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Ieri erano 10 mesi esatti da quando mi è arrivata la Canon 80D.
Comperata usata, aveva solo 4.000 foto alle spalle, ma con me ha lavorato parecchio visto che nel frattempo se ne sono aggiunte circa altre 80.000, quasi tutte di insetti e ragni. La maggior parte di esse è in attesa nel mio HD di essere sistemata/elaborata/buttata. In pratica dopo ogni uscita torno a casa con molti più soggetti "catturati" di quanti riesca a postprodurne. Diciamo che è legna per l'inverno.
Ad oggi credo di aver provato/sfruttato un decimo delle funzionalità della macchina perché facendo quasi solo macro non ambientate quel che mi serve è poco. Poco ma fondamentale: stabilità, luce, nitidezza, profondità di campo, ingrandimento e che il diabolico esserino a 6/8 zampe stia fermo. La 80D in combinazione con buone ottiche, tripodi, slitta, software e accessori vari è più che sufficiente per dare tutto questo anche se poi risultati soddisfacenti o deludenti dipendono dal sottoscritto.
E quindi viva la 80D!
Ecco perché mi sono comperato nell'usato una Olympus OM-D E-M10 II. :D
Un secondo corpo macchina non per sostituire il primo ma per completarlo. Ci pensavo da tempo: un sistema reflex+slitta+minitreppiede da trasportare assemblato nello zaino (come in effetti già faccio) per macro più precise e qualcosa di leggero da tenere al collo per scatti volanti.
Ci ho aggiunto uno Zuiko 60mm f/2.8 macro e questa mattina ho fatto le prime prove (rigorosamente a mano) in una breve uscita:
(alba)
Mentre fotografavo la farfalla si è radunato un pubblico (prima erano tutti sparpagliati):
Una delle mie principali curiosità era sapere come me la sarei cavata con gli scatti per il focus stacking. Questa è una fusione di 17 foto a mano libera:
Ci ho aggiunto una lente NiSi che non adoperavo più da prima di comperare il Sigma 105 mm , mio primo e fidato obiettivo macro dedicato.
Non importa che la macchina sia piccola, rimane la difficoltà di riuscire a seguire una linea retta mentre si fotografa pur nel rapido spostamento in avanti per variare i piani di messa a fuoco. Non che mi aspettassi da adesso di farcela ogni volta al primo tentativo.
Considerazioni sparse:
Trovo comodo fare i settaggi sul mirino.
Mi ero scaricato e letto in anticipo il manuale e la conclusione è che anche in questo caso probabilmente userò un decimo delle diavolerie presenti nella scatoletta. L'ho pagata poco quindi nessun senso di colpa. :D
Ho provato i 4 tipi di autofocus che userò per i paesaggi e altro ma per la macro l'unica scelta sempre valida secondo me rimane la messa a fuoco manuale.
La ghiera della messa a fuoco dello Zuiko mi ha spiazzato, abituato come sono ormai a quella dalla corsa ridottissima del Laowa 100 mm 2x. Mica mi lamento, eh! °__°
Per come uso io la macchina fotografica, la batteria ha una durata ridicola! Lo avevo letto e la pratica lo ha confermato. Ho provveduto a fare scorta di Patona.
Seconda uscita: coniugare trekking, close-up e macro spinta.
Da un anno non faccio altro che inseguire una macro sempre più precisa, mi ero quasi dimenticato che è divertente anche scattare e basta mentre si cammina, come quando usavo il telefono per le foto.
Una mattina con la Olympus al collo e non sentirla (lo zaino pieno di roba sulla schiena invece sì, ma è la prassi). Più chilometri che insetti incontrati, ma senza stancarmi. Questo è bene.
Devo ancora prendere confidenza sia con la macchina che con l'obiettivo. E' un po' come ricominciare da capo, dal close-up! In realtà non girando abbastanza la ghiera ho finito per usare solo RR bassi. Anche impostando il selettore su 0.19-0,4m è sempre un gran girare. :D Mi ci devo proprio abituare anche se così è più facile mettere a fuoco. Ho fatto anche nuove prove con l'AF che, se si rimane distanti dal 1:1, risolve in fretta alcune situazioni.
Un insetto che dorme? Scansati Oly, questo è un lavoro per la 80D e i Laowa brothers!

user226917
inviato il 06 Novembre 2022 ore 23:21
Se prendi dei tubi di prolunga e li monti sul teleconverter 1.4x o 2x (probabilmente dovrai limare l'interno del tubo di prolunga) e ci monti il 60 macro e davanti il Raynox 250 (quindi corpo-TC-tubo di prolunga-obiettivo-raynox) puoi raggiungere RR interessanti anche col 60 macro, ben oltre il 2x...
