| inviato il 05 Gennaio 2023 ore 21:02
Appena rientrato da un evento sportivo, una gara regionale di Ciclocross, con 1675 scatti (ottenuti limitando al massimo il numero degli scatti stessi) , se vi interessa posso farvi un esempio pratico ed un confronto: Oggi c'erano in gara 337 atleti, divisi in 15 categorie diverse (significa 15 primi, 15 secondi, 15 terzi), raggruppati in 6 partenze con dalle 2 alle 3 categorie in gara contemporaneamente, che facevano dai 3 ai 10 giri, quindi con mediamente diciamo 5/6 occasioni di ripresa in azione, più partenze, arrivi e premiazioni per categoria, con in più l'assegnazione di due titoli (regionale e provinciale) con relativa maglia. Qualche scatto di colore e ambiente, se si riesce, non guasta. La raffica non la applico mai, per ragioni pratiche (eccesso di scatti e lungaggini nella scelta delle urgenti da mandare presto x web e stampa di carta) e personale convinzione che la raffica indiscriminata serva a meno di quanto si pensa in questo ambito specifico. Mi concedo dai 3 ai 4 scatti distanziati di qualche secondo, per gli arrivi dei primi 3 di ogni categoria ed alle premiazioni per evitare per quanto possibile espressioni strane ed occhi chiusi, stop. Nei primi 2 giri, di solito scatto tutti, perché sono mescolati di categoria ed è difficile capire quali sono i primi, poi, appena capito più o meno quali, calo il numero di scatti nei vari spot sul percorso e gestisco anche quali tra Raw e Jpeg a seconda delle luci e delle circostanze. Puoi farlo se li conosci personalmente tutti o quasi, se no tocca raddoppiare e anche più il numero degli scatti (anche se singoli). Facendo schematicamente più o meno così, ho almeno un paio (di più x i primi o interessanti x vari motivi) di scatti di ogni atleta da scegliere poi a fine gara e trasmettere secondo circostanze a chi interessa: media locali e nazionali, sponsor. società. Dall'ultimo scatto, lavorando da solo, ci metto circa 1 ora (spesso 1 e mezza) per scaricare, “tirare fuori” ed inviare agli interessati, la prima serie di una ventina max trentina di scatti da scegliere secondo chi è l'interessato x comunicati stampa e invio veloce. Nelle 2 ore successive la serie più ricca dei primi 3/5 nelle 15 categorie. Son tempi lunghetti per i media, ma la specialità è strana e le categorie tante. Se c'è una gara con un solo vincitore o due, si fa molto ma molto prima, ma non è il caso del Ciclocross. Questo l'esempio “caldo caldo”, ancora in lavorazione mentre scrivo. Il confronto: giorni fa, gara internazionale con 565 iscritti, stesso numero di categorie, 2 premiazioni finali di campionati diversi, con 15 maglie sul podio singolarmente e come foto di gruppo. Lì, applicando gli stessi parametri, me la sono cavata con 2640 scatti circa. Tutto qua, spero sia un esempio attinente al tema Meglio che torno ad elaborare quello che resta, anche per vedere se è sfuggito qualcosa nella fretta, domenica 8, altra gara e si ricomincia |
| inviato il 05 Gennaio 2023 ore 21:14
Sono un fotogiornalista e a volte capita anche a me di scattare tanto (non 10.000 foto in un giorno). Pensa che quando ho iniziato a fare questo lavoro (anche perchè scattavo a pellicola) facevo una sola foto per inquadratura, poi un collega più esperto mi disse: "ma secondo te, chi scrive un libro va avanti così senza mai cancellare nulla, oppure: rilegge, cambia, migliora, sposta, aggiunge quello che scrive e quello che ha scritto?" Scattare tante foto e girare intorno alla scena o alla situazione è semplicemente cercare di ottenere il massimo da ciò che si ha a disposizione. Un'altra storia è fare un "video" senza guardare realmente e poi selezionare la foto giusta dopo. |
user204233 | inviato il 07 Gennaio 2023 ore 7:12
Io mi chiedo, ha senso fare street photography scattando in modalità semi-automatica (lasciando quindi, in parte, alla macchina la facoltà di decidere ed operare al posto del fotografo)? |
user109536 | inviato il 07 Gennaio 2023 ore 7:51
Ha senso se serve ed in determinate situazioni può servire. |
user204233 | inviato il 07 Gennaio 2023 ore 8:36
Sì, ma c'è chi sostiene che sia l'unico modo di fare Street. |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 9:07
