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Mirino senza blackout e con visione continua a prescindere dal tempo di scatto? Esisteva oltre 30 anni fa...


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avatarsenior
inviato il 01 Giugno 2022 ore 18:29

...ed era stato implementato su alcune reflex Canon a pellicola.

Nel 1989 Canon introdusse la eos rt, una fotocamera a pellicola con una peculiarità.

Lo specchio non si alzava e si abbassava, ma era fisso ed era semitrasparente: era denominato pellicle mirror.

La macchina era dotata di mirino ottico e di af ttl-sir (una versione arcaica, rispetto agli standard odierni).

Grazie al pellicle mirror, la luce arrivava al mirino, alla pellicola e al sensore autofocus, senza dover muovere lo specchio.

Questo portava una serie di benefici:

- totale assenza di blackout del mirino, a prescindere dal tempo di scatto
- minori vibrazioni in fase di scatto, rispetto a una reflex tradizionale
- shutter lag ridotto: 8ms per la rt
- meno parti in movimento e soggette a usura

Per contro, dato che la trasmittanza dello pellicle mirror non era del 100%, arrivava meno luce sia alla pellicola che al mirino, rispetto a una reflex tradizionale.

Nel 1995 venne poi lanciata la eos 1n rs, che montava una evoluzione del pellicle mirror, e lo shutter lag venne ridotto a 6ms.

global.canon/en/c-museum/product/film136.html

global.canon/en/c-museum/product/film177.html

Tale tecnologia venne poi abbandonata, a quanto pare per questioni commerciali. A mio avviso è stato un errore, dato che sulle reflex digitali avrebbe portato a parecchi vantaggi: oltre a tutto sarebbe stato più semplice raggiungere velocità di scatto elevate, rispetto alla classica soluzione con specchio mobile. Chiaramente il pellicle mirror ha anche degli svantaggi, ma personalmente sarei più che disposto a sacrificare una leggera riduzione della luminosità del mirino ottico, oltre che un lieve calo della qualità d'immagine, per avere i vantaggi descritti sopra. Anche perché, in 30 anni le tecnologie sono cambiate, e potrebbero sicuramente fare di meglio, rispetto alle implementazioni dell'epoca del pellicle mirror.

Qualcuno potrebbe rimanere sorpreso dai valori dello shutter lag, visto che sono inferiori persino a quelli della r3, nella modalità otturatore elettronico con latenze ridotte (massima apertura del diaframma impostata), mentre le eos rt e 1n rs avevano un otturatore meccanico. Stiamo parlando di 20ms (r3) contro 8ms (eos rt) e 6ms (eos 1n rs).

La spiegazione è che le due reflex citate avevano la pellicola, mentre un sensore digitale deve eseguire una procedura di attivazione/inizializzazione, prima di poter iniziare l'esposizione, e questo richiede del tempo.

avatarsenior
inviato il 01 Giugno 2022 ore 18:38

Molto interessante. Effettivamente se quello della minor luminosità era l'unico difetto sarebbe dovuta essere una tecnologia da implementare nelle reflex digitali. Forse c'erano altre considerazioni tecniche che hanno fatto accantonare l'idea. Trovo che non avere blackout possa fare la differenza quando si segue un soggetto.

avatarsenior
inviato il 01 Giugno 2022 ore 18:46

Non è il sistema che ha poi usato Sony per un periodo?

avatarsenior
inviato il 01 Giugno 2022 ore 18:54

Il blackout del mirino è una seccatura non tanto per il movimento dello specchio, quanto per un eventuale utilizzo di tempi di scatto relativamente lunghi per effettuare un panning, come 1/10s e oltre. In cal caso vi sarebbe una interruzione della visione dal mirino per un tempo non inferiore a quello di esposizione.

Con il pellicle mirror, invece, la visione sarebbe continua.

Un altro vantaggio è che, dato che il sensore autofocus riceve sempre luce, potrebbe continuare ad effettuare le letture sul soggetto in movimento durante lo scatto, per poi aggiornare la messa a fuoco dopo aver terminato tale operazione (senza dover attendere che lo specchio si abbassi di nuovo).

