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Sviluppo 35mm in casa bn e colore x neofiti parte 2


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avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 17:07

sotto i neri della mia 3800
in modalità SOLO NERO (usa solo la cartuccia nero photo su carta lucida o solo quella nero matte su carta opaca)
per me questo giù è fantastico

foto 6d con 24-85ef

tra l'altro ripescando questa vecchia foto mi sono accorto di come il mio occhio/post produzione vede sempre il bn con quel contrasto estremo e pochi grigi. è proprio la mia interpretazione
(senza volerlo alla fine con pellicola e 6d faccio le stesse cose)




avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 17:56

non metto in dubbio che una stampa analogica a colori 50x30 possa essere "migliore" di una 50x30 da inkjet. semplicemente le devo vedere di persona










Buon pomeriggio Carlo, la questione si porta dietro un errore di fondo, che è poi anche la diatriba storica pellicola/digitale, ovverosia che necessariamente una deve essere superiore all'altra.
Non è così.
Come sia io che Ettore ripetiamo sempre, la stampa ink-jet non è migliore o peggiore nel confronto con la stampa da ingranditore, è DIVERSA, semplicemente questo.
Allo stesso modo in cui il sensore digitale NON è migliore, o peggiore, rispetto a una pellicola.... è DIVERSO.
E questa diversità non si nota nel numero dei particolari che può registrare un sensore rispetto a una pellicola, che è fin troppo elevato sia nell'uno che nell'altro caso, la differenza è nei mezzi toni, cioè nelle sfumature di Grigio, nel caso del BW, e di quelle cromatiche e chiaroscurali nella fotografia a colori.
Ovviamente nel momento in cui, tramite la scansione, un fotogramma diviene un file digitale a tutti gli effetti, oltre a perdere un certo numero di "informazioni" a causa della digitalizzazione, relativamente poche (circa il 30%) nel caso di una scansione fatta bene, perde però un MAREMAGNO di sfumature... e questo semplicemente perché la pellicola registra una gamma INFINITA di sfumature mentre il sensore digitale registra un numero delle stesse che per quanto ALTISSIMO è però tutt'altro che infinito.
E con stampa ink-jet infine la gamma delle sfumature si contrae ulteriormente.

La cosa bella però, anzi brutta, è che la "nettezza" del "tratto digitale", ottenuta grazie alla enfatizzazione del cosiddetto "effetto bordo", provocando uno stacco netto di ogni singolo particolare, così come pure delle varie sfumature, inganna l'occhio dell'osservatore il quale finisce per scambiare la pienezza della "rotondità" (dovuta appunto alle infinite sfumature) di una immagine chimica per una mancanza di nitidezza.

In definitiva si realizza un corto circuito sensoriale, una sorta di Tempesta Perfetta insomma, che fa si che la ricchezza (di sfumature) di una pellicola venga percepita come una povertà di informazioni.

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 18:26

Ah, dimenticavo l'ultimo anello della catena, ossia la condivisione delle proprie fotografie, che ovviamente avviene solo in rete, e se va bene su un monitor altrimenti, come nel mio caso, quasi solo da cellulare, e questo SPIANA del tutto quelle poche, residue speranze che ancora restano alla pellicola. Triste

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 18:29

Ecco quindi il perché del mio mantra: se volete vedere, e apprezzare, quello che può fare una pellicola dovete assistere a una proiezione di diapositive.
BEN FATTA ovviamente, altrimenti è uno strazio infinito.

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 21:43

questo SPIANA del tutto quelle poche, residue speranze che ancora restano alla pellicola.

La pellicola mal si addice alle usanze attuali, foto scattate, condivise e dimenticate in un battito di ciglia. Però le speranze ci sono. Lo percepisco guardando i prezzi delle macchine a pellicola, in costante aumento. Si capisce anche guardandosi in giro in rete: articoli, tutorial, canali youtube, sempre più spazio per la pellicola. Anche per strada talvolta vedo gente con vecchie macchine a pellicola, cosa che non mi accadeva da un pezzo. Forse non sono grandi numeri, ma l'inversione di tendenza è evidente.

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 21:55

@Stefano Pelloni
La pellicola mal si addice alle usanze attuali, foto scattate, condivise e dimenticate in un battito di ciglia. Però le speranze ci sono. Lo percepisco guardando i prezzi delle macchine a pellicola, in costante aumento. Si capisce anche guardandosi in giro in rete: articoli, tutorial, canali youtube, sempre più spazio per la pellicola. Anche per strada talvolta vedo gente con vecchie macchine a pellicola, cosa che non mi accadeva da un pezzo. Forse non sono grandi numeri, ma l'inversione di tendenza è evidente.


Come scritto dall'autore del 3D Carlmon c'è curiosità, voglia di "paciugare" con la pellicola ma non credo si vada oltre il "quanto sono figo", "quanto sono bravo". Una moda dettata dalla noia, dal voler vincere una qualche sfida. Ma appena il gioco si fa duro, si molla tutto e si rientra nei ranghi.

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2023 ore 6:34

Forse non sono grandi numeri, ma l'inversione di tendenza è evidente.











