| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 10:58
“ Ma infatti, rovesciando la questione, il gran problema del bianco & nero è proprio la scarsa, se non nulla, standardizzazione che tra le altre cose porta tutti ad affermare, per esempio, che una data pellicola non sia della sensibilita PER LA QUALE L'HANNO STUDIATA I PROGETTISTI, bensì la metà, oppure il doppio, perché il PINCOPALLINO di turno ha stabilito che tale sia la sensibilità... e non quella fissata in origine. „ è un po' più complicata di così: appunto perché ci sono una moltitudine di possibili sviluppi, ognuno dei quali differisce per un agente o per un altro, per una diversa dose dello stesso agente, per i coadiuvanti, per gli antivelo, per chissà cosa altro, c'era bisogno di un metodo per mettere un'etichetta al rullino. Il metodo è la ISO (e prima la din, asa, gost, ecc), che ovviamente deve sparare nel mucchio e ha definito uno standard. Poi in realtà credo che alcuni parametri siano liberi (indice di contrasto), e il laboratorio non è la mia camera oscura, il metodo deve essere buono per tutti e per tutte le condizioni di scatto, quindi insomma: se le prove sono fatte bene dal fabbricante ci si fa un'idea e si valuta come rapportare alle proprie condizioni di sviluppo, scatto, ecc.. Spesso viene fuori che i parametri (mica solo ISO, ma anche di trattamento) non sono proprio quelli dichiarati, però solo chi ha voglia di flammare su internet se ne cruccia, i realisti lo prendono come dato di fatto e la vita va avanti, non vedo tutto questo motivo di guerre di religione: per tutta una serie di motivi l'etichetta è scritta così ma le foto vengono meglio usando un altro numero. Dramma? no. Un fabbricante di pasta dice che le penne vanno cotte in 12 minuti, a me piacciono di più a 10: non è che vado in giro a dare del bugiardo al commerciante e nemmeno ci faccio i flame sull'internet, diamine. Per il colore è diverso: è tutto standard tranne l'esposimetro usato e il cervello del fotografo. La variazione è infatti molto più bassa, generalmente gli iso di targa sono giusti, al massimo si cambia quando si vuole ottenere più/meno saturazione, certe dominanti (o eliminarle) che magari dipendono da come si espone, eccetera. |
| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 10:58
“ (Chiedo scusa a Luca per aver sfruttato il suo thread... ma magari son cose che interessano anche a lui...) „ No no, io così:
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| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 11:09
Il discorso sensibilita nominale è reale è corretto Seguirlo rende le cose più facili Sono test fatti da persone competenti con uso di densitometri e successive stampe di verifica, sono certi Si fa anche senza.... si ma si perde qualcosa nelle potenzialità della pellicola Diciamo che serve molto di più per chi usa le lastre grande formato. e stampa regolarnente |
| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 13:14
Luca, grazie per la comprensione... Per il B/N sono a tua disposizione se e quando deciderai di fartelo in casa... |
| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 13:16
Speed, a mio avviso sono le seghe mentali di chi non ha altri problemi più importanti. Proprio come la diatriba FF vs. m4/3... Sembra che tutti debbano mandare le foto a National Geographic. |
| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 14:03
Io sono il primo a pensare... si va bene sapere cosa è meglio, ma non necessariamente si è obbligati a metterlo in pratica. |
| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 14:08
pure io non testo mai nulla, ma quando scatto ad esempio la adox 100 e nelle ombre il negativo è quasi sempre trasparente mi faccio due domande invece che dire "mi hanno detto sui forum che la sensibilità è quella e basta, quindi anche i prossimi rulli li scatterò uguali ottenendo foto illeggibili" |
| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 14:17
