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Stampare in formato A2 con 24mp ?


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user14408
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inviato il 29 Giugno 2022 ore 17:51

MrGreenMrGreenMrGreen


@canti
Tre due uno ..


"Quelli che". Correggono le succitate equazioni gamma xz sostenendo che la variabile teta non è calcolata correttamente ...

avatarsenior
inviato il 29 Giugno 2022 ore 18:59

Preciso che la mia domanda non è in alcun modo provocatoria. Davvero vorrei capire la sensazione, il tipo di fastidio che dovrei percepire. Tipo difficoltà a mettere a fuoco o cosa?

avatarsenior
inviato il 29 Giugno 2022 ore 19:18

Canti qui ha accennato al fatto che avere più pixel dei 18Mpix necessari e sufficienti a stampare un perfetto foglio in A3 da file a 300ppi sarebbe controproducente perché costringerebbe ad una scalatura verso il basso dell'immagine nella quale andrebbe persa informazione. L'informazione giustamente sarebbe soggetta a degrado a causa dell'Interpolazione.


Scalare un file in basso (cioè per esempio da 72MP a 18MP) non deteriora la qualità dell'immagine, anzi; sempre che venga fatto con criterio. Basta provare con un qualsiasi file per rendersene conto.

Quindi, anche ammesso che non serva stampare a più di 300dpi, se si parte da un file più grande di 18MP per stampare un A3 non si fanno di sicuro danni.

avatarsenior
inviato il 29 Giugno 2022 ore 23:24

Sempre per accontentare Maceric:
Nella pratica una scalatura verso il basso non provoca deterioramento visibile della qualità soprattutto se si scala a sottomultipli, in pratica poi portando un file di 72Mpix a 18Mipx si elimina l'effetto della demosaicizzazione che è più o meno quello che fanno i telefonini che hanno sensori Quadpix dove con il pixel binning dai 4 pixel della matrice di bayer si ricava un solo pixel con valori RGB non interpolati ( il mio cell ha sensore di 64 Mpix e produce file immagine di 16Mpixel).
Detto ciò dal punto di vista teorico ( prescindendo dalla demosaicizzazione, dalla matrice di Bayer ecc) se uno ha un file di 4000pix x 6000pix costituito da linee bianche di 1pixel che si alternano a linee nere di 1 pixel e lo scala alla dimensione di 2000pix per 3000pix non può che ottenere o un file totalmente grigio o un file dove le righe bianche e nere non hanno più la dimensione originale.
La questione è che un file simile forse nemmeno una macchina con obiettivo perfetto e con un sensore monocromatico e senza filtro antialias sarebbe in grado di produrlo.

avatarsenior
inviato il 30 Giugno 2022 ore 2:02

Canti. A me sta cosa delle immagini ipervisive non mi torna con l'esperienza empirica. Davvero non ho mai avuto problemi a guardare un'immagine perché troppo “risoluta”…
Provi a spiegare quale sensazione/fastidio si dovrebbe provare?


Sono due problemi diversi anche se entrambi legati ai limiti biologici dell'occhio umano.

Primo problema: immagini che, eccedendo il potere di risoluzione dell'occhio (ipervisive), possono essere viste soltanto per frammenti oppure ridotte. Se sono viste per frammenti si perde la composizione (che è informazione); se sono viste ridotte si perdono i dettagli. In entrambi i casi, paradossalmente, l'alta risoluzione porta a perdere informazione.
Si potrebbe dire che l'alta risoluzione più che produrre la fotografia, produce un'immagine-procedurale, qualcosa destinata a essere processata nel ridimensionamento o nel crop.

Secondo problema: qual è la risoluzione massima che è possibile utilizzare per ottenere immagini gradevoli all'occhio?
Secondo me devono essere coerenti col suo potere di risoluzione. Quindi occorre tenere conto della corretta distanza di visione. Non ho mai provato ma non credo si ottenga un'immagine gradevole stampando per esempio 100X70 cm a 300 dpi, o meglio, se l'immagine non ha dettaglio si può anche fare, ma se il dettaglio supera il limite di risoluzione dell'occhio diventa sgradevole vista dalla corretta distanza di visione, oltre a assomigliare a un rendering.

