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Leica M6 e il suo irrazionale fascino


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avatarsenior
inviato il 26 Novembre 2022 ore 12:08

Beh Claudio è vero che l'AF si può sempre disinserire ma l'elicoide di MaF di un'ottica AF consente una messa a fuoco manuale assai approssimativa, e comunque molto meno precisa di quella assicurata da un elicoide con almeno 180° di corsa.

avatarsenior
inviato il 26 Novembre 2022 ore 13:26

Concordo con Paolo, senza considerare che nella maggior parte delle ottiche AF non è presente il riferimento della distanza e tanto meno gli indicatori della PDC … in buona sostanza ritengo che ogni ottica deve essere usata per quello che è stata progettata anche nel sistema di messa a fuoco

avatarsenior
inviato il 26 Novembre 2022 ore 14:01

Concordo con Ivan e Paolo. Nel mirino ottico delle reflex digitali non è nemmeno così facile capire quando la scena è a fuoco. Certo si può rimediare con la scala delle distanze (quando c'è) ma è una misura "approssimativa"

user237955
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inviato il 26 Novembre 2022 ore 14:47

L'AF è stato progettato per i paparazzi ed è stato immediatamente adottato da tutti i dilettanti della fotografia e, purtroppo - obtortocollo - dagli ipovedenti
I veri cultori della fotografia utilizzano esclusivamente obbiettivi con MAF manuale.

La MAF manuale è un concreto segno distintivo di forte determinazione per il raggiungimento della precisione.

E' il mio pensiero.

avatarsenior
inviato il 26 Novembre 2022 ore 15:27

Paolo e Ivan: in parte è vero, ma tantissime ottiche in M hanno elicoidali anche superiori a 180 gradi. E poi negli obbiettivi fissi ci sono le indicazioni delle distanze, negli zoom in genere mancano. Non si può generalizzare: in molti casi abbiamo un riferimento elettronico per indicare la messa a fuoco giusta, in alcuni obbiettivi ( ad esempio nel mio Zeiss Batis 18 mm) viene indicata, in una finestrella luminosa, sia la distanza che la l'iperfocale ( entrambe visibili anche al buio). E qualche ML indica nel MIRINO in M la distanza alla quale si sta operando

avatarsenior
inviato il 26 Novembre 2022 ore 15:39

Andrea: per me è sempre un rischio generalizzare; si cammina sempre sul confine tra verità e non verità e bisogna starci attenti. È come quando i principianti credono che impostare in una macchina fotografica una priorità di tempi o diaframmi semplifichi lo scatto. Non è per niente o sempre vero. Anche nell'AF scattare deve essere consapevole e meditato; devi sempre calcolare cosa vuoi mettere a fuoco, indicare alla macchina dove mettere a fuoco, oppure mettere a fuoco in un punto e bloccarlo con l'apposito comando. Poi devi sapere quale deve essere la pdc. Altrimenti stiamo parlando tra principianti e , questo, non mi pare. In molti campi, poi, comunque la maf deve essere impostata in manuale: come nelle foto di paesaggio su cavalletto in cui devi decidere da che punto a che punto devi tenere tutto a fuoco, devi calcolare l'iperfocale o programmare scatti multipli da fondere in post.. Anche nella macro spesso è cosi. Se utilizzi gli automatismi in maniera consapevole è spesso, anche più complicato e se li domini vuol dire che realmente sei padrone del mezzo. Certe cose sono spesso anche più complesse del tenere tutto in manuale.

avatarsenior
inviato il 26 Novembre 2022 ore 16:10

@Andrea74 un ribaltone del tuo pensiero o una espressione confusa? Alla pagina precedente scrivevi

“Perciò, meglio spendere cifre non troppo elevate e usufruire dell'AF.
Il fuoco manuale lo percepisco solo con fotocamere analogiche.
Scusa ancora neé!?!!”

