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Microsfocato: lenti manuali su macchine moderne: ne vale la pena?


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avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2022 ore 12:56

che a 50 mpxel il fotodiodo e' talmente piccolo che basta un niente perche' parte della luce investa anche il fotodiodo accanto...

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2022 ore 13:18

Ni
Sonó una non precisa MF
Era visibile anche con pellicole a bassi iso e super risolventi

Basta che ti muovi quando scatti che lo noti … cioè sposti il punto di MF
Su cavalletto non dovrebbe capitare

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2022 ore 13:32

credo che anche in ml non cambia molto ragazzi, o meglio dipende anche dalla velocità di aggancio e scatto quanto dalla stabilità delo fotografo e fermo del soggetto... è indubbio che se prendo un'ottica af-d ma anche af-s nikon devo accettare che per quanto buoni e precisi i moduli af in una serie di scatti l'errore è tollerabile... Le ml sono più recenti ed "evolute" per ovvio miglioramento tecnologico (sono più recenti, è un dato di fatto) ed è plausibile auspicarsi miglioramenti sull'af ma per quali corpi macchina e quali ottiche?

Avere una ML sony come una a1 ed un ottica come il 55 1.8 zeiss non è che sia un'accoppiata che possa fare miracoli (comunque la lente ha il suo tempo di aggancio), tutto rispetto per la serie GM (ancora meglio GM II), ma parliamo al momento come per nikon e canon delle lenti migliori... e allora di cosa si sta parlando? A prendere un corredo nikon importante con la z9 (il top per nikon) significa che vado a spendere ad occhi chiusi 10mila e passa € ... e questo vale per canon, nikon o sony che sia....

Tornando al Manual Focus la capacità di focheggiare a mano sul ML o Relfex è abitudine quanto furbizia... se il soggetto si muove verso o contrario a te una raffica veloce potrebbe aiutare... è ovvio che se scatto con una D5/D6 è un conto, se scatto con la D750/D810 è altra storia anche solo per il numero di scatti che riesco a fare.

Altro aspetto è la capcità a fronte di un soggetto più o meno statico di rimanere veramente piantato a terra... c'è chi riesce e chi no... personalmente anni fa riuscivo bene in questo, spesso invece mi trovo a scattare velocemente e pensare velocemente... difficile optare per ottiche manual focus e nel caso solo se sono abbastanza riposatoc certo fino a 12/24mpx pretenderei il massimo dagli scatti in termini di percezione di giusta messa a fuoco... su 40-50mpx forse uscirei pazzo pure io e comunque in tal senso valuarei solo robba su cavalletto.

avatarsupporter
inviato il 06 Dicembre 2022 ore 13:47

A volte mi diverto ad utilizzare vecchi e gloriosi obiettivi manual focus (perlopiú Nikkor serie Ai o Ais) sulle attuali mirrorless (Canon R ed R5).
Lo facevo anche con le reflex, ma a parte la Nikon Df, che ha un vetrino smerigliato o quasi, sufficiente a regolare decentemente il corretto piano di m.a.f., con i mirini delle altre reflex autofocus trovo estremamente aleatoria la messa a fuoco manuale. Con le mirrorless, specie quelle con mirini ad alta risoluzione (la R5 nel mio caso) la messa a fuoco manuale è molto agevole: aprendo al massimo il diaframma è piuttosto semplice apprezzare il piano a fuoco, anche senza ingrandire l'immagine nel mirino, cosa che dà la massima precisione ma rallenta non poco la velocità operativa, quando la situazione od il soggetto la richiede.
Spesso però l'impiego a t.a. di vecchi obiettivi luminosi risulta un po' deludente sui sensori diciamo oltre i 20-24mpxl: in sostanza ottiche progettate trenta, quaranta anni fa e più difficilmente reggono il confronto con le attuali realizzazioni (intendo quelle di fascia medioalta o alta, che sui sensori “densi” hanno il loro perchè). Detto questo però piú d'una volta mi son trovato a preferire fotografie scattate con quei vecchietti a fotografie realizzate con ottiche moderne e di altissimo livello: certo, questi ultimi surclassano i nonnetti come potere risolvente, assenza di aberrazioni cromatiche planeità di campo, distorsione, aberrazione sferica e chi piú ne ha più ne metta. Però i vecchietti si prendono spesso la rivincita se si considera l'immagine nel suo complesso, non ingrandita a dismisura: il loro risultato è più pittorico, più tridimensionale, i contrasti sono più modesti e la saturazione dei colori è meno squillante, ma complessivamente in molti casi “parlano” di più al cuore dei loro spesso asettici pronipoti, troppo preoccupati di far colpo sul cervello. Sto esagerando, certo, forse sono solo un po' nostalgico, ma penso così.
Tornando agli aspetti tecnici, come al solito due o tre stop di chiusura riducono parecchio le differenze con le nuove generazioni. Ma questo penso sia facilmente immaginabile. Buona luce

