| inviato il 08 Settembre 2022 ore 13:34
Come iniziare e quali sono le basi della street photography? Il "bianco e nero" è vitale? Soprattutto, quanto è fondamentale il soggetto (persona,animale, ecc...) nella street photography? |
| inviato il 08 Settembre 2022 ore 13:55
Secondo me e altri l'unico elemento che distingue la street da fotografia di reportage, dal ritratto, dalla fotografia documentarista è l'ironia. Quel qualcosa che fa sì che o graficamente o nell'unicità dell'istante colto con una determinata inquadratura, ci faccia sorridere o sorprendere. Molti scambiano normali ritratti fatti in strada per street solo perché non pongono l'attenzione su quello che rende una foto di street tale. Non sono il bn o il colore, il soggetto o il luogo in cui sono fatte a renderle tali ma quella particolarità che le rende uniche, l'ironia nelle sue varie forme, la figura retorica visiva. Come iniziare? Guardadosi attorno ed essendo pronti a trovare l'unicità attorno a noi. E guardando comunque cosa fanno gli altri (ad esempio su inpublic per dire un sito su tutti) |
| inviato il 08 Settembre 2022 ore 14:07
Ti dico la mia e sono sostanzialmente d'accordo con Zuorro ; premesso che , ma si tratta di gusto strettamente personale , per me la street è in b/n , la street dovrebbe cogliere attimi di vita curiosi , ironici , caratteristici se non addirittura folcloristici , dovrebbe insomma incuriosirci , farci sorridere , sorprenderci, commuoverci , perché no , documentare , magari , e raccontarci qualcosa , anche facendo correre la nostra fantasia . È troppo ? È poco ? Ma soprattutto, è proprio così ? Può darsi ma siccome la fotografia è espressione personale , questa è la mia personale interpretazione della street . Per quanto riguarda il "come cominciare" : è molto semplice, sempre a parer mio : andare a spasso con la propria fotocamera (o smartphone magari!) sempre pronto a cogliere quanto sopra , ma sempre , possibilmente , con discrezione , buon senso e direi prudenza: quando si tratta dei nostri simili , non possiamo sapere se saranno contenti o meno di essere fotografati ! |
| inviato il 09 Settembre 2022 ore 12:23
Grazie mille per le parole piene di passione e spero di riuscire a cogliere qualcosa per lanciarmi in questo mondo della street. |
| inviato il 09 Settembre 2022 ore 13:49
D'accordo con le tesi di Zuorro e Wolfshanz, ma ammetto che sono gusti personali: per me anche la street piace se può ironizzare, far sorridere, ma sempre con empatia, senza ironizzare troppo sul soggetto ma con partecipazione e magari concedendo un attimo di riflessione sul nostro modo di procedere in questo mondo.Ho un po' di diffidenza nei confronti del bianconero che sembra un pretenzioso ammiccamento se non scimmiottatura del reportage in pellicola di una volta. Soprattutto da parte di chi col la pellicola bianconero non ha avuto esperienze. Ma ovviamente ognuno può scegliere il proprio modo di operare.Per me va bene ogni tecnica, non utilizzata in modo aprioristico, ma adattandola al soggetto e a quanto si vorrebbe comunicare. |
| inviato il 09 Settembre 2022 ore 13:52
la street fotografy è sedersi in un caffe' , aspettare , aspettare ancora ... prevenire quello che sta accadendo , e fotografarlo. la cosa incredibile è che molto spesso quello che hai previsto accade davvero. se vuoi fare "l'artista" la fai in bn. se invece sei bravo a colori. |
| inviato il 09 Settembre 2022 ore 15:00
Mi conforta questa sostanziale concordanza di vedute sulla street ed esposte in modo chiaro , lineare e partecipato : è in queste occasioni che il Forum dà il meglio di sé e si rivela vieppiù utile e formativo . |
| inviato il 09 Settembre 2022 ore 18:10
@Wolfschanz e Zuorro...condivido pienamente quanto da voi scritto e in particolar modo sulla street in B/W, che a mio modesto parere è superiore al colore. Beh se pensiamo ai grandi fotografi del passato Capa Feininger Doisneau ecc. tutte le loro foto sia street che ''paesaggi'' tutto in B/W. |
| inviato il 09 Settembre 2022 ore 19:31
Quello che ha scritto Lastprince più che una definizione di street è una tecnica, che condivido appieno soprattutto se oltre al tavolino del caffè immaginiamo altri luoghi, più che una definizione di street. Cosa è per me la street? La street è raccontare "da dentro" episodi significativi di qualcosa che avviene in luogo pubblico includendo l'ambiente in cui si svolgono. I concetti fondamentali quindi sono: luogo pubblico, non necessariamente una strada; significativi, che raccontino qualcosa di particolare, insolito non banale; ambiente, che nella foto sia presente, leggibile l'ambiente in cui si svolge l'azione e "da dentro", che dia la sensazione di partecipare all'azione quindi principalmente ottiche corte fino circa al 50mm per la loro capacità di rendere "immersive" le foto. Alcuni hanno parlato di ironia, non è assolutamente sbagliato ma non è definizione di street, la street non deve, ma può, essere necessariamente ironica perché il manto dell'ironia non può stendersi su tutta la