| inviato il 12 Luglio 2022 ore 14:36
Ok Nikmeditato,
però non possiamo imporre a tutti di vivere solo a riso o soia,
l'uomo ha bisogno di decidere se essere vegetariano, carnivoro, onnivoro o vegano, non imposto,
se al posto di 10 miliardi siamo a un terzo e ci si resta non servono tanti conti a capire che lo sfruttamento cala vistosamente, non credo arriveremo al punto che uno alleva maiali e vacche per mangiarsi solo il filetto buttando tutto il resto,
il pollo costerà acqua e mangime ma se devo produrre un terzo di polli, un terzo di vacche, un terzo di latte, pesco un terzo rispetto a prima e mi servono un terzo di casse da morto la differenza è evidente. |
| inviato il 12 Luglio 2022 ore 14:39
Il principio enunciato da Darwin è il seguente:
Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.
Sta a significare che tutte le forme di vita hanno una evoluzione legata alla capacità di adattarsi all'ambiente.
In altre parole è l'ambiente che "modella" le forme di vita.
Anche l'uomo è soggetto a tale principio.
Qual'è la differenza tra l'uomo e le altre specie?
La capacità di modificare o meglio adattare parzialmente l'ambiente alle proprie esigenze.
Ovviamente per ambiente si intende anche il mondo fisico.
Con quali strumenti lo può fare?
Con l'uso dell'energia che ha imparato a sfruttare.
Questo non significa che ciò che stiamo vivendo sia esclusivamente dovuto all'essere umano.
L'uomo sta solo sommando effetti negativi a cambiamenti climatici iniziati 10.000 e più anni fa con la riduzione dei ghiacci dell'ultima glaciazione.
Questo fattore è ben più grande di noi.
Con le nostre conoscenze e la nostra energia non possiamo contrastarlo.
Sicuramente quello che possiamo fare è ridurre di numero la nostra presenza sulla faccia della terra e anche la nostra attività antropico-energetica.
Ma ripeto: anche riducendo l'attività antropica faremo poca cosa rispetto a ciò che ha deciso il mondo fisico.
Quindi: bando agli estremismi ma spazio alla ponderazione.
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| inviato il 12 Luglio 2022 ore 14:48
Per come la vedo io quali siano le cause dell'innalzamento della temperatura non è il vero problema. Le domande che invece dovremmo porci sono tre:
1) si tratta di un andamento che proseguirà fino al punto da crearci grossissimi problemi? (e pare che la risposta sia SI)
2) possiamo pensarere con certezza che il fenomeno regredirà da solo? (e pare che la risposta sia NO)
3) vogliamo muovere il kulo e tentare di fare qualcosa si serio e risolutivo in proposito? |
| inviato il 12 Luglio 2022 ore 14:52
Ma il gioco Fai il Dio quando finisce?
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| inviato il 12 Luglio 2022 ore 14:53
Tu cosa stai facendo? |
| inviato il 12 Luglio 2022 ore 15:21
“ Tu cosa stai facendo? „
io una cippa
sto solo dicendo che noi microbi possiamo solo limitare la nostra espansione per sopravvivere meglio, e solo questo ne saremo capaci, per il resto scordiamoci di poter cambiare il corso degli eventi del pianeta, si è evoluto senza di noi, si sta evolvendo con noi a bordo e continuerà a farlo nuovamente senza di noi. |
| inviato il 12 Luglio 2022 ore 16:30
Io cosa sto facendo? Ovvio che quel che si può fare come individui vale poco, anche se qualcosa si può fare: ridurre gli sprechi di energia, per esempio.
Ma se si vuole fare qualcosa di risolutivo bisogna che lo facciano tutti, cioè che venga imposto dai governi in maniera energica e drastica, e naturalmente dopo aver studiato per bene quali siano le misure da adottare.
Potebbe voler dire limitare drasticamente l'uso delle auto, tenere il riscaldamento di casa a 18 gradi, ma soprattutto ridisegnare la produzione industriale tenendo conto di politiche energetiche da lacrime e sangue.