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2022 ore 18:53

Rispondo a Jacopo

Ma, alla fine, a cosa e' dovuto il microsfocato ? Al fotografo che un pochino si muove sempre durante lo scatto o al sistema di maf delle mirrorless ?


premetto che sarò prolisso... quasi logorroico;-)

Ma cerco di spiegare da dove parte la mia esperienza.

Circa otto anni fa presi un noct Nikkor 58 f1.2
Tutto cominciò lì.

Per la verità era cominciato alcuni anni prima quando -lo stesso- lo usai per la prima volta su una D200
L'esperienza, allora, fu deludente: l'ottica non era per nulla nitida, non capivo come fosse possibile che io vedevo l'immagine a fuoco ma poi a computer era visibilmente sfocata. Senza contare il purple fringing sulle alte luci.
Pensai: "Sarà anche un noct 58 ma per me non vale una cicca"

Per una serie di circostanze particolari (un amico video operatore non riusciva ad impiegarlo -sempre il problema del fuoco-), alla fine lo tenni io.
Ai tempi avevo una D800 ed allora cominciò la mia lotta con noct e con la messa a fuoco manuale.

Mettere a fuoco il noct con il mirino ottico di una DSLR era come giocare alla lotteria (tanto non vinci mai)... quello che vedi a mirino è a fuoco, ma il 98% delle volte non lo è.
Ovviamente stiamo parlando di ritratto/persone a tutta apertura o al massimo chiuso fino a f2, e tuttavia, su quel 2% di scatti a fuoco nascevano immagini realmente stupende.

Stupende sì, ma... sai quante potenzialmente stupende avevo perso...
Allora cominciai a provarle un po' tutte:
il mitico vetrino di messa a fuoco con lo stigmometro ad immagine spezzata fu denaro sprecato... gli scarti non si muovevano dal 98%
Poi trovai un lentino per ingrandire l'immagine del mirino e gli scarti passarono -forse- al 96%

Infine la soluzione fu: giocare sulla fortuna e scattare a scansione (come dice anche MassimoViacava) cioè mettevo a fuoco un punto approssimativamente OK e poi mi dondolavo avanti e indietro. Così passai al 70% di scarti.

E... tutto questo con una DSLR FF: la D800, di usarlo sulle APS-C col loro mirino ancora più piccolo non se ne parlava, di usarlo sulle vecchie DSLR come la D200 col suo pertugio-mirino, rientravamo nel 98% degli scarti.

Arrivò poi la D850 ma non cambiò nulla, e finalmente misi le mani su una Z7...

LIVEVIEW! mi dissi, adesso sì che comando io!
Sbagliavo...