PURTROPPO devo dire caro Stefano! Triste

Eh già, perché quando la pellicola non se la cagava più nessuno una Velvia la pagavi un prezzo da stro.zzino - 15/16 € - adesso che, ripeto ancora: PURTROPPO, sta tornando di moda quello stesso rullino lo paghi 22/24 € se piangi in cinese... altrimenti pure 30 €.

Idem per lo sviluppo dove da 6/7 massimo 8 € si è passati a 12!

E il tutto perché?
Ma perché ci sono frotte di imbe.cilli disposti a pagare 12/13 € (se non più) una pellicola IMMONDA come la Kodacolor 200, che in altre epoche costava si e no 3 € (infatti la davano in omaggio quando ritiravi il rullino sviluppato - NON A ME beninteso), solo per vantarsi con altri, più imbe.cilli di loro chiaramente, di essere "esperti fotografi"... eh... sapete com'è... loro usano la pellicola! Triste

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2023 ore 6:40

Come scritto dall'autore del 3D Carlmon c'è curiosità, voglia di "paciugare" con la pellicola ma non credo si vada oltre il "quanto sono figo", "quanto sono bravo". Una moda dettata dalla noia, dal voler vincere una qualche sfida. Ma appena il gioco si fa duro, si molla tutto e si rientra nei ranghi.











Infatti è così caro Ettore!
Peccato che quando rientrano nei ranghi il DANNO, a noi, l'hanno già fatto. Triste

avatarsupporter
inviato il 21 Marzo 2023 ore 6:43

E il tutto perché?
Ma perché ci sono frotte di imbe.cilli disposti a pagare 12/13 € una pellicola IMMONDA come la Kodacolor 200, che in altre epoche costava si e no 3 €, infatti la davano in omaggio quando ritiravi il rullino sviluppato (NON A ME beninteso), solo per vantarsi con altri, più imbe.cilli di loro, di essere "esperti fotografi"... eh... sapete com'è... loro usano la pellicola!


Paolo e stando al tuo ragionamento quale sarebbe la soluzione, non prenderle e quindi non fotografare

la colpa non e del consumatore se si alzano i prezzi, ma dei produttori che hanno smesso di rifornire, le pellicole colore sono diventare difficili da trovare, ovvio che un commerciante ci lucra, e la regola del mercato

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2023 ore 7:55

La speculazione è evidente, specie se si pensa che lo sviluppo dei materiali è fermo da decenni. Del resto, se non ci fosse stato un aumento della richiesta, probabilmente la produzione sarebbe terminata da un pezzo.

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2023 ore 8:09

Paolo e stando al tuo ragionamento quale sarebbe la soluzione, non prenderle e quindi non fotografare









Beh Lomo a ben vedere siamo comunque arrivati al punto di non poter fotografare... visto che la tendenza è quella di arrivare a spendere anche 40/42 €uro per avere 36 diapositive.
Detto in altre parole un fotogramma, OGNI SINGOLO FOTOGRAMMA costa oltre 1 €... insomma ogni volta che pigi sul pulsalte di scatto hai speso un euro! Eeeek!!!
Più di un euro a onore del vero! Triste

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2023 ore 8:17

La speculazione è evidente, specie se si pensa che lo sviluppo dei materiali è fermo da decenni. Del resto, se non ci fosse stato un aumento della richiesta, probabilmente la produzione sarebbe terminata da un pezzo.









Infatti è così Stefano, lo sviluppo dei materiali è fermo, direi anzi CONGELATO, all'epoca della introduzione dei T-Grains... stiamo parlando del periodo fra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80!
Parliamo di un'era geologica fa...

Per il resto invece torno al discorso che ho appena fatto a Lomo: le pellicole possono anche esserci... ma se non si possono più acquistare che ci fai?

avatarsupporter
inviato il 21 Marzo 2023 ore 8:18

si ma la colpa se così vogliamo chiamarla, non è di chi fotografa, ma dei produttori che non riforniscono

e questo a ben guardare e un enigma, se c'è questa richiesta perche non le producono

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2023 ore 8:34

È stato spiegato più volte in altre discussioni il perché: perché avevano progressivamente ridotto le capacità produttive dimensionandole sulla domanda che era molto calata; poi l'inversione di tendenza li ha spiazzati e ora non sono in grado di far fronte alle richieste. In particolare il collo di bottoglia è la finitura, cioè il taglio e il confezionamento.

Si è creato pertanto un paradosso per cui prima i prezzi salivano per la poca domanda che non consentiva di assorbire adeguatamente i costi, poi i prezzi sono saliti per via della domanda cge supera l'offerta (normale legge di mercato, o speculazione se preferite chiamarla così)

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2023 ore 8:54

@Diebu
Si è creato pertanto un paradosso per cui prima i prezzi salivano per la poca domanda che non consentiva di assorbire adeguatamente i costi, poi i prezzi sono saliti per via della domanda cge supera l'offerta (normale legge di mercato, o speculazione se preferite chiamarla così)


Tutto vero, vero ma non giusto; anche perchè, a causa di una moda in qualche modo indotta, si scoraggiano anche i pochi veramente interessati alla fotografia "pellicolare" a continuare. Quando la "bolla" si sgonfierà, e si sgonfierà, perchè i "modaioli", a queste condizioni, abbandoneranno il campo in massa, si ritroveranno con una utenza così ridotta da non coprire i costi, pertanto fine dei giochi.

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