vita, sta a te trovare la chiave del tuo raccontare ma ti prego di non prendere mai le chiavi della cattiveria e del voyerismo chiavi in cui è facile cadere pur con le migliori intenzioni, pensa ad esempio alla foto del senzatetto o dell'immigrato esclusi dalla vita sociale ma ripresi, quasi sempre da lontano o mentre dormono, per il diletto di una persona con la pancia piena e un letto caldo. Ti consiglio un libro molto interessante: "le regole del caso" di Willy Ronis ed. Contrasto e ti regalo un decalogo di Ando Gilardi (fotografo molto poco conosciuto, per la sua posizione politica molto fastidiosa al potere, ma assai bravo e attento) "Non fotografare gli straccioni, i senza lavoro, gli affamati. Non fotografare le prostitute, i mendicanti sui gradini delle chiese, i pensionati sulle panchine solitarie che aspettano la morte come un treno nella notte. Non fotografare i neri umiliati, i giovani vittime della droga, gli alcolizzati che dormono i loro orribili sogni. La società gli ha già preso tutto, non prendergli anche la fotografia. Non fotografare chi ha le manette ai polsi, quelli messi con le spalle al muro, quelli con le braccia alzate, perché non possono respingerti. Non fotografare il suicida, l'omicida e la sua vittima. Non fotografare l'imputato dietro le sbarre, chi entra o esce di prigione, il condannato che va verso il patibolo. Non fotografare il carceriere, il giudice e nessuno che indossi una toga o una divisa. Hanno già sopportato la violenza, non aggiungere la tua. Loro debbono usare la violenza, tu puoi farne a meno. Non fotografare il malato di mente, il paralitico, i gobbi e gli storpi. Lascia in pace chi arranca con le stampelle e chi si ostina a salutare militarmente con l'eroico moncherino. Non ritrarre un uomo solo perché la sua testa è troppo grossa, o troppo piccola, o in qualche modo deforme. Non perseguitare con il flash la ragazza sfigurata dall'incidente, la vecchia mascherata dalle rughe, l'attrice imbruttita dal tempo. Per loro gli specchi sono un incubo, non aggiungervi le tue fotografie. Non fotografare la madre dell'assassino, e nemmeno quella della vittima. Non fotografare i figli di chi ha ucciso l'amante e nemmeno gli orfani dell'amante. Non fotografare chi subì ingiuria: la ragazza violentata, il bambino percosso. Le peggiori ×e fotografiche si commettono nel nome del “diritto all'informazione”. Se è davvero l'umana solidarietà quella che ti conduce a visitare l'ospizio dei vecchi, il manicomio, il carcere, provalo lasciando a casa la macchina fotografica. Come giudicheremmo un pittore in costume bohemien seduto con pennelli, tavolozza e cavalletto a fare un bel quadro davanti alla gabbia del condannato all'ergastolo, all'impiccato che dondola, alla × che trema di freddo, a un corpo lacerato che affiora dalle rovine? Perché presumi che il costume da freelance, una borsa di accessori, tre macchine appese al collo e un flash sparato in faccia possano giustificarti?" |
| inviato il 09 Settembre 2022 ore 21:07
“ i pensionati sulle panchine solitarie che aspettano la morte come un treno nella notte. „ che ne sai,magari ha una moglie trita zebedei a casa e con la scusa di andare a prendere il latte si passa un'ora da solo sulla panchina |
| inviato il 09 Settembre 2022 ore 21:21
“ magari ha una moglie trita zebedei a casa „ Quello tutti gli sposati |
| inviato il 12 Settembre 2022 ore 8:56
Mio personalissimo parere: la street e' la fotografia fatta per strada, non importa se colore o bianco e nero, nessuna delle due esclude l'altra nell'essere "artistica", ci sono infinite pagine di poesia di foto a colori. Come anche pagine di poesia che ritraggono bambini, anziani, ecc. La street, tranne determinate occasioni ( c.d. fishing) non va fatta fermi in un posto o seduti al tavolino di un caffe', non me ne voglia nessuno, ma stando seduti non si e' in grado di seguire o modificare l'inquadratura. Bisogna camminare sempre, questa e' sempre una mia personalissima opinione, suffragata abbondantemente da mostri sacri come Koudelka e Alex Webb ( racconta costui che la prima volta che si incontrarono in Magnum, Koudelka gli prese il piede e alzandolo controllo' che le suole delle scarpe fossero consumate). Per ultimo la street la puoi fare anche coi tele, vedasi Saul Leiter e Martin Parr. Ad ognuno la sua, le foto fatte per strada, se non altro, ci daranno testimonianza dei luoghi, delle cose e delle persone, ancorche' siano foto banali |
| inviato il 12 Settembre 2022 ore 9:25
@Tollo71 hai centrato in pieno la ''filosofia'' della street view, anche se poi trovare la giusta focale, diaframma ed esposizione, trattandosi di scatti improvvisi non è facilissimo almeno per me |
| inviato il 12 Settembre 2022 ore 10:31
Concordo, percarità, però non può essere il luogo o il soggetto a distinguere un genere. Così come non basta che ci sia il colore o il bn. La cose che definiscono un genere sono altre. Pensiamo al reportage o alla fotografia documentarista. |
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