Non sono cose che possiamo fare singolarmente su base volontaria, sono cose che a un certo si punto dovranno fare, e comporteranno sacrifici, piaccia o no.
Fosse per me direi: sdoganiamo il nucleare e usiamo quello per produrre energia, in attesa di qualcosa di meglio va bene pure quello. Ma non è che posso costruirmi la mia piccola centrale nucleare in cantina... |
| inviato il 12 Luglio 2022 ore 17:54
E intanto però continuiamo a figliare come conigli arrapati.
Forse uno dei prossimi virus farà una bella passata a un buon numero di bolas rendendole come prugne secche e raggrinzite, vedrai come calano i numeri dopo. |
| inviato il 12 Luglio 2022 ore 18:46
Sarogrey non si tratta di imporre il veganismo nel caso del cibo, ma solo di conoscere le conseguenze di certe scelte e migliorare le proprie abitudini.
Chi produce latte, come chi produce plastica mira solo al profitto. Non gli interessa dei danni. Ma siamo noi consumatori che smuoviamo il mercato. Il problema della plastica l'ha sollevato l'opinione pubblica che è venuta a conoscenza del suo impatto. Il WWF sono decenni che suggerisce un giorno a settimana senza carne. La Fao sono decenni che invia aiuti alimentari esclusivamente vegetali. Eppure al telegiornale si è parlato di petrolio che inquina, di chimica che inquina, di plastica che inquina ecc.
Mai sentito dire al notiziario che gli allevamenti inquinano.
Se le persone ne fossero a conoscenza, probabilmente si formerebbe un opinione pubblica. Ed è questa che porta i governi a legiferare su petrolio, plastca ed anche allevamenti.
Non si può eliminare completamente, ma ridurre si. Ed è già qualcosa.
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| inviato il 12 Luglio 2022 ore 22:59
Ma secondo voi, produrre frutta e verdura in modo intensivo, non inquina il pianeta? O inquina meno rispetto al produrre carne? E consuma meno acqua? E un vegetariano che beve latte cosa pensa di farne del vitello (maschio) nato dalla vacca che si sta mungendo?
Io direi che prima di toccare l'alimentare (settore che ci fa campare tutti indistintamente) sarebbe meglio ridurre le frivolezze ( automobili cellulari fotocamere e tutte le minkiate di cui ci circondiamo inutilmente) .... però aspettate e i posti di lavoro? Ormai siamo in una spirale dalla quale non si esce se non con i piedi in avanti. Allora continuiamo come adesso e per il futuro....ci pensi dio (per chi ci crede)  |
| inviato il 13 Luglio 2022 ore 6:55
Certo che produrre frutta e verdura intensivamente inquina, ma inquina molto meno che produrla per alimentare animali con cui alimentarci.
E poi per verdura si intende soprattutto cereali e legumi, che sono quelli più nutrienti e che appunto si usano per l'alimentazione animale.
Con la soia usata per le mucche da latte, ci fai tanto di quel latte di soia che ci sfami 100 volte tanto.
E non occorre diventare necessariamente vegani, ma di ridurre il consumo di derivati animali.
Se poi si passa ad un'alimentazione tutta vegetale tanto meglio. Ci si guadagna anche in termini salutistici oltre che ambientali.
Discorso a parte, quello etico.
Per chi è sensibile all'argomento. |
| inviato il 13 Luglio 2022 ore 7:53
Non possiamo mica immaginare di vivere tutti in una comune producendo solo l'essenziale per la sola sopravvivenza,
a parte qualche piccola bolla isolata tuto il resto della popolazione è inserita nel sistema inarrestabile dove serve produrre per dare uno stipendio a tutti in modo che lo stesso venga speso per poi riprodurre,
se interrompi il settore produzione carne e tutti i suoi derivati comprese le relative meccanizzazioni e relative produzioni foraggi e mangimi dove li mandi quelli?
se li mettiamo tutti a produrre quei pochi vegetali utili solamente per sfamare la popolazione i prodotti avrebbero dei prezzi di vendita allucinanti.
La realtà va calcolata tutta quanta.
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