Dal che di evince che per te è assolutamente meglio l'AF ed il MF ingiustificato su digitale (chissà poi perché invece è giustificato in analogico visto che è nato in epoca analogica!

Ora affermi testualmente:

“ L'AF è stato progettato per i paparazzi ed è stato immediatamente adottato da tutti i dilettanti della fotografia e, purtroppo - obtortocollo - dagli ipovedenti
I veri cultori della fotografia utilizzano esclusivamente obbiettivi con MAF manuale.

La MAF manuale è un concreto segno distintivo di forte determinazione per il raggiungimento della precisione.

E' il mio pensiero.”

Che messo così le due affermazioni sembrano incongruenti visto che praticamente lo usa un incapace nella seconda affermazione e che nella prima dici che è quanto meno auspicabile averlo

avatarsenior
inviato il 26 Novembre 2022 ore 16:15

Infatti. Attenzione ad essere troppo drastici! E sicuri...

avatarsenior
inviato il 26 Novembre 2022 ore 16:24

Vuol dire lascia la fotografia digitale con af a paparazzi e dilettanti, che i fotografi veri scattano a pellicola e con maf manuale. Inutile spendere tanti soldi per una Leica digitale, a questo punto spendi meno per una qualunque altra digitale che sia pure af.

user237955
avatar
inviato il 26 Novembre 2022 ore 16:42

Ivan...nessun ribaltone o senso di confusione!Sorriso

In effetti Nessunego ha colto in pieno il mio pensiero: in digitale è meglio utilizzare l'AF poiché si prosegue su una strada semplice, poco meditativa e dal risultato immediato; poi se l'esito non è soddisfacente lo si ripete sino al raggiungimento della ottimizzazione.
Dai! Sapete tutti che è così che funziona.

Con la pellicola il discorso si fa molto più severo e serio; la MAF deve essere assolutamente precisa ( telemetro il TOP ) con le diapos, poi, non si scherza proprio...se si sbaglia un solo parametro, è la fine.
L'AF in pellicola - come ho chiaramente scritto in precedenza - è un aiutino per paparazzi di vip, di sportivi e di politici che, anche se leggermente fuori fuoco...tutto fa brodo.MrGreen
I professionisti analogici dei tempi passati, utilizzavano l'AF ma poi, per ottenere la max precisione, correggevano sempre la MAF manualmente: letto tante recensioni e osservato di persona.






user237955
avatar
inviato il 26 Novembre 2022 ore 17:21

Andrea: per me è sempre un rischio generalizzare; si cammina sempre sul confine tra verità e non verità e bisogna starci attenti. È come quando i principianti credono che impostare in una macchina fotografica una priorità di tempi o diaframmi semplifichi lo scatto. Non è per niente o sempre vero. Anche nell'AF scattare deve essere consapevole e meditato; devi sempre calcolare cosa vuoi mettere a fuoco, indicare alla macchina dove mettere a fuoco, oppure mettere a fuoco in un punto e bloccarlo con l'apposito comando. Poi devi sapere quale deve essere la pdc. Altrimenti stiamo parlando tra principianti e , questo, non mi pare. In molti campi, poi, comunque la maf deve essere impostata in manuale: come nelle foto di paesaggio su cavalletto in cui devi decidere da che punto a che punto devi tenere tutto a fuoco, devi calcolare l'iperfocale o programmare scatti multipli da fondere in post.. Anche nella macro spesso è cosi. Se utilizzi gli automatismi in maniera consapevole è spesso, anche più complicato e se li domini vuol dire che realmente sei padrone del mezzo. Certe cose sono spesso anche più complesse del tenere tutto in manuale.