Comunque, pare che l'abbandono del pellicle mirror non fosse legato a questioni tecniche, quanto commerciali. Vedasi la risposta di Chuck Westfall, che lavorava per Canon Usa.

web.archive.org/web/20161021185623/http://digitaljournalist.org/issue0

"Pellicle mirror versions of any EOS Digital SLR are technically possible, but as you say, customer demand for them has not been overwhelming so far. I'm sure that Canon Inc. would consider them more seriously if more photographers started requesting them."

avatarsenior
inviato il 01 Giugno 2022 ore 18:56

si, Sony ha implementato lo specchio fisso sulle SLT che avevano il mirino elettronico, praticamente erano ml ibride che mantenevano il tiraggio delle reflex

avatarsenior
inviato il 01 Giugno 2022 ore 19:00


Non è il sistema che ha poi usato Sony per un periodo?

Per certi aspetti è simile, ma vi è una differenza sostanziale.

Nel sistema slt le fotocamere hanno un mirino elettronico. Pertanto non sono reflex nel senso tradizionale.

Vi è uno specchio fisso semitrasparente, che consente di fare arrivare luce al sensore, e sopra lo specchio è posizionato il sensore autofocus ttl della fotocamera.

Così facendo avevano un doppio sistema autofocus, e potevano farli lavorare entrambi. Tuttavia si perdono i vantaggi del mirino ottico con assenza di blackout e visione continua...

avatarsenior
inviato il 01 Giugno 2022 ore 23:38

Posso ben credere che sia stato per questioni commerciali: piuttosto che spendere per sviluppare uno specchio più evoluto, il mercato ha infine chiesto a gran voce, trent'anni dopo, che lo levassero del tutto ... Ed i manager delle case, lungimiranti al profitto, sono stati ben contenti di assecondare questa richiesta.

Meno componenti meccanici di precisione (e non comuni) devono inserire, maggior guadagno per singolo esemplare riescono a ricavare.

Un evf è uno schermetto miniaturizzato, si tratta di un componente ormai di largo impiego, con catene di produzione consolidate che possono essere subappaltate senza grosso sforzo economico. E aggiungo, a meno di non spendere molto per i modelli di punta più recenti, per averne uno un po' migliorato (un po' per volta, modello per modello, non si sciupano troppo!), in tutti gli altri modelli intermedi di ML viene fatto un riciclo spietato di questo componente, ma non da ieri, da anni ormai!

avatarsenior
inviato il 02 Giugno 2022 ore 1:12

tipo mirino di mer... della mia sony 6400.MrGreen

avatarsenior
inviato il 02 Giugno 2022 ore 6:43

Ultimo, hai mica buttato un occhio dentro quello della Alpha 3000? Quello sì che è un mirino di M.
mica il tuo.... MrGreen
E comunque meglio avere un mirino scadente che comporre sul display.

avatarsenior
inviato il 02 Giugno 2022 ore 8:30

Nel 1989 Canon introdusse la eos rt, una fotocamera a pellicola con una peculiarità.


Da quello che mi ricordo la Canon Pellix che ho preso in mano fine anni '60 o inizio anni '70 era la prima reflex ad avere uno specchio fisso semitrasparente.

Ottima da cavalletto per scatti strani con posa B controllando la scena a mirino ...

avatarsenior
inviato il 02 Giugno 2022 ore 8:43

Quanta era la perdita di luminosità sulla pellicola?
Es. Se un esposimetro esterno dava 1/125 f/2.8, quanto si sarebbe dovuto impostare realmente?
(Trascurando la trasmittanza dell'obiettivo)

avatarsenior
inviato il 02 Giugno 2022 ore 8:49

Mi è sempre sembrata una cosa strana e per fortuna è stata abbandonata. Dello specchio si può fare a meno del tutto (ml) e non ha senso usarlo fisso e semiriflettente. Secondo me riduce potenzialmente anche la qualità dell'immagine oltre a ridurre la luce (polvere, sporcizia…)

avatarsenior
inviato il 02 Giugno 2022 ore 15:28


Posso ben credere che sia stato per questioni commerciali: piuttosto che spendere per sviluppare uno specchio più evoluto, il mercato ha infine chiesto a gran voce, trent'anni dopo, che lo levassero del tutto ... Ed i manager delle case, lungimiranti al profitto, sono stati ben contenti di assecondare questa richiesta.

Meno componenti meccanici di precisione (e non comuni) devono inserire, maggior guadagno per singolo esemplare riescono a ricavare.

Per certi aspetti la costruzione del sistema specchio sarebbe stata più semplice: sui sistemi tradizionali vi è il problema di dover smorzare le vibrazioni in fase di abbassamento dello specchio e di azionarlo velocemente, cosa che comporta la progettazione di componenti meccaniche/elettromeccaniche specifiche, ma al contempo crea problemi nel superare certe velocità di scatto.

