| inviato il 13 Giugno 2022 ore 0:47
Visto hanno già usato la zama pressofusa per la M6 (e si vendono più care di quelle in ottone), la prossima sarà con la calotta in plastica riciclata al 100%, rinforzata con fibre da vetro riciclato, alluminio riciclato per le parti metalliche e impugnatura presa da tessuto dei cassonetti degli abiti usati (se firmati). la chiamerano la M-G
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| inviato il 13 Giugno 2022 ore 7:21
Un insulto alla pellicola |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 7:58
Uno stampo plastico, di qualità, costa cifre a 5 zeri. Quindi verrebbe fuori più cara della Titan |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 11:12
@ Ben-G: “ Riguardo agli oggetti obsoleti ... ho dei "limiti" personali a "liberarmene" ... vedo in essi un qualcosa che trascende la loro stessa dimensione fisica, ... una presenza residua o forse di latente testimonianza d'un vissuto... un eco esistenziale ... „ E' il mio stesso sentire, ho gli stessi attaccamenti. Penso, in merito alle così dette “credenze disfunzionali”, che quegli attaccamenti potranno essere sì disfunzionali per me (forse non del tutto), tuttavia non altrettanto per un più generale costume. In tal senso in questa sede sono già state esposte delle ottime ragioni. Nel riprenderle mentalmente, anche in casi come questo mi ricorre la riflessione su quale dovrebbe essere idealmente, pur ipotetico e velleitario, il nostro controllo sul nostro stesso modo di stare al Mondo, darwiniano quanto culturale: la Tecnica… Quanto al mio rapporto personale con i vecchi oggetti, mi piace pensare che il mio esserne custode fedele, così come il mio continuare ad usarli all'occorrenza, si debba anche ad un particolare senso che essi mi trasmettono. E' come se il loro corpo fisico fosse una capsula del tempo che in sé traduce un lascito plurale di pensieri, desideri, ingegno dei costruttori, cura di chi l'ha posseduta; e di molte storie che si sono poi innestate nella mia, la mia arricchendosi di quelle altrui. E recasse una sorta di invito morale a non affrettare l'oblio di chi m'ha preceduto; e a rispettarne la creatività. E' più un sentimento che altro, lo ammetto. Chiudo questo breve OT dicendo che trovo affascinante la Leica M-A Titan, superfluo spiegarne il perché. Ciononostante, oggi, non la scambierei cedendo le mie vecchie Zorki 4 e Pentax MX. Per due motivi: perché le storie che posso leggere in loro sono lunghe e significative a questo punto della mia vita; e perché, nel mio caso, il possesso di quella particolare Leica lo dovrei a idolatria pura. Al netto degli aspetti venali, mi pare che non vi siano altre buone ragioni per avere nel mio corredo una M-A Titan. [ ecco parmi udire una vocina… è confusa, forse è Latino: “nolite dare sanctum canibus, neque mittatis margaritas vestras ante porcos ”… forse, o qualcosa di simile… ma ho vuoti di Latino… ] . Un saluto cordiale Altenmich |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 12:06
Al di là di tutto è una macchina indirizzata dichiaratamente a dei ricchi collezionisti per i quali è soprattutto, direi anzi esclusivamente, un investimento in termini di ritorno di immagine, prima ancora che economico. Da un punto di vista esclusicamente fotografico invece una macchina che si caratterizza soprattutto per la raffinatezza della sua meccanica, ma con la scocca realizzata in Titanio, è semplcemente una contraddizione in termini. |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 13:11
