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Da semplice appassionato mi piacerebbe stampare qualcosina in proprio. Sono riuscito a comprare per pochi euro ingranditore, bacinelle, lampade e altro materiale. Mi mancano ancora la tank e il resto per eventuale sviluppo anche dei rullini (ma penso di farlo fare a laboratorio).
Ho un piccolo spazio nel sottoscala dove avevo pensato di ritagliarmi lo spazio per metterci l'ingranditore e un banchetto dove mettere le bacinelle e il materiale da stoccare. Un telo mi coprirebbe gli spifferi di luce che arriverebbero dalla porta. Non è arieggiato ma cè la presa d'aria con la grata per il ricambio e ricircolo aria. Ma lo spazio è angusto non ci sto in piedi, ma solo da seduto o chinato.
Perchè ciò che dovrebbe essere un piacere, non si trasformi in breve tempo in una rottura di ...... consiglio di lasciar perdere soluzioni "volanti" e di optare per qualcosa di fisso. Non è piacevole dover montare e smontare tutto un ambaradam ogni qualvolta si sente il bisogno di un pò di creatività. Ora non so di che spazi sia dotata la casa-appartamento ma con un pò di "arrangiamenti" qualche locale potrebbe esse adibito ad uso "promiscuo". Penso ad un garage, una cantina, un locale caldaia, un ripostiglio, ecc. Se proprio, proprio non si trova nulla potresti provare a sviluppare qualche negativo, effettuarne la scansione e lavorarlo in camera chiara, se la cosa ti appassionerà allora troverai anche la soluzione ideale per aver una camera oscura. P.s. un facile accesso ad una fonte d'acqua è essenziale nel mondo dei "pellicolari".
Imilk, per esperienza la camera oscura dovrebbe essere abbastanza comoda; inevitabile starci un po' di ore e se è claustrofobica non ci resisti tanto e stampare diventa una tortura. Al limite, anche un bagno non proprio minuscolo va bene. Certo ha ragione Ettore, sarebbe meglio qualcosa di stabile, ma se il locale non c'è, si può fare come abbiamo fatto un po' tutti: in bagno. Oppure in una stanza non troppo utilizzata in cui non è un problema saturare l'ambiente con l'odore dei vari prodotti chimici. Se l'ambiente è ben arieggiato, grazie ad una finestra, alla fine gli odori vanno via. La seccatura infine è quella di mettere e togliere tutto il materiale. Ma lo abbiamo fatto in tanti e non è un problema insormontabile; ripeto, basta che il posto sia comodo.Infine io mi divertirei anche a sviluppare le pellicole: cosa semplice da fare
avete ragione entrambi....in effetti pensandoci bene la soluzione volante è un un compromesso un po forzato, la rottura di assemblarlo e poi rimetterlo a posto ogni volta fa passare l'entusiasmo iniziale della soluzione. Credo che opterò al progetto iniziale, nel sottoscala. Mi munirò di sgabellino per sedermi e un paio di comodini o simili per tenere appoggiate le cose.
Abito a circa 15Km da Treviso in direzione N-E. Potendo e volendo, per farti un'idea delle problematiche insite alla creazione di una C.O., propongo una visita alla mia magari durante una sessione di stampa. Il tutto senza impegno.
Ciao Ettore gentilissimo.....vedrò sicuramente di risentirci se mi capita di essere in zona (a volte per lavoro mi capita di passare nella filiale del gruppo aziendale per cui lavoro...a Villorba, io abito a Tarcento prov. UD e lavoro a Fagagna). Se riesco vi farò delle foto del posto in cui pensavo di realizzarla, appena libero un po di cose e risistemo il sottoscala in primavera.
“ ... eventuale sviluppo anche dei rullini (ma penso di farlo fare a laboratorio). „
Se parliamo di bianco e nero lo sviluppo dei rullini è una delle cose più semplici, e si può fare anche senza un ambiente oscurato: ci sono dei contenitori impermeabili alla luce (Changing Bag) nei quali, mettendoci le mani attaverso due manicotti, si può trafficare per togliere la pellicola dal suo contenitore e metterla nella tank di sviluppo. Io avevo costruito un affare del genere artigianalmente con uno scatolone di cartone, cannibalizzando le maniche di un vecchio giubbotto, e funzionava perfettamente. Dentro ci lasciavo tank, liquidi e tutto il necessario per lo sviluppo, e occupava poco spazio. Chiaramente ci vuole un po' di pratica per imparare a lavorare alla cieca, ma niente di impossibile. D'altra parte mettere il film nella tank va fatto comunque nell'oscurità più completa... La prima volta è consigliabile non provare con rullini di foto importanti, però...
"Ma lo spazio è angusto non ci sto in piedi, ma solo da seduto o chinato."
Lascia perdere quell'ambiente angusto, se non ci stai bene in piedi, una camera oscura non ce la fare.
Trovati una stanza normale con un tavolo abbastanza grande da supportare le bacinelle e l'ingranditore, oppure con due tavoli, uno per le bacinelle e l'altro per l'ingranditore.
La finestra la rendi stagna alla luce utilizzando un telo nero (io lo avevo messo doppio cucito perché stesse bene unito assieme) al quale cuci un cappietto ai 4 spigoli: sulla finestra ci metti un chiodo ai quattro spigoli, col telo che copra bene la parte vetrata, e ci fissi il telo coi cappietti infilati nei chiodi.
La porta di solito non fa luce se non dal lato inferiore, in terra: buttaci davanti uno straccio (io usavo un asciugamano scuro vecchio errotolato).
Nel bagno mettici la lavatrice per le copie sviluppate, acqua continua, basta poca: la carta che gocciola di fissaggio, la fai sgocciolare bene, poi velocemente la porti a la butti nella lavatrice in bagno: le copie vanno lavate bene, moltissimo, molto più di quanto uno pensi, altrimenti nel tempo si macchiano di giallo, macchie giallastre
In camera oscura ci si passano ore e se non ci stai comodo, non la fare.
Se la stanza non è arieggiata che dalla finestra, ogni ora levi il telo e spalanchi la finestra per 5 minuti per cambiare l'aria, io facevo così.
A mettere su e smontare una camera oscura fatta così, se l'ingranditore ce lo lasci fisso, bastano 5 minuti.
Alessandro, è quello che avevo detto anche io; se non ci si sta comodi è impossibile stampare e ci si stufa subito. E poi, ogni tanto, occorre arieggiare.
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