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Perché fa sempre più caldo ?


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user207929
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inviato il 12 Luglio 2022 ore 10:22

Per la nostra alimentazione la terra è sufficenete a sfamare più del doppio degli abitanti attuali.


Ho letto anch'io un po' di cose nel merito e sembrerebbe che modificando l'alimentazione, razionalizzando le tecniche produttive e sfruttando alcune tecnologie relative alla biologia molecolare si potrebbero nutrire anche di più del doppio degli attuali abitanti della terra, impattando meno di quanto non avvenga attualmente. Però c'è chi sostiene, invece, che il limite massimo sia di 10 miliardi di persone. A chi credere? È un bel dilemma.

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2022 ore 10:46

Meglio non sperimentarlo.

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2022 ore 12:05

Sono contento che molti dicano "io non mi sono accorto"
Peccato che i numeri dicano altro. prendete un parametro, giorni tropicali, notti tropicali, giorni di gelo di una stazione meteo vicino a voi e riparliamone
www.arpalombardia.it/Pages/Indicatori/2020/Numero-di-notti-tropicali-n

Soprattutto i dati più recenti sono molto forti.

Comunque anche a livello di sensazione individuale io posso dire tranquillamente, e non negli ultimi 40 anni, ma meno, che:
- mediamente a ferragosto dalle mie parti veniva il primo temporale e addio estate, ricordo le cioccolate calde ad agosto quando andavo in motorino, adesso figuriamoci, fino ad ottobre temperature estive;
- ricordo una prima gita di skialp negli anni 90 fatta l'ultimo we di settembre, oggi non si scia fino a fin novembre, ma spesso fino a febbraio se non nulla in assoluto;
- nel mio condominio (2006) i primi anni abbiamo avuto ripetuti problemi di sgombero neve, sono anni che non si ripetono più ed evitiamo di fare il contratto;
- i boschi in quota sono anni che sono massacrati dalla processionaria, che viene eliminata solo con un mese sempre sottozero, condizione oramai non pensabile nelle nostre alpi;
.....

Potrei continuare a lungo, citando il cambiamento dello stile di pioggia, che nel complessivo annuale è mutato da piogge continue e piogge impulsive, etc etc ...
Che uno parli di sensazioni individuali, opinabili, o di numeri e statistiche, il risultato è sempre impietoso.
Quello delle notti tropicali quest'anno è molto particolare, francamente non ne ricordo così tante consecutive.
Ma oramai ci sono abituato, ci sono persone che non credono ai numeri. Risultato di una scuola di stampo gentiliano che nel nostro paese da poca attenzione alle materie STEM.


avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2022 ore 12:07

Mentre sulla questione alimentazione, stiamo parlando di sostenibilità generale non di CO2. Di per se , al netto della CO2 dissipata da trattori, camion, etc ..., quella per il cibo rientra nel ciclo, per cui ne la sottrae ne ne crea.

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2022 ore 12:11

Per la nostra alimentazione la terra è sufficente a sfamare più del doppio degli abitanti attuali. Il fatto è che quel cibo lo diamo agli animali da allevamento per ricavarne si è no un terzo.
Un pollo allo spiedo durante la sua vita si è mangiato il grano sufficente ad una 30ina di pagnotte di pane fresco.
Fatevi due conti, perchè del pollo butterete anche le penne, le interiora, le zampe, il collo, la testa e le ossa.

Questo succede perché abbiamo smesso di utilizzare il cibo di origine animale come integratore proteico e ne abbiamo fatto, invece, un business. Se allevassimo i maiali come abbiamo fatto per millenni, nutrendoli con gli scarti delle produzioni agricole, e bovini ed ovini col fieno ricavato dagli appezzamenti o dai ritagli dei terreni inadatti, per vari motivi, alla normale agricoltura, l'allevamento di animali per alimentazione non sarebbe un problema, ma non sarebbe nemmeno una fonte di arricchimento pecuniario, che pare essere l'unico obiettivo del sistema produttivo attuale. Con questa logica, anche l'allevamento di insetti per l'alimentazione giungerebbe presto al medesimo stadio; ma persino se convertissimo tutta la produzione agricola esclusivamente verso l'alimentazione umana le cose non cambierebbero se non cambiassero le intenzioni di fondo. Quanti consumatori, compresi vegetariani e vegani, andrebbero a fare la spesa in un negozio che non esponesse un surplus di generi di ogni tipo? Vi siete mai chiesti quanto di quel surplus finisce in discarica perché rimane invenduto oltre i limiti di Legge e di normale conservazione? Ma il business consiste proprio in questo: la gente viene invogliata ad acquistare solo nei negozi che sfoggiano "opulenza", tanto il costo di quello che viene buttato si spalma comunque sui prezzi del venduto. E in aggiunta, il consumatore viene indirizzato in vario modo all'acquisto di quantità di prodotti in eccesso rispetto alla sua reale capacità di consumo (che già è eccessiva rispetto al fabbisogno), così contribuisce a gettare in discarica un'ulteriore parte di quei prodotti (ma intanto li ha pagati, arricchendo chi ne gestisce la trafila produttiva).
In aggiunta, la quantità di terreni strappati alla natura per farne coltivazioni è già ora eccessiva perché ha ridotto, e soprattutto frammentato, al di sotto del limite di sopravvivenza il territorio necessario al mantenimento della biodiversità; dimentichiamoci la storiella che la Terra potrebbe tranquillamente sfamare anche 10 o 12 miliardi di persone; e tutte le altre specie, gli equilibri degli ecosistemi, la capacità delle foreste pluviali di regolare il clima non contano nulla?

