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Daniele hai centrato il punto, ma non credo ci sia la voglia di capire la situazione e correre ai ripari...poi come è già stato scritto noi siamo il paese del no a tutto...
Old Pentax non penso.... L'inverno che ricordo da adolescente non esiste più da almeno 10 anni....
“ Tranquilli, probabilmente questo autunno ci troveremo a parlaredel problema contrario: Alluvioni, inondazioni, ecc. „
Ok,ma per tanta ne possa venire finisce sempre e troppo in fretta in mare portandosi dietro danni e qualche morto,
spero sia oramai chiaro che da qui in avanti le poetiche pioggerelle saranno sempre più rare e da tenere sotto occhio non saranno solo le forti precipitazioni ma attenzione ai venti forti e improvvisi, una volta non esistevano e sono una logica conseguenza degli accumuli nuvolosi odierni.
Non sono un no lake. Però dovete tenere presente quanta acqua bisogna stoccare per irrigare la Pianura Padana in caso di siccità. In particolare le risaie delle provincie di Vercelli, Novara e Pavia. Si parla di oltre 200.000 ettari. Poi c'è il mais e tutto il resto della pianura fino all'Adriatico. Per riempire gli invasi si sottrae acqua alle falde. Poi, prima che gli invasi si vuotino, deve comunque piovere per riempirli altrimenti il gioco finisce. Cosa facciamo? Una diga a Bard e allaghiamo la Valle d'Aosta? Non dico che non si debbano fare ma bisogna ragionarci su per benino. Con il mare di Aral e la diga di Assuan qualche pasticcio lo hanno fatto. Si rischia di creare ulteriori squilibri. Attendo soluzioni concrete anche perché pur vivendo a km 1 dal Po i nostri pozzi sono a secco.
“ Per riempire gli invasi si sottrae acqua alle falde. Poi, prima che gli invasi si vuotino, deve comunque piovere per riempirli altrimenti il gioco finisce. Cosa facciamo? Una diga a Bard e allaghiamo la Valle d'Aosta? Non dico che non si debbano fare ma bisogna ragionarci su per benino. Con il mare di Aral e la diga di Assuan qualche pasticcio lo hanno fatto. Si rischia di creare ulteriori squilibri. „
Bisogna fare conti su più situazioni e non solo irrigazione, una a caso è dove in passato sono stati fatti insediamenti umani su pendii pronunciati dove son durati per centinaia di anni e ora ad ogni riversamento di acqua vanno sempre in pericolo, i letti dei torrenti che siano stati più o meno canalizzati fa poca differenza, la grande massa d'acqua si prende alberi e terreno e li scarica sul coppino a chi sta di sotto, i fiumi poi passano da livelli bassi fino a tracimare e innondare i terreni attigui, ora come ora non si può spostare paesi e città.
@Old_pentax, secondo me il problema va affrontato da più lati e non c'è una soluzione univoca. Ad esempio si potrebbero non solo costruire bacini artificiali e quindi con soluzioni, passami il termine: “centralizzate” come suggerivi tu, ma ad esempio ogni imprenditore agricolo in base alle sue necessità irrigue e a quanta acqua cade sui suoi appezzamenti quando piove potrebbe studiare delle soluzioni ad hoc per lui e quindi in questo caso si avrebbero delle soluzioni “diffuse” sul territorio. Un altro aspetto su cui lavorare potrebbe essere quello di selezionare delle cultivar più resistenti alla siccità, ad esempio so che il riso prima era coltivato in risaie “a secco” e che quelle “allagate” sono nate in Italia, non so se queste ultime richiedono globalmente meno acqua, ma si potrebbe tornare a questo tipo di coltivazioni, le rese potrebbero essere inferiori, ma magari si salvano in caso di scarsità d'acqua. Oppure si potrebbe ricorrere, come fanno già alcuni stati, alla dissalazione dell'acqua mare, in questo caso le tecnologie più accreditate sono la dissalazione multistadio a flash, oppure l'osmosi inversa, per queste tecnologie però l'energia da spendere è enorme (considerando poi quella che serve per pompare l'acqua) e non vedo altra alternativa che ricorrere al nucleare, almeno così non si contribuisce al riscaldamento globale e il problema sarebbe rimandato fino all'esaurimento dei combustibili nucleari sperando che nel frattempo ricominci a piovere.
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