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Sviluppo 35mm in casa bn e colore x neofiti parte 2


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avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2023 ore 22:43

Oddio... un giorno, mica otto o dieci come oggi!
Se ti fai giusto i due conti della serva non ti ci vuole tanto per capire che dopo 24 ore riavevi 36 fotogrammi perfetti mentre oggi, per riavere quelle stesse 36 fotografie, devi impressionarne dieci volte tanto e poi trascorrere una settimana intera davanti al computer per lavorarle!

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2023 ore 10:01

No grazie, tornare a casa con montagne di scatti da selezionare non fa per me.
Bisogna scattare a ragion veduta con qualsiasi supporto, lo scatto compulsivo non è il mio genere.

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2023 ore 12:34

Se è questo il tuo atteggiamento, corretto peraltro, allora sei uno dei pochissimi che non cede alla tentazione dello scatto compulsivo... ma sei una eccezione, invero pure piacevole, va detto, ma pur sempre una eccezione.

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2023 ore 15:56

Ciao Paolo ed Ettore
sono soddisfatto per il momento del processo ibrido
Ma il motivo per cui ho deciso d intraprendere questa strada era principalmente quella di capire il bianco e nero nel senso di paciugare con la pellicola, per vedere com è il vero bianco e nero. cosa che non è possibile fare con il digitale.
Con il digitale è possibile fare delle ottime simulazioni del BN (che spesso soddisfano anche me.)
Il mio scopo era per dirlo con una metafora quello di “dipingere qualcosa che non avevo mai visto”
Ora dopo una ventina di rulli bn sto iniziando a farmi una vaghissima idea di che cos è una buona simulazione e quale una pessima e irrealistica.
Idem per il rumore analogico che prima al mio occhio era abbastanza sconosciuto. Ora sto iniziando a vedere la differenza tra un bel rumore analogico e una brutta simulazione digitale (distinguendo le buone simulazioni digitali)

Infine proprio ieri sono stato a vedere la mostra di werner bishof a lugano
Che dire
Stampe inkjet FANTASTICHE dai suoi negativi di 70 e più anni fa
Mi sembra che questo dimostri abbondantemente che il sistema ibrido ha un suo senso di esistere o che perlomeno permette di ottenere risultati ottimi (e da museo) in mani capaci.
E non parlo solo degli scatti con la 6x9 (?) a tre colori ma anche delle stampe inkjet delle pellicole Leica che erano riprodotte in dimensione almeno 40x30 se non più in maniera ricchissima di dettagli e colori.


avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2023 ore 16:00

@Carlmon. Per "rumore analogico" intendi "la grana", vero? Ho capito bene? Ciao. GL

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2023 ore 16:23

Ciao GL !
Si esatto

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 8:23

@Carlmon
Ciao Paolo ed Ettore........
.........ricchissima di dettagli e colori.


Quando avrai tra le mani una stampa chimica osservala bene inclinandola rispetto alla sorgente luminosa, con la luce giusta ci si potrà rendere conto di come la fotografia risulti impressa, cioè sia dentro al supporto sensibile, mentre le stampanti trattano l'immagine come fosse un disegno, semplicemente la dipingono sulla superficie del supporto. Questo porta, molte volte, a neri senza profondità che se sullo schermo appaiono accettabili, una volta stampati mostrano la corda.

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 8:38

Concordo con quanto dice Ettore sulle stampe ink-jet, che poi è uno dei motivi per cui non mi piacciono; andando sul filosofico per me la foto-grafia deve essere creata con la luce, come dice la parola stessa, non con l'inchiostro.
Ciò detto credo che una buona scansione possa tornare utile in molti casi e non demonizzo il processo ibrido, anche perché i gusti dono gusti e c'è chi apprrzza le stampe ink-jet.

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 9:02


Quando avrai tra le mani una stampa chimica osservala bene inclinandola rispetto alla sorgente luminosa, con la luce giusta ci si potrà rendere conto di come la fotografia risulti impressa, cioè sia dentro al supporto sensibile, mentre le stampanti trattano l'immagine come fosse un disegno, semplicemente la dipingono sulla superficie del supporto. Questo porta, molte volte, a neri senza profondità che se sullo schermo appaiono accettabili, una volta stampati mostrano la corda.”

Di solito le stampe le appendo e non le maneggio :-)
E le guardò dalla giusta distanza

Comunque le stampe inkjet appese al museo erano fantastiche.
Non so se sia più possibile fare stampe così in analogico ne tantomeno so spiegare perché il curatore della mostra lac di lugano abbia scelto di stamparle in inkjet. Ma ritengo che sicuramente sa quello che fa

Infine la mia 3800 fa neri profondissimi più che sufficienti per me

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 9:41

Infine proprio ieri sono stato a vedere la mostra di werner bishof a lugano
Che dire
Stampe inkjet FANTASTICHE dai suoi negativi di 70 e più anni fa
Mi sembra che questo dimostri abbondantemente che il sistema ibrido ha un suo senso di esistere o che perlomeno permette di ottenere risultati ottimi (e da museo) in mani capaci.












