portatore di tale handicap, ma a volte mi pare proprio che si insista sul voler a tutti i costi fare ciò che la natura, il corpo, la mente non consente. Se uno è alto un metro e quaranta può amare il basket quanto vuole ma dovrà trovarsi un altro sport da pratica, non è che debba per forza giocare a basket no? Se uno ce l'ha piccolo può desiderare di fare i film porno ma non potrà farli, e così via con gli esempi più stupidi ma credo sia chiaro il senso e cioè: ognuno dovrebbe anche adattarsi alla situazione e ripiegare su lavori-hobby-interessi adatti alle caratteristiche che madre natura gli ha dato. |
| inviato il 16 Marzo 2023 ore 10:51
"Salvo che vis sia a disposizione del fotografo uno strumento che gli consenta di elaborare e vedere la foto sempre tramite proiezione sulla retina" Che è ciò che ipotizzavo, sarebbe logico. "e che questo poi sia "calibrato" per produrre un output analogo per gli altri fruitori (che si tratti di stampe o normali monitor)." Scusa ma la foto è la stessa identica che faresti tu con l'analoga macchina senza "mirino/visore laser", quindi non capisco i dubbi. Alla macchina fotografica già esistente hanno aggiunto un dispositivo che la rende fruibile da un ipovedente, ha un "pezzo" in più per renderne possibile l'utilizzo. Poi col tuo ragionamento non ci sarebbero neanche le protesi, per dire, invece ce ne sono di sempre più evolute tanto da poter correre anche senza avere le gambe. L'hai visto "Rising Phoenix"? Tutta gente che non avrebbe dovuto fare quelle cose a causa della loro natura, ma le hanno fatte e le continuano a fare migliorandosi sempre, com'è appunto nella natura umana. |
| inviato il 16 Marzo 2023 ore 12:37
“ Scusa ma la foto è la stessa identica che faresti tu con l'analoga macchina senza "mirino/visore laser", quindi non capisco i dubbi. Alla macchina fotografica già esistente hanno aggiunto un dispositivo che la rende fruibile da un ipovedente, ha un "pezzo" in più per renderne possibile l'utilizzo. „ Intendo dire: come si ha la certezza che quello che vede lui quando scatta (come regola l'esposizione ad esempio) o quando post-produce sia poi la stessa cosa che vedono gli altri? Se lui regola il contrasto per come lo vede lui ma un monitor poi lo rappresenta diversamente lui non può saperlo, come analogamente chi vede l'immagine a monitor (o in stampa) non sa quello che lui ha visto con tale ipotetico apparecchio. “ Poi col tuo ragionamento non ci sarebbero neanche le protesi, per dire, invece ce ne sono di sempre più evolute tanto da poter correre anche senza avere le gambe. L'hai visto "Rising Phoenix"? Tutta gente che non avrebbe dovuto fare quelle cose a causa della loro natura, ma le hanno fatte e le continuano a fare migliorandosi sempre, com'è appunto nella natura umana. „ No, certo, ci mancherebbe; le protesi sono importanti ma le ritengo utili e fondamentali per condurre una vita normale e fare tutto quello che si farebbe da normodotati. Cioè provo a spiegarmi (anche se non è facile, neanche io ho del tutto chiaro il pensiero in proposito, era infatti più "un pensiero o un dubbio espresso ad alta voce"): se uno perde una gamba o nasce senza e vuole sciare o andare in montagna (tanto per fare esempi a caso) ben venga, sono attività che ogni persona normalmente dotata può fare. Quello che non troverei normale riguardo alle protesi sarebbe utilizzarle per "stravolgere" la normale dotazione del corpo in caso di "non handicap"; tanto per fare un esempio stupido che si ricolleghi a quello del basket: applicare delle prolunghe alle gambe e alle braccia per competere con quelli alti. Suvvia, se sono basso farò un altro sport. Poi mi rendo conto che quello dell'ipovedente è un handicap (e come tale rientra nella prima casistica che ho descritto) e come tale occorre fare quanto possibile per ovviarvi, quello che però mi stupisce è andare così tanto oltre, intendendo per oltre quella che è la correzione dell'handicap stesso (occhiali, lenti a contatto, operazioni chirurgiche, ecc.) e quindi utilizzare "strumenti alternativi". Ma mi rendo conto che è un tema molto complesso e sicuramente non è facile stabilire un confine (bada bene, non un divieto, ci mancherebbe), anche perché sono cose e percezioni anche molto personali (per dire: un mio amico non concepisce neanche chi, paraplegico, utilizza le hand-bike ), la mia era solo una riflessione personale, più uno stupore per il voler fare qualcosa per cui non siamo dotati, tutto quì, e non vorrei certo offendere nessuno né tantomeno porre dei limiti a quello che le persone possono o non possono fare, questo spero sia chiaro. |
| inviato il 16 Marzo 2023 ore 12:58
In quel che capisco della tua spiegazione (e potrei aver capito male) di fatto ci vedo un errore di fondo nel voler rapportare il tutto "agli altri", a voler tendere a un "meglio" rispetto a chi ci circonda, non a noi stessi. Mi spiego, io stesso mi cimento ma sono una chiavica a fotografare e tutto sommato continuo fregandomene, perché di base mi interessa fissare ricordi, situazioni, insomma lo faccio per me e basta. Mi riallaccio a qualcosa che avevo letto tempo fa proprio qui credo, di una persona che avanti con l'età si era sottoposta a interventi per la cataratta. Tornata a vedere meglio, senza "lo smeriglio" diciamo, si era accorta di quanto negli ultimi anni avesse calcato la mano con saturazione colori e altro. Decidendo poi che no, non avrebbe rimesso mano a quegli errori, perché lo erano dopo l'intervento ma non prima, aveva deciso di considerarlo una fase della vita, rappresentavano parte di ciò che era stato in quel periodo. |
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