Perche comprare una Leica cosi? Per investimento a breve e medio termine non lo considero troppo, c'è di meglio e poi non frutterebbe tantissimo. A lungo termine, abbiamo visto che una Leica ha spuntato quotazioni milionarie: ma chi di noi investirebbe a 100 anni? Poi ci sono i collezionisti abbastanza facoltosi : a loro è destinata una quota. Infine i ricchi veramente ricchi che non avrebbero alcuna remora a farsi vedere a fotografare, ad usare un oggetto del genere: cosa potrebbe fermarli da usare una macchina fotografica da 20.000 euro? La paura di rovinarla? Quando utilizzano regolarmente macchine di lusso personalizzate anche da milioni di dollari? Penso a sceicchi o nuovi russi veramente facoltosi ecc. Avrebbero problemi a graffiare un oggetto del valore di una Fiat Tipo? Maggiore sarebbe il ritorno di immagine a farsi fotografare sulla loro barca miliardaria con una Leica così al collo. Forse lo sceicco di turno se fa il collezionista, colleziona quella Leica da milione di dollari, non credo questa. |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 13:23
l'altro giorno ero a Venezia. vicino ai giardini della biennale uno yacht. una rapida ricerca: 150 milioni il prezzo, 10 milioni l'anno la spesa equipaggio, nafta, manutenzione ecc. per Mike, il proprietario, comprare una titan equivale a prendere un caffè al bar per me. peraltro Mike è "solo" il 16mo più ricco del Canada. nemmeno del mondo. |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 13:48
Infatti, uno così che se ne fa di una Leica da collezionare? O la usa per farci foto o colleziona roba di altri livelli |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 13:51
@Mak… esatto! La M6 e forse la Leica più “economica” a livello costruttivo e continua a salire di prezzo grazie ai cinesi |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 14:01
verissimo Gobbo |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 14:34
Poi concordo con ALTENMICH: collezionare significa appassionarsi alla storia di un marchio, alla storia dell'evoluzione di quell'oggetto e della fotografia, ai progressi tecnici ottenuti, non solo possedere oggetti costosi. Oggetti che sono appartenuti a chi sa chi, che hanno fatto la storia della fotografia hanno un fascino unico. Un oggetto così lo vedo il completamento di una collezione, non il cardine; è una operazione fortemente commerciale e d'immagine. C'è poca passione. Ma poi, ognuno può trovarci le sue motivazioni: personalmente, io che colleziono un po' di reflex anni 60/'70/'80 come piccolo collezionista, tra il possedere questo modello e averne 7/8 /10 originali che hanno fatto la storia della fotografia e che quindi hanno anche una dimensione temporale, affettiva e poi cercati uno ad uno, rincorsi non avrei alcun dubbio |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 14:58
... tutto ciò mentre siamo arrivati alle 13^ pagina di un post sullo Juzaforum ; su Dpreview 268 commenti... bla bla bla... e intanto, fattureranno all'incirca 5.000.000 di euro Pellicola o digitale, poca spesa tanta resa, Leica può permettersi queste sparate di tanto in tanto, il marchio, il nome, la storia, il marketing... ce ne saranno altre... Chi è più furbo ? Leica o gli altri ? |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 14:58
Adorabile Altemich, ... si intendo quel che dici ... pur ricordando Stiegler che ha aperto una bellissima "Farmacia" ... [ ... ] Ti ringrazio, Ben |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 15:12
“ collezionare significa appassionarsi alla storia di un marchio, alla storia dell'evoluzione di quell'oggetto e della fotografia, ai progressi tecnici ottenuti, non solo possedere oggetti costosi. „ ot) Infatti il collezionismo è una roba seria rispetto a quanto normalmente si pensa ... non è semplicemente il "possedere"... Quello tendenzialmente è il problema minore (se si ha a disposizione il denaro necessario). Lo step successivo è di tipo storico/culturale/tecnico/informativo sull'oggetto / serie . Normalmente è la parte più difficile e gratificante. Ecco perchè "teoricamente" è più difficile e forse gratificante (per me !!) collezionare attrezzature foto-ottiche sovietiche rispetto ai marchi blasonati di cui si sa praticamente tutto e di più. Le difficoltà sono maggiori proprio perchè si sta parlando di un mondo "chiuso" all'esterno per quasi 100 anni ... l'idioma che nn aiuta, documentazione spesso secretata, etc etc. |
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