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Gli Zaini da Montagna il ritorno


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avatarjunior
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 7:15

Personalmente, anche se zaino ibrido, voglio spezzare una lancia a favore anche dei shimoda.

Non li conoscevo, ho dato un'occhiata, mi sembrano interessanti. Lo schienale ha il telaio rigido, tipo f-stop o altri da escursionismo?

avatarjunior
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 8:05

sì all'interno c'è un frame. Io uso il + grosso da 70 litri ed ammetto essere decisamente ingombrante ma va benissimo se stai fuori la notte e ti serve cibo,tenda,sacco a pelo ecc ecc...
Ovviamente non dispone di schienale aerato....

avatarsupporter
inviato il 22 Gennaio 2023 ore 11:16

Sto zainetto da 22L da scii UNIGEAR è sorprendente .. non è appariscente ingombrante e c'è tutto e di più di quello che serve per una giornata . Leggero e resistente
Penso proprio che prenderò anche il fratello maggiore da 30L

avatarsupporter
inviato il 10 Febbraio 2023 ore 23:41

Domani prima uscita con il 30L dell'Unigear 56x30x17,5cm - Nello scomparto interno ho inserito una icu personalizzata (da ricostruirla bene con il tempo) composta da due contenitori in cui da un lato è posizionato il 150-600 + Fuji H2 e nell'altro contenitore 12mm 16-55 , 18-300 , Fuji X-S10
Tasca enorme centrale in modo da inserire indumenti di ricambio o altro + in testa un'altra tasca superiore sia esterna che interna per altri oggetti. Cintura lombare , Mesh elasticizzate per posizionare bottiglie di acqua , possibilità di inserire cavetti elasticizzati per aggrappare centralmente il treppiedi , giubotto ecc ecc.
Insomma domani si esce belli compatti Sorriso senza troppo ingombro








avatarsupporter
inviato il 10 Febbraio 2023 ore 23:51

ahahaha ciao Jp1000 vado a dormire che domani mattina devo alzarmi presto ..buonanotte

user12181
avatar
inviato il 11 Febbraio 2023 ore 7:14

Ieri per la prima volta ho usato i portapiccozza dell'Ajna, ma non per una piccozza, ci ho fissato un ramo per la termocucina... ottimo il sistema di fissaggio superiore, molto robusto. Porto giù qualcosa ogni volta, ma ora sto esagerando, uno per mano, trascinati, e uno sullo zaino. È che ce ne sono parecchi in giro dopo alcuni giorni di fortissimo vento. Mia moglie ha sperimentato biscotti con le noci di sua invenzione, non male, da perfezionare, ci vorrà ancora legna... Mia cognata provvede poi a sezionarla con l'accetta. Con gli ultimi carichi, di larice, non ce la faceva, l'accetta rimbalzava, è dovuto intervenire il marito con la motosega.

avatarsupporter
inviato il 11 Febbraio 2023 ore 8:39

Mitico Murmunto Sorriso

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2023 ore 9:30

Grande! Se riprendo a sciare lo valuto.
Il design ergonomico e PREMUROSO mi ispira MrGreen

Per sciare mi trovo bene con il photo sport 200aw ii ;-)

avatarjunior
inviato il 18 Marzo 2023 ore 21:53

Visto per caso questo thread, vi segnalo la mia esperienza con lo zaino che ho adottato da circa 6 mesi per le escursioni giornaliere, ovvero il Mammut Aenergy ST 20-25.

Non posso che parlare tremendamente bene di questo zaino, nato soprattutto per le uscite scialpinistiche (sport che al momento non pratico, ma che ho intenzione di intraprendere nei prossimi anni) ma tranquillamente idoneo anche per vie alpinistiche, escursioni, vie ferrate, e secondo me anche altri sport (ad es. mountain bike o trail running). Lo zaino si presenta come molto compatto, grazie ad un litraggio contenuto (ma espandibile alla bisogna con l'ottima chiusura roll-top), a degli spallacci super ergonomici (molto simili a quelli degli zaini da trail running) e ad un peso abbastanza contenuto in relazione al litraggio (690g).

Vivendo la montagna 12 mesi l'anno, e pertanto dovendo caricare nello zaino pesi ed attrezzature spesso differenti tra loro, la mia scelta è caduta su questo zaino perché offre delle chicche che non solo non si riscontrano in molti zaini di analogo taglio, ma anche che rendono estremamente versatile e camaleontico l'Aenergy proprio per usi molto diversi tra loro:

- Daisy Chain in lungo ed in largo che permettono di fissare all'esterno dello zaino tantissimi attrezzi. Ad esempio spesso gli zaini offrono al massimo due portapiccozza/portabastoncini ma se io voglio fissare sia una coppia di piccozze sia una di bastoncini difficilmente riuscirò a carica entrambi. Con le Daisy Chain invece mi è bastato comprare su Amazon una confezione di nastri in velcro da fare passare negli anelli ed ho potuto tranquillamente fare questo gioco. Questo è solo un esempio, ma si potrebbero poi fissarci moschettoni, elastici a rete per tenere a portata di mano una giacca, etc.. etc..

