| inviato il 16 Settembre 2022 ore 17:34
Il paesaggio è il punto di vista dell'uomo di fronte alla natura nella sua interezza; ma l'uomo penetra nella natura, ne percepisce le anfrattuosità, i dettagli, gli oggetti, vi si confonde e spesso quasi unifica, ne insegue le forme; la natura ingaggia con l'uomo un confronto, che può anche essere proposto in termini ironici, quasi di gigantesca serra ad uso dell'uomo industriale e artificiale. Questa capacità di penetrazione, evidentissima nel M. I. P. P. (Movimento italiano pittori paesaggisti), è un'acquisizione rilevante dell'ottica contemporanea, ed avviene sempre secondo una chiave immaginativa, o di sensorialità fisica. Parlare di paesaggio non è semplice e avere la pretesa di parlarne in modo esauriente è un'illusione; la maggior parte degli scritti sull'argomento introducono il tema con i concetti di complessità, di sfuggevolezza, di globalità delle conoscenze. La fotografia è ormai fonte per noi di conoscenza, ancora prima che mediante la fruizione diretta della realtà, grazie alla sua velocità di trasmissione attraverso i media e per la nostra consolidata, anche se inconsapevole, attitudine a vedere il mondo attraverso di essa. La si può intendere e utilizzare in più modi e con scopi tra loro diversi. La fotografia è un mezzo di larga diffusione, ormai facilmente utilizzabile per la maggior parte delle persone. E, come per il tema del paesaggio (e per qualsiasi paesaggio), ci si trova di fronte ad una dimensione che va dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande; perché la fotografia porta alla cultura diffusa dei luoghi, è strumento della memoria e espressione di gusto estetico; ma è anche, nella vita di chi la usa e nel sistema della comunicazione personale, rappresentazione artistica, affettiva e simbolica. la fotografia come possibilità di scegliere personalmente i soggetti, di recuperare cioè un proprio sguardo sul reale, sia pure con un approccio non facilmente referenziale, bensì emotivo/concettuale: riducendo ad esempio il colore al bianco-nero o isolando solo alcune zone cromaticamente contrastanti. Se da un lato si è cercato di capire e di leggere, dall'altro si è messo in atto, attraverso il personale gesto pittorico, scorci osservati nella propria regione o in altri luoghi. Così l'indagine si propone come spiegazioni, sistema di risposte ma contemporaneamente si presta a essere vista come un percorso di conoscenza. Le potenzialità del mezzo fotografico, la vastità delle tematiche inerenti il paesaggio, portano a dire che ci si sente inadeguati per affrontare il tema perché ci si rende conto di non possedere tutte le conoscenze necessarie per descriverlo. |
| inviato il 17 Settembre 2022 ore 0:38
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