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Negativo da digitale


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avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2022 ore 14:43

@Pierpier: forse avevo inteso male io, si tratta solo di B/N da invertire? In quel caso basta una curva.
Ma nel caso di digitale a colori mi sfugge come potrebbe bastare l'inversione ed una curva per andare su carta a colori studiata per i negativi a pellicola e sali d'argento

avatarjunior
inviato il 11 Dicembre 2022 ore 15:37

In quel caso basta una curva.
Ok!! io è proprio quella
curva che sto cercando!!! MrGreen

Per il resto.. oddio del colore, davvero, non so quasi nulla.. è un mondo complesso
che non conosco e nemmeno mi interessa tanto dal momento che più del
90 per cento di quello che fotografo lo penso monocormatico, tanto più sull'
analogico; ad ogni modo ti giro un link che a me ha scioccato per i risultati
che si possono ottenere da un negativo da digitale (scansionato o nativo)
abbinato a tecniche alternative di stampa (antiche magari ma pure.. rimodernizzate..),
in questo caso il Carbon transfer print; pure Paolo, se da un' occhiata magari si ricrede..;-)

avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2022 ore 16:18

Credo di avere visto quel video, lo proverò a rivedere.
Per trovare la curva giusta ti conviene probabilmente scattare ad un color checker invertire digitalmente e poi stampare. Poi ci vorrebbe un densitometro per leggere i grigi risultanti e la curva è presto fatta.
In mancanza di un densitometro ci si potrebbe arrangiare in qualche modo rileggendo su uno scanner con parametri lineari il risultato finale stampato e poi misurando le percentuali dei grigi sul file scansionato ( i valori nominali dei grigi presenti sul color checker si trovano on line).

avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2022 ore 16:21

I video su Youtube che trattano del colore su pellicola della sua scansione e dell'inversione digitale sono deludenti, ho provato a replicare i procedimenti suggeriti con un negativo colore portra 160 e non c'è verso di tirare fuori nulla di minimamente passabile.

avatarjunior
inviato il 11 Dicembre 2022 ore 22:50

Grazie Andrea, puoi raccontarmi un pò meglio riguardo il procedimento col checker? mi risulta un pò arabo quello che dici.. Triste

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 7:41

Paolo, se da un' occhiata magari si ricrede..?






Oh... ma se è solo per questo Pier io mi sono già ricreduto!
E il mio ricredermi si basa su un assunto elementare: ognuno, con le proprie cose, ci fa un po' quello che vuole!
Quindi OK, il processo misto ti da grandi soddisfazioni, bene, adottalo... non vedo dove sia il problema.

Io però parto da un assunto diverso, e certamente più rispondente alla realtà: in una catena di lavoro ogni procedimento ti avvicina allo scopo, ma introduce anche delle variabili... che si ripercuotono sulla qualità del risultato finale.

Nel procedimento che porta a una stampa fotografica c'è un primo passo che prevede una ripresa, e che ovviamente, prevedendo il passaggio della luce attraverso un obiettivo, introduce un peggioramento rispetto a quanto visto a occhio nudo.
Dopo la ripresa c'è lo sviluppo del negativo, che se da un lato lo rende fruibile per la successiva stampa, dall'altro introduce un peggioramento della qualità... col quale siamo a due.
Dopo lo sviluppo del negativo c'è la stampa... che per quanto ottenuta con i migliori strumenti a disposizione introduce un ulteriore peggioramento qualitativo rispetto alla gran mole di "infotmazioni" contenute nel negativo... e con questo siamo a TRE perdite di qualità.
Ora però abbiamo una stampa, che è della migliore qualità possibile... ossia di quella qualità globale legata alla qualità, che ci siamo potuti permettere e che ovviamente intendiamo la più alta possibile, di ogni singolo passaggio che abbiamo dovuto affrontare.

Se fra il punto due e il punto tre tu introduci un ulteriore passaggio, ossia la scansione, peraltro non previsto all'origine e del tutto avulso dalla filiera chimica finora adottata, introduci un QUARTO passaggio a tutto il procedimento... con un QUARTO, inevitabile, peggioramento.