Credo che il problema della stampa in grandi dimensioni sia molto più complesso dell'idea dei fotoamatori per cui si dovrebbe stampare possibilmente a 300 dpi qualsiasi formato oppure 'interpolare' se manca risoluzione. Occorre ottenere un'immagine gradevole per l'occhio, ogni fotoritoccatore/stampatore avrà i suoi segreti. Chi lavora per Salgado per esempio crea una grana per l'immagine.

avatarsenior
inviato il 30 Giugno 2022 ore 2:14

“Non ho mai provato ma non credo si ottenga un'immagine gradevole stampando per esempio 100X70 cm a 300 dpi”.
Te lo chiedevo perché io ho fatto stampe di quelle misure (anche superiori) a 300 ppi, le ho appese in casa e non avverto alcun problema nella visione a qualsiasi distanza

avatarsenior
inviato il 30 Giugno 2022 ore 2:17

Nella pratica una scalatura verso il basso non provoca deterioramento visibile della qualità soprattutto se si scala a sottomultipli


Nella pratica nessuno scala usando il binning eccetto chi ha una fotocamera apposita, per esempio la nuova OM1. Non ci si pone proprio il problema, si lascia fare alla scheda grafica del computer nella credenza che ridurre migliori l'immagine.

avatarsenior
inviato il 30 Giugno 2022 ore 2:24

“Non ho mai provato ma non credo si ottenga un'immagine gradevole stampando per esempio 100X70 cm a 300 dpi”.
Te lo chiedevo perché io ho fatto stampe di quelle misure (anche superiori) a 300 dpi, le ho appese in casa e non avverto alcun problema nella visione a qualsiasi distanza


Certo ma parliamo di gradevolezza, io non sopporto nemmeno la mie immagini da venti megapixel stampate in A4, per cui ora ho trovato la soluzione di azzerare il cursore della nitidezza in Camera Raw che di solito sta a 40.
Non credo proprio che sarei soddisfatto riprendendo con un sensore da 100 megapixel dettagli fini da stampare poi 100X70 a 300 dpi.

avatarsenior
inviato il 30 Giugno 2022 ore 2:28

La nitidezza su camera raw la riduco sempre anch'io. Spesso a 0 (dipende dagli scatti). Però in quel caso si tratta di nitidezza e non risoluzione.

avatarsenior
inviato il 30 Giugno 2022 ore 8:36

".....qual è la risoluzione massima che è possibile utilizzare per ottenere immagini gradevoli all'occhio?

...ma se il dettaglio supera il limite di risoluzione dell'occhio diventa sgradevole vista dalla corretta distanza di visione, oltre a assomigliare a un rendering."

Il limite è l'infinito.

Quando guardi il mondo ad occhio nudo, lavori in quelle condizioni, il mondo la risoluzione ce l'ha, è praticamente infinita, ma è l'occhio che oltre una certa risoluzione non riesce più a discernere i dettagli, il limite ce lo mette lui.

In stampa è uguale.

E sia col mondo che con la stampa, quando interviene l'occhio a mettere un limite alla risoluzione percepita, noi non notiamo alcun degrado.

Non per nulla le stampanti professionali buone hanno una risoluzione di stampa la più alta possibile, oggi siamo addirittura a 5760 DPI, risoluzione così alta che anni fa era, semplicemente, un sogno.

E se tu un degrado ce lo vedi, significa, semplicemente, che tu ci vedi male, hai problemi di vista, e son razzi tuoi

E stop.

Detta in altre parole, tu non stampi, o se stampi, sei nella condizione dell'aborigeno che gioca coi comandi di un Radar 3D, di tecnica di stampa non ne sai nulla.

avatarsenior
inviato il 30 Giugno 2022 ore 9:22

Detta in altre parole, tu non stampi, o se stampi, sei nella condizione dell'aborigeno che gioca coi comandi di un Radar 3D, di tecnica di stampa non ne sai nulla.


Stampo come Taiana con la Pro-10S e di regola uso la carta Canson Baryta Prestige 340g/m², quindi costando tutto un sacco diciamo che ci penso abbastanza prima di premere il pulsante.

Non ho idea del motivo per cui usi la figura dell'aborigeno per significare l'inettitudine, non vedo perché non dovrebbero studiare o imparare anche loro. Di certo da Le vie dei canti di Chatwin ammiro molto la cultura degli aborigeni, la trovo di una profondità sconcertante, se fosse mia forse non avrei interesse per la fotografia, perché il mio interesse è un po' rincoglionito, è un surrogato della loro bellissima montagna sacra, e capisco Guido Guidi quando parla del fotografare come atto di devozione.

Probabilmente non ci capiamo sul fatto che si ragiona su ciò che è gradevole/sgradevole. Trovo le mie stampe brutte confrontandole con ciò che trovo nei libri fotografici - non parlo di mia fotografia, quella è normale che sia brutta, intendo proprio la stampa, che è qualcosa di puramente formale però è anche il modo in cui arriva l'immagine.