C'e' Anche chi sostiene che per il solo fatto di girare le rotelle su una costosissima fotocamera (distillata personalmente da HCB) il suo modo di fotografare sia molto migliorato. Questo strano fatto viene attribuito, in modo piuttosto superstizioso, al "divertimento insito nella difficolta' a far girare le rotelle". Una sorta di : " si stava meglio quando si stava peggio" ad alta tecnologia. Recenti studi confermerebbero infatti che la foto non sia il risultato di un "punto di vista" del fotografo, che costruisce l'immagine previsualizzandola. Bensi' sia provocata da uno stato di "gioia ed ebbrezza" in cui il fotografo si trova misticamente immerso per il solo fatto di possedere "l'oggetto supremo". Unico catalizzatore in grado di far accadere cose interessanti attorno a te. Lente rosa magia, per vedere il mondo con altri occhi. |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 9:17
Sai cosa ha senso? Arrivo a una mostra e guardo il risultato. La mostra é valida e interessante? Allora ha senso Etica per me é un termine importante ma che lego ad altro Per me non é etico prendere uno scatto che umili una persona |
user204233 | inviato il 07 Gennaio 2023 ore 9:18
Etjca è un'agenzia interinale... Io non credo che mettersi a scattare in automatico con raffiche inaudite sia un modo corretto di fotografare. |
user204233 | inviato il 07 Gennaio 2023 ore 9:23
“ non é etico prendere uno scatto che umili una persona „ Se, per la street, bisogna tener conto del GDPR, abbiamo finito. |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 9:25
Amen. Io continuerò a vedere il risultato e me ne frego di modi corretti e sbagliati Invece per me l'etica e la credibilità dell'autore sono importanti |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 9:26
c'e' una bella differenza tra etica e modo corretto di fotografare.... stiamo parlando di due cose diverse... |
user204233 | inviato il 07 Gennaio 2023 ore 9:30
Ma io pure guardo il risultato, ma non è che abbandono lo scatto in manuale e passo all'automatico, o quello che è, al fine di ottenere la foto buona. Tra l'altro, la post-produzione? Io mica mi metto due ore al pc per ogni foto. |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 9:36
Io mi ci metto quanto serve e in base a dove voglio arrivare. Una post di 2 minuti fatta a × spostando levette a caso spesso é più invasiva e brutta di una fattura con cura e tempo |
user204233 | inviato il 07 Gennaio 2023 ore 9:44
Certo, ma se la foto la devo stampare 40x60 è una cosa, 10x15 un'altra, se la devo mettere qua o come foto profilo da qualche parte, un'altra ancora. |
| inviato il 07 Gennaio 2023 ore 10:17
Io sono nato fotograficamente con la pellicola, quando scattare poco era anche una questione di risparmio pecuniario. Questo mi è servito a studiare le situazioni e a immaginare (se non vogliamo usare la parola previsualizzare) cosa voglio ottenere con quello scatto già prima di realizzarlo? Almeno in parte penso di si. Oggi però mi accorgo che col digitale mi sento più libero di "provare"; provare uno scatto al volo senza patemi per poi studiarlo a posteriori, provare sul momento anche qualche angolazione differente da quelle che ormai mi sono costruito come forma mentis, proprio in virtù di quella scuola dello "scatto pensato" che probabilmente adesso mi crea dei limiti mentali che portano alla ripetizione. Solo la raffica ancora non mi ha conquistato, ma dipende anche dalla tipologia di situazioni che affronto, io non faccio foto sportive, avifauna o simili, e forse anche in quel caso preferirei eseguire molti scatti singoli, però mi capita di usare la raffica per sperimentare, ad esempio con la tecnica di postproduzione superresolution. Insomma, mi accorgo sempre più che non è il modus operandi ad essere corretto o sbagliato in sé, quanto sforzarsi di raggiungere la consapevolezza di ciò che si fa e perché lo si fa; chi semplicisticamente applica alla paesaggistica l'idea che da una raffica verrà pur fuori almeno uno scatto buono, dubito che alla fine sappia veramente riconoscere quello scatto, se e quando si presenta. |
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