JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).
Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.
Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:
Boston - caccia all'uomo regia Peter Berg, 2016. USA
Il 15 aprile 2013, a Boston, 2 cariche esplosive fanno 3 morti e poco meno di 300 feriti tra chi assisteva al passaggio dei partecipanti nei pressi dell'arrivo.
Il film mi è parso "strasaturo" di retorica ma, al netto di questo e dei riempimenti sicuramente fantasiosi, mi ha interessato vederlo perchè ricostruisce cronologicamente i fatti che conoscevo solo molto molto superficialmente. L'immancabile galleria fotografica dei veri protagonisti della vicenda, incluse le 3 vittime tra le quali la più giovane di soli 8 anni, conclude il racconto precedendo i titoli di coda. Immagini anche cruente.
Mi ha abbastanza deluso. La storia reggerebbe tutto sommato, ma è stranamente girato i quattro terzi. La fotografia non è all'altezza (considerato che l'ambientazione avrebbe consentito cose migliori). La colonna sonora non eccelle. La recitazione non è granché. Amo i film lenti, li adoro, ma questo si vede e si dimentica...
perdonami ma questo film , per me molto bello , è una scelta stilistica continua : i registi si sono voluti volutamente distaccare da un cinema americano fatto di immagini wow, fotografia wow, musiche iperboliche per fare un film intimista dove anche la recitazione è quasi compressa ( come compresso è il formato volutamente usato) giocata piu' sulle sfumature che sui gesti teatrali.
“ La storia reggerebbe tutto sommato, ma è stranamente girato i quattro terzi. La fotografia non è all'altezza (considerato che l'ambientazione avrebbe consentito cose migliori). La colonna sonora non eccelle. La recitazione non è granché.” Ma dici davvero?
“Stranamente girato in quattro terzi”? È una precisa scelta stilistica dei registi («Il vantaggio di questo formato è che ti consente di essere creativo con la composizione. Sia che si tratti di un uomo nella parte bassa dell'inquadratura con una montagna sopra di lui oppure che si tratti di dare risalto all'attrezzatura rossa di Pietro a contrasto con i verdi, i grigi e i gialli della natura, le inquadrature ti danno qualcosa a cui pensare»).
“La fotografia non è all'altezza“ Onestamente io la trovo eccellente. Non sarà che ti disturba il formato 4:3?
“La colonna sonora non eccelle” Anche qui non capisco come tu possa dire una cosa del genere. La colonna sonora è splendida. Regge e riempe un film dove i dialoghi sono ridotti ai minimi termini e lo fa con straordinaria efficacia evocativa. Per certi versi mi ha ricordato la splendida colonna sonora di “into the wild”.
Solo sulla recitazione concordo. In alcuni casi in effetti non è pienamente credibile.
Ovviamente de gustibus non disputandum est, ma a me è piaciuto moltissimo
Io fotografo quasi solo in 43. Forse l'hype era alto e sono rimasto deluso. Ho colto benissimo il fatto che siano state precise scelte stilistiche ma non le condivido. Aggiungo una dizione fastidiosissima che rende spesso difficile capire i discorsi (mia moglie infastidita se n'è andata).
AMAZON PRIME VIDEO La isla minima regia Alberto Rodríguez Librero, 2014, Spagna. in realtà l'ho rivisto stasera su un canale televisivo e forse l'avevo anche segnalato in qualche precedente intervento ... non ne son sicuro ... comunque un bel film con ambientazione particolarmente "protagonista" nella storia (le paludi del Guadalquivir). Storia "forte" (violenze ed omicidi di giovani donne); per adulti. Mi è piaciuta anche la fotografia. ... consigliato.
Visto Air (grazie per la segnalazione).
edit: vista l'intervista a J. Ford; l'intervistatore credo sia andato in terapia subito dopo! :-)
AFTERSUN su Mubi (Prime) Un film delicatissimo e complesso, un'esordio veramente incredibile per Charlotte Wells, che è stata capace di contaminare la visione del mondo preadolescenziale con la tacita ma serpeggiante disperazione dell'età matura. Un'indagine sul tempo che sarà e che è passato e su un incompiuto rapporto padre-figlia.
Questa discussione ha raggiunto il limite di 15 pagine: non è possibile inviare nuove risposte.
La discussione NON deve essere riaperta A MENO CHE non ci sia ancora modo di discutere STRETTAMENTE sul tema originale.
Lo scopo della chiusura automatica è rendere il forum più leggibile, soprattutto ai nuovi utenti, evitando i "topic serpentone": un topic oltre le 15 pagine risulta spesso caotico e le informazioni utili vengono "diluite" dal grande numero di messaggi.In ogni caso, i topic non devono diventare un "forum nel forum": se avete un messaggio che non è strettamente legato col tema della discussione, aprite una nuova discussione!