Bella la foto con le gocce d'acqua sull'erba e il sirfide...
Senza dubbio, considerando anche il fattore di moltiplicazione del sensore 4/3.
Per le macro spinte ho il Laowa 2.5-5x con attacco Canon. Stavo pensando di prendere un adattatore per usarlo anche con la Olympus.
Io di solito faccio molta post produzione con le raw della 80D. La M10 invece mi restituisce dei jpg quasi già pronti. E' un'altra cosa a cui non ero abituato. ^_^
Il viaggio è già finito! Recentemente ho scambiato la scatoletta e il macro per un altro obiettivo dalla filosofia decisamente opposta, alla faccia della coerenza.
Eh, ma allora tutta la storia della leggerezza? Quella c'è ed è il vantaggio del sistema M4/3 ma quest'altra cosa che ho preso era in "mancolista" da tempo e ha calamitato la mia attenzione non appena è comparsa.
Non credo di poter giudicare bene una macchina con cui ho fatto meno di 4.000 foto (stando al contatore nel menù nascosto ) usando solo alcune delle mille funzioni per qualche settimana. Alla fine la vecchia, piccola Oly è stata un esperimento. Mi sono invece chiesto se tenere o no lo Zuiko, ma potendo recuperarne e sfruttarne l'intero valore ho dato via anch'esso. Con il Micro 4/3 ci riproverò magari più avanti e in un ambito non-Macro, per esempio con un'ottica tuttofare.
Spero che i nuovi modelli abbiano batterie migliori. E' vero che io scatto come se non ci fosse un domani, ma pur impostando il risparmio energetico al meglio, a stento due batterie mi hanno fatto concludere una mattinata.
Addio E-M10, benvenuto 180 mm macro (per Canon) ! :)

user226917
inviato il 23 Novembre 2022 ore 22:05
Mah, non vedo come questo scatto sia "esclusivo" di un corredo FF, seguo questo fotografo che fa cose spettacolari con m43 anche a RR 2-3-4x e oltre
Ah, lo so. Qui nel forum abbiamo Ringhio che fa macro bellissime con le M4/3 , ma io con il 180 mm moltiplicato non punto sull'ingrandimento ma sulla distanza (e magari un bello sfocato). L'idea non è di usarlo con la slitta a casa, anche perché per una foto simile mi basta il Laowa 100mm, ma in campo aperto con treppiedi grande.

user226917
inviato il 23 Novembre 2022 ore 22:26
beh, il 180 sulla Oly ti dà ancor più distanza di lavoro a pari RR :) buon viaggio allora!
(In ogni caso la foto sopra non rappresenta certo il campo aperto )
Perché l'obiettivo mi è arrivato nel pomeriggio e a casa ho solo questo coleottero stecchito e poco altro per fare le prove. Appena possibile lo porterò fuori per fotografare...non so cosa visto che col freddo e il vento che tira non vola una mosca, letteralmente.
Senza insetti per fare qualche prova ho fotografato un vecchio cammello. ^_^
La statuina misura circa 17 cm e il volto, dalla punta del pizzetto all'inizio del capello, poco più di 1,5 cm.
Distanza di 4-5 passi, diaframma più aperto possibile che nel caso del Sigma 180mm 3.5 moltiplicato 2x è f/7.1:
Da più vicino e diframma più chiuso a f/13:
Distanza di circa 4 metri, diaframma f/7.1:
Immagino che non possa pretendere di avere uno sfocato a certe distanze anche aprendo più possibile. In fondo anche se col paraluce somiglia ad un supertele, non lo è.
Stessa distanza, f/18 e messa a fuoco più precisa:
Più vicino, f/9:
Distanza di 40-50 cm, focus stacking di una decina di foto, f/7.1
Il minitripod Koolehaoda regge senza problemi slitta, macchina ed obiettivo. Presumo che il Sirui faccia lo stesso o anche meglio. Forse non mi dovrò portare dietro il cavalletto da quasi 3 Kg tranne quando farò lo "stanziale" da qualche parte, tipo davanti ad una siepe.
A mano non ho grosse difficoltà a scattare, a patto di fare delle pause tra una serie di tentativi e l'altra di azzeccare il fuoco manuale. Con l'autofocus ovviamente la cosa è più rapida.
Approfittando di uno sconto ho preso questo noto flash cinese per la macro che è sicuramente meglio del flash cines-ata che finora ho usato.
Soggetti: una piccola tipula (larghezza degli occhi: meno di un mm) e un piccolo scorpione (da "gomito a gomito" sono circa 4-5 mm) da tempo andati nel mondo dei più.
