| inviato il 06 Luglio 2022 ore 5:55
@Julia “ Gli abitanti dell'Africa sono circa 1.3 miliardi, consumano, ed inquinano, molto meno dei poco più di 300 milioni di statunitensi, anche il miliardo e mezzo di cinesi consuma ed inquina meno degli statunitensi, lo stesso per gli indiani. „ Per quanto tempo pensiamo che questi siano disposti a inquinare meno? Al momento lo fanno non perché sono dei bravi green ma perché sono un filo indietro nella corsa rispetto al resto ma questo non durerà per sempre, di rif o di raf tra non molto anche li troveranno il modo per dare una svolta e la svolta non sarà salire sul gommone e annegare nel mare. |
user198779 | inviato il 06 Luglio 2022 ore 6:46
Mi sa che sono arrivati tardi la torta ce la siamo già mangiata noi. |
| inviato il 06 Luglio 2022 ore 7:14
Che poi i cinesi inquinino meno... |
| inviato il 06 Luglio 2022 ore 7:47
No per niente, nell'altra discussione i cinesi assieme ai coreani li ho usati come unità di misura "affumicatori" |
| inviato il 06 Luglio 2022 ore 7:52
Io sono convinto che le probabilità che vengano prese misure adeguate a risolvere il problema da 0 a 10 siano 0, se invece prendiamo una scala da o a 1.000 siano... 0.. la buona notizia e' che l'umanità.non sparirà per il riscaldamento del pianeta, ha in serbo metodi più efficaci. |
| inviato il 06 Luglio 2022 ore 8:34
L'umanità! Solito luogo comune e solite frasi trite e ritrite. L'umanità non ha nessun problema. L'organizzazione sociale della stragrande maggioranza dell'umanità è il problema. E non è affatto vero che arriveremo ad autodistruggerci. Non l'abbiamo fatto in 300.000 anni e neanche negli ultimi disastrosi 8.000 circa, con l'avvento del neolitico e le fondamenta per questo tipo di organizzazione sociale. Ecco, è questo tipo di società che è destinato a scomparire, non l'umanità. A prescindere dalla nazionalità, perchè la faccenda riguarda tutti. Persino i cinesi (ma sarebbe maglio dire la società cinese), che possono inquinare anche il doppio di adesso, accellerando di conseguenza il collasso del loro sistema organizzativo. |
user198779 | inviato il 06 Luglio 2022 ore 9:10
Nikmeditato molto probabilmente è come dici tu la nostra civiltà implodera' su se stessa, non so se sia già al suo culmine ma come per qualsiasi cosa anche per l'universo non crescerà per sempre. |
| inviato il 06 Luglio 2022 ore 9:10
Ma vi rendete conto di quanto siamo fortunati ad avere uno come lomography che sa tutto e ci indirizza per la giusta via distogliendoci da quei cazzari degli scienziati? Cristo la saccenza è esilarante |
user198779 | inviato il 06 Luglio 2022 ore 9:17
Come ho già detto ad altri illuminaci. Srutator. Così so come va il mondo. Lomography l'ho escluso perché ha fatto interventi politici. |
| inviato il 06 Luglio 2022 ore 9:48
Il mio pensiero è quello più semplice :siamo nella merda, ci stiamo scavando la fossa da soli, inutile differenziare le 4 buste di plastica di merda in casa nostra per salvare il pianeta se poi i 4 × più ricchi del mondo sono la causa del 70% dei problemi. È una guerra di classe e la stiamo perdendo tutti. La buona notizia è che in un milioncino di anni dopo la nostra scomparsa la terra avrà completamente dimenticato la nostra esistenza ed i danni che ci siamo autoinflitti. |
| inviato il 06 Luglio 2022 ore 9:50
P. S. Hai fatto bene ad escludere lomo, andrebbe escluso da ogni discussione che non sia "ammazza che chiappe quella ao" |
user198779 | inviato il 06 Luglio 2022 ore 10:00
Ok non fa una piega, non è distante da ciò che anche io penso . |
| inviato il 06 Luglio 2022 ore 15:33
Non esiste nessuna controversia tra scienziati esperti di dominio sui cambiamenti climatici. Non esiste nessun dubbio da parte di chiunque maneggi professionalmente dati climatologici presenti o passati, sul cambiamento repentino degli ultimi 20 anni e sulla correlazione stretta con la liberazione di CO2 fossile. I dubbi vengono sempre portati da non esperti di dominio a da soggetti con interessi politici economici, soprattutto di la dall'atlantico. E si, si è a conoscenza che già di norma ci sono oscillazioni climatiche, si sa che i vikinghi avevano scoperto l'America passando per una gronelandia come da nome verde e poi c'è stata una piccola era glaciale. Quello che non è automatico è che le società ci si sappiano adattare. jared Diamond nel libro "Collasso" ha chiarito come nella storia numerose società siano scomparse nel nulla per l'incapacità di reagire ai cambiamenti ambientali da loro stesse indotte. Prevedere cosa capiterà è impossibile, quello che uno può fare e costruire degli scenari. Se evitiamo di discutere sull'evidenza dei fatti, possiamo costruire delle azioni volte ad adattarci e mitigare gli effetti di quanto accade, se invece aspettiamo passivamente non possiamo che aspettarci guerre, carestie, crisi economiche e sociali che possono portare al peggio. Già oggi le lancette di un possibile conflitto atomico, che potrebbe azzerare la società moderna (consiglio la visione di The Day After, forse i millenial non lo conoscono, che contribuì alle decisioni tanto di tanto reegan quanto di gorbacev in una direzione oggi disconosciuta), certo le tensioni climatiche porteranno sempre più spesso in questa direzione. Già le forti spinte migratorie sono legate ai cambiamenti climatici. Oltretutto questo vale soprattutto per noi Italiani, perché i cambiamenti pensati per il 2030 dagli accordi di Parigi, se stanno arrivando piano per il pianeta, sono già superati nell'area mediterranea per condizioni climatiche particolari che portano alla prevalenza dell'anticiclone africano su quello delle azzorre. Ma soprattutto prima si affronta la sfida, prima ci si adatterà senza disastri. Il passaggio a fonti alternative rinnovabili richiede tempo, tanto tempo. Cambiare la mobilità richiede tempo, tanto tempo. ne abbiamo pochissimo, non possiamo permetterci di sprecarlo. I discorsi negazionisti che sento alla fine puntano anche sul "tanto non serve a nulla". Francamente, non è vero, si può fare qualche cosa soprattutto da parte di chi consuma e libera più C02 fossile. Periodi geologici come il permiano o il triassico, in cui la CO2 del pianeta era molto meno stoccata di oggi, erano degli inferni di caldo. |
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