Con un pellicle mirror avrebbero, al limite, dovuto implementare un meccanismo di sollevamento dello specchio per consentire la pulizia del sensore, ma sarebbe stato meno complesso rispetto ai sistemi utilizzati dagli specchi classici.

Oltre a tutto, la visione continua dal mirino non la offrono nè le reflex tradizionali, nè le mirrorless. Infatti, su queste ultime il sensore deve generare un segnale video (60fps o più), per garantire la visione fluida dal mirino: tuttavia, se si imposta un tempo di scatto come 1/10s (cosa che può essere necessaria per certi panning), il sensore dovrà temporaneamente interrompere il flusso video, per poi riprenderlo dopo lo scatto. Infatti, anche su macchine come la z9, dove enfatizzano molto il "real-live evf", sul manuale specificano che garantiscono la visione continua solo con tempi di scatto pari o inferiori a 1/250s.

Con il pellicle mirror, invece, vi era una visione continua della scena.

Un evf è uno schermetto miniaturizzato, si tratta di un componente ormai di largo impiego, con catene di produzione consolidate che possono essere subappaltate senza grosso sforzo economico. E aggiungo, a meno di non spendere molto per i modelli di punta più recenti, per averne uno un po' migliorato (un po' per volta, modello per modello, non si sciupano troppo!), in tutti gli altri modelli intermedi di ML viene fatto un riciclo spietato di questo componente, ma non da ieri, da anni ormai!

Come avevo scritto in un'altra discussione, per il mirino elettronico il discorso si complica. Nelle reflex le prestazioni del mirino dipendono solo da quest'ultimo, dal sistema specchio e dal pentaprisma.

Nelle mirrorless, invece, il mirino elettronico deve ricevere un segnale video, per cui sono fondamentali anche il sensore, i processori e la gestione del flusso di dati. Pertanto le prestazioni del mirino dipendono da svariate componenti, e probabilmente è anche per questo che non vi sono grossi salti qualitativi, su macchine di una certa fascia: a parte il costo del mirino in sè, passare a un mirino con maggiore risoluzione potrebbe richiedere la riprogettazione delle altre componenti che citavo, se non sono in grado di gestire il flusso di dati necessario. Questo comporta dei costi, per cui...

Che poi le case tendano a tagliare sui costi dei mirini e degli schermi posteriori è cosa arcinota. Basta valutare le caratteristiche hardware dello schermo posteriore di qualsiasi fotocamera, anche modelli top di gamma da 6-7000 euro: rispetto a uno smartphone da 4-500 euro perdono miseramente il confronto, per non parlare di quelli di fascia alta. Insomma, risparmiano, e magari l'utente medio nemmeno se ne accorge: vedasi anche la strategia di marketing di dichiarare la risoluzione degli schermi e dei mirini in punti, invece che in pixel, così possono triplicare il valore.

D'altro canto, se scrivessero (ad esempio) 1280x960 pixel, probabilmente vi sarebbero commenti del tipo: "bella porcheria, siamo a livello dello schermo di un portatile di 20 anni fa". Invece, specificando 3,69 milioni di punti, la reazione è ben diversa: basta leggere gli elogi che appaiono in rete...

avatarsenior
inviato il 02 Giugno 2022 ore 15:35

Bei tempi... usai la 1 "Rs" e mandava esattamente 1/3 di luce al pentaprisma e 2/3 alla pellicola per l'esposizione (per rispondere a GiovanniF).

Peccato che i contro erano "importanti"... prima di tutto la... pellicola!!! MrGreen
Primo perchè in dia non si poteva andare oltre i 100 iso (massimo push +2) e secondo perchè non essendoci il timbro clone di PS, l'infinità di sporcizia che si depositava sullo specchio traslucido (per chi faceva sport outdoor come noi) veniva impressionato irremediabilmente (al confronto un sensore odierno è una sala operatoria sterile MrGreen) e te ne accorgevi solo a sviluppo di quel giorno o weekend, finito.

avatarsenior
inviato il 02 Giugno 2022 ore 16:31

Era una tecnologia di 30 anni fa: se solo l'avessero affinata, probabilmente la trasmittanza sarebbe migliorata in modo apprezzabile.

Circa la sporcizia, mi sembra una questione risolvibile, così come quella che si deposita sul sensore.

A titolo informativo, comunque, segnalo che tutte le reflex tradizionali hanno una porzione dello specchio semitrasparente: infatti i fotoni devono necessariamente attraversare lo specchio, per raggiungere quello secondario e arrivare al sensore af ttl-sir, altrimenti quest'ultimo non potrebbe funzionare.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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