Alessandro c'è un problema, questa discussione era ganzissima e non c'era alcun motivo per entrare a gamba tesa, non è la prima volta quindi per ora ti sposto nella dimensione dell'ignore.


avatarsenior
inviato il 30 Giugno 2022 ore 11:48

Qui ci vorrebbe Valgassi (munito di traduttore automatico) che spieghi bene la differenza tra risoluzione e "nitidezza" e la loro correlazione.
Ho la sensazione Canti che tu sia infastidito dalla seconda più che dalla prima.
Per quello che ne so un file con maggiore risoluzione, in stampa (mi riferisco ovviamente a stampe di file inviati sempre a 300 ppi e la cui dimensione di stampa quindi cresce con l'aumentare della risoluzione - e quindi senza downsampling) e non solo, dovrebbe consentire all'occhio di discriminare (ovviamente a distanze di visione variabili a seconda dalla dimensione di stampa) dettagli più fini.
Anzi credo che la nitidezza (che è data dal contrasto dei bordi) cali all'aumentare della risoluzione (e nella mia esperienza empirica (che però è basata su scatti fatti con la modalità hi-res e non su confronto tra sensori diversi) mi pare di poterlo confermare.
E' chiaro che all'aumentare della distanza di visione i dettagli fini presenti in stampa non si apprezzino più, ma al più tale visione sarebbe pari a quella di una foto meno risoluta, con la differenza che a distanze di visione più ravvicinate la foto meno risoluta diventa sgradevole e poco dettagliata se non impastata, mentre quella più risoluta, consente una visione ravvicinata ricca di dettagli. In questo senso mi pare di poter dire che nel più sta il meno...

avatarjunior
inviato il 30 Giugno 2022 ore 12:30

Rispondo alla domanda iniziale @I.Felix, io scatto con una Canon 600d quindi 18MPX ed ho stampato la foto delle api sulla colonna che trovi nella mia galleria, presso photogem, a dimensione 40x40cm, senza alcun problema, si vede molto bene e sono soddisfatto del dettaglio che vedo, l'ho appesa in casa.
La foto in questione è un discreto crop, solo 9MPX, perchè è stata presa con un 18-55 f2.8 quindi credo che tu possa stampare tranquillamente un A2 da 60x42cm con 24MPX, anche croppando un poco.

Facci sapere cosa è venuto fuori Cool

avatarsenior
inviato il 30 Giugno 2022 ore 12:36

Appena il gruppo sarà pronto per la foto..
scattero' e stamperò.

Poi vi farò sapere tramite un numero tra 1 e 10..
al netto di tutte le chiacchiere.

da 1 a 5.........FA SCHIFO
da 6 a 7........ACCETTABILE
da 8 a 9........BUONISSIMA
10.................SUPERLATIVA

avatarsenior
inviato il 30 Giugno 2022 ore 12:37

Qui ci vorrebbe Valgrassi (munito di traduttore automatico) che spieghi bene la differenza tra risoluzione e "nitidezza" e la loro correlazione.
Ho la sensazione Canti che tu sia infastidito dalla seconda più che dalla prima.


Risoluzione e nitidezza sono cose diverse, dicevo solo che ho provato a abbassare la nitidezza e mi pare che i 20 megapixel (necessariamente ridotti) su un A4 (lascio anche un po' di margine) funzionino molto meglio, cioè non ho il tipico 'effetto rendering' della fotografia digitale.
A dire la verità agisco localmente anche sul contrasto, cioè lo abbasso nelle ombre (ciò che fa anche l'occhio). Questi due accorgimenti mi pare abbiano portato a stampe migliori. Probabilmente se stampassi A3 potrei lasciare un po' di nitidezza.

Comunque pensare che sia l'occhio a aggiustare tutto come quando guarda il mondo reale mi sembra una ingenuità: in fotografia non vediamo il mondo reale, vediamo invece il modo in cui la fotocamera vede il mondo reale, e la fotocamera non vede affatto come noi.

E' chiaro che all'aumentare della distanza di visione i dettagli fini presenti in stampa non si apprezzino più, ma al più tale visione sarebbe pari a quella di una foto meno risoluta, con la differenza che a distanze di visione più ravvicinate la foto meno risoluta diventa sgradevole e poco dettagliata se non impastata, mentre quella più risoluta, consente una visione ravvicinata ricca di dettagli. In questo senso mi pare di poter dire che nel più sta il meno...


Di fronte alle grandi stampe di Campigotto che è un devoto delle alte risoluzioni non trovo un'immagine gradevole, come invece mi capita per le grandi stampe di Salgado in Genesi dove ha usato una digitale da 21 megapixel.

A Valgrassi vorrei chiedere se azzerando la nitidezza su Camera Raw in qualche modo mi avvicino all'effetto di aggiungere un filtro AA (che la mia macchina non ha)?
Forse è una domanda stupida, non so.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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