Obiettivo: Laowa 2.5-5x. Lo Yongnuo non vi si aggancia ma ho messo nell'anello l'adattatore dal diametro più piccolo tra quelli in dotazione e l'ho incastrato con un pezzetto di stoffa in microfibra. Si regge quanto basta.
Tutte le foto sono state elaborate.
Prima prova: scatto singolo a mano, f/8, 1/100, iso400, 3.5x, 20% della dimensione originale
Ma sì, partiamo con qualcosa di difficilissimo! Tutto sommato non è male ma con n tentativi...
Stessa cosa ma con il Laowa 100mm 2x
Di certo già più facile. Da questo obiettivo però non tolgo mai il filtro antipolvere quindi come fare? Scelgo prima il RR e reggo l'anello con due dita.
Terza prova: focus stacking di 10 scatti su slitta NiSi su treppiede, f/8, 1/100, iso320, ritaglio, 33% della dimensione originale
Benino però poi ho aggeggiato subito due strati di carta forno su ognuno dei due flash dello Yongnuo.
Quarta prova: focus stacking di 16 scatti su slitta NiSi su treppiede, f/8, 1/100, iso400, 4x, ritaglio, 33% della dimensione originale
Oh, già meglio!
Quinta prova: focus stacking di 27 scatti su slitta NiSi su treppiede, f/8, 1/100, iso400, 5x, ritaglio, 33% della dimensione originale
Un po' buia...
Sesta prova: focus stacking di 26 scatti su slitta NiSi su treppiede, f/8, 1/100, iso400, 5x, ritaglio, 33% della dimensione originale
No good.
Settima prova: focus stacking di 37 scatti su slitta NiSi su treppiede, f/5.6, 1/100, iso200, 4x, ritaglio, 50% della dimensione originale
Meglio! Però mi sono dovuto fermare perché si sono scaricate le batterie già quasi esaurite e le ho messe in ricarica.
Col flash posso sfruttare tempi di posa più rapidi, il che tornerà utile con i soggetti vivi.
La mattina presto sono stato un'ora a fotografare un bombo così infreddolito che tra le varie sequenze di scatti per il focus stacking ne ho dovuta buttare soltanto una a causa di un suo breve movimento. Giornata ideale per la macro: pur essendo il prato esposto direttamente ad Est, dunque appena è l'alba il sole vi arriva subito, il cielo coperto mi avrebbe potuto far continuare ad oltranza, ammesso che fossi riuscito a trovare qualcos'altro.
E' stata l'occasione per provare il Canon MP-E 65 mm f/2,8 1-5X e mettere concretamente alla prova il Sigma 180 mm.
Canon MP-E 65mm, il Gran visir degli obiettivi macro. E' da quando ho cominciato che avevo deciso che un giorno l'avrei acquistato (usato). Non che mi lamenti del suo concorrente diretto, il Laowa 2.5-5x, che mi ha introdotto alla macro spinta. E' grazie all'obiettivo cinese con cui non ho certo ingranato subito ma dopo settimane se invece quest'altro mi sembra di usarlo da sempre. E' proprio vero, se si ha un po' di esperienza nella fotografia degli insetti, il Canon MP-E 65mm non è il mostro che viene dipinto. Il me stesso che scattava con una lente close-up aggiuntiva Neewer (da ben 13 euro ^_^) non la pensava certo così! E' curioso come si cambi prospettiva.
Ed ecco il bombo. Il genere è Bombus, alla specie non arrivo. Potrebbe essere B. terrestris ma anche altre cose.
Foto elaborate.
Focus stacking, slitta NiSi su treppiede, sfondo artificiale (un cartoncino colorato alle spalle), f/11, 1/2, iso400, ritaglio, 50% della dimensione originale
Focus stacking, slitta NiSi su treppiede, sfondo artificiale, f/7.1, 1/15, iso200, flash Yongnuo yn24ex, ritaglio, 50% della dimensione originale
Focus stacking, slitta NiSi su treppiede, sfondo artificiale, f/5.6, 1/4, iso200, flash Yongnuo yn24ex, 3x, ritaglio, 50% della dimensione originale
La luce mi sembra un po' dura, proverò a diffonderla meglio. Comunque, non so se è merito dell'obiettivo, del flash, di entrambi o solo di una giornata fortunata, ma zero o quasi artefatti da correggere. Questo è bene.
Focus stacking, slitta NiSi su treppiede, sfondo artificiale, f/7.1, 1/4, iso200, flash Yongnuo yn24ex, ritaglio, 50% della dimensione originale
Avrei potuto provare uno sfondo di un altro colore ma sono passato al verde del prato e quindi al Sigma 180 mm.