Appunto Tykos! In altre parole Tizio inventa una pellicola, per la quale stabilisce dei parametri... e la pellicola è quella... PUNTO e basta. Poi arriva Caio che stabilisce, sua sponte, che la pellicola di Tizio non è come l'ha voluta Tizio ma come la sviluppa lui (Caio) che ovviamente non c'entra un caz.zo con quanto, appunto, stabilito da Tizio, e alla fine VA BENE COSÌ lo stesso... tanto la usa - MALE - solo lui che, ovviamente, è pur sempre libero di scegliere l'albero al quale farsi impiccare! Il problema quindi non sussiste, almeno finché ognuno agisce - PER SÉ - quindi come meglio crede, ma il problema esiste, ed è grosso, quando uno che non c'entra nulla, Caio appunto, pretende di spiegare a un terzo soggetto, Sempronio, che quel che ha inventato Tizio non è come dice Tizio ma come ha stabilito lui, ossia Caio, che a questo punto smette di essere solo Caio per divenire... chessò... l'IDI.OTA di turno forse? |
| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 14:38
Ah, la Adox 100 CHS... Ne ho scattati solo due rullini ma mi è piaciuta parecchio. Come la ERA 100 e la Lucky (entrambe le preferivo alle FP4)... FotoImpex ce l'ha ancora (le Adox) |
| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 14:40
Paolo, ma perché farsene un problema? Che ognuno faccia come gli pare... Finché non vengono a dirmi che IO sto sbagliando. |
| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 15:36
Ma infatti caro Lorenzo io non me ne faccio un problema, assolutamente proprio no, però mi infastidiscono, e NON POCO, tutti i Soloni che diffondono notizie, non solo false ma soprattutto tendenziose, che alla fine, ormai un quarto di secolo fa, hanno avuto il potere di cancellare la pellicola non per dei limiti oggettivi della stessa quanto piuttosto a causa della disinformazione, del dilettantismo e peggio ancora del pressappochismo di tutti coloro i quali, per decenni, hanno preteso di anteporre il metodo empirico, ossia quello proprio del guru di turno, al metodo scientifico, ossia quello stabilito all'origine seguendo le linee guida della casa e gli studi dei progettisti. |
| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 15:54
Oltretutto questi Soloni generano solo una gran confusione, perché se qualcuno chiede notizie su come trattare, per fare un esempio, la Kodak Tri-X 400 e si sente rispondere, dal primo che interviene che la Tri-X non è 400 asa ma 200; dal secondo che non è 400 asa ma 800 e dal terzo che lui ottiene i migliori risultati esponendola a 1600... a questo punto allora è ovvio che quel poverocristo abbandona tutto e passa armi e bagagli al digitale... come è giusto che sia del resto! |
| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 15:58
E questo vale pari pari per tutte le pellicole, diapositive comprese chiaramente! |
| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 15:59
Sempre facendo finta di non considerare l'elefante nella stanza, che è il marketing e la necessità di scrivere qualcosa sulla scatola per vendere il prodotto anche guidando i test e scegliendo i parametri “migliori” tra quelli possibili. non è vero nulla che uno la usa male e l'altro bene (elefante che c'è in qualunque scheda tecnica di qualunque prodotto, più o meno). Come dicevo, a seconda dello sviluppo le cose cambiano: vuoi forse dire che sono vincolato a usare un determinato sviluppo che il pellicolaro nemmeno dichiara (a parte rarissimi casi)? O che il fatto di usare un ingranditore invece di un altro è sbagliare a usare la pellicola? Non diciamo cose assurde, via. |
| inviato il 07 Ottobre 2022 ore 16:13
Tykos quello che si scrive sulla scatola non è scritto giusto per essere scritto ma IDENTIFICA e SPECIFICA il prodotto secondo le linee guida OTTIMIZZATE dal PRODUTTORE... e non da me, da te o da qualcun altro! Questo, ovviamente, ammettendo che chi ha creato quella determinata pellicola conosca il suo mestiere... se poi tu, o qualche altro, pretendete di conoscere il PRODOTTO di QUALCUNO MEGLIO di QUEL QUALCUNO CHE L'HA CREATO beh... questa sarà un tantinello una tua, anzi una vostra presunzione! |
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