Claudio; letto con grande attenzione ma, perdonami, se scrivo che il tuo ragionamento è troppo complesso e farraginoso rispetto alla irrisoria facilità di utilizzo dell'AF.
Con un qualsiasi obbiettivo di focale 50mm e con un qualsiasi mediotele punti e scatti con estrema velocità e senza alcuna difficoltà; prova a comportarti nel medesimo modo con il telemetro che poi ne riparliamo.
Ti comunico inoltre che, per intrinseca struttura di base del sensore - tutto perfettamente in piano come un biliardo - è molto, ma molto più semplice ottenere il fuoco rispetto alla pellicola la cui struttura ondivaga - come un deserto - impone una accuratissima messa a fuoco sul soggetto desiderato...e non si potrà conoscere l'esito del risultato se non alla fine.



avatarsenior
inviato il 26 Novembre 2022 ore 17:50

Che pa.lle, sempre le stesse sciocchezze da dilettanti. "La strada meditativa e dal risultato immediato". Sembra che abbiate fatto solo foto alla zia Peppina sotto l'ombrellone o a moglie e figli! Ma avete mai scattato un paesaggio su cavalletto? Analisi a, digitale, AF o no il metodo e6 sempre lo stesso! Ora sto uscendo per fare foto notturne a Venezia: gia ho regolato la mia Sony: messa a fuoco manuale, tolto il VR, niente AF . Se facessi una macro userei lo stesso metodo. Per un ritratto ambientato dipende, certo lascerei VR e forse preferisco scattare in A. A volte con lo sport uso AF, altre volte, vicino alle curve dell'arrabbiata ( credo sappiate di cosa parlo) o al Foro Italico preferisco mettere a fuoco in manuale in un certo punto dove prevedo che si svolgerà l'azione. A volte uso il manuale, a volte priorità ai tempi, spesso uso la mia preferita priorità ai diaframmi controllando sempre che tempo mi da. Spessissimo uso la staratura intenzionale in sovra o sottoesposizione.
Fotografia meditata lenta, manuale, ma sembra di parlare con fotografi alle prime armi. Ma scattate davvero o fate finta? Certo che di può fare tutto in manuale e senza autofocus, ma da questo a fare certe distinzioni e dire certe cose da principianti ce ne corre! Dai...non ci credo...

user237955
avatar
inviato il 26 Novembre 2022 ore 18:22

Che pa.lle, sempre le stesse sciocchezze da dilettanti. "La strada meditativa e dal risultato immediato". Sembra che abbiate fatto solo foto alla zia Peppina sotto l'ombrellone o a moglie e figli! Ma avete mai scattato un paesaggio su cavalletto? Analisi a, digitale, AF o no il metodo e6 sempre lo stesso!


Non capisco questo tuo atteggiamento; pare che il nervosismo affiori sui tuoi polpastrelli che poi schiacciano lettere a casaccio...MrGreen scherzo eh!

Scattare su cavalletto? Con il telemetro o il telefonino non serve!
Il metodo e' sempre lo stesso? NO!!! E vado a spiegartelo con un esempio chiarificatore...

Settimana scorsa sono salito a pidi sulla Punta Helbronner - Massiccio del Monte Bianco - una gran bella faticosa scarpinata e arrampicata. Sulla terrazza, centinaia di turisti in estasi per il superbo panorama e mi guardavano con
espressioni strane, qualcuna di sufficienza e altre di invidia...loro erano saliti in quota con la splendida funivia e senza fare fatica; poi, dopo qualche minuto, sono ridiscesi in valle.

Io, invece, sono sceso con gli sci sino a raggiungere la Valle Bianca che si presentava con poca neve, tanti seracchi e troppi crepacci.
Dopo due notti passati in tenda, sono risalito a piedi verso "les Grandes Jorasses" per poi ridiscendere attraverso il pericoloso ghiacciaio di Planpincieux, sempre in movimento, e sino al raggiungimento della Val Ferret.

Insomma, un giro meraviglioso, faticoso, appagante ed indimenticabile: Per pochi.

Fare digitale è come salire in Helbronner con la funivia: Per tutti.

Fare fotografia è come affrontare il Massiccio del Monte Bianco con le proprie forze: Per pochi.

Fare diapositiva, poi, è come sciare sulla poca neve de La Valle Bianca: Per irriducibili coraggiosi uomini duri.