Un primo tentativo..un secondo...e pure un terzo:
Focus stacking, slitta NiSi su treppiede, f/11, 1/6, iso200, ritaglio, 50% della dimensione originale
Stessi parametri ma più da vicino:
Focus stacking, slitta NiSi su treppiede, f/11, 1/8, iso200, ritaglio, 50% della dimensione originale (ri-allontanandomi un po')
Stessa foto, stessi parametri, ma con il Sigma 105 mm da più vicino per avere un ingrandimento simile:
Il fratello minore se la cava come il maggiore ma anche operando da un distanza ridotta, non ottiene lo stesso sfocato.
Le mie prove non sono dei test precisi eh, è tutto fatto ad occhio, ma la differenza mi sembra evidente nel caso dello sfocato.
Su entrambi i Sigma non ho montato il TC-2001. Che ce lo mettevo a fare? Non dovevo mica stare lontano da un insetto che dormiva della grossa.
A proposito del tele-convertitore, con mia sorpresa (sottolineo mia) funziona anche con il Canon MP-E 65 mm. Non va invece con il Laowa 2x 100mm e ovviamente nemmeno con il Laowa 2.5-5x che non può essere moltiplicato né accetta lenti aggiuntive.
Mi è capitato di parlare con un fotografo nel suo studio. Non mi ha dato alcun suggerimento sulla Macro, nemmeno siamo andati sull'argomento, però mi ha involontariamente fatto capire di dover cambiare metodo di postproduzione.
Ho deciso quindi di cancellare, ri-post-produrre e ri-pubblicare tutto quanto. :)
Ieri sono arrivate le mie prime stampe fotografiche! Il corriere SDA era in ritardo a causa del periodo supercongestionato e di qualche loro problema che non ho ben capito, comunque sia ormai disperavo di vederle arrivare questa settimana. Invece all'ultimo eccole qua: una selezione di 100 mie foto del 2022 in formato 24x36 stampate da Photocity.
Sono molto soddisfatto, sono così belle che mi viene spontaneo dire:
"Sono stato io a fare questo?" :D
Non sapendo nulla di stampa non ero sicuro del risultato. Avevo fatto delle prove in formato A4 ed erano ottime, dunque non temevo che il 24x36 fosse troppo grande, anzi potevo spingermi verso l'A3 (cosa che potrei fare in futuro) e forse verso l'A2 cosa che però eviterò per via dei costi e per il problema di dove archiviare foto così grandi. Ma come sarebbero risultati i colori? E la luminosità? Su 100 foto ce ne sono forse 5 o 6 che appaiono leggermente più buie che sullo schermo ma in generale non posso che essere contento tanto da chiedermi: perché non l'ho fatto prima?
Ovviamente il merito è anche del laboratorio. Mi sono trovato bene, mi servirò ancora di loro.
Pronti, via, alle 5:30 ero già sul posto con la 80D e il solo Laowa 2x. Quest'anno ho deciso di portarmi dietro sempre uno o massimo due obiettivi per non fare il mulo. Loawa titolare fisso e di volta in volta un compagno, sperando di azzeccare quello giusto per la giornata.
Era ancora notte ma tanto c'era da camminare un po'. Dopo mezzora ancora niente, anche perché col cielo nuvoloso non vedevo niente nonostante la luna quasi piena.
Arrivata la prima luce dell'alba, ecco una Chrysolina grossa:
Si è svegliata in un attimo. Inutile sperare in una sua collaborazione.
Adios! Meglio un Julidae ancora addormentato. Ho piazzato il minitripode (mi sono portato il Sirui con le punte d'acciaio già montate) e messo le ginocchiere. Uno può avere l'attrezzatura che gli pare ma i 10 euro per le ginocchiere anti-sassi/spine saranno sempre i meglio spesi.
Un piccolo bruco di Eilema sp. si strafogava di licheni su una roccia:
Cambiando zona ho trovato un ragno che ha fatto il nido come un pennuto:
Una giovane femmina di Agalenatea redii.
C'era anche il maschio di guardia che è comparso minacciosamente da sotto:
Ore 7:00: era già tempo di rientrare tra gli umani. Sulla strada del ritorno ho scattato foto volanti con la macchina al collo.
Nell'erba un Chrysomelide minuscolo del genere Oulema:
Una coppia nascosta tra le fresche frasche:
Ma attenzione!
Un ragno in caccia del genere Pisaura si muoveva rapido tra i fili d'erba.
Penso che uno come lui se ne freghi dei coleotterini. Magari cercava qualcosa di più tenerello come una Euleia heraclei:
Che traffico in pochi centimetri d'erba!
Questa sera, conclusa la postproduzione, le 515 foto scattate, tra fusioni e salti con doppio avvitamento direttamente nel cestino, sono infine diventate quelle qua sopra (ritagliate e ridimensioante per il topic). Alcune poi le metterò anche in galleria.
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