- Portacasco a retina riponibile nella zip inferiore. In realtà io ho da anni adottato un sistema per cui mi sono sufficienti due stringhe o asole per lato dello zaino per fissare un casco da ferrata o alpinismo, ma devo dire che la retina a scomparsa che si fissa sempre agli anelli delle Daisy, è davvero ben fatta ed utile.

- Scompartimento di rapido accesso per il kit ARTVA. Io possiedo un kit Barryvox sempre della Mammut, e devo dire che ci entra davvero tutto a pennello. La tasca poi può tranquillamente ospitare altro materiale qualora non si necessiti utilizzarla per la funzione per cui è stata progettata.

- Doppio sistema di carico degli sci, o accoppiati in diagonale e fissati in due apposite asole, oppure sistemati V rovescia lateralmente, sempre in apposite asole.

- Spallacci estremamente confortevoli, che ben ripartiscono il carico sul corpo, e dotati di due retine portaoggetti discretamente capienti (io le utilizzo per metterci solitamente una barretta energetica ed una bottiglietta di integratori da mezzo litro).

- Rapido accesso alla tasca principale grazie ad una comoda zip sullo schienale.

Se state cercando uno zaino di questo litraggio io non posso davvero che consigliarvelo. Il prezzo è un po' sopra la media, ma non è neanche poi proibitivo a 155€ di listino con uno street che a seconda delle offerte scende anche di qualcosa sotto i 100. Poi considerate la qualità Mammut, io ho un sacco di articoli del marchio svizzero ed è tutta roba che non ha mai fatto una piega, nonostante l'impiego usurante a cui viene sempre sottoposta.










avatarjunior
inviato il 18 Marzo 2023 ore 22:11

Per i guanti guarda anche Camp, quelli Dynafit leggeri che uso da soli, come oggi, o come sottoguanti con le moffole imbottite mitt (Skitrab), ormai sono quasi bucati sul pollice destro soprattutto. Si attacca al velcro del polsino sinistro del guscio quando traffico per allacciarlo, lasciando solo mezzo scoperto l'orologio per non fare infilare il polsino sotto a disturbare il cardiofrequenzimetro. Ogni volta il velcro cattura il pollice destro e strappa qualcosa. Mi sto orientando sui Camp G air. Loro dicono che sono particolarmente adatti a lavori di fino, mentre sul dorso sono imbottiti.
www.camp.it/m/it/it/outdoor/product/2211
Costano anche poco e in giro si trovano molto scontati in negozi italiani.
Ovviamente se il freddo cresce ci vogliono sopra i mitt. I Dynafit che uso non sono imbottiti neanche sopra.


Io ho un paio di La Sportiva Skialp, con i quali però con temperatura gelida ho comunque patito freddo alle dita (l'unica parte del corpo cui purtroppo sono particolarmente sofferente quando si tratta di freddo). Così un mesetto fa ho acquistato un paio di moffole Camp Tempest Mitt Evo da abbinare a questi guanti, dal momento che offrono la possibilità di scoprire le dita ribaltando la copertura delle dita che si va a fissare al dorso tramite un pratico magnete. Purtroppo, viste le temperature recenti, non mi è più capitato di poterle testare a dovere con freddo duro sottozero, ma sono fiducioso di aver risolto il problema perché mi sono da subito sembrate belle calde, come promesso dalla casa produttrice. Il prossimo autunno-inverno (sempre che non si arrivi ad un Natale caraibico, cosa non da escludere a priori dato il clima attuale..) saprò dirvi di più.. MrGreen