Che la stampa ink-jet sia in grado di fornire delle ottime stampe è cosa nota caro Carlo, il punto però non è questo: il punto è che tu amico mio di quelle fotografie hai visto solo le stampe ink-jet... non hai avuto modo però, purtroppo devo dire, di VEDERE e AMMIRARE e infine VALUTARE il contraltare CHIMICO di quegli stessi NEGATIVI.

Se e quando, probabilmente mai ma non poniamo limiti alla Divina Provvidenza, avrai modo di osservare UNA DI FIANCO ALL'ALTRA due stampe dello stesso negativo, una ink-jet e l'altra da ingranditore, entrambe ovviamente eseguite a "regola d'Arte", allora potrai comprendere appieno le differenze.

Altrimenti è come la narrazione della guerra in Ucraina ascoltata da Radio Mosca...

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 10:08

In definitiva caro Carlo se phòs-photòs (luce) graphìa (scrittura) sono l'essenza più vera della fotografia, solo la proiezione, anzi la RetroProiezione di una diapositiva ti può rivelare l'anima più profonda, la vera magia insomma, di quello che hai immortalato.

Una proiezione a schermo te ne rivela solo una parte, di gran lunga maggioritaria ma pur sempre, e solo, una parte.

Una Stampa da ingranditore te ne rivela, di anima, solo una copia sbiadita... rispetto alla proiezione a scherno.
(Figurati rispetto alla RetroProiezione)

Una stampa ink-jet infine te ne riporta una parte ancora più piccola perché, quando pure riuscisse a essere dettagliata quanto una stampa da ingranditore, cosa niente affatto scontara, la Luce non l'avrebbe mai proprio vista.

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 10:14

@Carlmon
Di solito le stampe le appendo e non le maneggio :-)
E le guardò dalla giusta distanza

Comunque le stampe inkjet appese al museo erano fantastiche.
Non so se sia più possibile fare stampe così in analogico ne tantomeno so spiegare perché il curatore della mostra lac di lugano abbia scelto di stamparle in inkjet. Ma ritengo che sicuramente sa quello che fa


Non voglio mettere in dubbio la qualità delle stampe e nemmeno le capacità del curatore, dico solo che il chimico non è "materialmente e organoletticamente" come il digitale e sulla questione, vista da questo punto, sarà d'accordo anche il responsabile della mostra.

Poi su messaggio, progetto e quant'altro si possono fare tutti i voli pindarici possibili et immaginabili.

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 11:22

Che la stampa ink-jet sia i gradobdi fornire delle ottime stampe è cosa nota caro Carlo il punto però non è questo: il punto è che tu amico mio ho fruito di quelle fotografie hai visto solo le stampe ink-jet... non hai avuto modo però, purtroppo devo dire, di VEDERE e AMMIRARE e infineV



Buon giorno Paolo

erano esposte anche le riviste dell epoca con le stampe delle foto. rivista DU, quindi roba stampata al top
erano esposti anche alcuni poster dell'epoca
inoltre ho sfogliato il catalogo della mostra che sicuramente non è fatto in inkjet

che dire...
i metodi di stampa sono molti e in quella mostra sono tutti al top e ben curati ed esposti
io come sapete sono di bocca buona, e devo dire che per me già le stampe appese in inkjet erano ottime. non posso immaginarmi come una stampa fatta in analogico fianco a fianco con quella inkjet nel museo possa essere così superiore... rimango con questo interrogativo finchè non potrò vedere con i miei occhi
in ogni caso in genere preferisco una stampa grande con una qualità leggermente inferiore ad una piccola con qualità molto alta (ovviamente con tutti limiti del caso)

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 11:50

Non voglio mettere in dubbio la qualità delle stampe e nemmeno le capacità del curatore, dico solo che il chimico non è "materialmente e organoletticamente" come il digitale e sulla questione, vista da questo punto, sarà d'accordo anche il responsabile della mostra.

Poi su messaggio, progetto e quant'altro si possono fare tutti i voli pindarici possibili et immaginabili.


Buon giorno Ettore,
non te la prendere ma di solito, (sarà il mio retaggio di geologo) ma divento motlo scettico quando nella descrizione di un oggetto si arriva ad utilizzare termini tipo " materialmente e organoletticamente" e "guardare di traverso una stampa"...
non metto in dubbio che una stampa analogica a colori 50x30 possa essere "migliore" di una 50x30 da inkjet. semplicemente le devo vedere di persona...

cmq se avete occasione andate a vedere la mostra perchè merita
ilfotografo.it/news/werner-bischof-inedita-opera-colori-mostra-masi-lu






[IMG]https://www.magnumphotos.com/wp-content/uploads/2023/02/2023-MASI-Werner-Bischof-Esposizione-31.jpeg[/IMG]

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2023 ore 13:35

@Carlmon
......non metto in dubbio che una stampa analogica a colori 50x30 possa essere "migliore" di una 50x30 da inkjet. semplicemente le devo vedere di persona...


Non è questione di migliore o peggiore (e poi sulla base di che?), semplicemente si tratta di prodotti simili ma non uguali (su base misurabile strumentalmente).

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