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2022 ore 12:23

dimentichiamoci la storiella che la Terra potrebbe tranquillamente sfamare anche 10 o 12 miliardi di persone; e tutte le altre specie, gli equilibri degli ecosistemi, la capacità delle foreste pluviali di regolare il clima non contano nulla?


Facciamo pure che dobbiamo dimenticare che la terra riesca a sfamare il numero attuale dei suoi ospiti,
per me ora come ora il numero giusto è la metà di quanto siamo ora e questo dovrebbe essere mantenuto perenne,

allora incominci a sfruttare meno, muovere meno, ti alimenti meglio, costruisci meno case , abbatti un po' di più case inutili e fatte nei posti sbagliati, fai meno corrente elettrica e le strade ringraziano.

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2022 ore 12:26

Hai ragione Daniele, il problema vero è il consumismo e non riguarda solo il settore alimentare, anche se è quest'ultimo quello che probabilmente ha maggiore incidenza.
Torniamo al punto di partenza: vogliamo continuare a crescere (non di numero ma economicamente, cioè consumando di più) in un pianeta finito, dove non c'e' più altro da consumare.
Resta il fatto che, anche se la popolazione non crescesse più negli anni a venire, gli allevamenti animali (ed anche i pesci sono animali!) sono già oggi insostenibili.
Una "riconversione" delle aree destinate alla coltivazione PER gli animali allevati, porterebbe ad una conseguente riduzione delle superfici totali dedicate all'agricoltura.


avatarjunior
inviato il 12 Luglio 2022 ore 12:27

Si, e intanto di là c'è la discussione del prime day che va a rullo con un sacco di "offertone".MrGreen


avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2022 ore 12:33

Io continuero comunque a ripetere all'infinito che il problema non è demografico.
Non importa quanti siamo, ma quanto consumiamo.
Dove la crescita demografica è maggiore, il consumo resta costante se non addirittura inferiore.
Dove si consuma di più, la crescita demografica rallenta.
Le risorse le consumano quelli che possono spendere, non le persone povere.
Assodato che tutto il pianeta è diviso in classi sociali, è il cosidetto "ceto medio" il maggior responsabile (inconsapevole) del consumo e delle sue conseguenze.

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2022 ore 12:43

È assurda come cosa, 3 milioni di persone mangiano più di 1, pure le regole consumistiche che vi pare.

Sembra che sia la normalità buttare la roba da mangiare, non lo è! E succede pure nei paesi poveri, dove non viene buttato nulla è nell'Africa più nera.

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2022 ore 13:07

Consumano di più, non mangiano di più.
Una persona povera mangia un pugno di riso, che richiede 1 metro quadro di terreno ed un litro di acqua (numeri a caso). Una persona "borghese", Mangia un petto di pollo che richiede 10 metri quadri di terra e 100 litri di acqua.
I rapporti credo siano molto oltre 1 a 100

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2022 ore 13:16

Infatti il riso è la coltura che ha più bisogno d'acqua di tutte

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2022 ore 13:18

Meglio non sperimentarlo.


Appunto, quel che dicevo prima: ammesso e non concesso che ci siano dei dubbi sul fatto che stiamo bruciando troppo carbone e petrolio e che dovremmo darci una regolata... immaginando anche che la questione per ora non sia ben definita (ma secondo me invece è piuttosto chiara) non esiste nella testa di nessuno un principio di precauzione che dica "ok, nel dubbio riduciamo le emissioni"?
Se stai guidando ed entri in una curva a 100km/h ma ti viene il dubbio che forse la tua auto non ce la farà a curvare a quella velocità che fai? Nel dubbio freni oppure pensi "Ma sì, andiamo, tanto dovrei farcela..."
Cose che non capisco... boh...

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2022 ore 13:54

La crescita demografica tende a smorzarsi laddove le condizioni di vita migliorano. Europa, USA, Giappone non crescono già da decenni. L'esplosione demografica è legata ad un miglioramento parziale ma non totale delle condizioni di vita.

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2022 ore 14:26

Infatti il riso è la coltura che ha più bisogno d'acqua di tutte


Certo! Se lo coltivi in Africa!
Comeunque è vero, il riso è il cereale che "beve" più acqua degli altri ma viene coltivato in zone a lui favorevoli, dove l'acqua in realtà non viene consumata, ma "dirottata" per poi tornare al suo posto.
Diciamo che nel Vercellese conviene mettere riso, mentre a due passi (Torinese) pianti il grano.
Alla fine i due cereali si equivalgono, visto che il riso a parità di superfice coltivata, riesce a sfamare il 20% in più di persone.
La cultura più idrofoba è l'erba medica per il bestiame.
Per l'alimentazione umana è la soia, ma vale lo stesso discorso di sopra. Con la soia sfami più persone rispetto a grano o riso.


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