user12181
avatar
inviato il 19 Marzo 2023 ore 0:05

Per i guanti guardare anche Ortovox, ne ha di molto belli, almeno a vederli.
Di Ortovox ho appena cominciato a usare il Traverse 20, l'ho preso perché è disponibile anche con il colore verde "green pine", mi serve come zainetto leggero per le mie passeggiate cardio con osservazione di uccelli. Completa la mia tenuta verde, scarponi leggeri compresi (i mediocri Trango trk leather gtx La Sportiva, li avevo presi anni fa quando non avevo nessuna idea di un mio futuro da birder...). In realtà manca ancora il berretto, per evitare i colori sgargianti del mio amato berretto peruviano ne ho riesumato uno nero che finisce per scoprirmi regolarmente le orecchie. Tornando al Traverse, sembra molto ben fatto e robusto, nonostante sia molto leggero, più leggero e più robusto dell'ottimo Osprey Talon 11 l, che ho passato a mia moglie perché rosso, colore a cui gli uccelli sono particolarmente sensibili e che molto li inquieta. Veramente molto ben fatti e massicci spallacci e pinne della cinghia ventrale. Difetto principale, piuttosto serio, l'assenza di cinghie di compressione per attaccare roba. In generale è troppo minimalista e pulito all'esterno. Non lo uso per il materiale fotografico, ma a volte porto il treppiedi per stabilizzare il 10x42, come ho fatto questo pomeriggio per perlustrare a lungo la parete ovest del Farinaccio da Campo Pedruna e poi più su, dal terrazzino d'ingresso della Brata, in cerca di stambecchi. Ho cercato di risolvere fissando il treppiedi al cordino elastico (molto robusto) per i bastoncini e facendolo passare sotto un'altra corda elastica che avevo e che ho fissato ai passanti per agganciare il portacasco, che è in dotazione in una taschina e che io non uso. La soluzione non è andata malissimo, ma non è certo ottimale. Un altro problema causato dall'assenza di cinghie di compressione è che non riesco a trovare sullo zaino un posto dove fissare il sensore di temperatura del Garmin, che deve stare non troppo vicino al corpo e preferibilmente in ombra. Dovrò probabilmente ricorrere ancora ai due piccoli passanti per il portacasco. Ci farò passare un piccolo nastro dove attaccherò il sensore, lasciandolo poi pendere dentro una delle due tasche elastiche laterali.
In realtà c'è uno zainetto che ha praticamente tutto quel che mi serve, tranne gli avanzatori di carico, che il Traverse ha. È il Fjällräven Lappland hike 15 l. Più pesante del Traverse, ma non troppo, con cinghie di compressione e anche attacchi tipo molle. Unici elementi che mi hanno trattenuto dal prenderlo sono il prezzo, 220 euro per un 15 l fatto in Vietnam, come il Traverse che ne costa 100 di meno, mi sembrano un po' tanti. Poi c'è uno schienale di lana pressata, dicono vada bene in inverno e in estate, boh. Vero è che anche con il Traverse, arrivato alla Brata, ho notato che il leggerissimo terzo strato, un ottimo Bergans antivento, verde pure lui e traspirante, senza membrana, era un po' umido sulla schiena.
Domani in paese c'è la più importante fiera dell'anno, mi si dice. Andrò a vedere se trovo un cappello di feltro verde o grigio, da pastore, come quello di Peter it.wikipedia.org/wiki/File%3APL_Spyri_Joanna_-_Heidi_page0223a.jpg

P.S. L'ho trovato subito, alle prime bancarelle. Ne ho preso uno grigioverde. Mi ha detto che li fa lui in Valtellina, a Dubino, ma c'è un cartellino poco artigianale plurilingue, che esalta le proprietà del feltro di lana come materiale e che mi lascia qualche dubbio. Anche se è possibilissimo che con il feltro abbia ricevuto anche i cartellini da attaccarci. In ogni modo ha l'etichetta Made in Eu e Made in Italy, i cinesi ancora non li conoscono, o non li giudicano degni di interesse. Se su Alibaba si cerca il cappello da pastore, si trovano solo cloni cinesi di cappelli americani, anglosassoni. Amazon e altri venditori di cappelli hanno invece quelli come il mio, che chiamano tirolesi, senza distinguere, anche se la forma, elementare, non è affatto esclusiva del Tirolo, si dovrebbero chiamare alpini, basta andare a vedere vecchie immagini di pastori, bergamini e malgari. La stessa Heidi, suo nonno e Peter erano svizzeri. Anche nei cappelli dei pastori le Dolomiti si vogliono prendere tutto, non gli bastano gli orsi, basta, non se ne può più.

avatarjunior
inviato il 23 Aprile 2023 ore 21:46

Ciao! Rieccomi a bomba. Sto ricominciando, si spera, a fare qualche passeggiata...idee pratiche e facilmente realizzabili per un divisorio rigido tra parte fotografica con ICU e parte superiore non fotografica? Per evitare lo schiacciamento della ICU quando è semisvuotata.. Grazie e buon cammino a tutti ;-)

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2023 ore 8:08

Ciao, io ho usato per un po' una lastrina di un paio di mm in plexiglass, ma ultimamente non la uso più, troppo sbatti.

avatarsupporter
inviato il 24 Aprile 2023 ore 13:10

Winnie ciao che ICU utilizzi ?

a questo link per farsi un'idea dei divisori separatori
campaign.aliexpress.com/wow/gcp/tesla-pc-new/index?UTABTest=aliabtest3

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2023 ore 18:12

Io questo inverno ho preso uno zaino cinese Mardingtop 75lt (poco più di 100€ su amazon)
Dentro ci entra bene la icu xl fstop, dove metto tutto il materiale fotografico. Sopra abbigliamento e ramponi, nelle aperture di lato ci stà un thermos. Nelle tasche ci faccio entrare comodamente tutto il resto
Ha l'apertura sul retro, quindi uno schienale quantomeno decente. Non si porta come un osprey ma a livello fotografico è molto più comodo.

Lo alterno al tilopa quando voglio portare 2 corpi, 70-200 e 500, ramponi e altro

https://www.amazon.it/Mardingtop-Campeggio-idratazione-allaperto-Alpin

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