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Interpretare un paesaggio, qual'è il limite?


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avatarjunior
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 14:31

"Il bello e che in fotografia si può dire tutto ed il contrario di tutto.
E tutti hanno torto e ragione allo stesso tempo.
E come il calcio"

9 ore di applausi MrGreen MrGreen

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 14:39

Comunque l'autore di quelle foto è qua su Juza.

Detto questo sono pressoché d'accordo con Cannondale, magari la parola rispettare il paesaggio non è azzeccata, ok, ma sinceramente il succo lo trovo corretto, ovvero quelle foto possono essere fatte ovunque. Il collegamento alle 5 terre non c'è e quindi non ha senso condire quelle foto con quel racconto.

È un tipo di fotografia di paesaggio abbastanza minimale, fatta di dettagli, può piacere oppure no ma essendo una fotografia "astratta" non vedo alcun motivo per ancorarla a qualcosa di concreto. Lasciamola astratta è chiamiamola "Fantasmi del mare" e basta.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 14:42

E' assurdo voler riprodurre realisticamente un luogo o un paesaggio, se non per se stessi.
Ripeto , esistono le cartoline

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 14:50

Non mi sembra di aver detto questo.

Facciamola più semplice.
Se quelle foto facessero parte di una mostra, quale sarebbe il titolo più corretto?
I fantasmi del mare o i fantasmi delle 5 terre?
Perché se fosse il secondo io uscirei dalla mostra sentendomi preso un po' per il sedere.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 14:59

Quindi una mostra di Franco Fontana chiamata BASILICATA, ti farebbe pensare di essere stato preso per il sedere?

avatarjunior
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 15:00

Peda, sul fatto che potrebbero essere state fatte ovunque sono d'accordo anch'io. Ma non lo sono per nulla nè sul fatto che non rispettino il paesaggio (sono scattate proprio in quei luoghi e senza alterare nulla, dunque si tratta solo di larghezza del campo visivo, cioè di dettagli versus panorami, o di punti di vista destrutturati) nè tantomeno sul fatto che non c entrano col racconto fatto, poichè le foto sono fatte proprio in quei luoghi e l'autore era inevitabilmente immerso in quella atmosfera. Diciamo che ha fatto una sua personalissima ricerca, ma per quanto potrebbero essere state fatte ovunque (e per quanto a me personalmente non piaccia quel genere) non c'è nulla di stravolto nè di interpretato nè di non rispettoso dei luoghi


Ps. E se in una mostra il titolo facesse riferimento alle 5 terre non mi sentirei preso in nessun modo in giro, essendo state fatte lì, e riprendendo dettagli ed atmosfere del posto, per quanto inusuali, astratte, minimal o non rientranti nei miei gusti

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 15:04

Nella rappresentazione del paesaggio che si presenta agli occhi del fotografo quest'ultimo deve, e sottolineo deve, essere libero di fare le scelte che più ritiene rappresentative del suo stato d'animo e delle emozioni che intende far rivivere nel fruitore della sua immagine. Non ci sono limiti alla creatività se non quelli più strettamente legati agli strumenti utilizzati dall'artista. Poi si tratta di verificare se il risultato di questa ricerca creativa sia stato raggiunto o meno.
Nel caso concreto l'Autore delle foto ha voluto dare una sua personale interpretazione e ha speso molte parole per spiegare i suoi intenti. Forse troppe.
Ogni volta che il messaggio avrà emozionato il fruitore dell'immagine, allora l'Autore avrà raggiunto il suo scopo e la sua immagine avrà una sua maggiore dignità artistica.
A volte può capitare che delle immagini vadano oltre le potenzialità di comprensione del loro fruitore e che l'Autore stia portando avanti un discorso e forme comunicative più avanzate rispetto a tali basi cognitive; e non è escluso che esse diventino più apprezzate in tempi successivi. E' successo così nei secoli per molte correnti artistiche.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 15:14

Peda, a me di vedere una serie di fotografie che riproducono pedestremente le 5 terre frega nulla.

E' una roba noiosa e vista mille volte.

Delle 5 terre devi dare la tua rappresentazione non la riproduzione

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 15:14

Non è che una foto paesaggio debba essere descrittiva come se finisse sempre su un catalogo di promozione turistica.

Si può interpretare, si può usare il luogo per creare qualcosa che riflette ciò che proviamo nell' esserci stati.

avatarsupporter
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 15:19

Mah in generale capisco cosa intendeva @cannondale
MA
In particolare mi sono andato a vedere le foto e devo dire che invece, in questo caso, l'informazione che si tratta delle cinque terre e non di paesaggio da 30° parallelo nord è per me molto rilevante. E se si aggiunge che le foto promuovono un workshop di fotografia, la precisazione geografica la trovo ancora più rilevante.

In sostanza l'autore dice: fai il mio workshop perché grazie alle tecniche che ti insegnerò sia di scatto che di post, riuscirai a dare ad ogni paesaggio la tua specifica identità. Anche quando si tratta di un paesaggio stranoto e iconico come quello delle cinque terre.

Per cui trovo centrato il tutto.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 15:22

Facciamo un altro esempio: invece di paesaggi parliamo di CANI.

Questa è una foto di CANE:



jpg player download

Tipica foto di cane, ben eseguita, banale direi.





Queste son foto di CANI di John Divola, queste sono anche vicine al mio sentimento per i cani, i cani puzzano, sbavano, sporcano, abbaiano, io odio i cani e i cani odiano me, ogni volta che vado a passeggiare o vado in bicicletta li vedo così, al di là dei recinti, per fortuna, che mi inseguono.







avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 16:11

Non è che una foto paesaggio debba essere descrittiva come se finisse sempre su un catalogo di promozione turistica.

Infatti. Peccato che almeno il 90% di chi fa paesaggio la viva proprio così.

user225138
avatar
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 16:18

Condivido la critica di Cannondale, ma ad un livello più alto.

A mio avviso, qualsiasi opera autoriale (evito intenzionalmente il termine "arte") non dovrebbe avere un titolo.

Capisco che in molti casi sia una necessità sociale, per poterci intendere quando ci riferiamo a Guernica o alla Migrant Mother . Atrimenti o dovremmo usare locuzioni ridondanti per indicare un certo dipinto di Pablo Picasso o una certa fotografia di Dorothea Lange.

Ma a mio avviso il titolo, in particolare nelle arti visive, contamina il messaggio veicolato dall'opera, trasformandola istantaneamente in un'opera multimediale .

Quelle foto, che a me personalmente non piacciono, hanno un senso visivo a prescindere da dove siano state scattate, e il riferimento alle cinque terre è solo una specificazione che toglie valore.

My personal opinion, ovviamente.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 16:40

Sinceramente non vedo come specificare dove sono state scattate tolga valore alle foto.

Comunque a me piacciono moltissimo.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2023 ore 16:49

La mia convinzione, adottata dopo un bel po', e' che le fotografie in generale non siano "autosufficienti", non debbano "parlare da sole".
In questo caso l'autore spiega, mi pare, come il risultato sia il prodotto dell'interazione di quel certo luogo con il suo vissuto.



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