Il liveview non era in grado di percepire lo sfocato della lente, perché la profondità di campo era proprio minima, e quel minimo nitido era confuso dall'aberrazione sferica a tutta apertura che offuscava il tutto. Inoltre, facendo ritratto, avevo a che fare con soggetti mobili anzi... mobilissimi (i nipoti) perciò centrare il fuoco era sempre difficilissimo (scordarsi le ciglia a fuoco...MrGreen)

Inoltre, scoprii che con la messa a fuoco manuale, sui grandangolari o sugli ultraluminosi, il liveview non era in grado di distinguere se i soggetti più piccoli fossero effettivamente a fuoco, in pratica i bordi rossi del liveview erano di gran lunga più ampi della zona effettivamente a fuoco, ma se li mettevo sul megadapt le cose miglioravano -ma non sempre-.

Già... perché poi arrivò il Magadapt... che rendeva autofocus anche le lenti manuali ed affettivamente mi cambiò la vita (un bel po'... ma mica del tutto)

Così, cominciai ad impiegare la Z7 con le vecchie lenti manuali non più con l'adattatore FTZ ma con il Megadapt però con risultati incostanti.

Veniamo alla fine...
di recente ho voluto fare delle prove univoche e ripetibili delle mie lenti, lavorando con la Z7 su cavalletto, impiegando il flash con tempi di scatto di 1/250 e curando che la messa a fuoco fosse corretta su mire ottiche.

E... sorpresa!

Così ho scoperto che usando il Megadapt in studio, con punto di messa a fuoco su una mira ottica -perciò al massimo del contrasto- ogni tanto avevo delle immagini non a fuoco (con tutte le lenti)
Perciò mi sono trovato a scattare e poi verificare che il fuoco fosse corretto col risultato di dover rifare numerose immagini.
OK... stiamo parlando di vecchie lenti manuali adattate, mica si può pretendere 'mi sono detto'

Ma... poi sono passato a provare le vecchie lenti AF-D adattate sempre col megadapt alla Z7 ed il fenomeno si è ripetuto. Due esempi: lo AF-D 135 f2 dc, non andava mai perfettamente a fuoco, cioè, correggendo manualmente si otteneva sempre qualcosa di meglio di quello fatto dagli automatismi di macchina. Il nikon AF-D 70-210 f4-5,6 che è una onesta lente amatoriale, a volte produceva immagini campione realmente eccellenti ed a volte scarse; la causa era sempre quella: l'imprecisione della messa a fuoco.

Il fenomeno non era visibile con le lenti AFS+FTZ ed assolutamente e certamente assente con le lenti Z

Sulla base di questo, ho cominciato a ragionare su tutta la mia esperienza di questi anni.

Salendo con il numero dei pixel i sistemi di ripresa sono diventati sempre più esigenti, esigentissimi!
Ogni micro imprecisione significa produrre immagini difettate.
Ogni adattamento, per sua natura, comporta un numero elevato di scarti.

Per come la vedo io:
le vecchie lenti AF-D le vedrei ancora bene su macchine fino a 24 mpix, andare oltre significa esporsi ad imprecisioni o meglio ad una incostanza dei risultati che magari addebiteremmo al gruppo ottico ma in realtà è causata da una parziale compatibilità data dagli inevitabili giochi del sistema AF a 'cacciavite'

Le lenti AFS: beh... direi che vanno bene tutte su tutto, anche se bisogna stare attenti alla taratura della messa a fuoco, per dire... il mio nikkor 24 f1,4 presenta un forte back focus su D200, S5 pro e D3200 (che purtroppo non sono tarabili)

Le lenti Z... quelle vanno bene sempre.

Cosa dire...
Direi... in primo luogo: dopo il passaggio ad una megapixel, bisogna realmente verificare la piena e perfetta compatibilità delle proprie lenti, perché il minimo sfocato che sulle macchine precedenti era invisibile (o quasi) sulle megapixel diventa ben percepibile.