Questo è l'assunto dal quale parto io, e che mi inducena sconsigliare il quarto, peraltro neppure necessario, passaggio.

Poi è chiaro che TU, caro Pier, il quarto passaggio sei iiberissimo di affrontarlo, te ne puoi inventare pure un quinto se la cosa ti aggrada... l'importante è che non ti illuda di migliorare un procedimento che, dopo i tre passaggi ineludibili, non è migliorabile... ma solo peggiorabile!

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 11:31

Questo è un color checker:
https://www.amazon.it/X-Rite-ColorChecker-Passport-Photo-2/dp/B07PNCPZ
Come puoi vedere è presente una scala di grigi con sei tacche.



Qui sopra trovi indicati i valori teorici di luminosità delle sei tacche grigie dalla 19 alla 24

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 11:41

Ti procuri un color checker e lo fotografi con la digitale alla luce del sole.
Apri lo scatto con il tuo sviluppatore raw e misuri i valori delle 6 tacche. Regoli l'esposizione misurandola nel software di sviluppo in modo che la tacca 22 sia circa al 50,8% di luminosità (lightroom indica i valori Lab quando passi il cursore sull'immagine). Una volta regolata l'esposizione cerchi di regolare il contrasto in modo da fare coincidere i valori delle varie tacche con il loro valore teorico (può essere che non di ottengano valori perfetti, in Lr userei un profilo neutral e i cursori di contrasto e di ombre luci ecc. e la curva per avvicinarmi, oppure , più semplice applicando un profilo Cobalt Repro comprandolo sul sito Cobalt di Raamiel).
Fatto questo invertirei il file, cioè lo giro in negativo e lo stampo sull'acetato.

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 12:02

A questo punto usi il lucido acetato per stampare la tua carta agli alogenuri ed ottenere di nuovo il positivo.
Qui la cosa si complica un po'. Per fare le cose scientificamente occorrerebbe uno strumento di misura del positivo stampato che hai ottenuto, un densitometro che ti consenta di leggere i valori delle sei tacche.
In alternativa ci di può arrangiare. Si può prendere la stampa e rileggerla con uno scanner, avendo cura di usare una retta più o meno a 45 gradi nella scansione ,
Una alternativa può essere la valutazione ad occhio della stampa su carta dal negativo acetato. Prendi la stampa e confronti le tacche con quelle presenti sul color checker e poi imposti una curva un po' ad orecchio. Alla fine può anche dare risultati buoni dopo qualche prova e riprova.

avatarsenior
inviato il 12 Dicembre 2022 ore 12:18

Ah, riflettendoci meglio farei così per fare la scansione successiva alla stampa alogenuri della foto al colorchecker.
Scansionerei con una singola lettura contemporanea sia la stampa agli alogenuri da te ottenuta che il color checker stesso (il colorchecker fisico, messo sullo scanner assieme alla foto alogenuri del color checker ottenuta dalla stampa du acetato).
Dopo di chè regolerei i valori del file scansionato portando prima le tacche del color checker ai valori teorici.
Fatta wuesta regolazione preliminare che mi assicura la linearità della scansione andrei a misurare su quella identica e contemporanea scansione i valori di L wuesta volta sulle tacche della carta da te stampata. In questo modo sono sicuro che le differenze tra le tacche della stampa e quelle del color checker sono attendibili e devono essere corrette di quei valori nella curva.
N.B. non conviene in genere inserire troppi punti di correzione nella curva, fondamentale il punto di correzione della tacca 22, poi dovrebbe bastare correggere o le tacche 19 e 24 oppure le 20 e 23, bisogna vedere un po' come di disegna la curva, cercare di fare in modo che sia disegnata senza troppi "su e giù", per essere chiari anche se non rigorosi.

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2022 ore 8:42

Uauu Andrea come dicono in abruzzo: e chi t' arriva a ringrazià!! Sorriso
Spero di avere un pò di tempo durante queste feste per approfondire
l' argomento e fare un pò di prove, grazie ancora!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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