Con questo, spero che, tu possa finalmente comprendere la abissale differenza esistente tra il fare fotografia attraverso il complesso percorso e il ludico digitalizzare.

Io l'ho capito da subito... e tu? Quando? Coraggio "Non è mai troppo tardi" MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 26 Novembre 2022 ore 19:16

Della serie: se anche la mèta è la stessa, è il viaggio che fa la differenza.
E in fotografia non è affatto banale. Perché? Su cosa fa differenza il viaggio? Sul fotografo! Dopo un viaggio non sei più quello di prima. E siccome in fotografia il soggetto non è davanti alla fotocamera, ma dietro alla fotocamera, fa tutta la differenza del mondo.

avatarsenior
inviato il 26 Novembre 2022 ore 19:57

No, Andrea, il paragone non è per niente calzante. Io non so che fotografie fai perché non ne hai nessuna da mostrare qui su Juza e, quindi, non ci sono esempi da cui prendete spunto.. Ma hai guardato le foto in giro? Hai cercato belle foto qui sul sito;? Ce ne' sono di buone e di buonissime. Ci sono ragazzi che fanno come te, si fanno scarpinate, salite, scalate notti in tenda con le loro digitali ( si, digitali) e scattano ottime foto. Le hai cercate, le hai viste? Perche poi, alla fine di tutta la giostra, è la foto che conta. È quella che decreta se sei o non sei un buon fotografo, qualunque sia il mezzo che hai tra le mani. O la fotografia artistica si è fermata alla pellicola? O il mondo si è fermato a 20 anni fa?
Altro discorso è quello del piacere che si ha nel fotografare in un certo modo e cimentarsi in qualcosa che ci diverte; il viaggio, appunto. Probabilmente tu sarai bravissimo e le tue fotografie saranno molto superiori a quelle di qualcuno che qui su Juza a me piace molto. Ma se cosi non fosse, questa conversazione sarebbe inutile; perché è sempre il risultatoalla fine quello che conta e cioè la fotografia E devi comunque saper dominare un mezzo, farne una estensione del tuo occhio, strumento che è diventato estremamente più complesso, ma che ti da anche di più. Per me, la differenza ( e credo di averne viste tante) è in quello che succede DOPO, cioè nel trattamento di negativi, diapositive, stampe. Questo è il vero percorso diverso! Questa è la scalata di cui parlavi! Non lo scatto. In questa seconda parte sono d'accordo che pellicola e digitale differiscono profondamente! . Lo scatto, la composizione sono sempre quelle . Se tu ti riferisci al trattamento della pellicola, al piacere di trovarsi in camera oscura , al piacere della manualità delli sviluppo e stampa allora concordo in pieno. Se lo hai fatto, se hai sviluppato e stampato se hai sviluppato diapositive stampato il colore o in Cibachrome allora conosci bene il percorso, questa è la scalata.Ma la sciocchezza del sentirsi fotografi ed esperti solo perche si usa una macchina manuale e senza autofocus, questa no e mi fa pensare di non parlare con un bravo fotografo, ma con uno che ha appena iniziato . E non voglio credere che sia cosi e che la tua sia solo una convinzione astratta.
Mi scuso se sono stato brusco, ma, sinceramente, pensare che sia difficile fare una foto in manuale o che si sia artisti solo perché si mette in manuale e non c'è l'AF è cosa troppo banale. Sarò felice se potrò vedere tue ottime foto che testimoniano i miei errori. Le mie piccole cose sono visibili a tutti. Piccole cose fatte in pellicola, in digitale, con quello che mi capitava tra le mani Niente di artistico, perché purtroppo di veri artisti non se ne vedono. E non è certo colpa della tecnologia, anzi, a me sembra sempre che chi inneggia alla pellicola mostri prodotti inferiori a molti che usano il digitale qui su Juza. Sempre perché il risultato che conta è la fotografia, il resto sono chiacchiere.

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