Le vecchie lenti: bisogna selezionarle, conoscerle, ma realmente ci sono molte lenti vecchie che sono perfettamente al livello di sensori da 45 mpx, sfortunatamente, i problemi di compatibilità della messa a fuoco sono notevoli, ed il numero di insuccessi sarà senza dubbio elevato.
E' necessario esserne coscienti, poi, accettarlo o no, fa parte del gioco creativo.

Il mio suggerimento è puntare a lenti vecchie di assoluta qualità, ai vertici del loro tempo, i risultati saranno ancora oggi entusiasmanti.
Usare vecchie lenti amatoriali o comunque non al top... è denaro e tempo sprecato.

avatarsupporter
inviato il 06 Dicembre 2022 ore 21:28

Lente vintage a tutta apertura su ML:
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2602407
Con un po' di pazienza i risultati vengono...

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2022 ore 21:32

notevole...

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2022 ore 23:37

notevole a dir poco!

avatarsenior
inviato il 06 Dicembre 2022 ore 23:56

@gasbbio la tua riflessione è abbastanza lunga ma porta l'esperienza che hai fatto e devo essere sincero che concordo sul discorso degli af-d, in af vanno benissimo su 12mpx, anzi sembrano quasi nati per la d700 e D3 serie se non fosse che sono lenti uscite negli anni 90, su d3x vedrò domani ad ogni modo dall'esperienza di un amico ad usare diverse ottiche minolta in manual focus sulla a7 mi fece notare come fino a 24mpx si scatta bene anche in manual focus, o meglio le imprecisioni ancora possono passare, ma la cosa interessante è come chi ci prendeva la mano al tempo in generale riusciva a fare meno scatti e comunque con una percentuale di foto a fuoco decisamente migliore degli stessi sistemi af, anche per il semplice fatto che non è l'af che rincorre il soggetto ma sei tu che come un cecchino ti apposti e anticipi lo scatto aspettandolo con più tranquillità..

La situazione è migliorata con le ML ma di ultima generazione, il numero di foto a fuoco dipende da tanti fattori e i sistemi af impazziscono anche loro, rimane sempre il discorso dei movimenti umani (propio e del soggetto); per intenderci mia moglie è un terremoto vivente anche quando sembra ferma scattare a meno di 1/160s già è un rischio, ripeto anche quando sembra ferma, robba che se io riesco a scattare con D3s e i 180mm a 1/125 a 2.8 al limite della luce su altre persone, con lei non è possibile... allo stesso tempo difficile beccarla a fuoco ... morale della favole è il mio soggetto principale ed è quella che mi da veramente filo da torcere... una sorta di palestra che mi ha fatto comprendere quanto siano subdoli micro mosso e messa a fuoco.

C'è però il fattore stampa e a questo punto mi viene solo da fare una considerazione spicciola, una foto fuori fuoco su 10x15 o 12x18m è "passabile"; un micro back o front focus sul formato di stampa ideale per i mpx già evidenziano osservando a pochi cm l'errore in maniera palese.... quindi se A4 è il limite di una buona stampa partendo da un 12mpx bene... andrebbero stampate solo le foto a fuoco se le si vuole osservare da vicino, se queste già si osservano a 30-40cm si può itendere una morbidezza dell'immagine sul soggetto ma la foto ancora funziona.

Chiudo parlando delle raffiche, il fotografo del mio matrimonio (mio amico) con 2 sony mi diede 3500 file raw di cui ne ho scartato alla fine 500... semplicemente di ogni scatto c'erano 3 foto... non ho chiesto se dondolava anche lui come suggerito (non mi è venuto in mente e questa tecnica l'ho usata per la prima volta con il minolta 58 1.4 e il nikon 105 DC usando il de focus), ad ogni modo su 3 uno scatto era realmente ottimo... il fotografo del matrimonio di mio fratello invece ha consegnato credo nemmeno 100 scatti dove 1/3 delle foto erano fuori fuoco ... l'album cmq funzionava lo stesso.

