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Rimescolando un po di frasi a dritta e manca mi dico: Quant'è duro salir l'altrui scale con il capo cosparso di sale.
Ho fatto un po' di prove di sovrapposizione delle immagini virtuali realizzate con il mm 50 e il mm 200 mantenendo fisso il PDR (distanza dalla prima colonna) a m 52,51.
Riscrivo esattamente quello che ho scritto a pagina 1 (uno) della discussione originale
"" "Esempi reali di compressione dei piani causa focale"
Non esistono.
Cambiando la focale, per esempio allungandola, e mentendo inalterata la dimensione geometrica dell'immagine finita, fai solo un crop ottico, riduci l'angolo di vista, ma non cambi la prospettiva. ""
1) Che cosa è una "Compressione dei Piani"?
Una compressione dei piani di posizionamento spaziale dei vari oggetti presenti in una scena fotografica, è la riduzione delle distanze relative degli oggetti stessi, le loro distanze relative devono ridursi, si devono avvicinare tra di loro.
2) Che cosa è la Prospettiva?
E' la rappresentazione degli oggetti nello spazio.
Detta in altre parole, la Prospettiva è la visione da un punto di riferimento, in Fotografia il Punto di Ripresa (PdR), del posizionamento geometrico (= posizione e distanze) dei vari oggetti presenti nella scena.
Definita la Prospettiva, dovrebbe essere ovvio che la si cambia soltanto cambiando il Punto di Ripresa, e con essa i piani di posizionamento spaziale degli oggetti della scena.
E dovrebbe essere ovvio perché se non cambio il Punto di Ripresa ma cambio solo la lunghezza focale, per quale ragione mi dovrebbe cambiare la prospettiva, ossia il posizionamento e le distanze degli oggetti in scena rispetto a me?
Detta in altre parole: perché mai uno uno stupidissimo obiettivo, ossia un stupidissimo pezzo di tubo con dentro degli stupidissimi pezzi di stupidissimo vetro, ce la dovrebbe fare a............ cambiare il Mondo?
Se uno scriveva "Compressione APPARENTE dei Piani nelle fotografie fatte coi tele", era nel giusto, i tele danno l'idea di compressione dei piani nelle fotografie, ma scrivere così, "Compressione dei Piani coi tele", è completamente errato.
........le parole (e con esse le idee chiare!) sono importanti e se uno ha della confusione in testa, sono affari squisitamente suoi.
Beh mi fa piacere che dopo la dipartita di valgrassi (buon'anima) siano bastati 3 commenti per essere tutti d'accordo e chiudere l'argomento. Si scherza eh Ci risentiamo tra 6 giorni allora
Andando a spaccare il capello in quattro, sull'apparente compressione dei piani delle fotografie fatte col tele, c'è una cosa che nell'intervento di sopra sopra non ho definito bene.
Ho definito la Compressione dei Piani e la Prospettiva, ma, a fare il pignolo, va anche definito il Punto di Ripresa, visto che si parla di ottiche.
Un'ottica può essere lunga 2 cm oppure molto più lunga.
L'immagine che l'ottica proietta sul sensore, la si può riassumere proveniente dal "centro ottico" dell'obiettivo, dal suo punto nodale.
Chiaramente, se usi la stessa fotocamera e lo stesso cavalletto, cavalletto che non sposti, ma sulla fotocamera ci monti prima un'ottica lunga diciamo 2 cm, magari di lunghezza focale media ed STM, un 40 mm, e poi la cambi con un 800 mm, che è un bel trombone assai più lungo, circa 50 cm, ci sta che qualcosa cambi, ma poco, molto poco come prospettiva.
E ci sta che qualcosina cambi perché ben difficilmente due ottiche di focali molto diverse e geometricamente molto diverse, 2 cm per la focale media e 50 cm per l'800 mm, avranno lo stessa distanza dal piano focale per il loro specifico punto nodale, il trombone ce l'avrà più distante dell'ottichina media STM.
Avere due ottiche con punto nodale a distanza diversa dal piano focale, otticamente, equivale a spostare il complessivo ottica + fotocamera, è come spostare il cavalletto, ossia è come modificare la posizione del Punto di Ripresa: anche se uno non tocca nulla, anche se uno tiene il cavalletto fermo, cambiando ottica con una a punto nodale posizionato diversamente, gli oggetti al di fuori dell'asse ottico, di più se posti alla periferia e bordi del fotogramma, avranno prospettive leggermente diverse.
Se uno, cambiando l'ottica, recuperasse la diversa posizione del punto nodale, muovendo il cavalletto, la prospettiva resterebbe invece invariata.
“ Andando a spaccare il capello in quattro.....la prospettiva resterebbe invece invariata. „
Una buona parte di questa discussione fiume in tre parti, una volta "concordato" che non variando il punto di ripresa (non meglio definito) la prospettiva non cambia usando focali diverse, si è concentrata sul quantificare quanto la differenza di posizione dei punti nodali di due obiettivi possa influire visivamente (e non strumentalmente) sulla prospettiva. Dipende dalla distanza di ripresa, ma non appena si è a distanza maggiori del regime close-up, diventa praticamente ininfluente; questo è quello che si è cercato di verificare con varie prove che non dovrebbero lasciare dubbi.
Grazie Alessandro per la chiarissima spiegazione. Di questo abbiamo parlato diverse volte negli altri due thread precedenti e credo fossimo ovviamente tutti d'accordo a riguardo, anche se "qualcuno" voleva mettere i puntini sulle i sul fatto che non fossero identiche. Ma è anche vero che, nella vita reale, nessuno, ma proprio nessuno, confronterebbe un 800 con un 14mm croppato (salvo nelle discussioni di un forum di fotografia). Nel primo thread avevo postato quelle due immagini a 28 croppato e 200 fatte in casa col 28-200. Era chiaro che i punti nodali non fossero gli stessi a 28 e 200mm e nessuno l'ha mai messo in dubbio. Ma, ancora, nella vita reale, salvo rari casi, la differenza è talmente minima da essere completamente ininfluente. E a "qualcuno" questa cosa non andava proprio giù (non a caso, nel mondo totalmente digitale dove 200mm sono 200mm e dove le fotocamere sono puntiformi, un 20 croppato e un 200 croppato danno esattamente la stessa immagine, pixel per pixel)
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