avatarjunior
inviato il 07 Dicembre 2022 ore 10:43

Stimolato dal 3d ho confrontato due obiettivi, uno per M4/3 lo xiaovy 42.5, obiettivo di buona qualità, paragonabile ma leggermente superiore al 35-100 f 4-5.6 alla stessa focale e diaframma, mantenendo una simile qualità fino a f2.8 e comunque molto buona alla massima apertura 1.8.
L'altro è lo yashica ml 50 mm f.1.7, ottima lente che preferisco al Nikon af-d.
Alla massima apertura lo yashica è leggermente flou, molto meno del Nikon ma in quanto a risoluzione al centro siamo la', molto meglio lo xiaovy ai bordi. Chiudendo il diaframma lo yashica prende nettamente il largo e da F4 in su diventa superiore in tutto.
Sulla stessa scena, composta da veri bottiglie con etichette, lo yashica, a livello di risoluzione si è mostrato dello stesso livello di una buona ottica che non ho più, il 12-35 panasonicc f 2.8,. Forse anche più nitido.
In definitiva ci sono ottimi vetri vintage anche senza scovare pezzi di grande pregio, per la mia esperienza però è macchinoso utilizzarli apri il diaframma, ingrandisci, metti a fuoco ritorna alla visione normale, chiudi il diaframma e scatta, se nessuno si muove. All'inizio può essere divertente, per generi statici, ovviamente, ma alla lunga scoccia. Operando così però la messa a fuoco è assicurata e le prestazioni, come ho verificato anche con tele fissi vintage possono essere sorprendenti. Ad esempio lo sfocato che si ottiene con alcuni tele Nikon attacco K è difficilmente reperibile in ottiche moderne, certo non su quei livelli di spesa.


avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2022 ore 11:07

Alla massima apertura lo yashica è leggermente flou, molto meno del Nikon ma in quanto a risoluzione al centro siamo la', molto meglio lo xiaovy ai bordi. Chiudendo il diaframma lo yashica prende nettamente il largo e da F4 in su diventa superiore in tutto.


La cosa non mi sorprende, è un comportamento tipico di un buon 50mm f/1.7/1.8/2 di quell'epoca: centro che inizia ad essere ad alto livello da f/2.8/4 e buona uniformità su tutto il fotogramma da f/5.6/8.

Ho la versione con attacco M42 di quell'obiettivo (Yashinon DS-M) ed è veramente un buon obiettivo, lo considero leggermente superiore alla media; però è veramente difficile trovare un normale a luminosità moderata che non si comporti più o meno così.

Qual è l'attacco K di Nikon? Versione K forse, oppure attacco K di Pentax.



avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2022 ore 11:23

Ho ordinato il Techart Pro LM-EA9, l'ultima versione uscita da poco, appena mi arriva lo provo e vi faccio sapere.


avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2022 ore 12:45

@Otto
Lente vintage a tutta apertura su ML:
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2602407
Con un po' di pazienza i risultati vengono...


A parte che hai usato un gran vetro, lo ho uguale assieme al fratellino 90, quando si deve mostrare un file con fedeltà su tutto quei "vecchi vetri" è il loro campo,

ma se tu avessi voluto barare sugli exif indicando un vetro di ultimo grido dicendo di averlo appena preso sarebbero arrivati sicuramente pure tanti complimenti e invidie per l'acquisto.Sorriso

Nonché mirabolanti recensioni positive dello stesso.MrGreen

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2022 ore 13:04

Io quello che apprezzo del 55 f1.2 Olympus è quello che a molti non piace, il fatto che a TA sia morbido e pittorico e che già a f2 cambi aspetto e diventi nitido. ;-)

avatarsenior
inviato il 07 Dicembre 2022 ore 13:06

... Ma il Techart muove TUTTO l'obiettivo avanti e indietro: e se gli metti un tele pesante un paio di chili non si spacca tutto ???

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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